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Come fare dopo essere stati lasciati?

Non so se sia questo il posto adatto per postare. Ecco mi sento un po’ una sciocca. Tutto è nato più o meno due anni fa se non tre. Tornavo a casa e ecco pioveva e mi si ruppe l’ombrello. Davanti a me vidi un ragazzo che rideva per la cosa. Ecco quel ragazzo è il problema di tutto questo. Io ero timida e un po’ impaurita verso alcune cose, estroversa, però nel complesso sono sempre stata una persona che ci teneva ai rapporti così come a me stessa. Non avevo mai avuto un ragazzo e ai tempi avevo 17 anni. Una ragazzina tutto sommato, con le sue gioie e i suoi timori, ma sono sempre riuscita a cavarmela da sola. Ecco quel ragazzo, la mia più grande disgrazia. Bè mi piaceva, era intelligente, sveglio, bello, alto. Inizia come una stupidaggine, una cosa tra adolescenti del liceo che si innamorano sull’autobus. La cosa con il tempo matura e diventa proprio una bella cosa, una di quelle cose per cui svegliarsi e non vedere l’ora di dire “che bello, voglio dire Buongiorno ad una persona”. Era così piccola come cosa, ma piena di tanto. Lui, come ho detto, era ed è intelligente, beh la cosa ebbe il sopravvento su di me e finii con il rappresentarlo come il mio dio. Sapeva il suo fatto e conosceva cose che io lontanamente immaginavo, mi ha mostrato cose che nessuno mai prima di lui avesse già fatto vedermi. Mi piaceva il suo modo di vedere e rappresentare le cose; vedere e rappresentare me. Riusciva con poche e semplici parole a farmi sentire una cosa veramente speciale. Nessuno riuscirebbe a capire quelle cose se non noi due. Per me era una cosa veramente speciale e anche per lui lo era: di questo ne sono certa. Era buono anche se un pò stronzo, amava e sapeva trasformare le cose attorno a se in cose belle. Qualsiasi problema ci fosse non c’era assolutamente problema. Con il tempo però si cresce e dal liceo si passa alla vita vera. Iniziò ad andare all’università mentre io mi diplomavo. Per me era ancora bellissimo. Poi iniziai anch’io ad andare all’università. Avevamo tutte e due passioni diverse che in un qualche modo riuscivano ad incontrarsi. Era bello parlare. Però lui con il tempo e con le nuove conoscenze dell’università iniziò a cambiare, all’inizio non era niente di che; in fondo il cambiamento è normale e lecito. Alla fine anch’io stavo già cambiando. E iniziai ad avere paura per noi. Lui parlava spesso di regole all’interno dei rapporti, di cose che erano giuste fare e cose che con il tempo diventarono tabu; per carità non è che non avesse ragione, ancora oggi gliene darei. Piano a piano tutti divenne più cupo e triste, lui soffriva di attacchi di panico e io non sapevo che fare. Era lui quello che mi capiva, io ero solo una bambina che aveva bisogno delle sue attenzioni. Non riuscii a stargli dietro mentre lui soffriva. Stava crescendo e su questo non c’è dubbio. Iniziò a scambiare i rapporti di amicizia con semplici bisogni per arrivare al suo scopo e io già ebbi paura. Iniziò l’isolamento che per me era già iniziato tempo prima. Così mi lasciò, sapevo che era la cosa giusta, ma io non ci riuscivo. Ormai era l’unica cosa vera che avessi tra le mie braccia. L’unica. Provammo a rimanere amici, ma evidentemente lui sapeva mascherare bene il suo dolore sino ad un giorno. Mi baciò e io, io non sapevo che fare. Ci riprovammo, ma lui alzò più muri. Sempre muri. E così mi lasciò di nuovo. Sapevo che era meglio lasciar perdere, ma la speranza di riavere il ragazzo felice di una volta mi faceva portare in canzone quella specie di relitto di relazione che voleva costruire. Ha iniziato a fingere con gli amici e poi con me. Probabilmente è questo che mi ha più ferita rispetto al resto. Ho iniziato a vedere nero mentre lui provava ad offuscarmi la vista, dicendo che non era colpa sua, a momenti sembravo io la causa di tutto questo. Un manipolatore è diventato e la cosa che mi fa più rabbia e tristezza è proprio questo. Avevo amici e affetti che ora sogno. E ora, proprio ora che sono rimasta sola lui mi abbandona definitivamente. Come fa un amore così grande a diventare questo schifo? Io non l’avrei mai ferito così. Mi promise che non mi avrebbe mai abbandonata, nemmeno se ci fossimo lasciati. Io dovevo evitarlo, ma alla fine è stata una bella relazione nel suo piccolo momento. Sembra così diverso dal suo originale che è difficile provare ad immaginare che lui sia la stessa persona di cui mi ero innamorata. Ora ho 20 anni e sono sola e l’unica cosa a cui penso è “con chi sto ora?”. Non voglio un nuovo lui, vorrei compagnia. Mi sento completamente alienata, sento come se tutto mi scivolasse addosso e le cose attorno a me avessero poco senso. L’università e le mie passioni sono così stancanti. Le persone e provare a parlarci sono stancanti. Mi sento come dentro una bolla, la gente urla, ma io sono sorda. Mi sembra di vivere the truman show. Fa male e mi vengono spesso degli attacchi, non so se definirli d’ansia, ma mi manca il respiro e piango. Non ci sto capendo veramente niente. 

Lettera pubblicata il 16 Settembre 2017. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 6 commenti

  1. 1
    Rossella -

    Ciao,
    non ti devi preoccupare perché quando i tempi saranno maturi incontrerai un cuore aperto che ti saprà leggere dentro. La legge che è scritta nel nostro cuore non basta. Quando veniamo illuminati dalla luce della fede scopriamo che esiste una vita che chiamiamo vera a ragion veduta. La legge che è scritta nel nostro cuore ci rende schiavi della giustizia. Non lo possiamo abolire. Correremmo il rischio di diventare “piccoli piccoli” e perderemmo così quell’aurea che ci conferisce un senso di maestà anche nell’imperfezione e nella prova… perché, guarda, noi siamo liberi di camminare nei nostri egoismi. La nostra dignità prescinde dal giudizio morale. Non dobbiamo vivere sulla pelle il senso di emarginazione… sai: esiste la gelosia, esistono tante passioni che si possono controllare fino ad un certo punto. Per intenderci… se mi affido solo alla legge scritta nel cuore posso innamorami dell’onestà di un uomo che è l’uomo di un’altra donna (o di un uomo che non è riuscito a seguire la sua vocazione religiosa)… quest’uomo potrebbe fare la mia felicità, ma senza la luce della fede io non vedrò mai in lui il compagno… passerò la vita (o una stagione della mia vita) a dannarmi l’anima per inseguire il fidanzato di un’altra (che magari non è presente)… senza sapere che lui non potrà mai essere il mio fidanzato. Perché io non lo voglio. Perché il giorno in cui comincerò a convincermi di questa cosa diventerò una persona apatica e ottusa; dopo otto anni ci sono arrivata…

  2. 2
    Rossella -

    … l’ho capito perché ho incontrato un ragazzo che non è riuscito a darsi quella risposta sulla sua vita intima… allora mi sono detta: -caspita!- O ha avuto una donna che l’ha tanto amato o è stato chiamato dal Signore. Non esiste una terza opzione. Questo episodio mi ha chiarito le idee sulla questione della comunione ai divorziati e risposati. Perché io sono così. Non amo vivere nell’incertezza e come me tante altre persone. A 26 anni non avevo gli strumenti (non mi riferisco agli strumenti culturali) per affrontare un discorso di questo tipo… oggi non affronterei la conoscenza con lo stesso spirito, ma a quel punto lui dovrebbe domandarsi perché non vuole essere il mio compagno. Un uomo che mi piace veramente tanto, che ha subito conquistato la mia famiglia… abbiamo gli stessi valori e diverse affinità. Oserei dire una sensibilità comune. Oggi lo vedo come un amico. Per non parlare dell’uomo che resterà l’uomo più importante della mia vita… da come si è posto ho capito che aveva messo in conto anche il rifiuto. Per la sua superbia (grande superbia) non sarei mai riuscita ad innamorarmi di lui. Invece è accaduto. E’ un uomo nuovo. Non m’interessa niente del suo passato. So solo che mi ha tanto amato… mi ha cambiato la vita.

  3. 3
    Benedetta -

    Hai descritto una persona che non esiste nemmeno a sé stessa e tu gli puoi proiettare sopra ogni tua illusione: è tutto ciò che vuoi vedere e allo stesso tempo è niente di quello che credi.

  4. 4
    Francesca9 -

    Cara maryland, sono francesca ed abbiamo la stessa età. posso capirti benissimo anche io mi sento sola e come in una bolla stanca di tutto. Dirò a te quello che viene detto a me ( e che credo sia giusto ma difficile da applicare ). È un periodo buio e ti sei (siamo)completamente abbattuta . Forse è colpa di questa storia finita , forse di tutto questo “cambiamento” che hai subito. L’importante è non lasciarsi trascinare giù, ma pensare ci possa essere sempre qualche novità ,qualche piacevo sorpresa in quello che facciamo e trarne vantaggio per noi stessi , per la nostra felicità. Non chiuderti in te stessa anche se so (credimi )che è difficile. Se vuoi possiamo parlare e tirarci su il morale proprio come due amiche poiché viviamo entrambe un brutto periodo (se vuoi ti lascio la mia mail). Piangi non preoccuparti non avere paura di sentirti debole perché è un modo ti cacciare tutto fuori ,così ti sfoghi, ma puo aiutarti parlrne anche con qualcuno.

  5. 5
    rossella -

    PS A proposito di quella persona volevo aggiungere che, dal mio punto di vista, non ha incontrato solo una donna che lo ha amato. Ogni donna amando con un cuore puro potrebbe portare l’uomo a quel grado di consapevolezza. Ma lui per trovare la spinta avra’ ricambiato… in un primo momento ho pensato ad altri tipi di esperienze (piu’ scolastiche… il che’, considerando l’eta’, non sarebbe da escludere… oggi il mondo e’ diverso) quando ci siamo incontrati qualcosa in lui e’ cambiato… ha fatto delle cose che non sarebbero state da lui e, in un certo senso, ne ha pagato le conseguenze perche’ ha perso l’aria da gran signore che aveva quando l’ho visto per la prima volta senza tuttavia innamorarmene… lo trovavo un tipo elegante, un tipo come tanti… questi sentimenti sono nati in maniera imprevista e inaspettata e, cosa stranissima, lui ha riconosciuto immediatamente come buono un linguaggio ancestrale che fa dubitare anche le persone piu’ semplici. In quel momento ho pensato veramente che il trasporto verso l’altra donna avesse una natura puramente aleatoria. In seguito e’ apparso molto combattuto e devo dire che da quel momento in poi anche mia madre ha cominciato a mutare il suo pensiero senza tuttavia perderne la stima… anzi ha apprezzato la scelta di disperdere il mio interesse perche’ dal punto di vista morale le sembrava ineccepibile. Dal punto di vista etico un po’ meno… ma l’etica non conta in questi casi. Queste lezioni le accetto solo da…

  6. 6
    Benedetta -

    Vedersi un film e stappare un coca, sul divano, pensando solo a te stessa:

    https://youtu.be/H20Q29N91LU

    Auguri! Goditi the life! ??

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