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Da anni non vivo più

Nata da una donna ed uomo che non mi attendevano, e ad oggi le cose non sono cambiate!
Cresciuta non da loro sono andata avanti fino ad oggi; conducendo una vita presso ché normale.
Pensavo, sottovalutavo che questa cosa non avrebbe avuto poi così tanti riscontri negativi, ed invece nonostante i miei sforzi e miei continui dribbling adesso a 28 anni mi ritrovo a testa in giù!
Dopo essere cresciuta nel modo che ritenevo più giusto, quasi perfezionistico.
Cultura, sport, salute, buone relazioni e un lavoro soddisfacente, a 26 anni la mia vita mi fa lo sgambetto… e sono caduta! La mia emotività ha iniziato a cedere, a non sapere più cosa era giusto e cosa era sbagliato.
A non saper decidere nemmeno più tra un caffè macchiato di latte o panna.
Ho iniziato a distruggere le mie relazioni, di qualsiasi tipo, con rabbia e nascondendomi dietro a vittimismi e ragioni spicciole. Ho distrutto un rapporto di coppia, il più importante e dà lì il buio… e poi un altro, e poi un altro ancora… A causa di ciò non sono in grado di costruire più nulla che non sia di carta! Mento a me stessa, mento agli altri e mi rifiuto di amare perché la prima volta che lo feci fu subito seguito dall’abbandono! Mi rifugio nel mio cinismo perché non trovo altra via per evitare ulteriori tagli. Mi rendo perfettamente conto di essere un disastro e di non aver trovato ancora una corretta direzione per imparare a vivere… anche sbagliando…
Voglio uscire da questa depressione, ma non so come fare. Da un mese ho iniziato la psicoterapia, ma sto veramente male; ansia al punto di subire a volte uno stato di depersonalizzazione che mi porta a sentirmi in una campana di vetro, e la cosa peggiore e che mi sono accorta di avere addosso questa sensazione da anni. Voglio riprendere a vivere, è un mio diritto ed un dovere nei confronti di me stessa, ma è tutto così difficile quando tutto dentro e fuori sembra essere nero.

Lettera pubblicata il 10 Aprile 2012. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 5 commenti

  1. 1
    yurima -

    mi dispiace tanto… So che significa nascere e non essere desiderata, anche se non ho ben capito se i tuoi te l’hanno detto (che non eri desiderata), oppure non sei cresciuta con loro e pensi questo per qualche ragione. A me sta cosa ha distrutto l’autostima e riesco a vedere solo il buono delle altre persone, ma non vedo niente di buono in me. Penso che quando si cresce con questa consapevolezza ti resta un velo di tristezza dentro, che niente può distruggere. L’amore si, alle volte ti salva la vita, ma ci vuole una persona che riesca ad amare tutto, anche quesgli atteggiamenti che farebbero allontanare chiunque e che solo lui sa gestire, o perlomeno, con me funziona così. Penso che siamo come (prendo in prestito un’espressione di un film di Almodovar “Il fiore del mio segreto”)” come vacche senza campanaccio”… Che brutta la sensazione di non-vita, di vegetable life! C’è una canzone dei Negrita, ascoltala se hai voglia, il ritornello fa così “non vivi da due secoli, non ti ricordi più, non sai cosa provare, ti guardi e non sei tu! Arrenditiiii è inutile!! Ti perderaiiii ancoraaaaa!”. Ha ragione la canzone? Dobbiamo lasciarci perdere e arrendere? Io non so più niente.
    Sister, forse non sappiamo che direzione prendere e siamo in balìa di noi stesse.
    Mi ritrovo in tutto quel che hai scritto e non sai quanto mi dispiace non esserne ancora uscita, almeno avrei saputo darti qualche consiglio, un po’ di conforto. Sei brava a fare la psicoterapia, mettici tanta pazienza, dicono ci voglia un po’ affinchè se ne vedano i frutti.

    Se capisci come se ne esce fammelo sapere, fosse anche tra un anno o quando sarà!
    Intanto ti abbraccio forte forte, dal nick intuisco che sei sicula, che splendidissima terra. Resisti!

  2. 2
    sicula-mente -

    Buongiorno Yurima, per darti un idea più chiara: Mio padre appena seppe di me se ne lavò le mani e mia madre 16enne pensò bene di lasciarmi ai nonni perchè non iuesciva a gestire “giustamente” una maternità così precoce. Grazie per i tuoi consigli, credo fermamente che uscire si può ma con tanta tanta pazienza. Sopratutto se ti nutri di sola psicoterapia e non di farmaci che non condivido. Servono solo ad annebbiare il sintomo e appena ti senti meglio sembra che ti sia passato tutto… e li ti frega! 🙂 Punto e a Capo!
    Mi sono promessa di uscire da questa situazione di vegetale. I pensieri negativi mi attraversano, e mi fanno pensare che tra vivere come un vegetale e morire… meglio morire! Ma meglio pensare positivo! Che sia una vita vera, e piena di cose autentiche, ma che sia. Un abbraccio a te.

  3. 3
    Mau -

    Ciao, buongiorno.
    Leggevo questa tua lettera…e ho riletto le precedenti.
    Debbo dirti che la mia personale sensazione, anche in relazione al mio commento lasciato per la tua precedente lettera ( tra l’altro è stato l’unico commento…), è che tu cerchi comprensioni facili facendo in qualche maniera vittimismo (lo dici anche tu del resto), ma senza curarti troppo della logica nei tuoi scritti.
    Nella tua prima lettera dicevi che quell’amore, quel rapporto, era così difficile da avere necessità di purificarti. Qui affermi che sei stata tu a distruggere quel rapporto di coppia. ( ti riferisci a quello…no?)
    Prima racconti di avere una bella famiglia che ami e che ti ama, e tanto altro che saresti stata capace di ‘scalare le montagne’. Ora dici che i tuoi non ti volevano e sei cresciuta con altri, che sei depressa e vedi tutto nero.
    Con la seconda lettera racconti di un rapporto che poteva nascere, ma eri perplessa perchè lei, a 26 anni, è troppo infantile e non c’era possibilità di un dialogo tra ‘adulti’.
    Tu troppo avanti, lei troppo indietro. Molto sicura di te, non c’è che dire.
    Ora però affermi di essere un disastro, di esserti accorta di avere una depressione di lunga data e di non avere ancora trovato una giusta strada nella vita.
    Questo nonostante essere cresciuta in un ambiente amorevole, di buona cultura, facendo sport, in buona salute, buone relazioni e un lavoro soddisfacente.
    Mah…permettimi di avere delle perplessità.
    Forse sei veramente depressa,…..o forse no.
    Forse sei sincera ma non hai saputo dare adeguata continuità ai tuoi scritti,…o forse, come tanti altri, sei una persona che scrive tanto per scrivere, per avere commenti di comprensione, compassione e cose del genere.
    C’è tanta gente così. Scrive senza rileggere quello che ha scritto in precedenza, ma lo fa per catalizzare attenzione.
    La verità la sai tu, io esprimo solo una mia personale, magari errata, sensazione, percezione su quanto hai scritto.
    In tutti i casi credo tu abbia bisogno di sostegno, e quindi fai bene ad andare da uno psicoterapeuta.
    E quindi ti faccio i miei migliori auguri affinchè tu possa trovare al più presto serenità ed equilibrio.
    Mau.

  4. 4
    maty7 -

    Nella vita tutti passiamo delle crisi. Sono momenti in cui riconsideriamo la nostra esistenza, il nostro passato, presente e futuro..ma di fatto si trasformano in nuova consapevolezza, sono praticamente scatti che ci fanno crescere. Il tuo background certo ti da molto materiale su cui lavorare, anche se ora sei in un turbine di emozioni, rabbia, confusione, stringi i denti perchè ce la farai. Lascia perdere i pensieri, quelli, belli e brutti, vanno e vengono come le nuvole..l’unica cosa che non ti deve mai mancare è la forza di volontà di superare tutto.
    Ciao!

  5. 5
    sicula-mente -

    Allora Mau: Ti rispondo subito alle tue domande solo per una maggiore comprensione dei testi scritti.
    Quando parlo di famiglia intendo gli unici genitori che mi hanno accolta amata e fatto studiare: I MIEI NONNI. a A loro devo ogni cosa.
    Del mio importante rapporto di coppia non ne ho mai parlato quì. Nella lettera si tratta di un altro rapporto che mi ha psicologicamente devastata più di quanto già non lo fossi, diversa da quella che cito “lei troppo indietro”.
    Grazie per l’augurio.

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