Degrado della qualità dell’assistenza medica di base
Proposta di verifica nazionale della competenza medica e istituzione di classifiche provinciali di merito.
Alla cortese attenzione del Ministro della Salute on. Orazio Schillaci:
Egregio Ministro,
Le scrivo come cittadino profondamente preoccupato, per il progressivo decadimento della qualità dell’assistenza medica di base del nostro Paese.
La figura del medico di famiglia, un tempo pilastro della comunità e riferimento umano e professionale per ogni paziente, si è trasformata in molti casi di un mero esecutore di protocolli, privo di iniziativa, empatia e capacità clinica.
La mia proposta è semplice quanto urgente: istituire una “task force” ministeriale che percorra l’intero territorio nazionale, sottoponendo tutti i medici di base e i professionisti sanitari territoriali a un test di verifica orale, composto da cinque domande inerenti alle loro competenze fondamentali. In caso di due o più risposte errate, il medico venga temporaneamente sospeso dall’esercizio della professione per un mese, con ripetizione del test da parte del medico che a spese sue dovrà recarsi presso il Ministero a Roma a sostenere un successivo test orale, composto da dieci domande e nel caso si verificassero anche solo due errori, il medico verrà sospeso dalla professione medica con l’obbligo di ridare in tempi rapidi nuovamente gli esami universitari, laddove la laurea possa essere confermata o definitivamente sospesa. Questa misura per quanto severa è necessaria per tutelare i cittadini da un sistema che troppo spesso ormai, lì lascia soli, disorientati e mal seguiti. Non si può tollerare che la salute venga affidata a chi non dimostra di possedere le competenze minime per esercitare con responsabilità.
In parallelo, propongo l’istituzione di classifiche provinciali di merito, accessibili pubblicamente, dove i pazienti possano valutare i medici con cui hanno avuto rapporti clinici diretti con una votazione da 1 a 10 sulla base di criteri quali:
– Professionalità dimostrata
– Empatia e capacità di ascolto
– Competenza clinica
– Disponibilità e puntualità
– Efficacia delle consulenze
Un sistema simile a quello della classifiche sportive, trasparente ed aggiornato, permetterebbe ai cittadini di orientarsi meglio nella scelta del proprio medico e stimolerebbe i professionisti a migliorarsi costantemente.
La medicina non può essere un automatismo burocratico. Deve tornare ad essere una vocazione, una responsabilità, un servizio umano. E lo Stato ha il dovere di garantire che chi esercita questa professione sia all’altezza del compito.
Confido nella Sua sensibilità e nel Suo coraggio riformatore per dare seguito a queste proposte, che nascono da un profondo senso civico e da una volontà di miglioramento reale del sistema sanitario.