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Disagio, paure o psicopatologie?

Caro Direttore,
sono una donna di 45 anno omosessuale, da un anno divorziata dalla mia ex decido che malgrado il divorzio sia stato traumatico di andare avanti, almeno provarci. Il mio matrimonio è fallito dopo essermi ribellata alle violenze di mia moglie che ha tentato di ammazzarmi quando ho scoperto che è tosdicodipende. Dieci giorni fa ho conosciuto questa donna molto dolce, coetanea, con cui ridevo tanto, così ho accettato di uscire con lei. Abbiamo mangiato in un bel ristorante e ci siamo baciate, lei ha subito iniziato a parlare del futuro e ha prenotato per andare alle terme due giorni per quella che lei voleva come una meravigliosa prima volta. Io avrei voluto qualcosa di semplice, perché temevo che fosse “tanto” e un’altra piccola uscita prima mi avrebbe dato modo di ponderare. Lei ha insistito e io alla fine ho detto si. Vedendomi tentennare le ho spiegato il mio trauma e che ho paura che le persone si mostrino incostanti e mi facciano del male. Le ho chiesto anche se avesse qualcosa di grave da nascondere, e il giorno dopo mi ha detto che ha fatto uso di cocaina, io mi sono molto irrigidita ma lei mi ha rassicurata dicendo che potevo sottoporla ad ogni cosa che era pulita. Comunque tento di superare questo mio muro e bene la sera prima del fatidico giorno della partenza, dopo una giornata di messaggi d’amore dove contava ore e minuti mi arriva un messaggio dove mi dice che non se la sente. Leggendolo mi sembrava uno scherzo, allora l’ho chiamata per riderne e lei mi ha confermato la sua scelta senza sapermi dare una spiegazione, dicendo che non se la sentiva…Ho attaccato ringraziando del bel tempo insieme ma in me ora si è scatenato ancora più forte l’istinto di autoprotezione. Come può essere che io non mi accorga che queste persone hanno un tale disagio?

Lettera pubblicata il 15 Novembre 2022. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 1 commento

  1. 1
    PlayTheNow -

    Gentile Cristina, è possibile che le nostre difficoltà ci portino a concentrarci in modo particolare su noi stessi e sui nostri pensieri. Quando avviene questo, allora perdiamo la capacità di cogliere segnali importanti dalle altre persone o dalle situazioni esterne in cui viviamo. Potrebbe essere questa la sua situazione?
    Aggiungerei, in ogni caso, che non possiamo essere responsabili delle altre persone, di cosa fanno e di come lo fanno.
    Saluti

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