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Crisi dei 40 anni

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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2012. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 104 commenti

Pagine: 1 2 3 4 5 11

  1. 21
    cinzia1974 -

    @ CARACOLITO scusa ma i tuoi commenti mi sembrano sempre più delle sentenze, delle critiche e ben poco costruttive. Mi sono esposta scrivendo qui della mia storia e sono pronta e confrotarmi. Sono felice per te che hai raggiunto un equilibrio, che hai vinto la tua misantropia e incontarto la donna della tua vita e che hai molti obiettivi SICURAMENTE molti di più di quanti ne ho io. Sembra che tu voglia dimostrare che sei migliore di me e lo sei SICURAMENTE. Buon per te! Sei uno in gamba! Forte! Non ti lasci abbattare dai fallimenti anche quando sono più di uno e quando devi affrontarli da solo? Bè complimenti davvero!
    Forse non riesco a spiegarmi quando dico che guardandomi indietro vedo dei vuoti che cominciano ad essere parecchi e la cosa mi rattrista. E’ strano?! Credi sia facile ricominciare? Anche se è ovvio cerco di andare avanti (il monolocale è per me un obiettivo per quanto piccolo). E’ CHIARO che se avessi l’uomo della mia vita al mio fianco e volessimo dei figli e non potessimo averne si penserebbe all’adozione!!! Che sforzo! E poi gli obiettivi cambiano e si evolvono man mano che cresciamo. Almeno per me è stato così non sono nata con dei paletti fissi.
    Uno scrive qui per avere un confronto sereno e viene subito giudicato messo quasi sul piatto della bilancia “ho più obiettivi io No io!”. Sin dal primo tuo commento sembra quasi che io ti faccia rabbia, come ho scritto nel mio post precedente che forse tu non hai letto, qui ho dato massimo sfogo al mio malessere, non passo certo le giornate a casa a darmi le chiodate in fronte! Semmai le dò sui muri visto che sto ristrutturando il mio buchetto!
    Mi spiace ma non mi hai capita e io forse non ho capito te!

  2. 22
    Caracolito_ -

    @Colam’s non sto dicendo che a 80 anni mi sposerò e adotterò dei bambini,i miei erano solo degli esempi per far capire come la penso 😉

    @Colam’s “rassegnarsi e’ quella forma di serenita’ malinconica, di fatalismo “e’ andata cosi, pensiamo al domani” che non e’ vera felicita’. Che ne pensi ?”

    Penso che il mio non sia un “rassegnarmi”,ma una razionalizzazione del fatto che un fallimento di qualcosa non è IL fallimento della vita,e che la felicità è solo una tendenza mutevole,condizionata dagli eventi e dalle occasioni.L’importante è non perdere mai l’entusiasmo di migliorarsi.
    In generale,i nostri pensieri si assomigliano.

    @Cinzia1974,credo che tu abbia completamente frainteso le mie idee e i miei intenti.Giudicare? Sentenze? Io che faccio a gara su chi ha più obiettivi? Io migliore di tutti? Perbacco,ho sbagliato completamente modo di esprimermi allora.Mi pare che all’inizio abbia con molta pacatezza espresso opinioni circa il “mio umile parere”,abbia solo cercato di esternare il mio pensiero nella maniera più educata e consona possibile,in relazione al tono della discussione.
    Se ti ho dato tutta un’altra impressione me ne scuso e ti rinnovo i miei auguri per una vita migliore.
    Saluti.

  3. 23
    colam's -

    Non esattamente Luna, provo a dirlo in un altro modo.

    Caracolito mi sembra metta al primo piano la sua felicita’, lo star bene. Percio’ si adatta ai mutamenti (che e’ in parte una cosa saggia secondo me) e modifica i suoi obbiettivi, direi, “per non stare male”. A sensazione (con tutte le precauzioni del caso, non ci conosciamo e scriviamo in un blog pubblico anonimo) Caracolito non mi sembra uno che si intestardirebbe 10 anni in una direzione pur di ottenerla , bensi’ ad un certo punto forse mollerebbe e cambierebbe direzione “senno’ poi sto male”.

    Cinzia da canto suo invece mi sembra una che , pur soffrendo, s’impunta e ricostruisce pian piano quello che ha momentaneamente perso e in cui crede. In questo senso lei invece dice “non m’importa se soffro, il mio obbiettivo e’ questo”.

    Ho reso un po’ meglio l’idea ?

  4. 24
    LUNA -

    colam’s, sì, grazie. Ma – senza giudicare – quale atteggiamento ti sembra più costruttivo? – cinzia, a me non è parso che caracolito l’abbia messa giù come dici tu. Forse un po’ all’inizio, ma nel senso di dirti che una visione così negativa non aiuta a te. Ho capito che tu sfoghi una parte, e puoi sentire il bisogno di un’empatia che ti dia solo ragione. Però avevo chiesto opinioni e testimonianze. – ‘che sforzo!’ dici. Beh, cinzia, il percorso che porta all’adozione è, credo, anche interiormente, più complesso. E anche l’accettare il lutto biologico. Non conosco la storia di caracolito nè perché parla di adozione però, onestamente, leggo più fastidio in te verso lui che viceversa. A me non sembra che il suo messaggio sia negativo nè irrealistico. Probabilmente tu ora senti anche la necessità di dirti ‘sto male’.

  5. 25
    colam's -

    Eh Luna, dipende ! Io sono un “cinzia” . Dai 18 ai 28 anni sarei stato molto più saggio ad essere un caracolito, perche’ mi sono intestardito sulla “storia seria” sbagliata mentre in quell’eta’ bisogna cercare e provare fino a capire cosa ti fa star bene nella coppia e nella vita. Percio’ Caracolito ha un atteggiamento sicuramente più costruttivo se parliamo della giovinezza.

    Detto questo quando ho trovato la persona giusta per alterne vicende non l’ho mollata anche se in certi mesi stavamo di cacca, ed alla fine ho fatto bene, perche’ ora ho raggiunto i miei famosi obbiettivi e con lei sto bene. Allo stesso modo, i miei genitori passati i 50 anni si sono chiesti “ma io ora sto bene ?” , e rispondendosi di no, hanno divorziato dopo 30 anni ed ora sono più poveri, con più problemi di prima e con conflitti a volte legali a destra e manca. Percio’ per me Cinzia e’ più costruttiva superati i 30/35.

  6. 26
    cinzia1974 -

    @ Luna ho esperienza diretta riguardo alle adozioni e so che calvario siano. Volevo solo dire che se avessi un compagno ed entrambi volessimo dei figli ma non avessimo la possibilità di concepirli naturalmente, l’adozione sarebbe sicuramente un’opzione da valutare.
    Si ho chiesto opinioni, tu e MAU mi avete dato la vostra visione e non mi avete dato ragione eppure ho capito il messaggio che mi mandavate e l’ho apprezzato e ci sto riflettendo proprio in questi giorni. Invece nei commenti di caracolito ci ho letto una certa superbia, magari sbaglio.
    Penso, in generale, che porsi degli obiettivi sia importante senza lasciarsi sopraffare dall’obiettivo stesso, nel senso che l’obiettivo alla fine è il nostro e dietro ci siamo pur sempre noi e quindi il nostro bene, la nostra serenità etc. E’ che ora, per quanto mi riguarda, non vedo chiaramente l’orizzonte. Volevo costruire una famiglia con il mio compagno e m’è andata male, credevo d’avere una mia profesionalità e ora non lo so più, non è facile ricominciare con il sorriso, porsi dei nuovi traguardi, avere anche il coraggio di cambiare strada. Per esempio perchè non andare all’estero? Qui non ho legami che mi possano impedire di fare una scelta del genere, lavorativamente parlando potrebbe essere un bene, fare nuove esperienze. Ci vuole coraggio. Non so ci sto riflettendo.

  7. 27
    Zoe -

    Sono d’accordo con tutto quello che scrive caracolito…..
    La sua mi sembra una visione intelligente e matura della realtà. Con questo non voglio dire che cinzia non lo sia …. probabilmente ancora non è così abbastanza lucida, visto tutto quello che le è capitato insieme, da essere riuscita con serenità a trovare una via d’uscita….Quello che secondo me vuole dire caracolito è che nella vita non esistono limiti….ma siamo noi a fissarli e ad autolimitarci.
    Cara Cinzia per caso ti hanno diagnosticato una MILD “MALATTIA INGUARIBILE LUNGA E DOLOROSA”?? NOOOOOOOOOO
    Allora mia cara trova la forza di ricominciare, escogita il modo di uscire da questo tunnel, fissando dei piccoli obiettivi (tipo la tua casetta)…. Ti scrive una 38enne oggi single, con grossi problemi sul lavoro che ancora vive con i suoi(ritornata alla base a causa di una situazione lavorativa instabile) ma tanto tanto fortunata perchè nessun medico mi ha detto di avere una MILD!!!!!!
    Anche io attraverso momenti tristi a volte come oggi… ma questi momenti cerco di farli durare poco. A dire il vero neanche io ho una soluzione e anche io ho tanti desideri (nn molto diversi dai tuoi) ma se leggo di persone (come caracolito) che ce l’hanno fatta … penso: ” ce la farò anche io!!! ”
    Pensa in grande e vivi intensamente…
    (E’ una frase che ho sentito da qualche parte che mi piace tanto….)

  8. 28
    LUNA -

    cinzia, a volte bisogna anche cercarli dei piccoli obiettivi, che magari poi si rivelano comunque ciò che ha rimesso in moto le energie, le risorse e hanno distolto, costruttivamente, dai pensieri molesti o ‘inutili’ o da mettere in stand by. Io, esempio, anni fa mi son messa a studiare da privatista una cosa che mi piaceva e che comunque sapevo e sentivo costruttiva, e che anni dopo, recentemente, si è rivelata utile, se non nell’immediato. Devo dire che ho sempre ragionato così. Poi, ammetto, c’è stato invece un periodo molto duro. Oltre a un colpo duro nei sentimenti, pochi soldi etc ho perso una persona amatissima, un’altra persona amatissima era gravemente ammalata, avevo io stessa problemi di salute e c’era l’ipotesi che avessi qualcosa di serio. E avevo talmente tanti problemi, talmente era già dura tenermi in equilibrio e talmente quel problema di salute avrebbe comunque rivoluzionato la mia identità e temevo di non reggere un responso e il fatto di non avere le energie per affrontare anche quello che mi dissi ‘ora non posso permettermelo’. Non era l”ipotesi di una malattia mortale, ma con una possibiltà invalidante sul lungo termine sì. Passai in un secondo, all’ipotesi, al percepirmi fisicamente di cristallo. Anche perché per ‘spronarmi’ a fare gli esami il medico mi spaventò

  9. 29
    LUNA -

    può sembrare assolutamente incosciente che non andai immediatamente a fare quelle prove. In parte lo fu certamente. Ma in realtà ragionai in maniera lucida: sei mesi non avrebbero cambiato di tanto la situazione se il problema c’era, mentre affrontare esami, rivoluzionare molte cose sapendo con certezza dei miei nuovi limiti fisici e prendere farmaci ogni giorno per sempre e adeguarmi sino in fondo a tutto ciò in quel momento era un altro everest che non ero moralmente, emotivamente, fisicamente in grado di scalare. Mi servivo quanto più sana, forte. Il punto è che già l’ipotesi cambiò qualcosa in me. Anche perché io i sintomi, e non per ipocondria, li avevo. E era pazzesco, ti assicuro, non poter formulare un pensiero come ‘potrei trasferirmi’ etc. Non voglio farla tragica, ho scoperto di non averla. E ho amici che hanno lottato e stanno lottando duramente contro problemi di salute gravi. Ma volevo dirti che quando quel medico mi disse quelle parole io percepii un concetto di limite totalmente nuovo. Lo avevo sperimentato in altro modo perdendo una persona cara e vedendo un’altra star male, e si parlava anche di me? E pensa quante cose a più livelli mi avevano già travolta per pensare di non poter andare dal medico. Ho fatto quelle prove un anno dopo. E niente o quasi era diverso. Ma “fare il tagliando” divenne un mio obiettivo. La prima cosa che feci in realtà, anche se era una spesa che non potevo permettermi, fu andare da un fisioterapista. Lunga storia, comunque volevo dire che il tuo obiettivo sei tu, cinzia. Sta a te sentire come, in che ordine. E se individui un obiettivo non è detto che il ‘mondo’ ti verrà per forza incontro, però a volte per ricentrarsi bisogna partire dal qui e ora, dal positivo nelle piccole, o apparentemente piccole cose.

  10. 30
    cinzia1974 -

    Grazie LUNA nell’aver condiviso con me la tua esperienza che immagino sia stata molto dolorosa.
    Ho una sorella con degli handycap per fortuna non molto gravi che fanno si però che non sarà mai totalmente autosufficiente e con ogni probabilità non avrà mai un compagno, dei figli e un lavoro. Questi handycap sono derivati dal fatto che mia madre l’ha avuta in tarda età. Mi pesa dire queste cose ma forse ora il quadro è più chiaro.
    Se mai dovesse ricapitare da queste parti vorrei scusarmi con CARACOLITO, forse ho esagerato, e sicuro il concetto era giusto, ma il modo in cui si è espresso ha toccato il mio nervo scoperto, in un momento in cui mi sento in diritto di sfogare il mio malessere.
    A 20 anni si ha davanti un grosso ventaglio di possibilità su come decidere di dirigere la prorpia vita, a 40 inevitabilmente il ventaglio si restringe e l’amore e il lavoro diventano due aspetti molto importanti della vita. Mi sono venuti a mancare entrambi a distanza di poco tempo e questo mi ha destabilizzato, ma, e su questo dò ragione a tutti coloro che hanno qui commentato, non ho motivo di definirmi una donna finita. Se il discorso dei limiti era riferito a dei limiti mentali allora sono d’accordo sul fatto di cercare di mantenere un atteggiamento aperto e possibilista nei confronti di conoscenze, esperienze, occasioni. Non è facile ci sto provando. Quello della famiglia non è un obiettivo ma un desiderio a cui spero di non dover rinunciare.
    Si parte dalle piccole cose come dici tu, anche un corso si perchè no potrebbe essere un’idea e poi chissà da cosa nasce cosa.

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