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Voglio conoscermi per quello che sono veramente

Ciao a tutti, sono un ragazzo di 25anni, da poco ho perso mio padre e da quel giorno sono successe molte cose tutte in fretta, una serie di emozioni che non conoscevo, tutte insieme che mi hanno un po’ frastornato. Da quel momento mi sono accorto che qualcosa in me era strano, come sempre io mi appesantisco molto con il mio giudizio su me stesso, ma più passavano i gg e io più mi sentivo strano quasi a non capirci niente. Ora è da qualche settimana che mi sto accorgendo di cose a cui prima non davo per niente peso anzi le facevo scivolare su di me, senza neanche accorgermene, cose di me stesso e cose della mia famiglia che non sapevo, o che non mi ero mai chiesto che una volta venute a sapere mi hanno scatenato un meccanismo dentro. Mi sono accorto del mio essere molto chiuso, del mio essere molto negativo, del mio stare spesso da solo e della mia indifferenza rispetto ai sentimenti e alle sofferenze. Tutto questo nasce dal fatto che non capisco ancora veramente che mio padre non c’è più, forse ho un rapporto strano con la realtà, quasi tutti i gg prendo la macchina di mio padre ascolto delle canzoni e piango sulla sua foto, per tirare fuori di me quel qualcosa che penso col tempo sia andato in fondo al mio cuore e ora tirarlo fuori è difficile, ci vuole tempo credo e anche per ricordarlo perché ho come il vuoto in testa. Fino ad oggi non mi sono mai soffermato sulle cose, non capivo veramente le sofferenze di mio padre che da anni aveva una salute precaria, non mi innamoravo mai di una ragazza, non univo mai amicizia vera con nessuno, non nutrivo quell’affetto per la famiglia che è diverso dal bene che gli vuoi dentro di te. Ho scoperto che mio papà ha incominciato a stare male pochi anni dopo la mia nascita, e per tutto il tempo in seguito ha sempre combattuto per la sua salute e mia madre gli è stata accanto sempre in ogni passo, ogni gg, io mi ricordo che venivo lasciato da amici, quando mio padre partiva per curarsi, ma è un ricordo vago, mi sono accorto che la mia memoria è offuscata parecchio, non ricordo quasi niente. In breve leggendo le cartelle cliniche di mio papà e parlando quel po’ che riesco con mia madre mi sono accorto che forse sono stato un po’ trascurato, perché mio padre stava male e mia madre doveva stare accanto a lui, le condizioni non erano le migliori e mio fratello di 10anni più grande non so perché non mi ricordo e lui non mi ha detto niente. Mi sono accorto che mia madre è un po’ ignorante, spesso sbaglia in cose che per me sono semplici a volte mi sembra stupida e che ha sofferto veramente tanto, mio padre era un uomo chiuso, severo, e poco affettuoso con noi figli ma faceva di tutto per la famiglia e per non far capire il male che aveva, per non farlo sentire anche a noi, se lo teneva tutto sulle sue spalle. Tutto questo l’ho tirato fuori perché mi sono sentito negli anni molto confuso, molto solo (e neanche mene accorgevo) , volevo capire ma parlare con mia madre era peggio, lei mi dice che io sono sempre stato difficile, che sono nato così, e io sinceramente mi sento peggio con le sue parole. Oggi è difficile ripercorrere tanti anni passati da solo, ma per capirmi lo devo fare visto che in me ho parecchi buchi neri che mi fanno sentire male. La cosa che vorrei sfogare è che mio padre non c’è più, non potrò fargli le domande che adesso so, che non mi vedrà crescere e diventare uomo, e soprattutto mi sento un po’ perso, e voglio conoscermi per quello che sono veramente. Credo che così potrò stare più sereno e vivere meglio.

Lettera pubblicata il 10 Dicembre 2013. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Famiglia - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 2 commenti

  1. 1
    Angelo9 -

    Ricostruire il proprio passato significa ricostruire se stessi e poter vivere in maniera piu’ consapevole. Fai bene a porre domande e indagare ma tieni conto che non sara’ facile; devi capire cio’ che ti viene detto e cio’ che non viene detto, altrettanto importante. Ma, soprattutto, non farti risucchiare dalle sabbie mobili del passato e procedi in avanti. La tua vita si sta evolvendo. Vivendo bene la tua vita onorerai tuo padre, che era un grande uomo.

  2. 2
    oignonqueer -

    indubbiamente l’esperienza che più mi ha fatto crescere e maturare, per quanto atroce, è stata la morte di mio padre. capisco il tuo bisogno di conoscerti veramente. la consapevolezza di aver vissuto un po’ in superficie e di non aver creato rapporti veri. ti stai rendendo conto che dopo un’esperienza del genere i cambiamenti interiori sono parecchi e veloci, e restare coi piedi per terra non è cosa facile. come dici tu ci vuole tempo. è un cambiamento troppo veloce, tra l’altro hai scoperto cose della tua famiglia che non conoscevi; immagino, è normale che tu sia stravolto.
    per ciò che ti dice tua madre, ti scrivo da “figlio difficile”. purtroppo i genitori spesso non sono capaci di aiutarci, di capirci. è una cosa che odio terribilmente, e per quanto possa sembrare superficiale ciò che sto per dire, bisogna farsene una ragione! se i genitori non sono in grado di darci l’aiuto di cui abbiamo bisogno, cerchiamolo altrove, qualunque sia il motivo, di chiunque sia la “colpa”. non vorrei essere frainteso, è bene rispettare i propri genitori e cercare di costruire un rapporto con loro, ma cercando qualcosa che loro non possono darti ti fai del male (parlo per la mia esperienza, ovviamente non conosco un granché del tuo rapporto con tua madre).
    Come dici tu, hai bisogno di conoscerti, e ci vuole tempo.
    hai bisogno di pensare molto, forse di stare solo (evitando l’eretimismo), hai bisogno di capire il valore delle cose, dato che adesso hai scoperto che forse ciò che ti circondava non era come lo credevi.
    Come consiglio pratico, cerca una valvola di sfogo, qualche attività che ti permetta di stare con te stesso (ammesso che tu non ce l’abbia già).
    Trova un modo per pensare serenamente a tuo padre. Capisco la disperazione, ma quella tra qualche tempo passerà, (e si rischia veramente che quel vuoto (anche di memoria) di cui parli si trasformi in una rimozione di ciò che è successo) e sono certo che avrai bisogno di un luogo in cui pensare a lui, ricordandolo con ammirazione.

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