Sulle pensioni si fanno singolari congetture. Dapprima il disfacimento, in seguito l’irrazionalità.
Quale equità sociale prevederebbe che l’aver lavorato 15 anni possa fornire vitalizi maggiori di chi sarà obbligato per un concetto astruso a vivacchiare tra carestie allorché la sua vita lavorativa sovrasterà quella dei predecessori?
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