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Galanteria con le donne. Utopia oggi giorno?

di viseminara
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 13 Aprile 2010. L'autore ha condiviso 107 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 131 commenti

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  1. 101
    Cassandra -

    madò, magirama, pure tu prolisso oltre misura!

    Comunque anche io avrei rifiutato un lavoro da schiavi e non li cerco nemmeno infatti.

    Vivere non può significare rinunciare alle cose belle che il mondo ci offre, per un misero stipendio. Preferisco niente stipendio e godermi il sole e la natura.

    Preferisco una vita sana, rinunciando all’illusione di una pensione che non avremo mai.

    Aiutare i giovani, per me eh, significa farli uscire dall’illusione di una società fondata sull’aggressività economica.

    Tu gli hai insegnato ad essere parte del sistema, non ad uscirne.

    Siamo OT?

    rossana, sì, ho notato. Beh, peggio per loro 🙂

  2. 102
    Diego -

    Caro Golem, l’unico “cinico pessimista” qui sono io, e non permetto a nessuno di rubarmi il trono. 🙂

    Il più grande volo pindarico dell’umanità si chiama tecnologia, la sua sedia a rotelle, la sua flebo di mantenimento, e così giunse all’era nucleare…

    Tornando alla galanteria, mi dispiace di dover dire questo davanti alle donne.

  3. 103
    magirama -

    Cassandra, io sarò pure prolisso ma tu ti permetti di esprimere giudizi su cose di cui non hai la minima conoscenza.
    Innanzitutto ti ringrazio per aver definito la mia categoria (analisti e programmatori) una categoria di schiavi. Ma tralasciamo questo dettaglio… Per tua informazione, l’azienda per cui lavoro ha sede all’estero e ti posso garantire che oltre a non essere schiavista, ci retribuisce molto bene. Ebbene, è proprio perché molta gente in Italia ragiona come te, che esiste la famosa “fuga dei cervelli”. Giusto per chiarire, il ragazzo del primo episodio che ho citato, quello del colloquio, ha rifiutato un posto in Svizzera con un salario di ingresso di 3000 CHF (oltre 2700 euro lordi al mese), se tu ci sputi sopra, sono affari tuoi.
    L’altro ragazzo invece era disperato e aveva bisogno di trovarsi un lavoro, anche perché mi piacerebbe sapere tu di che cosa camperesti. Io lo avrò anche introdotto in quello che tu chiami “sistema”, tuttavia credo di avergli dato un grosso aiuto e adesso ha quantomeno ritrovato un po’ di fiducia in sé stesso. Parentesi, pure lui ha trovato lavoro in Svizzera e non prende certo uno stipendio da fame.
    Certo che non vuoi rinunciare “alle cose belle che il mondo ci offre” e rinuncia pure al “misero stipendio”. Dopotutto è bello godersi il sole e la natura, vero? Mi piacerebbe però sapere di che cosa campi quando hai la pancia vuota e lo stomaco che brontola. Qui non è una questione di un’illusione di avere una pensione, qui la questione è di essere realisti e darsi da fare, altrimenti non si mangia.
    Anch’io sono contrario all’aggressività economica, ma i problemi non si risolvono rimanendo sdraiati su un prato con la pancia all’aria.
    Con questo chiudo questa inutile polemica, visto che della galanteria a quanto pare non frega più un tubo a nessuno.

  4. 104
    Golem -

    No nnò, non te lo tolgo di sicuro il trono. Ho visto gli effetti di altre “detronizzazioni” e ne ho sofferto. Io sono solo un semplice “cinicottimista” dilettante e “autodidacticus”.
    Quello che so lo devo alla Settimana Enigmistica. Sono un vorace lettore della rubrica “Lo sapevate che…”

  5. 105
    maria grazia -

    Diego, che cerchi un “trono” sul quale sederti lo avevamo già capito. Anche se forse, il trono che ho in mente io per te, non è lo stesso che hai in mente tu..
    Tanto per darti un’ idea… ti ricordi quella scena di un film in cui Pierino, impersonato da Alvaro Vitali, come compito per la maestra doveva rappresentare con qualche oggetto di comune reperimento una città a caso, e scelse la Chicago di notte ? .. 🙂

  6. 106
    Cassandra -

    @magirama
    non la tua categoria, no! La categoria intera dei lavoratori dipendenti, sono più estremista 🙂 di cui ho fatto parte anche io per diversi anni.
    Sì, ai soldi fatti senza gioia nel cuore ci sputo sopra. Ne guadagnavo parecchi anche io ma ho constatato che non ne valeva la pena.
    Ho lavorato in proprio altri anni ma anche qui, tasse e balzelli e carte e scadenze che ti stritolano… niente da fare.
    Non fa per me.
    Un sistema economico basato sul PROFITTO non può che finire per schiavizzare il lavoratore che deve portare l’azienda a livelli di guadagno sempre maggiori.

    Per me è assolutamente INNATURALE vivere per uno stipendio alimentando un sistema avido e corrotto che ti conduce ad accettare osceni compromessi. E non dire che non è vero e che esistono zone franche perché non ci credo!

    Si campa di pomodori e radicchio e fave e… qualche denaro si racimola pure, molto molto poco ma si guadagna in salute e felicità.

    Chi è contrario al sistema trova vie alternative, non sta certo a pancia all’aria ma non lo nutre nemmeno.

    Sai perché non siamo OT? Perché la Galanteria io la trovo solo nel rispetto verso Madre Natura, verso un ripristino dell’ordine aureo che è gentilezza e non predazione o parassitismo!

    Galanteria è un dolce Equilibrio spontaneo e naturale. Niente a che vedere con il fasullo idolo del guadagno monetario.

    I sessi non si comprendono perché vivono in un ambiente falso, artificiale, illusorio ove ciò che conta è aggredirsi per avere la meglio, per interesse, per soldi.
    E tu infatti ti sei sentito attaccato da me, quando ho voluto solo offrire uno spunto di riflessione.

  7. 107
    Diego -

    105
    maria grazia – 10 aprile 2016 20:05

    Veramente mi avete intronizzato voi con titoli pittoreschi, non vorrete mica togliermelo!
    Non potrei rinunciare alla vostra galanteria, il mio trono di cinico, pessimista, scemo, spostato ecc. non si tocca, chiaro? Io sono e resterò il vostro re.

  8. 108
    Golem -

    E ne siamo felici. Viva il “Re”.
    Aspettiamo sereni l’insediamento del Do, del Mi, del Fa, del Sol, del La e del Si. “Complessi” e orchestre per suonarle ce ne sono in abbondanza.

  9. 109
    maria grazia -

    Secondo me non è tanto la categoria lavorativa a cui si decide di appartenere a renderci “schiavi”, ma l’ abbracciare o meno un certo tipo di sistema. E, come giustamente diceva Cassandra, un sistema basato solo e unicamente sulla generazione di profitti sempre più consistenti, non può che creare sempre nuovi schiavi che saranno spinti ad accettare compromessi sempre più osceni pur di cavarsela. Il sistema capitalistico a cui eravamo abituati sta crollando proprio per questo motivo: le persone si stanno sempre più rendendo conto che conciliare un’ entrata economica accettabile con uno stile di vita congruo, onorevole e dignitoso, è un’ impresa sempre più ardua in un mondo competitivo e senza regole etiche come quello che si è venuto a creare. La verità, come sempre, sta nel mezzo: nè “troppo” e nè “troppo” poco. Voglio dire che si dovrebbe cominciare ad accompagnare la necessità di profitto e di sviluppo ( che comunque è irrinunciabile in una società progredita ) con delle regole ETICHE, tese ad arginare e a livellare quegli aspetti dell’ economia che sono attualmente fuori controllo, come ad esempio il commercio globalizzato e lo sfruttamento dei lavoratori nei paesi più poveri.
    Certo, se poi uno decide di vivere in un mondo “a sè” e di slegarsi completamente da questo sistema, ovviamente è liberissimo di farlo. Ma poi deve accettarne serenamente le conseguenze, e cioè accettare di tornare a una vita di tipo arcaico: niente utenze, niente connessione internet, niente automobile, e tutto questo significa ovviamente anche esclusione dalla vita sociale, a meno che non si trovino persone che vivono come noi.
    Lo stesso vale per chi, come me, decide di puntare sul lavoro autonomo anzichè continuare a cercare un impiego da dipendente: devi accettare le “regole” di quel mondo e di quella condizione, capire che ha i suoi vantaggi ( in termini di libertà e di gestione del proprio tempo ) ma anche i suoi svantaggi ( nessuna tutela, ferie non pagate, guadagno non garantito, concorrenza ), e adoperarsi per capire come difendersi al meglio dal proprio principale nemico: il fisco.
    Ecco, penso che siano questi, a grandi linee, i punti salienti di tutta la questione.

  10. 110
    maria grazia -

    Per il resto, Cassandra ha perfettamente ragione quando dice che i soldi fatti senza gioia nel cuore sono soldi “maledetti”, e secondo me portano anche sfiga! Purtroppo tanti confondono il “diventare ricchi” con l’ accettare compromessi, ma chi riesce a costruire una ricchezza VERA nella sua vita non ha bisogno di scendere ad alcun compromesso. Fa semplicemente quello che gli piace fare.

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