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di LAD
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 21.394 commenti

Pagine: 1 1.539 1.540 1.541 1.542 1.543 2.140

  1. 15401
    Golem -

    》Per quanto riguarda l’unicità umana, e la tua visione di questa, non me ne ho a male, perchè dovrei, la tua è una visione soggettiva che ritengo di aver almeno accenato richiamando il ruolo di quelle note figure mitologiche. Alle quali se ne potrebbero aggiungere molte altre, che essendo state concepite da uomini, quindi INESISTENTI, non sono altro che una proiezione della loro massima aspirazione terrena, essendo a loro voltà difettose MA divine allo stesso tempo, e quindi UNICHE. Insomma l’unicità come richiamo alla propria “deità”, sacralità.
    Poi certo, ognuno ha il suo percorso nella vita, ma il fatto di fare la Francigena che non la Salaria per “giungere” a Roma, non ci fa diversi, abbiamo solo seguito strade diverse, ma il destino umano è sempre lo stesso nei fondamentali, è la nostra immaginazione che ce lo fa vedere, a volte sognare, diverso. Questo al netto delle qualità dei singoli. Tu qui, per dire, potresti notare quanto siano simili i fessi, tanto da sospettare che sia uno solo che si paluda più volte. Invece no. Sono tanti, troppi e tutti uguali.

  2. 15402
    Viola -

    Golem, continuo a pensare che voler attribuire a tutti i costi a Fenice e a quelli come lei una condizione infelice, sia un inutile accanirsi su qualcuno, adoperato non si sa bene a quale fine se non cercare di colpire l’altro, magari perché la propria vita di coppia in realtà non è così idilliaca ( faccio un discorso in generale, non mi riferisco a te ). Io credo che se l’esistenza di un essere umano ha uno scopo, è quello di raggiungere la serenità e la pace interiore. C’è chi le ottiene attraverso una famiglia e chi no, tutto il resto sono opinioni. Inoltre ci sono tantissime coppie e famiglie infelici, quindi non credo che sia l’unirsi a qualcuno la soluzione che risolve sempre e comunque tutti i mali. Una persona che scegliesse un partner di ripiego solo per non stare sola, sicuramente non è più felice del single o della single che sono tali perché non si vogliono accontentare e piuttosto se ne stanno per conto loro. Penso sarai d’accordo con me.

  3. 15403
    Viola -

    Io ho la fortuna di stare con un uomo di cui sono innamorata, ma molte mie amiche e conoscenti non possono dire altrettanto, ti assicuro che tutto sono meno che felici, a volte le sento inveire contro le loro coetanee single, le definiscono immature, poco di buono e quant’altro, ma io so che è solo tutta invidia perché quelle ragazze a differenza loro si divertono e si godono la vita, non dipendono dal giudizio altrui, ho notato che questa cosa suscita molta rabbia. Inoltre, non è detto che la fine di una storia sia sempre motivo di sofferenza. Ci sono anche i rapporti tossici, chiudere questi rapporti è solo una liberazione.
    Quindi per concludere, è tutto relativo. Non ci possono essere dogmi assoluti che valgano per tutti.
    Per quanto riguarda i provocatori basta ignorarli. Ciao.
    Trader non ricordo che Fenice avesse offeso nessuno. Ricordo invece che sei stato tu per primo a scagliarti contro di lei con giudizi inopportuni, come fai quasi sempre del resto. Ti suggerisco una tisana

  4. 15404
    Golem -

    Viola, puoi riferti a me benissimo, e pensarla come ritieni più opportuno sulla coppia, ma se analizzi bene il tuo ragionamento non ti dovrebbe sfuggire che mentre parli di pregiudizi li stai utilizzando a tua volta. Credo di aver detto che una scelta, da single in questo caso, può certamente dare serenità, come pure il contrario, ovviamente, ma DEVE essere una scelta, consapevole, non un ripiego o un “così fan tutti”. Io però ho allargato il discorso, che per caso parte dalla apologia della singletudine e dalla demonizzazione della coppia. Mi riferisco, ancora una volta, alla necessità, di “fingersi” una scelta, in senso lato, quando questa di fatto non lo è stata, cosa che succede talmente spesso che manco ce ne accorgiamo, creando però equivoci in noi stessi che nascono dal timore della verità.
    Così come non si può essere sicuri che la mia “visione” di Fenice sia certa senza la sua ammissione, altrettanto, riferendomi a certe tue allusioni sulla finzione di tante coppie, non può essere confermata. Esistono entrambi, e ovvio.》

  5. 15405
    Golem -

    》Ma esistono anche messaggi che ognuno di noi dà in maniera inconsapevole, che una certa sensibilità -e magari anche qualche cognizione- consente di leggere, e che, per dire, chi conduce interrogatori conosce benissimo, cosa che gli consente di pervenire a un quadro della situazione più “reale” di quello che appare. Qui lo spazio è poco per trattarlo, ma se tu fossi in grado di analizzare il tono di quei post, notereti un enfasi, quasi fanatica, (quasi) che all’occhio attento fa sorgere alcune domande che possono trovare risposte in quel fare di necessità virtù di cui ho accennato, e, fammelo dire, con una base di invidia non diversa da quella che hai citato tu per ragioni opposte. Va da sè che la dichiarazione di essere invidiosi di qualcosa che non si ha, ma si vorrebbe avere, è deplorevole, e nessuno vuole essere riconosciuto tale, neanche da sè stessi, anche se sarebbe il primo passo verso quella verità che fa crescere, e che io cerco di stimolare, qui come altrove. Ma siamo fatti di carne, e se sono imperfetti gli dei, figuriamoci noi umani.

  6. 15406
    Trader -

    Viola, invece io ti consiglio un caffè, perché non sei molto recettiva. Ho detto anch’io che Fenice non ha offeso direttamente nessuno, ma ci ha offeso indirettamente. Io giustamente ho reagito. So che stai per dire. Sbagli.

    “Golem, continuo a pensare che voler attribuire a tutti i costi a Fenice e a quelli come lei una condizione infelice, sia un inutile accanirsi su qualcuno, adoperato non si sa bene a quale fine se non cercare di colpire l’altro, magari perché la propria vita di coppia in realtà non è così idilliaca ( faccio un discorso in generale, non mi riferisco a te ).”

    Visto che ti rivolgi a Golem, ma poi dici che non ti riferisci a lui, quale sarebbe il motivo per cui ha pensato che Fenice sia infelice (fa anche rima)? Di nuovo fai insinuazioni lanciando il sasso e nascondendo la mano!
    “Attribuire a tutti i costi”? O forse sei tu che vuoi smentire a tutti i costi un’impressione spontanea e corretta?
    Chi ha una vita idilliaca, chi conosce l’amore vero, sa cosa si perde Fenice e glielo dice (altra rima).

  7. 15407
    Trader -

    Ma non è facile spiegare cosa sia il sentimento ad una persona anaffettiva. È come descrivere un colore ad un cieco dalla nascita. Come fa una Fenice a capire cosa si prova a vivere con una persona che ami, se non ne ha esperienza? Secondo lei la famiglia è solo una rottura di scatole, la vede così perché vi nota solo l’impegno che comporta coltivare una relazione e dividere la vita con qualcuno. In tutte le cose c’è la carne e l’osso. Se non sai che buona sia la carne, vedi l’osso mi dirai: chi te lo fa fare?
    Certo, stare con un partner non è la soluzione di tutti i mali e ci sono coppie assortite male. Infatti qua facciamo il confronto tra una coppia assortita bene e un single. È ovvio che sia meglio essere soli che mal accompagnati.
    È chiaro che Fenice non la racconta giusta, perché si è contraddetta clamorosamente. Lei rosica, te lo dico io.

    Viola, ti chiedo: le tue amiche infelici con i loro uomini, oltre ad essere astiose verso le altre amiche single, lo sono anche verso di te e le altre coppie felici? Secondo te, perché non si separano?

  8. 15408
    Trader -

    Riporto nuovamente la frase Viola 15406:
    “voler attribuire a tutti i costi a Fenice e a quelli come lei una condizione infelice, sia un inutile accanirsi su qualcuno, adoperato non si sa bene a quale fine se non cercare di colpire l’altro, magari perché la propria vita di coppia in realtà non è così idilliaca”

    Il concetto di questa chilometrica frase è riassumibile con l’espressione infantile:”CHI LO DICE LO È!”
    Altro che tribunale, qua mi sembra di essere all’asilo.

    Preseguiamo.
    Viola, nell’altra lettera sostenevi che non ci siano molti accoppiati felici. Io, Golem, Viola abbiamo dichiarato di essere sentimentalmente felici. È felice anche Suzanne (i suoi scatti d’ira sono causati dalla mia geniale presenza su LaD. Ma sono sinceramente convinto che la sua situazione familiare sia serena, vista la grande attesa). Quattro coppie felici su quattro, che combinazione. Il campione è ridotto per essere statisticamente significativo, ma fa pensare, no?

  9. 15409
    Trader -

    Dunque, le coppie felici sono tante, oppure qualcuno o più di qualcuno di noi quattro mente? Se qualcuno di noi quattro mente, chi è?

    Preseguiamo.
    Viola, riferendoti all’amica di Golem su FB, tu dicesti che spesso la gente infelice finge, ostentando una felicità che non ha. Perché non ipotizzi la stessa situazione con Fenice? Come mai la risparmi dalle tue insinuazioni che stai facendo da settimane? Abbiamo visto che Fenice ha raccontato menzogne, è evidente che la millantatrice è lei.
    Voglio dire, sembra che stai difendendo la tua idea per partito preso, con ragionamenti che non ci stanno

  10. 15410
    Ignazio -

    Viola ma infatti non ci si mette a fare figli con qualcuno per essere felici, ma per assolvere a dei doveri. Il dovere principale a cui siamo chiamati per portare avanti la nostra società ( quella occidentale per capirci ) è accoppiarci in un rapporto monogamico con un individuo della nostra etnìa e generare dei marmocchi con costui/costei. Le persone single ( che quindi si esonerano da questo compito ) non contribuiscono a questo compito ed è per questo che non sono viste di buon occhio. Poi io personalmente comprendo le loro ragioni ( anche a me non piacerebbe stare con qualcuna che non mi piace solo perchè devo fare coppia e contribuire alla crescita demografica ), ma la realtà non cambia, e la realtà è che di questo passo ci estingueremo. Rimane il dubbio amletico su cosa sia meglio scegliere tra il preservare il bene comune rinunciando alla propria individualità ( come facevano i nostri genitori e nonni e come hanno fatto anche Golem e Trader ) o pensare a se stessi.

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