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Donne e relazioni

di
Trovi il testo della lettera a pagina 1.

In questo ultimo periodo ho avuto il piacere di leggere alcune curiose lettere su questo sito e soprattutto di leggerne i commenti. Le lettere di cui parlo sono quelle che riguardano le relazioni amorose in cui la donna a un certo punto si stufa, per i più svariati motivi, e lascia il proprio uomo spesso per un altro.
Effettivamente leggendo le lettere e guardando anche la realtà che mi circonda noto che molto più frequentemente sono le donne che lasciano o tradiscono l’uomo. Prego le gentil pulzelle di non arrabbiarsi per ciò che sto per scrivere in quanto mi baso su fatti concreti e testimonianze che sono sicuro potrete cercare e trovare anche voi nelle lettere e nei commenti della sezione “relazioni”, e poi come molti altri uomini che hanno creduto nell’amore (quello vero) e sono rimasti bruciati, mi piacerebbe sapere cosa vi passa per la testa se non vi dispiace.
Quello che vorrei capire è il perché questo tipo di comportamento si ripete quasi come fosse diventato un modus vivendi. Perché in effetti spesso le dinamiche si assomigliano in modo eclatante, cosa che mi spinge a pensare che deve esserci un motivo comune per tali comportamenti a mio modo di vedere inspiegabili (d’altronde sono un maschio e non potete chiedermi di capire a pieno la psiche femminile, non mi hanno fatto il file…).
Nei commenti di alcune lettere si evince che alcuni utenti pensino questo comportamento come naturalmente insito nella donna, adducendo a una sorta di ciclo naturale nel quale l’amore nasce cresce e poi come tutte le cose finisce.
Altri danno la responsabilità di tale comportamento all’emancipazione femminile sostenendo che la donna l’abbia sfruttata come scusa per giustificare il proprio opportunismo.
Poi c’è anche chi dà la colpa alla cultura malata di un Italia troppo frivola, chi alla voglia di far carriera, chi a eventuali problemi economici, chi pensa che la donna per natura non sia fedele, chi pensa che i valori siano morti, chi pensa che la donna sia troppo viziata ecc… Chi ha ragione, chi ha torto? C’è forse una percentuale di verità in ogni opinione? E qual è l’opinione del gentil sesso?
Mi piacerebbe sapere la vostra su questo delicato argomento.
Per quanto mi riguarda credo che spesso le donne confondano la “cotta” o chiamiamola “infatuazione” per “amore vero”, indi una volta passata la passione iniziale e le famose farfalline nello stomaco, che possono durare anche diverso tempo, liquidano il proprio uomo con la più classica delle frasi: “Non so più cosa provo” oppure “Non so più se ti amo” o ancora “Sono confusa” o la mia preferita, e questa è veramente la più grande idiozia della storia millenaria delle stupidaggini “Ho bisogno di stare un po’ per conto mio, devo pensare” la famosa pausa di riflessione, allucinante.
Io sinceramente non mi sono mai sentito confuso sui sentimenti, non devo pensarci, o amo o non amo, non esiste amare a metà o non sapere se si ama una persona, e certi discorsi mi fanno solo inca….. ci vedo molto poco rispetto e poca sincerità per l’altro (nel caso siano bugie) e per se stessi (nel caso, e spero non succeda mai a nessuna ma sono un illuso, veramente si pensino certe assurdità).
Scusatemi ancora se vi sentite offese dalle mie parole, ma credo di non essere il solo a chiedermi il perché di certi comportamenti, potreste arrabbiarvi e mandarmi a quel paese, oppure potreste cercare di rispondermi spiegandomi il vostro punto di vista.
Per quanto riguarda i maschi vi prego di darmi la vostra opinione, anche se un’idea me la sono già fatta leggendo lettere e commenti.
Grazie e attendo risposte, arrabbiate e non.

Lettera pubblicata il 8 Agosto 2012. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 39 commenti

Pagine: 1 2 3 4

  1. 21
    cortomaltese700 -

    x Libellula,
    non smettere mai di credere in quello che sei. Se sei nata così, con questo carattere non ti puoi cambiare, nè biasimare, non c’è nulla che non vada in te, niente. Io ti capisco benissimo, sono uomo, forse non sarò il maschio alfa, nè ci tengo ad avere epiteti di questo tipo, ma ti assicuro che non mi arrendo facilmente. Ho pianto per la mia ragazza, molto e continuo a pensare che un giorno potremmo rimetterci insieme… l’uomo giusto al momento sbagliato dice lei (ma che c.... di frase è??? Cosa fai mi metti in dispensa per tempi migliori???) Dove sta l’amore in questo? Eppure me l’ha detto, mi ha anche detto sposami, sei l’uomo della mia vita, voglio 2 bambini da te… io ero talmente felice che ho pianto… non sono dominante non tratto male e mi porto fiero le mie ferite perchè non rimpiango di essere così.
    Coraggio cara, non mollare mai, ci sono persone che ti capiscono, credimi. Io penso che nella vita chi si definisce tanto forte… in realtà nasconde tanta insicurezza e soprattutto sceglie di non scegliere mai… Ci vorrà tempo perchè qusto ragazzo capisca cosa vuol dire amare, forse era immaturo e probabilemente potresti diventare un suo rimpianto. Come io del resto.
    Ma ho deciso di continuare, per non avere rimpianti. Ad ottobre ti farò sapere come è andata… Credo finirà un buco nell’acqua ma almeno partirò sereno.
    L’anno prossimo chissà… Un abbraccio

    Emanuele

  2. 22
    Black Angel -

    X Fla:

    Ti diró quello che dico a tante amiche quando mi fanno un discorso simile al tuo.

    C’é un problema di DISeducazione affettiva.
    Sai come si misura la soddisfazione? Lo si fa identificando le aspettative. Saró deluso di fronte ad un evento/esperienza quando le mie aspettative erano molto alte e l’esperienza, indipendentemente da che livello raggiungesse, fosse al di sotto di quella soglia. Viceversa ho un’esperienza straordinaria quando é stata notevolmente al di sopra delle mie aspettative.

    Da questo ragionamento scaturisce una considerazione immediata: nelle donne le aspettative sono molto alte. Idealistiche e poco razionali.

    Saró piú preciso: noto che le donne (molte) pongono l’asticella delle loro aspettative di evoluzione del rapporto sui livelli della fase dell’innamoramento dei primi tempi. Si alimentano di quelle sensazioni che, tra persone mature, dobbiamo ammettere che fisiologicamente mutano, quantomeno per intensitá..

    Spesso gli uomini, si avvicinano al rapporto con maggiore razionalitá, quindi con aspettative minori…

    Quando parlavo di educazione sentimentale, intendevo proprio che bisognerebbe imparare a conoscere i propri sentimenti e come questi si evolvano naturalmente in noi stessi.

    Chiudo dicendoti che la mia ex mi faceva discorsi simili al tuo.. Pensava di aver trovato maggior complicità con altri.. E mi lascia.

    Dopo mesi torna da me. Dicendomi di aver capito che era me che voleva… Le ho risposto educatamente di sparire. E ci ha sofferto…

    Esistono risorse rare come i diamanti. Stai attena a non perdere il tuo.
    Di bravi ragazzi ce ne saranno sempre meno. Io per esempio non lo sono piú dopo alcune delusioni. Forse al tuo fianco hai un tesoro di giá

  3. 23
    fla -

    @black angel

    Il discorso sulla diseducazione affettiva ha il suo perché. Hai fatto bene con la tua ex, se era quello che sentivi. Ma probabilmente ha fatto bene anche lei, anche se poi ci ha sofferto. Doveva andare cosi,ora sicuramente ha imparato qualcosa in più. Forse si è distrutta una bella storia ma forse doveva andare così.

    Il discorso sui “bravi ragazzi che sono pochi” non lo condivido. Sarebbe opportunistico da parte di una ragazza restare con un bravo ragazzo solo perché al mondo ce ne sono pochi. Alla luce di questo ti porto un caso maschile. Io ero single, lui fidanzato (lo scoprii dopo). Lei era una ragazza equilibrata e stabile, io fumantina e lunatica ma a detta sua travolgente (non nel senso sessuale, considerando che quel senso non l’ha mai conosciuto). Lui restava con lei perché lei gli offriva stabilità e un futuro sereno e tranquillo con poche preoccupazioni. Usciva con me a sua insaputa perché io gli offrivo il brivido e l’emozione che con lei non provava. Non è opportunistico questo? E lo sarebbe anche se non ci fosse stato il tradimento. Una persona del genere la ritengo vile. E forse, dopo quest’esperienza, sono diventata ancora più rigida con i miei sentimenti.
    Io guardo il mio ragazzo e so che è straordinario. Ma mi sento terribilmente in colpa a non potergli offrire quello che meriterebbe e forse potrebbe trovare altrove:trasporto, coinvolgimento, complicità, che fra di noi non c’è più. Parliamo due lingue diverse, e mi chiedo se sia giusto. Tradimento non è solo tradimento fisico, e io sento di tradirlo ogni volta che dico a X che mi capisce meglio di chiunque altro,quando condivido con Y il sogno di vagabondare,insomma,quando parlo con qualcuno di cose che lui non capisce.
    A parlarne con gli amici, non ho motivo di sentirmi in colpa. Mi chiedono se ho mai pensato a qualcun altro nel mio letto. Rispondo no, sinceramente, è l’unico che riesco a immaginare. Ma questo basta a parlare di amore? Davvero non ha valore il tradimento psicologico?
    Capisci cosa intendo? Abbiamo le nostre colpe, le nostre responsabilità, e la nostra immaturità. Però è difficile che ci nascondiamo dietro un dito.
    Non mi voglio giustificare, solo spiegarmi…del resto imparerò con il tempo, e anche ora sono migliorata, sto ponderando. Ma i dubbi restano.
    Forse, rifiutiamo i diamanti perché sentiamo di non meritarceli…ecco questa è una cosa che provo. Quando vedo lui, così dedito a me esclusivamente, quando mi accorgo che per lui sono tutto, penso che meriterebbe altrettanto.

  4. 24
    Lev -

    @Agen

    Interessante il dato dell aumento sproporzionato del distrubo narcisistico di personalita. Mi ripeto maggiore possibilita’ di scelta e una sfera emotiva piu’ sensibile fanno si che sia piu’ spesso la donna ha decidere di troncare una relazione ma la vera causa resta la nostra societa sempre piu’ consumistica ed individualista. Rispetto alla tua domanda : Comportarsi rettamente è davvero inutile?

    Pur conscio dei rischi, io continuo a crederci, semplicemente: anche se sempre piu’ diffuso non riesco ad adeguarmi all’andazzo generale se non lo condivido..
    E’ pur vero che vado avanti in maniera molto piu’ pragmatica ( un occhio sempre aperto e la consapevolezza che il terremoto e’ uno scenario possibile) e con un po di amaro in bocca per quell’ idealismo e innocenza che mi sono stati tolti dall’esperienze negative.

  5. 25
    Andrea -

    Desdemona: mi sembra ottimo il tuo commento. Una delle poche donne lette su questo sito in grado di fare un’analisi razionale dei comportamenti femminili.

    Fla: condivido gran parte la risposta che ti ha dato Black Angel. Secondo me non sei un’aliena o una s…za patentata, ma semplicemente una ragazza come ce ne sono tantissime altre, figlia dei nostri tempi.
    Sono argomenti già trattati anche in altre discussioni..la libertà che si scontra con la responsabilità. E’ l’adolescenza pressochè infinita (sia per uomini sia per donne). Hai 26 anni, un tempo saresti stata donna, forse anche madre, invece ora sei una ragazza, confusa e ancora adolescente. Tutto li, si fa per dire. Quando si ha la libertà e non si hanno gli strumenti per gestirla succede questo.
    Si capisce che l’amore non l’hai ancora conosciuto. Innamoramenti tanti. L’amore è quel passaggio ulteriore, è proprio uno “stacco”, un accettare l’altro e una crescita interiore. Invece sei nel pieno del tuo potere seduttivo, nessuna pressione sul tuo diventare donna (anche perchè intorno a te sono tutti bambini e bambine), al momento ami molto solo te stessa, aiutata dal fatto (immagino) che tu sia una bella ragazza con la possibilità di far nascere una storia nuova quasi quotidianamente. Troverai sempre qualcosa di interessante in qualcuno, è come se tu volessi prendere il meglio da tutti, cosa che non troverai mai in un’unica persona.

    Il bravo ragazzo (o brav’uomo) un tempo era anche un “investimento” nel voler realizzarsi con una famiglia e dei figli. Ora, in molte donne, mancando quella spinta (a meno che non siano arrivate alla soglia dei 35), viene meno anche l’interesse per quel genere di persona.
    Tu penserai bhè meglio ora dato che da donna posso scegliere liberamente senza pensare di trovare un uomo che mi assicuri una famiglia e dei figli..si, però il problema resta sempre il tempo e i cambiamenti che le storie generano in noi. Perchè ogni relazione ci cambia, spesso in peggio, facendoci diventare ancora più egocentrici e cinici. Le 35enni single le vedi benissimo in giro. Trasmettono forse tranquillità e dolcezza? Sembrano piuttosto dei rotwailler. A me non farebbe impazzire l’idea di mettermi con questo tipo di donne emancipate, che hanno vissuto mille storie, con una fila di ex interminabile.

  6. 26
    fla -

    @Andrea
    Non avrei problemi ad ammetterlo se tu avessi ragione. Ma Probabilmente il problema è esattamente l’opposto:l’insicurezza e il NON amarsi. Probabilmente questo spinge a vedere chiuunque si avvicini come una manna dal cielo. Non ho la presunzione di essere una bella ragazza, anzi, la mia costante insicurezza mi spinge a nascondermi costantantemente. Non credo di riuscire ad aprire e chiudere una storia come se niente fosse. Anzi. Forse è il terrore di restare sola, a volte, a spingermi a vedere ciò che non esiste, a convincermi di aver trovato l’amore. Magari questa volta è diverso. Ma come ho detto prima, qualora la mia storia dovesse finire, non ne inizierò un’altra se non avrò prima imparato davvero ad amare me stessa.
    Trovo il restare con un ragazzo solo perché è un ragazzo per bene riduttivo. Una volta, queste cose ci facevano. una volta non esisteva neanche il divorzio. Esisteva solo l’adulterio, e fra l’altro era punito. Io sono la prima a chiamare certi comportamenti immaturi ma l’immaturità non sta nel chiuderlo un rapporto, ma forse nell’iniziarlo enfatizzandolo.

  7. 27
    Genesis -

    Non ho mai creduto nelle generalizzazioni, né nei luoghi comuni. Nemmeno che la madre è sempre e comunque la donna che ama incondizionatamente i figli.
    Che certi fenomeni dilaganti siano sotto gli occhi di tutti è un dato di fatto, ma propendo con convinzione all’idea che molto dipenda dall’educazione e dalla cultura ricevuta, assorbita e fatta propria.
    Nel nostro modello sociale le possibilità di tradire sono alte, sia per gli uomini che per le donne. Ad esempio, noto la leggerezza con cui amici (maschi) e amiche (femmine) si punzecchino e palpino tra loro in pubblico: il tatto per quanto mi riguarda è una confidenza della sfera intima, riservata al/alla proprio/a compagno/a, quello/a che ci aspetta a casa e con cui si condivide la vita e il letto.
    Il limite che divide la conoscenza dalla confidenza è reso sempre più sottile dalle nuove forme di socializzazione dove gli approcci spesso avvengono virtualmente e negli incontri reali una fisicità per me fuori luogo conquista sempre più campo.
    Ho notato anch’io tra le mie conoscenze che le donne sono solitamente più propense a lasciare quando hanno la o le alternative, e questo rende molte di loro calcolatrici, false, disoneste. Ma fortunatamente qualche “brava ragazza”, così come qualche “bravo ragazzo” esiste ancora. Credo che il comportamento dell’adulto sia condizionato da quello che da piccolo e da giovane ha tramandato dalla famiglia.
    La mia convinzione è che, pur riconoscendo le eccezioni, ogni simile ami il suo simile. Non credo negli opposti che si attraggono, credo nella profonda affinità, intesa, complicità che solo le priorità, le vedute, i valori, i desideri e i progetti simili e in sintonia tra loro riescono ad instaurare e mantenere nel tempo. Tutto il resto è per lo più curiosità, novità, distrazione, brividi.
    Ho incontrato la persona giusta al primo colpo. Siamo cresciuti insieme e abbiamo condiviso tutte le prime esperienze insieme. Nessuno avrebbe scommesso su di noi, noi stessi per primi non avremmo immaginato una vita insieme, eravamo ragazzini. E’ stata una questione di fortuna, sfacciata leggendo tante storie di tradimenti, abbandoni, dolori, ma è stata anche una storia costruita sulle fatiche. E’ inutile menarsela..per far funzionare una vita di coppia non basta amarsi e rispettarsi. Subentrano nuovi problemi e nuove insidie ogni giorno, almeno nel nostro caso. I problemi economici, i parenti, gli amici, le poche attenzioni, i ritmi che non combaciano, la noia, lo stress, la stanchezza, la salute.. Se non c’è la capacità e la voglia di responsabilizzarsi, di prendersi il tempo per raccontarsi le rispettive giornate, per fermarsi a parlare e decidere insieme le scelte da fare e cercare di compiere al meglio la propria parte (condivido con la divisione dei ruoli), di cosa vogliamo parlare? Per mia esperienza se tuffandosi negli occhi dell’altro/a non ci si sente “a casa” (ascoltati, capiti, aiutati, coccolati) non c’è ricchezza, sicurezza economica/lavorativa, fama, bellezza,

  8. 28
    Genesis -

    (2) fascino che tenga. Credo che una nuova famiglia abbia buone probabilità di riuscita, serena e consapevole, quando ritagliarsi uno spazio per chi ci aspetta a casa, marito, moglie, figli, cane e via dicendo non è un peso, un obbligo da compiere ma un vero piacere, un pensiero immediato, innato, automatico. Questo mi hanno insegnato mio padre e mia madre, i miei nonni. Questo è quello che proverò a mia volta a tramandare ai miei figli, se un giorno ne avrò.
    Dopo anni di convivenza (o matrimonio, in questo caso è lo stesso) l’amore radicato a mio avviso è simile a quello descritto da Aria. E’ fatto di piccole accortezze, gentilezze che non richiedono continui baci, è sentirsi amati senza sentirsi dire “ti amo” tutti i giorni. Lui ti ama se quando ti vede stanca ti da una mano a preparare la tavola e si offre di girare la bistecca mentre ti fai una doccia. Lei ti ama se quando sei lì a guardati la televisione arriva e ti porta una bibita, un dolcetto e ti si siede accanto anche se della partita non gliene importa nulla, ti ama quando si alza prima di te per prepararti la colazione.
    Ti ama anche quando si arrabbia, anche quando è nervoso/a e ti dice quello che non pensa, se sa scusarsi e perdonare a sua volta. Ti ama quando ti propone una passeggiata insieme o quando dal niente ti dice qualcosa di bello, sentito, vero. Ti ama quando ti dice la verità, quando ti dice che per conto suo stai sbagliando e non rinnega il suo pensiero per compiacerti.
    Non è sicuramente la panacea per tutti, dipende dai caratteri e dallo stile di vita che si intende instaurare, ma noi abbiamo costruito sulla semplicità la nostra vita. Sarà banale, forse. Sicuramente molti lo troverebbero noioso o un “idillio” destinato a finire. Quello che so è che, crisi e bufere della vita a parte, dopo tanti anni sappiamo ancora confidarci, piangere davanti all’altro/a, ammettere sbagli, provare tenerezza, goderci piccoli quotidiani piaceri e prenderci per mano. Nonostante la vita non sia stata molto generosa con noi. E no, non c’è ombra di terze presenze né da una parte né dall’altra. Se mi sto illudendo, almeno ha saputo illudermi senza farmi soffrire. Ma lo escludo.
    Ciao

  9. 29
    fla -

    Questo ultimo commento mi ha commosso. E’ splendido quello che hai scritto. E vi auguro ogni bene per il futuro. Dubito tu ti stia illudendo. Nonostante tutto, io ancora ci credo che questo sia l’amore.

    La mia visione dell’amore combacia con quanto hai descritto. Sono commossa, sul serio.

    Pensando alla colazione a letto, all’aiutarsi a vicenda, al fare un ulteriore sforzo per non affaticare ancora più l’altro. Aggiungo, fare la spesa e comprare una cosa solo perché piace all’altro, ricordarsene, una sorpresa piccola anche ma inaspettata. In questa visione io mi riconosco ancora a pieno. Nonostante i dubbi, mi sono ritrovata stamattina a svegliarmi prima e, nonostante gli impegni incombenti che avevamo, lasciarlo dormire ancora finché non si fosse svegliato da solo, facendogli trovare la colazione pronta. L’ho fatto per amore, come lui fa per amore altro.

    Ma a volte manca altro. Quel sentirsi a casa. Quel comprendersi a pieno o almeno provare con tutte le proprie forze. Quella complicità.

    E ciò che cercavo di dire è che non necessariamente chi lascia è una cattiva ragazza. Lasciare solo in presenza di una terza persona diventa probabilmente opportunistico. Ma lasciare, in generale, quando senti che qualcosa sta svanendo, non lo trovo un gesto cattivo di per se’.

    Come ho detto prima, molte ragazze, ma anche molti ragazzi, si perdono in dichiarazioni d’amore essendo innamorati dell’amore e affidandosi alla propria idealizzazione. Poi si scontrano con realtà che non rispondono a quanto credevano. E allora è lì il problema: avrebbe davvero senso rinunciare a qualcosa di se’ per far funzionare una storia? Non porterebbe ad un’infelicità reciproca protratta nel tempo?

    Io per prima, oltre che “carnefice”, sono stata vittima di promesse non mantenute, di amore sbandierato ai quattro venti e poi svanito nel nulla. Ammetto di averlo odiato, di averlo reputato un infame, un bugiardo. Ma sapete dove è l’errore? La fine di un amore secondo me, non cancella l’amore stesso. Non rende falso tutto ciò che c’era prima. Premettendo che credo ancora nell’amore eterno, il fatto che una storia d’amore non lo sia, non rende fasullo quello che si è vissuto e provato.

    Se così fosse, tutti dovrebbero sposarsi con il primo fidanzato. Il che sarebbe splendido, ma non sempre è così, perché si cresce, si cambia, fino ad arrivare ad una fase d’assestamento.

    E io non parlo di trentenni che hanno provato mille uomini come si diceva prima, ma una trentenne single, che magari ha avuto qualche storia, anche importante, ma che poi l’ha terminata, non è necessariamente una cattiva ragazza.

    Una volta non era così? Lo dico sempre anche io, forse i tempi erano diversi, o forse era abitudine. una volta esistevano anche i matrimoni combinati. Esistono i lati positivi di allora e anche quelli negativi.

  10. 30
    bboyitax -

    @Desdemona
    Ciao Desdemona,
    purtroppo c’è un elemento nella tua analisi che si discosta totalmente dalla realtà, io non ho assolutamente respinto i suoi amici. Al contrario, ho fatto di tutto per integrarmi con loro, e ho fatto di tutto per passare un weekend rilassato.
    Vedi nei giorni precedenti, trainata dal suo entusiasmo, continuava a ripetermi di quanto fosse contenta di passare finalmente un weekend in mia compagnia al mare. Il risultato è stato incredibilmente diverso tant’è che (ho omesso questo particolare altrimenti il tutto si sarebbe allungato a dismisura) i primi 2 giorni, mentre cominciava a maturare in me il disagio, mi ha totalmente “abbandonato” stando con i suoi amici per tutta la giornata. Dopo è subentrata anche la consapevolezza di questa diversità tra me e alcuni aspetti del suo mondo “sociale”. Cosa avrei dovuto fare? Io se vedo da parte di una persona una volontà di costruire qualcosa, fin da subito, mi affido alla sincerità più assoluta e cerco l’unico strumento che fa di noi animali “intelligenti”: la comunicazione. Se poi davanti al dialogo e soprattutto alla volontà di risolverlo un “problema” devo vedere come prima reazione la fuga dopo tutto quello che mi aveva dimostrato… Beh che dire. Tanto meglio che sia andata così a questo punto. Sarà che credo troppo nelle persone in genere e che spesso data la mia indole mi fa cercare sempre il buono nelle cose.
    Quello che più mi fa male è l’incoerenza. La totale discrepanza tra ciò che mi ha dimostrato in questo periodo e il passaggio così repentino all’indifferenza. I miei errori li ho fatti, ma se si giustificano certi atteggiamenti… Non si troverà mai un punto d’incontro!

    @Libellula
    Credere nell’amore è la nostra fortuna/sfortuna.
    Io credo nel sentimento e credo nella sua natura positiva. Se sviluppo un sentire positivo (amore, affetto, innamoramento che sia) trovo molto, molto difficile riuscire a eliminarlo, nonostante la controparte si comporti in maniera assurda o addirittura anche cattiva. Ho una visione assolutistica del bene. Questo mondo malato allontana le persone e credo che quando si ha la fortuna di creare rapporti così belli non si debba demolirli, anzi! Cerco in tutti i modi di salvarli sempre e comunque fino allo stremo.
    Esempio? Il rapporto più importante della mia vita è stato con una ragazza con la quale sono stato insieme per 5 anni. Mi ci son voluti diversi mesi prima di realizzare ed essere TOTALMENTE sicuro di non amare quella persona. Ho pensato, rielaborato e capito. Ci vuole tempo. Sempre, anche in una relazione breve se c’è il sentimento non si può decidere in poco tempo. E’ superficiale SECONDO ME.
    Nonostante tutto con questa persona ho mantenuto un profondo affetto e ci sentiamo tutt’ora, perché ha capito i miei sforzi di salvare tutto.
    Ecco perché mi inquietano queste persone: o mentiva e non era coerente con i suoi sentimenti, o sono davvero in grado di rivoluzionare i sentimenti in poche ore… Il che mi lascia spaesato e amareggiato.

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