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Ci siamo lasciati dicendoti “Ti amo”

Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Salve a tutti vi racconto la mia storia e spero che abbiate la pazienza di darmi qualche consiglio. Siamo stati insieme 3 anni e mezzo preceduti da un anno di sola amicizia. Io sono più grande di lei, ho 28 anni e lei 22. Ci siamo conosciuti 5 anni fa per ragioni familiari (lei è cugina di mie cugine) io mi sono subito innamorato di lei nonostante fossi fidanzato, lei è rimasta immediatamente colpita nonostante fosse fidanzata. Non le ho palesato il mio sentimento perchè era chiaro che non fosse il momento, perchè era chiaro che lei fosse troppo piccola e che sopratutto all’epoca la differenza di età di esperienza fosse troppa. Io non ho fatto nulla se non una volta ogni tanto mandarle un segnale, un ciao, un “esisto”. Ci siamo visti qualche volta nel corso di un paio d’anni, le ho insegnato a guidare la macchina, parlavamo di lei e dei suoi problemi con l’uomo ed io dei miei con la mia ragazza. Dopo un anno andato avanti così e’ stato chiaro ad entrambi che c’era qualcosa tra di noi. Lei si è offerta a me mentre era ancora fidanzata ma io le ho detto che eravamo un “non ancora” rifiutandola. La vita ha continuato a scorrere e noi a sentirci sporadicamente. Quando lasciò il suo ragazzo io era già single e le chiesi se pensava che questo potesse essere il momento per noi due e lei mi rispose che voleva provare a stare da sola e che ero io a questo punto il “non ancora”. Dopo qualche mese è iniziata la nostra storia d’amore, bellissima, intensissima profonda come mai ne avevo avute. Il mio aiutarla ed esserci, il mio essere piu’ grande e con le spalle più larghe a fatto si che lei si appoggiasse a me tantissimo ed anche io piano piano ho iniziato a farlo. Certo le problematiche erano diverse ma il mio occhio adulto fuso al suo occhio post adolescenziale ci ha sempre dato la sintesi di cosa si doveva fare. E così sono passati tre anni splendidi, fatti di tanto amore e pochissimi litigi. Io ho sempre cercato di essere maturo e non egoista, l’ho aiutata a cambiare facoltà per inseguire i suoi sogni, l’ho aiutata ad emanciparsi dalla famiglia e ad essere più solida. Ipotesi erasmus che lei non sa se fare, che non sa se reggerà e se sarà in grado di superarlo, io che spingo perchè lei parta, perchè lei faccia la sua strada anche la più difficile per non sentirsi insoddisfatta -e noi?- mi chiedeva. “Noi ce la faremo, io ti amo ho scelto te e se la cosa vale anche al contrario non sarà un problema”. Parte circa un mese fa, in un momento in cui la nostra coppia andava come non mai. i suoi obbiettivi sono imparare la lingua, studiare quello che le piace (lei è molto diligente, ben più di me) e conoscere tante persone essendo lei insoddisfatta della sua vita relazionale in italia. Io so che può farcelo e me lo auguro con tutto il cuore. Quindi mentre è lì la incoraggio a uscire, a darsi una mossa a non rimanere a piangere sul letto di casa. Prima della sua partenza parliamo di convivenza un domani e perchè no, di figli. Ne parliamo non come due adolescenti non come fanno le “coppiette” ma ne parliamo davvero. Dopo due settimane di Erasmus mi dice che ha conosciuto un ragazzo locale e che va a prendercisi un caffè. Parliamo molto non tanto per il ragazzo in se che non rappresenta un problema ma sul modo di affrontare cose del genere cercando dinamiche nuove nella nostra coppia. Io non sono uno che dice di no, che dice “questo non lo devi fare!” perchè penso che soprattutto a distanza sarebbe deleterio. Le chiedo di farmi sentire incluso non tanto nella cronaca quando nella sua testa e nella sua pancia, infatti lei me ne parla mi dice che è difficile conoscere qualcuno che non sia “erasmus” e che va a prendere il caffè per parlare un po’ la lingua, per conoscere gente nuova e che al primo segno di ambiguità si sarebbe alzata e se ne sarebbe andata. A me va bene così le auguro di divertirsi. Dopo qualche giorno la vado a trovare e stiamo benissimo, si crea subito complicità, come se non ci fossimo mai staccati. Facciamo l’amore tante volte, giriamo mano nella mano. Finito il week end lei viene a Roma con me per sbrigare qualche faccenda e la nostra storia sembra senza limiti e indirizzata sulla buona strada. Faccia a faccia facciamo il punto di come sta andando e lei mi dice che mi ama da morire, che sente dentro di se che sono io l’uomo che vuole per la vita ma che sente qualcosa dentro, qualcosa che la spaventa e che non sa gestire, sente che ha il bisogno di sentirsi abbandonata per dimostrare a se stessa di riuscire a farcela con le proprie gambe. La cosa finisce con un bacio. Tornata all’estero dopo qualche giorno per un problema con l’iphone che le ho regalato mi ritrovo senza saperlo (lo giuro) il suo facebook sul mio telefono, leggo una conversazione in cui dice ad un’amica che sarebbe uscita nuovamente con quel tipo. Io non lo sapevo, mi aveva mentito ed era la prima volta in vita nostra che questo accadeva. Il faro e la guida della nostra relazione era che in mezzo a mentitori e storie sporche, noi fossimo puliti. Ce lo eravamo detto mille volte. La chiamo le dico quello che è successo e inizia la discesa. Mi dice che abbiamo un problema che lei non si sente di farcela, che si sente insicura di se che ha bisogno di sganciarsi dalla mia rete di protezione che si sente morire dentro per avermi mentito (col tipo non è successo nulla) ma che il fatto stesso che per questo suo malessere abbia deciso di mentirmi contravvenendo in primis all’idea che ha di se stessa la fa stare malissimo. Piange, anche io piango. Decide di tornare il giorno dopo per parlarmi a voce. Mi chiama l’indomani per dirmi che avrebbe aspettato una decina di giorni perchè voleva capire, voleva stare sola voleva cercare qualcosa dentro di se. Io le dico che va bene, come vuole lei. La sera dopo la chiamo e stiamo tutta la notte al telefono fra le lacrime: Io ti amo te lo giuro mi dice, però non proprio perchè è importante non voglio stare con te sentendomi debole, sentendomi sempre bambina. Io voglio stare con te alla pari, voglio dimostrare a me stessa che ce la posso fare, voglio essere più forte per poterti stare vicino e per creare davvero la famiglia e il nucleo che speriamo tanto di avere. Lo so che non potrai capirmi, mentendoti mi sono sentita ancora peggio e ancora più inetta e questo non lo voglio provare è l’unico modo per stare insieme per la vita. Mi dice che fa due incubi ricorrenti il primo è che torna in Italia sta bene con me ma non ha imparato una parola di francese (è a parigi), il secondo è che torna e mi trova con un’altra vicino e non può fare niente per riavermi. Paradigmatici entrambi eh? La conversazione finisce così: Ti ricordi quello che ci siamo detti tanto tempo fa? quel “Sei un non ancora?” lo sento dentro. Ma so che sarai tu. Se vuoi torno domani e ci vediamo e ne parliamo a voce. Andiamo a dormire. Il giorno dopo la chiamo e le dico che se lei sente di dover fare un percorso volto allo stare con me come perché mi ama, è inutile che torni solo per farsi del male. Lei piange e mi dice grazie grazie grazie grazie è per questo che ti amo, tu sei diverso da tutti, ragioni sempre con il NOI e io mi sento dentro anche se ho bisogno di stare fuori. Ti amo amore mio a presto. Ci salutiamo così. Questo era l’altro ieri, ieri sono state le prime 24h in cui non ci siamo sentiti. Io non sono mai stato così male in vita mia. Che fare? ho mille cose in testa, ho pensato di andare lì ma invadere quella che ora faticosamente sta diventando casa sua, per basare tutto sull’aspetto emotivo, avrebbe senso? probabilmente poco. Aspettare qualche settimana 2-3 vedere cosa succede nel mentre ed eventualmente poi andare su per dirle che possiamo trovare mille altre forme ma che se le cose vanno così noi il nostro amore ce lo stiamo giocando? Per me lasciarsi con un ti amo sincero, profondo e reale non ha senso, dall’altra parte so che la situazione non è normale, lei è in erasmus e i tanti input che riceverà la allontanerebbero forse troppo? Non mi importa di scappatelle o sbornie che potrebbe avere forse ci farebbero pure bene, mi importa capire come aiutare un futuro con lei. Dirmi che non torna qui perchè se mi vede poi starebbe benissimo e vorrebbe fare l’amore e stringermi tantissimo non può essere l’altare su cui sacrificare tutto. Non so che fare. Grazie dell’attenzione

Lettera pubblicata il 20 Ottobre 2013. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 21 commenti

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  1. 21
    Carmen Greco -

    Buona sera
    Non vi conosco quindi prendi tutto con le pinze..
    A pelle mi sembra che Lei ci tenga Molto a te quando “siete vicini” ma al tempo stesso vorrebbe essere più indipendente ma ha le sue difficoltà…la tua Lei dovrebbe accettarsi anche se tu sei un po’ protettivo nei suoi confronti…. è normale tu lo sia..
    Non capisco perché è uscito con quell’ altro ragazzo… avrebbe dovuto parlartene subito…concordo che non devi fare passare troppo tempo… spero che sia disponibile a incontrarti…
    Secondo me cerca di essere meno protettivo e di lasciarle i suoi spazi forse lei pensa tu la tratti come una “ragazzina”… spero e vi auguro troverete l’ equilibrio per stare bene e un punto di incontro x le esigenze reciproche. Questo mi sento di dirti…
    Buona Fortuna Carmen.

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