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Dipendenza affettiva come uscirne

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Lettera pubblicata il 7 Dicembre 2015. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 27 commenti

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  1. 21
    rossana -

    81mylife,
    “Perché una dipendente affettiva ha sicuramente dei problemi con se stessa, problemi che diventano varchi profondi quando trovano persone che ne scorgono il pungiball per affermare la propria forza, il proprio potere e narcisismo.” – così è se di dipendenza affettiva si tratta, e non di semplice innamoramento, maturato nel tempo con il bel metodo della rana che hai raccontato.

    ha ragione Sofia: quando un rapporto stride, per qualsiasi ragione, si deve chiudere a tempi brevi (due-tre mesi massimo). se si prosegue, nonostante i campanelli d’allarme, che il più delle volte NON si vogliono sentire, mi sembra scontato che non si sta poi così male… più si andrà avanti e più difficile sarà uscirne senza troppi danni…

  2. 22
    Golem -

    Cortigiani, vil razza BANNATA

    per qual prezzo vendeste il mio bene?

    A voi nulla per l’oro sconviene!…

    ma mia figlia è impagabil tesor.

    La rendete… o se pur disarmata,

    questa man per voi fora cruenta;

    nulla in terra più l’uomo paventa,

    se dei figli difende l’onor.

    Quella porta, assassini, m’aprite:

  3. 23
    Vale -

    Conocordo con tutto, ma proprio tutto, quello che ti ha scritto Charliebrown. Soprattutto col fatto che chi non ci è passato fa fatica a capire.
    Se leggi un po’ in questo forum, vedrai che non sei affatto strana e sbagliata. Purtroppo è già capitato a molti.

  4. 24
    Albachiara40 -

    Carissima, prima ti liberi da questa dipendenza affettiva e meglio è.
    Non devi permettere ancora a questo personaggio di fare leva sul tuo stato di debolezza, e di minare la tua salute.
    Ti ha offesa, umiliata e trattata come una pezza, chiamare amore tutto ciò è un insulto all’amore vero.
    Conta solo sulle persone davvero valide, sulle amicizie vere e su chi ti ama sinceramente, e taglia ogni contatto con lui, che a tenerlo nei paraggi non ne ricaverai nulla se non altro dolore, emotivo e fisico.
    Ti ha demolita diverse volte, ha minato la tua autostima e lo farà ancora,se glielo lascerai fare.
    Scappa via e non voltarti più, sei tu la prima persona che si deve volere bene, e non hai bisogno di una persona simile accanto, davvero.
    Liberatene, e rinascerai. Forza, torna a vivere.

  5. 25
    Lux97 -

    Tesoro sono nella tua stessa IDENTICA situazione, ma io sono ancora nella fase in cui ci convivo ogni giorno con lui, pensando che siano solo stupidi errori o litigi.

  6. 26
    Genny -

    Per tutti dipendenti affettivi e non:

    Il dipendente affettivo è una persona che tende ad annullare se stessa nella relazione, ignorando i propri bisogni.

    L’errore che commette è quello di pensare che la relazione di coppia sia una condizione indispensabile per essere felice.

    Alla base di queste scelte c’è l’incapacità di tollerare la solitudine.

    La relazione del dipendente è simbiotica e fusionale.

    La paura della persona dipendente è paura di essere se stessa, ciò avviene a causa di vecchie ferite mai guarite, che la relegano nel ruolo di vittima.

    La vittima è una persona che è stata rifiutata e tradita, che si sente inadeguata e perciò tende a idealizzare il suo carnefice, ma questo è lo stesso sentimento che la vittima ha provato nella propria infanzia per un genitore irraggiungibile, che l’ha abbandonata.

    La dipendenza si nutre del rifiuto, si fonda sulla svalutazione e sull’umiliazione.

    Il primo obiettivo terapeutico da raggiungere è non temere la solitudine.

    A volte, quando abbiamo paura di “essere” continuiamo ossessivamente a “fare”.

    La soluzione è quella di imparare ad amare se stessi, elaborando il lutto della separazione e individuandosi creativamente.
    (Roberto Ruga)

    Un abbraccio,…

  7. 27
    Amata -

    In questo : ” volte, quando abbiamo paura di “essere” continuiamo ossessivamente a “fare”.”, mi riconosco. Ho fame di “fare”, a volte: ho troppa energia, ho voglia di salire, di raggiungere, di conquistare, giocare, gioire… Fare, fare, fare, col sorriso di bimba mai sazia: felice e fiduciosa nella vita!

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