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In Giustizia

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Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 16 Febbraio 2014. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 49 commenti

Pagine: 1 2 3 4 5

  1. 11
    Aton -

    La verità e la verità giuridica sono due cose distinte e talora… distanti. Da quanto scrivi, ti pronostico una conferma della condanna in Appello.

  2. 12
    Giurista -

    Hai fatto un lungo racconto, ma mancano le cose essenziali. Ascoltami. Ti ho già detto che non ci interessa di chi fosse la colpa dell’incidente, il reato si configura a prescindere dalle responsabilità, dunque non mi interessa se la ragazza era sulle strisce o no, né se c’era un furgone bianco o no. Mi interessano queste informazioni:
    come hanno fatto a rintracciarti, la ragazza o qualcun altro ti ha preso il numero di targa?
    La ragazza in dibattimento ha testimoniato di non aver detto niente, neanche una parola, finché tu non sei ripartito?
    Il testimone ha confermato la versione della ragazza?
    Nessuno ti ha detto che non potevi andartene?
    Cosa ti ha detto la nonna al telefono? (i tuoi giudizi su di lei non mi interessano, mi interessa sapere cosa vi siete detti)

  3. 13
    Giurista -

    Ah, un’altra domanda:
    che lavoro fai e dove?

  4. 14
    fabio -

    Il testimone credo abbia preso il numero di targa.
    Ho chiesto a lei cosa volesse fare e mi ha detto “niente, voglio andare a casa”
    La nonna mi ha detto che la avevano multata e la fanciulla le ha detto di non preoccuparsi che non si era fatta nulla e non voleva far sapere al padre della multa.
    La ragazza ha detto che lei era sotto shock e non ha detto nulla e io son stato aggressivo.
    Nessuno mi ha detto che era stata chiamata l’ambulanza o altro.

  5. 15
    fabio -

    Faccio il rappresentante a Milano.

  6. 16
    fabio -

    io mi ricordo che:
    stavo svoltando a sinistra andavo piano, come la solito, e questa mi è venuta addosso.
    non ho nemmeno frenato.
    poi il dolore sulle caviglie sopratutto sinistra causa sfregamento, e la gamba causa schiacciamento, poi ricordo che la moto pesava e nessuno mi ha aiutato e mi sono dovuto togliere da solo, con grande fatica, la moto dalle gambe.
    poi mi sono alzato e ancora rimbambito ho cercato di capire cosa fosse accaduto.
    Ho visto una ragazza in bicicletta stesa a terra e una decina di persone attorno a lei.
    Lei ha affermato di essere svenuta.
    Ho raccolto, io solo tutti i suoi oggetti sparsi per terra, telefonino compreso.
    Ho atteso che si rialzasse e comunque ho attesa per comprendere la gravità del suo stato.
    una persona mi ha detto che avevo torto e io gli ho risposto che le strisce sono per i pedoni.
    Poi, quando lei si è alzata, mi sono tolto il casco e lei mi ha detto “non trovo la cover del telefonino” e la ho cercata e trovata sotto un’auto e poi dopo che gliela diedi lei disse “scusa, non ti ho visto, c’era un furgone bianco che ostruiva la visuale” io le chiesi “cosa vuoi fare?” il che implica:
    vuoi chiamare i vigili, un’ambulanza o che”
    per attendere la sua decisione, in quanto conoscevo la mia.
    >Lei ha risposto “niente, voglio andare a casa”.
    io la ho reguardita circa il suo modo di andare in giro, in quanto era pericoloso per la sua incolumità.
    e poi me ne sono andato non volendo procedere con la richiesta danni.
    E ne avevo tutte le ragioni.
    questo è quanto.

  7. 17
    Giurista -

    Adesso emerge una situazione diversa da come l’avevi raccontata finora.
    La ragazza era svenuta, è ovvio che si era fatta male. Quando si è rialzata e ti ha detto che non voleva niente poteva essere in stato confusionale, spaventata, o non percepire ancora eventuali ferite o lesioni, quindi in quei primi momenti può erroneamente risponderti in quel modo. E’ noto che una lesione a livello cerebrale può manifestarsi dopo ore dall’incidente.
    Non capisco perché tu te ne sia andato, non avevi nessuna responsabilità nell’incidente, ma è ovvio che dovevi attendere sul posto. La tua condotta è stata molto grave. Infatti la reazione di un presente è stata quella di prenderti il numero di targa.
    Hai avuto dalla nonna (come hai fatto a rintracciare la nonna?) il numero di telefono della ragazza e l’hai chiamata per dirle cosa stava accadendo, ma era inutile. Il reato è perseguibile d’ufficio, non poteva farci niente.
    La sussistenza del reato è pacifica.
    Ho avuto a che fare con molti casi di omissione di soccorso e fuga a seguito di incidente con lesioni. Le giustificazioni sono le più disparate, ma ottenere l’assoluzione è difficile. Le tue giustificazioni, cioè che un furgone bianco impediva la vista, che la tua velocità non era superiore ai venti km/h, che la ragazza ti ha risposto che non voleva fare niente, appaiono deboli.
    Gli avvocati, anche se la causa è indifendibile, accondiscendono alla volontà del cliente di ricorrere in Appello, perché così continuano a guadagnare soldi. Forse in Appello puoi ottenere una diminuzione della pena, ma un’assoluzione è improbabile. Però attenzione, la conferma in Appello della sentenza di primo grado comporta il pagamento delle spese anche di quel grado di giudizio. Se poi, come hai detto, prosegui presentando ricorso in Cassazione ed essa lo rigetta, ti condanna a pagare 1.000 Euro a favore della Cassa delle Ammende. In più continui a pagare parcelle all’avvocato.
    Se fossi stato il tuo avvocato ti avrei suggerito subito il rito abbreviato, così avresti avuto uno sconto di pena, tanto anche dopo il rito abbreviato si può ricorrere in Appello.
    Per quanto riguarda la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida per diciotto mesi, a cui ti opponi sostenendo che la patente ti serve per lavorare, il giudice ti risponderebbe che, lavorando in città, puoi spostarti con i mezzi pubblici.

  8. 18
    Aton -

    Appunto. Pronostico una condanna. La do 1:100. Facci sapere.

  9. 19
    Fabio -

    lei ha detto che era svenuta in tribunale.
    non a me al momento dell’incidente.
    può raccontare quello che vuole dopo.
    Lei non si è fatta niente tanto che lo ha raccontato anche alla nonna.
    E a me al telefono non ha detto di essersi fatta male nemmeno al momento dell’incidente.
    Il numero lo ho trovato su internet dopo che ho scoperto il nome e cognome della ragazza.
    e la nonna mi ha dato il numero di cellulare della nipote.
    è grave la condotta della ragazza che vuole fare la vittima a tutti i costi.
    I fatti sono che io ho lesioni che si possono provare e lei no.
    Infatti le assicurazioni hanno fatto muro sui colpi di frusta o che.
    Il mio avvocato ha voluto fare ricorso e non il contrario.
    Io la ho solo assecondata e delle spese me ne frego. guadagno e pago, 1000,00 o 10.000.
    il rappresentante lo faccio in tutta Italia, abito a Milano.

  10. 20
    Fabio -

    secondo me è grave che io fossi ferito e con una moto addosso e nessuno dei presenti mi abbia aiutato, ne chiesto se mi fossi fatto male.
    Ne lo ha fatto lei anzi al telefono ha detto che avendo io il casco non mi ero fatto niente.
    alla stessa strenua era ovvio che fossi confuso, dolorante e sotto shock al pari di lei.
    io me ne andai perché volevo andare a casa, proprio come lei.
    e ho ritenuto che potevo fare a meno di chiedere i danni.
    Oltre modo, lei ha ammesso il suo torto e per me era sufficiente.
    Non sono uno che campa di incidenti e gli incidenti possono accadere.
    Si chiamano tali per questo motivo.

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