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Come capire se stessi in amore

Salve a tutti, io ho un problema e spero che la vostra esperienza mi possa aiutare.
Sono un ragazzo di 22 anni che spesso ha sofferto per amori impossibili, ragazze che ho desiderato e non ho avuto. Dopo la prima volta che mi sono innamorato, a 19 anni e sono rimasto deluso, l’anno dopo mi sono ritrovato, “preso” da un’altra ragazza, che conoscevo già da molto tempo ma che prima non mi piaceva affatto.
Beh dopo essermi molto affezionato a lei e aver capito che non c’era speranza ho sofferto molto, ma solo per un paio di settimane, a differenza della volta prima dove il tempo è stato molto di più.
Nell’estate scorsa ho stretto il legame con una ragazza, che già conoscevo da tempo, ma anch’essa prima non mi interessava affatto.
Bene, quando ho visto che lei era interessata a me, beh mi sono sentito di provarci e l’ho corteggiata per molti e molti mesi.
Non vorrei che sia stato questo a spingermi a provarci con lei, il fatto di sentirmi apprezzato e la possibilità di avere finalmente una donna al mio fianco.
Quando mi faceva uno squillo ero felice, se la sentivo o la vedevo stavo bene.
A gennaio finalmente ci siamo messi insieme, ed ero molto felice ma forse più per il fatto di aver finalmente trovato una ragazza, di essere completo, che di lei.
Non lo so questo.
All’inizio ero molto preso, perché mi sentivo soddisfatto, felice di essere apprezzato, di poter fare tutte quelle cose che avevo sempre desiderato, di costruire una storia e lei mi sembrava quella giusta davvero. Infatti io non guardavo altre ragazze, anche se erano più carine della mia, pensavo che non mi importava nulla, perché io avevo una ragazza speciale e mi stava bene cosi.
Comunque sia, i messaggi che mi mandavo con lei, le uscite, sapere che c’era lei, mi faceva stare bene con me stesso.
Credevo di amarla, e le ho detto la “speciale frase” dopo quasi due mesi di fidanzamento.
Ammetto che non lo sentivo ancora tantissimo, non ero convintissimo, ma a lei faceva piacere e io quel giorno che avevo deciso di farlo, ero molto molto emozionato, il cuore esplodeva.
Anche lei mi disse che mi amava.
Dopo tre settimane mi ha lasciato (ma solo per una settimana) perché era confusa, aveva dei dubbi, ma dopo tutto si è risolto.
Io sono stato malissimo in quel periodo, davvero male. Ero incompleto, avevo voglia di trovarne subito un’altra ma mi sembava impossibile, volevo lei.
Ammetto che io ero molto affascinato, prima di iniziare la storia, di essere il su primo ragazzo, la sua prima volta, tutto…
Dopo che tutto si risolse, lei mi ridisse che mi amava, quel giorno ero troppo felice, tutto andava bene ma poi è successo qualcosa.
Un mese e passa fa, tutto all’improvviso, in un solo giorno, tutta quell’attrazione, quella felicità di sentirla e vederla è sparita.
In lei non è cambiato nulla, per me è sempre una ragazza speciale, dolce sensibile, l’ho sempre voluta così una ragazza.
Allora cosa è successo in me? Possibile che così da un giorno all’altro, non mi va più di chiamarla più di tanto, o di vederla come prima.
Con lei ci sto bene eh, non litighiamo mai, stiamo bene, ma ora mi sembra più un’amica che altro.
Da quando ho visto ciò, sono entrato in periodo molto triste, soffro di ansia e non dormo la notte… ho paura di entrare in depressione, non voglio lasciarla perché mi sentirei più solo.
Ora vedo che non ho più molte gioie, anche quelle cose che prima mi piacevano, ora non mi sembrano così interessanti e così belle, ho perso un po’ di interesse per gli amici, non ho più desiderio sessuale.
A lei ne ho parlato, e mi ama tanto e vuole comunque starmi vicino.
Non capisco cosa mi sia successo, sembrava tutto apposto, anche se sentivo che qualcosa non andava bene pure prima nella mia vita, ma non per colpa sua, ma perché magari ho difficoltà all’università ecc. Che questo abbia causato tutto ciò? Cosa posso fare? Ora davvero mi sembra che sia inutile continuare ad andare avanti perché tutto mi sembra così sciapo, niente di emozionante.
Prima lei mi dava quelle emozioni ora no, ma così da un giorno all’altro… non è possibile… nonostante lei sia la stessa di sempre e con lei sono me stesso, ma così come fosse un amica, mentre prima sentivo attrazione sessuale e amore.
Che sia finita la novità? Che dipenda dal fatto che ora ho poco desiderio? Che sia perché il cervello pensa alla vita in generale dove devo darmi una mossa per concludere qualcosa? Perché non provo più quell’amore per lei, dopo solo 5 mesi? E così da un giorno all’altro… il giorno prima l’amavo, il giorno dopo mi sentivo così.
Non voglio lasciarla, perché dopo mi sentirei più solo, perché ho paura di pentirmene e perché so che come lei non ce ne sono.
Ho paura del fatto che tutto questo non dipenda da lei, perciò lasciarla non cambierebbe nulla, forse è qualcosa di mio. Il pensiero di lasciarla mi fa venire da piangere. Tutti i nostri ricordi, tutto quanto. Avete avuto esperienze simili? GRAZIE A TUTTI.

Lettera pubblicata il 17 Giugno 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 1 commento

  1. 1
    rossana -

    William 88,
    hai scritto una mail introspettiva molto interessante.

    sono in molti, qui, soprattutto giovani, a chiedersi come possa un amore dissolversi improvvisamente nel nulla.

    nel tuo caso, immagino possa trattarsi di:
    1) una cristi di crescita del rapporto, temporanea, favorita magari dalle difficoltà nello studio e nel programmare il futuro;
    2) dal fatto che tu sia stato più innamorato dell’amore, come si suol dire, anzichè di una specifica persona, per i suoi specifici pregi e attrattive;
    3) dal tuo bisogno edonistico di avere conferme su di te che, una volta raggiunte, ti lasciano pronto a misurarti davvero con te stesso e con qualcuno che presenti per te un vero interesse;
    4) dalla banalità di questa società che quasi impone di avere una relazione sentimentale, molto più che in passato, in quanto è abbastanza facile, oggi, avere tutto e quindi si è qualcuno solo se si ha una “storia”, che trovo vocabolo significativo per la sottospecie di amore che di solito definisce;
    5) dal non voler essere solo e quindi dall’accettare la prima venuta, a cui non avresti però dovuto dire parole importanti, per affermare un sentimento che non sentivi appieno;
    6) che possa essersi trattato di semplici esercizi di addestramento, per movimentare la monotonia, accettabili pure questi, ma senza volerli rivestire di un oro che può trarre in inganno i sentimenti altrui.

    scegli tu l’opzione che più ti si addice, o magari trovane un’altra e faccela sapere. potrebbe essere di conforto a molti, aiutandoli a capire che, se l’investimento è scarso da parte di uno dei due componenti la coppia, è difficile che questa regga a lungo…

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