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Come andare avanti in una società così?

Non trovate che la società sia anti-funzionale all’uomo ed alle sue necessità? Tutto sembra creato per rendere la vita più difficile… la burocrazia… il mondo del lavoro… i soldi… Siamo pieni di trappole in cui cascare… trappole che rovinano la vita.
Io ho solo 18 anni ma non riesco a pensare positivo, mi manca la fiducia in questa società. Una società che sta divorando il pianeta senza scrupoli, una società che rende l’uomo schiavo dei soldi e dei bisogni, una società che non ti permette neanche di avere l’acqua potabile senza la moneta.
Come faccio a trovare stimoli per il futuro? A breve andrò all’università, in questi giorni sto sostenendo l’esame di maturità, esame che sto passando con molta facilità per pura curiosità di sapere e non per “crearmi” una vita ed un futuro nel mondo del lavoro di domani. Se penso a studiare per il domani lavorativo mi viene da piangere, non ci riuscirei mai.
Ho paura di perdermi, di diventare schiavo, di vendere la mia dignità per quattro soldi, di lavorare come un cane con un contratto a progetto perché altrimenti mi aspetta la morte per fame!

Lettera pubblicata il 1 Luglio 2009. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Attualità - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 6 commenti

  1. 1
    minurta -

    Purtroppo non ti si può accusare di pessimismo: la tua visione delle cose rispecchia fedelmente la realtà.
    Cosa resta? Continua a studiare e documentarti solo per il piacere di conoscere, strappa con le unghie ogni momento di gioia, serenità e divertimento che puoi, per il resto… tanti in bocca al lupo. Farsi illusioni su un futuro roseo non serve a molto, potrai tutt’al più avere una botta di c…o. Putroppo la vita è una trappola per il 90% della popolazione mondiale…

  2. 2
    ragazzo_generalmente_considerato_tranquillo -

    Sono d’accordo con te al 100% …l’unica cosa che mi da qualche speranza per questo mondo e` leggere lettere come la tua!
    Semplice ma spietata, davvero notevole considerata la tua eta`. Poi, adesso… non dovrei parlare come se fossi tuo padre, dato che ho solo 7 anni piu` di te.
    Quindi non ho molta esperienza da offrirti, pero` posso dirti che non ho mai studiato per “dovere” ma solo per “piacere” e anche se ho avuto ottimi voti al liceo, ho preso una laurea che tutti consideravano inutile (biologia) e appena finita la specialistica ho trovato subito un dottorato molto interessante e ben pagato! Che e` pur sempre una specie di lavoro (e che quindi disprezzo) ma almeno mi da la possibilità di continuare a imparare e avere una certa liberta`
    …comunque questa e` solo una delle tante soluzioni. Quello che voglio dirti e` che credo che sia possibile mantenere la propria liberta` intellettuale anche scendendo a patti con le regole (malate) di questa societa`. Anche se un giorno avrai un lavoro, uno stipendio, un conto in banca e tutto questo genere di stupide cose l’imporante e` ricordarsi sempre che questo e` solo un “gioco” e che le cose per cui vale la pena vivere sono ben altre.
    Se riuscirai a mantenere queste cose ben separate riuscirai a vivere una vita felice, e magari se sempre piu` gente (sempre piu` giovane) imparera` a fare questo ragionamento c’e` anche la possibilita` che le cose cambieranno, prima o poi.

  3. 3
    pimpacherry -

    Ciao!
    Sono pienamente d’accordo con te! Sono una tua coetanea, anch’io sto facendo..o meglio, ho appena finito, la maturità.
    Credo che la società sia “anti-funzionale” per l’uomo, come dici te, ma soprattutto la ritengo distruttiva. Siamo cresciuti con modelli sicuramente lesivi: tutti agiscono per interesse, non esiste una buona azione fine a se stessa, e nemmeno il buonsenso (intendo quello vero, non quello sciocco, stereotipato e conformista!).
    La prospettiva dell’università intesa come fonte e occasione di cultura, e non come mezzo per ottenere un impiego considerato “buono” (in base a quali criteri, poi? un conto in banca pesante, una posizione “meritevole”?) mi sembra una scelta che fa emergere una certa maturità. (Pensa che c’era un periodo che ero quasi convinta di indirizzarmi a filosofia: ti lascio immaginare i commenti di tutti!)
    Tornando al discorso della società posso dirti che è tutta formalità, un “gioco preso troppo sul serio”: non si vivrebbe meglio se si tornasse al tempo del baratto, giusto per sopravvivere? non sarebbe meraviglioso un mondo solidale? Pensa, come sarebbe la nostra vita se non fosse programmata? Niente routine, niente orari, niente standardizzazione..
    Mi capita di sorprendermi a sorridere tra me quando vedo un mio vicino di casa (fa il rappresentante) uscire di casa in giacca e cravatta, cellulare ultimo modello alla mano, un broncio lampadato e furbo, con un temperamento calcolato, arrogante e spigliato: ci crede davvero! Quando lo senti parlare in famiglia ti viene da chiederti se sia la stessa persona.
    Il mondo ha sempre continuato a girare allo stesso modo, con lo stesso ritmo costante e con la semplicità, ma all’uomo ad un ceto punto è venuto il pallino di “dover sembrare figo per forza”: è vuota apparenza. E poi il bisogno di emergere, la ricerca stressate del “sempre di più”: sempre più soldi, grattacieli sempre più alti. E il resoconto? Frustrazione!
    Un gioco che è diventato circolo vizioso, sofferenza inulile.
    Ste

  4. 4
    misterx -

    bravi bravi….prentetela con filosofia la vita….e non troppo sul serio…tanto comunque andra a finire SARA’ UN SUCCESSO!!!!!

  5. 5
    pimpacherry -

    Ma chi diavolo ti credi di essere? Cosa ti fa credere di avere il diritto di essere così arrogante?
    Cosa ci fai in questo blog se sei così felice, così impeganto e così appagato?
    Tutta questa insolenza potresti andare a condividerla con quelli come te, non con chi sta male.
    E rispondimi pure di andarmi a curare, ma in tal caso mi dovresti accompagnare..

  6. 6
    luca -

    Sono pienamente d’accordo. Non è difficile, ma impossibile essere ottimisti. Sono altresi dell’idea che non abbiamo ancora visto il peggio.
    Di chi è la colpa? Io credo che il genere umano sia complessivamente colpevole.
    Tutti sono pronti a protestare, ma quando viene chiesto loro di fare sacrifici la domanda è: perchè io?
    Ovviamente le maggiori responsabilità le hanno coloro che hanno prodotto gli stili di vita oggi così in voga.
    Abituarsi al lusso si dice…è facile, tornare indietro, fare sacrifici è invece più difficile, specialmente quando li deve fare solo qualcuno.
    Dove trovare conforto?
    Io l’ho trovato nella fede.
    La fede in Dio mi permette di affrontare i periodi difficili con maggiore serenità
    La fede in Dio mi permette di guardare al futuro con maggior fiducia, fiducioso che benchè questa società possa andare a rotoli, chi esercita la propria vita con la giusta morale, con ben chiari in menti i concetti di bene e male, possa superare questi momenti.
    La fede in Dio basata sulla conoscenza della Bibbia mi permette inoltre di sperare in un’ inversione di rotta, magari con grossi sacrifici, ma un’inversione di tendenza per il bene della specie umana e delle future generazioni.
    Avvicinatevi alla Bibbia, potrà aiutarvi ad affrontare la vita con maggiore equilibrio.

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