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Perché il mio comportamento è indifferente alla politica?

Ho due lauree, faccio un lavoro (precario) nel mondo intellettuale, sono stato sempre uno che pensa… ecc….

Perché non riesco a fare politica?
Perché non ho voglia di “rendermi attivo” in quel senso?

Soffro tutti i giorni le mancanze della politica italiana, eppure non faccio niente per cambiare tutto questo, non mi unisco a nessun gruppo (quale gruppo?), nonostante conosca quelli esistenti.

Mi sento così tanto in difetto… ho quasi trent’anni, sono plurilaureato, …e i miei genitori potrebbero tranquillamente dirmi “Datti da fare, come abbiamo fatto noi”.
Mio padre ha iniziato a lavorare a sedici anni e dopo 40 anni, cioè a 56 anni è andato in pensione. Tutto regolare. Prende il triplo di quello che io riesco a raccimolare in nero.

Io sono pieno di cultura e vuoto di tutto. Non sono un uomo.
E ormai nemmeno la cultura mi salva, per cui scrivo queste righe economicamente sincere.

Perché non riesco a vedere nella politica l’unico mezzo possibile per far cambiare la realtà in cui mi sono trovato?

Lettera pubblicata il 11 Gennaio 2013. L'autore ha condiviso 5 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso - Politica

La lettera ha ricevuto finora 8 commenti

  1. 1
    amy_sg -

    ormai troppo marciume nella politica e non si trova neanche l’alternativa non la vedo bene la nostra situazione i nostri genitori riuscivano a fare tanto con poche risorse noi zero anzi viviamo nella paura di non avere un lavoro a me angoscia il pensare alla vecchiaia.. andiamo tutti a “villa arzilla” natualmente cattegoria zero stelle.. aiuto…

  2. 2
    justmyphase -

    Grazie per aver risposto.
    Il fatto che il mio argomento abbia attirato poca attenzione è proprio sintomo di quello che con esso volevo dire.

    Comunque, almeno tu mi ha risposto, grazie 🙂

  3. 3
    luna -

    Just, scusa, non ho capito bene, i tuoi hanno fatto politica? sindacalisti? o dici: perche’ non mi impegno piu’ concretamente per cambiare le cose? personalmente penso che “facciamo politica” ogni giorno anche nelle piccole azioni, e per fare cio’ non serve “darsi un colore”. Se un partito o movimento ti convincesse veramente forse saresti un “tesserato” ecc. Personalmente ci son molti modi a mio avviso per non essere o sentirsi del tutto passivi pur non occupando una poltrona. Gia’ fare volontariato o occuparsi di temi legati alla fauna, la flora, l’ecologia, fare beneficienza attiva e diretta, organizzare dei momenti di incontro in cui le persone possano scambiarsi informazioni utili, ma anche in scelte piu’ “banali” del quotidiano

  4. 4
    luna -

    Amy, ti capisco… a parte che c’e’ anche chi, anziano oggi, se la passa malissimo… cmq in casa di riposo, ancora no da utente, di tempo ne ho passato e ho visto realta’ anche esterne di assistenza, e hi pensato “queste persone hanno la possibilita’ di avere un’assistenza… noi?!?”. Ma abbiamo intanto il presente in cui “combattere” e l’angoscia per domani e dopodomani (comprensibile e sensata) toglie energie… I nostri genitori spesso son partiti con pochissimo anche perche’ magari molto giovani ma credo con l’idea che impegnandosi la vita potesse migliorare (cosa che avveniva nella maggior parte dei casi, con via via piu’ stabilita’). Alcuni di loro si son resi conto di in che mondo ci siamo trovati noi piu’avanti anche della loro eta’ di allora qd han fatto casini ad ogni fascia d’eta’ e anche al loro diritto di andare in pensione… altro che baby pensionati, andati in pensione anni fa all’eta’ in cui oggi molti cercano ancora lavoro… ringrazio la mia infanzia “semplice” perche’ so che con poco si puo’ vivere benissimo e 🙂 e non sto certo a disperarmi se non ho il superfluo… purtroppo oggi il problema non e” il superfluo. sino ad un certo punto una crisi puo’ far riscoprire la semplicita’ e qsto l’ho visto ma qdo si passa alla fase “indigenza diffusa”… ho visto anche i miei costruire mattone su mattone e di questo li ringrazio, un messaggio importante, costruttivo e positivo. ma tanto piu’ fa un pessimo effetto pensare: noi non possiamo!!! :O – ma anche qsto e’ un pensiero concreto, reale la cui angoscia toglie energie. proprio qd c’e’ piu’… da stare svegli :/

  5. 5
    justmyphase -

    @luna
    Ciao Luna,
    no i miei non hanno mai fatto i sindacalisti, anzi spesso ho sentito da parte di mio padre argomenti negativi verso i sindacati, soprattutto per come sono stati collusi con il “potere” negli anni ’80/’90…

    Hai perfettamente ragione a dire che si può fare politica in tanti modi, meno convenzionali ma altrettanto “politici”.

    Il problema è che le buone azioni ed i comportamenti virtuosi, nonostante contribuiscano lentamente a cambiare la cultura (cosa importantissima), sono comunque sottesi alla politica istituzionalizzata, alla “vera” politica.
    Quindi magari uno si trova a fare cose stupende, a dedicarsi alle “cose importanti” (ambiente, aiuto, solidarietà, ecc.) ma è comunque vincolato/obbligato/sfruttato/ucciso dalle leggi e dalla politica ufficiale, che comunque fino a prova contraria è quella “in vigore”.

    Dunque, è molto bello e molto alternativo “fare politica fuori dalla politica”, ma il potere di cambiare le cose da un giorno all’altro ce l’hanno quelli seduti in parlamento e tutti i loro amici che li influenzano.

    Bisognerebbe andare dunque “nella tana del leone”, per cambiare le cose da dentro il sistema.
    Ma io non sento la voglia di farlo (per ritornare all’oggetto del mio messaggio). La voglia vera.

    Grazie del commento, ciao..!

  6. 6
    luna -

    Just, capisco cio’ che dici, pero’ non la trovo una cosa “alternativa” e non la vedo solo in chiave di cambiare il mondo, ma gia’ di come lo vivi. Sei vincolato anche quando fai politica attiva, e per certi versi (dico un paradosso) puoi esserlo meno quando nel tuo piccolo fai comunque un”azione concreta. Fermo restando che dei vincoli di un certo tipo ci sono sempre, ma se (esempio) fai della beneficienza diretta sei meno vincolato che nel farlo in modo indiretto. Sai mi viene in mente chi per esempio se la prende con chi si occupa di cani e gatti randagi con della retorica tipo: e degli umani se ne frega!!! Con tutto quello che si dovrebbe fare! – Ora, a parte che animali e uomini stanno sullo stesso pianeta, o citta’ in piccolo, e sono anche interconnessi, che per esempio la pet-therapy ha dei vantaggi per l’uomo ecc e che l’educare al rispetto per gli animali non fa bene solo agli animali non e’ scritto da nessuna parte che chi fa il volontario.in un canile o similia di fronte ad un umano in difficolta’ per forza se ne frega mentre.spesso chi fa quei discorsi non fa ne’ per la fauna, ne’ per la flora, ne’ per la sua specie. non e’ detto, ma spesso e’ cosi’. Non dico sia il tuo caso, ovvio!!! e capisco cio’

  7. 7
    luna -

    che intendi dire. Pero’ penso che il fatto di non essere in comune, regione o parlamento faccia si che per forza cio’ che fai non abbia un certo peso. gia’ quando scegli cosa mangiare, dove, e come sei sul lavoro o con il vicino di casa in difficolta’..c’e’ gente che non fa politica attiva ma per esempio girando un documentario non fa sentire solo la sua voce ecc

  8. 8
    justmyphase -

    È che in qualche modo è abbastanza logico che siamo così disinteressati alla politica tradizionale. Forse saremmo persino stupidi a crederci ancora.

    Tu ti occupi di animali? eheh 🙂

    ciao

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