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Perché le donne intelligenti spesso tendono a rimanere single?

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Lettera pubblicata il 18 Agosto 2015. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 194 commenti

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  1. 111
    Almost-Imperfect -

    Comunque a forza di leggere mi fate venire dei dubbi; ma sarò intelligente? Abbastanza almeno… Perché sola e stupida è proprio da sfigati, dai!
    Allora dovrei stilare un elenco di pregi, difetti e comportamenti da supervisionare in modo da capire dove posso arrivare, una sorta di test per la misura del QI. E a proposito… Quello conta? Se ho un QI superiore alla media, posso ritenermi a tutti gli effetti una donna intelligente?

    @mg
    “a me le uniche cose che mi fanno INCAZZARE DAVVERO sono l’ ignoranza, l’ ottusità e la stupidità umane”
    Dillo a me che mi sclero anche quando trovo il carrello del supermercato sporco…

    Casomai può succedere che nella frequentazione si percepisca veramente la sensazione di sbattere contro un muro di gomma, di non riuscire ad andare oltre perché di là trovi un vasto “niente”, ma valutato con i miei canoni, che, giusti o sbagliati, non è detto siano simili a quelli degli altri.
    E comunque troverei questo confronto quotidiano di cervelli estenuante; da donna posso dire che se frequentassi un uomo che ogni giorno mi ripropina ‘sta nena dell’intelligenza, volendo misurare chi ne ha di più (anche se ne avessi di più io eh), scapperei veloce veloce. Da uomo, mi sa che farei uguale. Semplicemente perché mi sembra più normale interagire con le persone con naturalezza e un pizzico di brio (magari non guasta), ma quelli e quelle piene di se a me annoiano subito; sono faticosi/e da gestire e noiosi/e fino alla morte…

    Non credo che sia la donna poco intelligente a vivere male da single, ma piuttosto quella che non si apprezza abbastanza da provare reale piacere a passare del tempo con se stessa e la cosa mi sembra diversa, poi come già ridetto dipende sempre da cosa si intende per intelligenza, questa forse potrebbe rappresentarne una sfumatura.

  2. 112
    Almost-Imperfect -

    Mi viene da sorridere sul discorso del sistemarsi… Ma mille volte a lavoro, quando mi sono capitati brutti grattacapi, ho detto: “se ero stata più intelligente a quest’ora m’ero sistemata…”che riporta ancora una volta al solito problema, quest’intelligenza come si misura?

    @M.
    Ho una situazione lavorativa attualmente devastante… Il mio capo, potesse, mi metterebbe una mina sotto la sedia (solo per menomarmi quel tanto che basta per continuare a produrre a lavoro, ma non poter fare altro); magari sarei una candidata ideale e non porto mai scolli, a me non rendono assolutamente giustizia ;=)
    Chissà

  3. 113
    maria grazia -

    Almost-Imperfect
    a mio avviso le persone intelligenti risultano impegnative solo per chi intelligente non è e si sente in difetto per questo. una persona equilibrata, serena, matura, ed empatica, si sentirà a suo agio anche dinnanzi al più geniale degli individui, senza che l’ intelligenza ( superiore ) dell’ altro debba rappresentare un problema, una questione di competizione. raramente inoltre, una persona davvero intelligente ti fa pesare la sua superiorità intellettiva. prendi ad esempio me e Golem. e’ palese a tutti che lui sia superiore a me in quanto a intelligenza, esperienza, consapevolezza, competenze pratiche, cultura. eppure, mai mi ha fatto pesare questi aspetti, cercando invece di incoraggiarmi sempre come donna e come persona. ecco, per me sono queste le persone INTELLIGENTI. Allo stesso modo, io non farei mai pesare all’ uomo che amo e che stimo, e che mi sta accanto, un’ eventuale inferiorità intellettiva rispetto alla mia, se questa è compensata da altre buone qualità. spero che Golem mi perdonerà la “leccatina”.. so che a differenza di altri, che sono dei FALSI modesti, detesta i salamelecchi. ma d’ altronde quello che ho detto è la verità, e mi serviva riportarlo in questo caso come esempio pratico.

    “Non credo che sia la donna poco intelligente a vivere male da single, ma piuttosto quella che non si apprezza abbastanza da provare reale piacere a passare del tempo con se stessa”

    osservazione interessante Almost, e che condivido.

  4. 114
    M. -

    Ciao a tutti.

    MG,

    Sul raggiungere i propri obiettivi senza tradire se stessi non so che dire, nel senso che un ipotetico tradimento in questo senso lo può valutare solo chi lo subisce, e rimane una condizione interna che gli altri, gli esterni, non possono conoscere.
    Anche io, nella mia relazione precedente, ho tradito me stesso perché volevo raggiungere il mio obiettivo di mantenere una unione (mamma mia che cazzata gigantesca che ho fatto. Avevo proprio la testa nel culo in quel periodo, ma vabbè…………………!!!!!!!!!), però non sono stupido.
    Il fatto è quello che ho scritto tanti post fa e che riporta anche almonst, nel senso che, tutto sommato, chi la misura questa intelligenza?
    Ma soprattutto chi dovrebbe appiccicare l’etichetta “sei una persona intelligente” sulla fronte di un’altra persona?
    È molto, ma molto più semplice, e a parere mio più corretto, dire che le relazioni finiscono per altri motivi che nulla hanno a che fare con una intelligenza ingestibile.
    La domanda della lettera iniziale è fallata, e i discorsi che stiamo scrivendo lo dimostrano.
    Vado a salvare il mondo. Ciao!

    Almost,

    da ciò che leggo di te, mi pare che tu abbia quel piccolo grande dono che si chiama autoironia che, a differenza di un paio di tette da 5 kg l’una, non dovrebbe mai calare!
    Dici niente?!
    Sono d’accordo con quanto hai scritto.

    Ciao a tutti

  5. 115
    maria grazia -

    Golem
    mi dispiace se lasci il forum, ma d’ altra parte ti capisco. assistere a una continua e interminabile gara a chi “ce l’ha più lungo” e a chi “ce l’ha più stretta”, è davvero logorante, alla lunga. e anche assolutamente insensato, in uno spazio che dovrebbe invece servire ad aprirsi agli altri condividendo esperienze di vita, disagi, malumori, gioie, insegnamenti. il tutto in una prospettiva di tolleranza e apertura al dialogo. probabilmente abbandonerò anch’ io, se la solfa rimarrà la stessa.

    M.
    non preoccuparti! la testa “ficcata nel culo” l’ abbiamo avuta tutti almeno una volta nella vita. l’ importante è capire che in futuro sarebbe opportuno non ricacciarsi in certe “cavità”.
    per me l’ intelligenza di una persona non è una cosa che va “certificata” con titoli, test e qualifiche. è semplicemente un qualcosa che vedi, senti, tocchi, percepisci. Se c’è o meno, te ne accorgi quasi all’ istante, nel momento in cui cominci a COMUNICARE con una persona. ed è un fatto che l’ intelligenza alcuni la trovano “pericolosa”. L’ intelligenza RENDE LIBERI, e la libertà a volte spaventa. sopratutto quella degli altri.
    Tanto di cappello se riuscirai a salvare il mondo! io per il momento mi accontento di salvare me stessa. ciao.

  6. 116
    Almost-Imperfect -

    @M.
    Grazie per il complimento, l’ho apprezato veramente

  7. 117
    Almost-Imperfect -

    @mg
    “a mio avviso le persone intelligenti risultano impegnative solo per chi intelligente non è e si sente in difetto per questo. una persona equilibrata, serena, matura, ed empatica, si sentirà a suo agio anche dinnanzi al più geniale degli individui, senza che l’ intelligenza ( superiore ) dell’ altro debba rappresentare un problema, una questione di competizione”

    Dici? Sono 13 pagine che si discute sull’argomento e non ho visto un post, uno che uno, dove qualcuno ha messo anche minimamente in dubbio di essere intelligente, almeno un pochino sopra la media…
    A me invece qualche dubbio è venuto (su di me intendo); primo perché ho una laurea che di per se si dice non misuri l’intelligenza, poi perché putacaso, sono ingegnere e quindi, come diceva qualcuno, maschia, noiosa, antipatica e di certo racchia, terzo perché se mi domandate di politica e di ordinamento dello stato italiano casco dal pero come una delle elementari, quarto (di sicuro non ultimo…) non mi piace prendermi e prendere gli altri sempre troppo sul serio e reagire a tutto quello che mi viene fatto come se dovessi andare in guerra.

    Un uomo nella mia vita può rappresentare solo un valore aggiunto a quello che già possiedo di mio e non mi sento di dover entrare in competizione con nessuno, riconoscendo già a priori che se il creato ci ha fatto diversi, un motivo alla fine ci sarà

  8. 118
    rossana -

    Almost-Imperfect,
    ottime le considerazioni dei tuo post 119. un minimo di osservazione critica, di tanto in tanto, non può essere che utile all’equilibrio d’insieme!

  9. 119
    M. -

    Almost,

    e così sei ingegggggggnerA!
    Siamo su fronti opposti, quindi.
    Pensa che se qualcuno mi domandasse cose di matematica, geometria e simili, cascherei anch’io dal però come uno delle elementari o peggio.
    Diciamo pure che la mia “capacità matematica” è pari a quella che potrebbe avere una capra imbalsamata.
    Dalle tabelline in poi ho sempre avuto enormi problemi, senza parlare poi dei conti da fare con numeri e lettere mischiate insieme! Addio proprio.

    Domanda che nulla c’entra con la lettera, ma: cos’hanno di bello i numeri? Che tipo di ingegnere sei? Civile? Nucleare? Gestionale?

    Ciao!

  10. 120
    M. -

    MG,

    ma cosa intendi con entrare in competizione con il proprio partner?
    A me non è mai successo.
    Per esempio la mia compagna ha un anno meno di me, è un avvocato e insegna all’università, e con me condivide tante passioni che vanno dallo sport, ai libri (ce li rubiamo a vicenda), l’opera lirica, la musica e tante altre cose, però non c’è competizione, anzi.
    E credo pure che se dovessi dire chi tra me e lei è la più sveglia, direi senza dubbio lei, e me ne accorgo per come si comporta con me, per come riesce a smussare il mio carattere molto spigoloso.
    C’è tanto confronto, questo sì, poi io prima di arrabbiarmi conto solo fino a 1, ma competizione assolutamente no, anche perché non ne capirei il senso.
    Una competizione tra fidanzati e coniugi la vedo come un qualcosa di negativo perché crea tensioni.

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