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“Chi l’ha visto?” Rai Tre, sensazionalismo ad ogni costo

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Anche se con il passare delle ore, si va sempre più profilando la certezza che i resti umani trovati nella cisterna di Gravina di Puglia siano quelli dei due fratellini Pappalardi, volevo manifestare il mio disappunto e la mia rabbia per i media, che come sempre hanno fatto di una informazione a tutti i costi, il loro fiore all’ occhiello.
In particolare il programma di Rai Tre, “Chi l’ ha visto?” ieri sera si è dipanato principalmente attorno a questa vicenda, prima ipotizzando, poi dando per certe e poi correggersi e aggiungere il forse.
Però già dall’ inizio della trasmissione, scorrevano i titoli del ritrovamento dei cadaveri dei due fratellini, senza dare spazio al dubbio.
Grattando, pressando e opprimendo per rubare notizie e mettendo in bocca alle persone cose che queste non si erano mai sognate di dire, così come all’ avvocato del padre dei bambini, sono state attribuite alcune dichiarazioni, ancora prima che arrivasse sul posto, e che lei si è affrettata a smentire.
Veramente, ma siamo in un paese civile?
Ancora adesso altre fonti di informazione, dando la notizia dicono “quasi certamente”.
Ritengo imperdonabile, da parte della RAI voler fare del sensazionalismo ad ogni costo.
E poi la conduttrice, ma chi è la Sciarelli? Mi ha fatto veramente una pessima impressione, così funerea, ma allo stesso tempo mi faceva incazzare la sua insistenza nel voler dare questa presunta informazione, quasi come fosse una gara a chi facesse prima.
VERGOGNA

Lettera pubblicata il 26 Febbraio 2008. L'autore ha condiviso 44 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 15 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Isis -

    Sono d’accordo con te, oggi al tg1 hanno fatto parlare anche la mamma….lei che l ha saputo perchè un giornalista le ha telefonato a casa per intervistarla….che schifo!!!
    Ma cos’è questa morbosa attenzione ai parenti, questa ricerca continua del dolore e quest invasione vergognaosa nella privacy più intima che una madre può avere…che schifo davvero!!!

  2. 2
    luce -

    Se i problemi della Rai fossero tutti riconducibili alla trasmissione “Chi l’ha visto”la televisione di stato sarebbe il fiore all’occhiello della nostra vecchia e cara nazione!!!! Probabilmente sono stati precipitosi nel dare x certa una notizia così drammatica ma dopo 20 mesi dalla scomparsa dei due ragazzini le coincidenze erano troppe x nn dare quasi x sicura una notizia del genere! La trasmissione “Chi l’ha visto offre un servizio talmente importante x la collettività che x un errore seppur grave c si può anke passare sopra vista “limmondizia ke c’è in giro”….x ki segue il programma cn una certa assiduità(come me) avrà notato ke i giornalisti arrivano a scoprire elementi talmente utili alle indagini anke molto prima delle forze dell’ordine.Il fatto ke poi in Italia nn c sia una banca dati x le persone scomparse fa si ke i ritrovamenti siano ankora più ardui e quindi in certi casi la collaborazione fra carabinieri e giornalisti è risultata d fondamentale importanza.Se gettiamo fango anke su quel poco ke funziona nn so dove andremo a finire….La Sciarelli è una giornalista.

  3. 3
    Daniela Bigottà -

    I media sono approntati per questo. Quello su cui poso invece l’attenzione è il fatto che i cani appositamente addestrati sono arrivati in ritardo, oltre dieci giorni dopo la scomparsa dei fratellini. Se si fosse provveduto con tempismo, essendo i bambini a quanto pare ancora vivi, ecco che l’esito poteva essere meno tragico. Mi chiedo oltretutto il perché ‘dopo’, i cani non abbiano fiutato il luogo dove si trovavano i corpi. Erano sciolti, oppure al guinzaglio?

  4. 4
    lipsia -

    Infatti, non sto mettendo in discussione la pubblica utilità di Chi l’ ha visto, che a onor del vero, guardo fin dai tempi in cui c’era Donatella Raffai, nè Rai 3.
    Metto in discussione il modo (a mio dire) troppo plateale di fare informazione, e in questo caso c’è l’ aggravante di una situazione che, ritengo doveva essere trattata diversamente. Ho sempre in mente il carrozzone mediatico che si inscenò per il piccolo Alfredo Rampi, vivemmo in diretta televisiva l’ atroce fine di quel bambino.
    E quel triste evento ha fatto scuola, nel mondo dei mass media.

  5. 5
    luce -

    Nn mi permetto nella maniera più assoluta d giustificare certi giornalisti sciacalli ke pur d fare notizia speculano sulle disgrazie altrui.Ma nn dimentichiamoci di come i parenti delle vittime spesso e volentieri sfruttano la tv a poke ore dalle loro disgrazie.La mamma d Tommy era a Porta a Porta dopo qualke giorno dal ritrovamento del cadavere della sua creatura e la sig.ra Franzoni x anni si è difesa dall’orribile accusa d aver ucciso il figlio passando da una tv all’altra invece d vivere il suo lutto dignitosamente e in disparte.Queste persone come tante altre hanno messo in piazza i propri sentimenti e nn credo ke i giornalisti le abbiano costrette cn la forza….la verità è ke nn si può pretendere ke la società abbia rispetto dei nostri sentimenti se noi siamo i primi cn comportamenti alquanto discutibili a nn averne rispetto.Penso ke il modo x vivere certe situazioni sia uno soltanto,tutto il resto è un contorno sgradevole ke s può accettare o meno.Certi tipi d comportamento stanno diventando consuetudine e il pudore e la dignità sono passati in secondo piano…

  6. 6
    leo -

    Per forza!
    Se la gente è così imbecille da applaudire all’uscita delle bare come se passasse Pavarotti redivivo si può ben pensare che la RAI o chi per essa si adegui con sensazionalismi a tutto spiano!
    Ai funerali adesso si applaude! che c.... ti applaudi?!
    Capisco musica folk e soul o gospel come a New Orleans, ma gli applausi di moda adesso che mi rappresentano?!
    E la gente non guarda forse robaccia come quella della De Filippi che rende protagonisti individui che l’Italiano non l’hanno mai studiato e che fanno sensazionalismo a modo loro?!
    Il Grande Fratello non ha forse insegnato che più coatto sei e più audience fai?! Sensational!!
    che differenza c’è tra il protagonismo o il sensazionalismo di cretini al G. F. e quelli di una giornalista TV o della massa informe?!
    Ormai questo c’è!
    La cosa significa che la capacità di valutare correttamente le cose è svanita insieme con la serietà e la cultura!

  7. 7
    daniela bigottà -

    Non dimentichiamo che, tramite “Chi l’ha visto?” sono stati risolti molti casi ed evitate determinate tragedie. Un conto è parlare del caso di Vermicino, forse la prima tragedia mediatica spettacolizzata dalla TV. Un altro è aiutare le famiglie in difficoltà a ritrovare un loro caro o a sapere come è finito e, sovente, da chi è stato ucciso. Aggiungo che, prima di criticare a spada tratta, bisognerebbe immedesimarsi nei panni dei malcapitati. Se ci si trovasse di fronte alla scomparsa di un familiare, non si chiederebbe forse l’intervento di “Chi l’ha visto?”. In quel momento cos’è più importante, il ritrovamento del familiare o la condanna solitamente rivolta al modo di informare dei mass-media? Che poi esistano determinati individui che accettano di partecipare a trasmissioni di vario genere per sfoggiare una presunta innocenza e piagnucolare davanti ad una telecamera nella patetica convinzione di intenerire il prossimo, è un dato di fatto e qui posso comprendere le reazioni che ne conseguono. Circa invece la Sciarelli, posso dire che mi sembra una conduttrice seria, che sa destreggiarsi molto bene con le varie evenienze presentate dal programma, non sempre di così facile gestione. Una serietà che non è mai venuta meno, in questa trasmissione, dai tempi di Donatella Raffai che, con estrema umiltà, rispondendo al telefono, disse, a chi l’aveva chiamata ‘dottoressa’: “Non sono dottoressa”. Mi chiedo perché si provi sempre così tanto gusto nel criticare anziché trovare, anche tra qualche forse inevitabile pecca, un qualcosa di positivo. Il commento di “Lipsia” si conclude con un “vergogna” che ritengo quantomai fuori luogo. Si dovrebbero vergognare coloro che agiscono intenzionalmente a discapito degli altri, che non tutelano ma addirittura ledono i diritti altrui, coloro che attuano un’ingiustizia via l’altra perché detengono un certo potere provando al contempo gusto nel procurarla, quelli che tradiscono, sfruttano, maltrattano, usano, derubano, uccidono. Individui in cui, al posto della ‘vergogna’, c’è invece una sensazione di potenza procurata dalla soddisfazione di dominare, di decidere la sorte del prossimo, di umiliarlo, strumentalizzarlo, farlo soccombere. Ma, di buona parte di queste vessazioni subite nel quotidiano, raramente si parla. Non fanno purtroppo notizia.

  8. 8
    lipsia -

    Signora Daniela, come ho già precisato non discuto assolutamente l’ utilità di trasmissioni come quella citata, condanno l’ accanimento mediatico creato attorno all’ incertezza della notizia, che, ripeto scorreva nei sottotitoli.
    Ha mai pensato se non fosse stato vero, lo stato d’ animo di chi ne era direttamente coinvolto. Le cose sfortunatamente sono poi andate come tutti sappiamo e io mi sento male al pensiero di quei bambini e di quello che possono avere sofferto.
    E mi faccio le domande che tutti si fanno.
    Per quanto riguarda il resto che lei espone, dopo il mio “VERGOGNA! fuoriluogo concordo in ogni sillaba con lei.

    E complimenti per il suo libro.

  9. 9
    lipsia -

    Io voglio permettermi di sperare, che dopo il ritrovamento dei due fratellini, qualcosa qui in Italia cambi radicalmente a cominciare dalle leggi che tutelano i minori, purtroppo non sono molto ferrata in materia e per questo vi rimando alla lettera di Marco:
    -I fratelli di Gravina di Puglia, individuato il possibile lupo mannaro-
    Mi sento male, mi vergogno e spero che qualcuno inizi davvero a guardarsi allo specchio e farsi delle domande, le risposte possiamo darle noi…………

  10. 10
    daniela bigottà -

    Ho scritto poco fa a causa di quel problema dentistico… Mi sono accorta dopo l’invio d’aver parlato con la persona cui mi rivolgo ora. .. e, circa questo argomento, che vede me e Lipsia qua e là discordanti, vorrei ricordare che l’imperativo della nuova caratteristica mediatica recita che l’attenzione del pubblico debba essere catturata ad ogni costo. Tra le varie emittenti sussiste infatti una inestinguibile concorrenza poichè, chi ottiene più consensi ed audience, è anche chi otterrà maggiori ricavi pubblicitari e una gratificazione maggiore. Ecco dunque il motivo per cui le armi pubblicitarie della persuasione e della seduzione vengono ormai utilizzate da molto tempo nella produzione dei vari programmi. L’informazione viene così pressoché sempre spettacolarizzata per tenere lo spettatore col fiato sospeso, garantendo così l’incremento della cosiddetta ‘quota d’ascolto’. Lo spettatore, attraverso l’occhio scaltro della televisione, assiste ad immagini che si presume distribuiscano informazione e che danno l’illusione di partecipare in diretta ad un particolare evento. La spettacolarizzazione delle tragedie mediali si esalta soprattutto attraverso l’unione di immagini e commenti: se le prime, argomentando qui di tragedie, posseggono una peculiarità scioccante, le parole che le accompagnano rendono ancor più palpitante quel che viene osservato. Ma la spettacolarizzazione è il mandato affidato ad ogni giornalista che fa informazione, non può rifiutare il compito che gli è stato affidato, fare orecchie da mercante. Si comporterebbe come un giocatore di pallone che, d’improvviso, si mettesse a giocare in favore della squadra avversaria. La ‘prima tragedia mediale’, quella di Vermicino, ha dato purtroppo il via ad un’escalation di tragedie presentate in diretta e, negli anni che sono seguiti, persino le guerre hanno subito lo stesso destino. Il binomio ‘tragedia-spettacolo’ è stato dunque legittimato dalla presa che esso ha avuto sul pubblico incollato per ore davanti alla TV. Senza questo pubblico, la spettacolarizzazione delle tragedie non potrebbe sussistere. Il ‘patto comunicativo’ tra mass media e spettatore è dopotutto l’elemento essenziale della neo-comunicazione. Detto questo, come potrei biasimare la Sciarelli circa una trasmissione che, sia pur aderendo al diktat di fare spettacolo, persegue alfine una causa leggittima? Circa i minori e i rapporti con le loro famiglie, posso aggiungere che, essendo quasi quotidianamente a contatto con questo tipo di problematica, mi rendo conto che ci si muove sovente su un terreno minato o comunque non fertile. Ne riparleremo. Concludo ringraziando Lipsia per avere risposto a mio precedente commento, usando altresì il garbo di congratularsi con me per il libro recentemente edito. Lì, cap. VII°, mi sembra, c’è una lieve frecciata alle trasmissioni radiofoniche d’intrattenimento. Aggiungo che, da quel che ho capito, non esiste una televisione nell’intero paese. Forse non le avevano ancora inventate.

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