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Che ne sarà di me

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Ho 26 anni e appartengo ancora a quella categoria di laureati in cerca di occupazione stabile che arrancano tra stage non retribuiti, scuole di specializzazione, concorsi, e tanta tanta incertezza. Ho da sempre sognato di vincere il concorso in magistratura. Sapevo che sarebbe stata dura, ma non credevo fino a questo punto. Quello che mi sta portando a desistere non è però nè la mole di studio, nè il grande sacrificio che questo concorso comporta, poichè ho sempre amato studiare e posso dire fortunatamente di essere una persona seria e determinata, quanto piuttosto, il fatto di vivere (a 26 anni) ancora a carico dei miei. Quando mi sono laureata sapevo perfettamente che avrei lasciando gli anni della spensieratezza per finire in pasto alla triste realtà lavorativa italiana, ma ho deciso in ogni caso di seguire i miei sogni. Mi ritrovo però oggi a riflettere sulla mia attuale condizione: non ho un lavoro, sto svolgendo 2 stage contemporaneamente (ovviamente non retribuiti) nella speranza di imparare il più possibile, passo tutto il mio tempo libero a studiare e a provare quanti più concorsi possibili, nella speranza di vincerne qualcuno, per avere, quanto meno, un minimo di indipendenza economica. Ma il fatto di dover continuare a chiedere soldi a casa è per me forse la mortificazione più grande. Non riesco più a stimarmi, a star bene con me stessa. Quello che mi manda avanti è solo il pensiero dei miei che in questi anni hanno fatto per me grandi sacrifici. Non so quanto potrò continuare in questo clima di incertezza. Forse dovrei abbandonare tutto e fare come la maggior parte dei mie colleghi: prendere il titolo di avvocato e provare ad esercitare la libera professione, sapendo che vivrei non sentendomi realizzata, ma con quel poco che basta anche solo per pagarmi una bolletta da sola. Vorrei tanto tornare indietro e fare, con la consapevolezza di oggi, altre scelte. Vorrei dire a quella ragazzina di provincia che passeggiava sulla spiaggia spensierata ed eccitata all’idea di andare all’università, da lì a pochi mesi, per iniziare una nuova vita, che di sogni oggi non si vivere e che la vita richiede tanta tanta concretezza.

Lettera pubblicata il 24 Aprile 2014. L'autore ha condiviso 5 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    Katy -

    Devi continuare a darti da fare. Piuttosto, se pensi che in Italia non troverai nulla, fai dei tentativi per l estero. Anch’io sognavo -non in spiaggia ma nella mia stanzetta- pero non ha senso pensare che non ce speranza. La situazione attuale è questa. Bon. Devi continuare su questa strada cercando tutte le possibili soluzioni.

  2. 2
    Aton -

    Non incaponirti sul concorso per la magistratura, fai ANCHE quello, ma intanto prepara il piano B. Tra l’altro a posteriori il piano B potrebbe rivelarsi migliore dell’A. Vale per tutte le professioni, non solo per la tua. Comincia a fare qualche supplenza a scuola, non ti ci arricchisci però ti aiuta a spaludarti dalla famiglia.

  3. 3
    Nonno Pom -

    Si prendi il titolo di avvocato e vivi una vita di insoddisfazione e frustrazione. Vai avanti! Non farti troppi giri mentali, i tuoi genitori si sono sacrificati per darti la possibilità di seguire i tuoi sogni non di ripiegare su scelte secondarie dettate dai senso di colpa. A meno che non siano problemi strettamente economici, l’indipendenza arriverà, resisti e aspetta. Sono frasi fatte veramente odiose ma in verità è tutto affidato a te. Sii sincera con te stessa e cerca di comprendere i tuoi desideri e i tuoi progetti. Ascolta te stessa, non ascoltare persino me e vai avanti, in qualunque modo tu decida, avvocata o meno. C’est la vie!

  4. 4
    Anyu -

    Purtroppo non so cosa possa fare all’estero una laureata in giurisprudenza, probabilmente dovrei cercare in un settore completamente diverso dal mio. Quanto alle supplenze, per poter insegnare dovrei fare una serie di esami aggiuntivi, non più previsti nell’ordinario profilo giuridico..purtroppo le cose sono un po’ cambiate, e francamente mettermi a fare altri esami, con le relative spese che questo comporta, credo non sia conveniente..
    ascoltare me stessa..sembra così facile, ma purtroppo non lo è..

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