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Il più brutto periodo della mia vita, sono a pezzi

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Lettera pubblicata il 27 Luglio 2011. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 23 commenti

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  1. 21
    neronero -

    che più lo rappresenta, in silenzio. E’ stato un grand uomo, come quelli di una volta, una vita dedicata al lavoro e alla famiglia. Non sarò mai come lui, cercherò ma sarà dura. Mio padre non mi diceva come dovevo vivere: viveva e lasciava che io lo guardassi vivere. Rimarrà un esempio di coraggio e di pazienza, un modello di uomo al quale aspirerebbe chiunque…. mi manca mio padre…. mi manca… mi ha lasciato da solo a badare a due donne mia madre e mia sorella… non credo di essere in grado di fare la parte dell’uomo di casa… avevo bisogno ancora di lui… ora sono solo, quando la mia ragazza mi lasciò dedicai tutto me stesso a lui, salvarlo era il mio unico obbiettivo ma adesso che ho perso anche lui non ho più niente per cui lottare…. sono stanco, solo e triste

  2. 22
    grandepuffo -

    neronero coraggio, ti arrivi il mio pensiero ed abbraccio virtuale

    come te io ho perso la mamma, situazione che mi ha stravolto, mi ha fatto cambiare tanto e quella che era mia moglie, non ha sopportato e mi ha lasciato, pur essendo stata preziosissima durante i mesi di malattia

    ognuno vive il dolore in modo diverso, io per esempio ho impiegato parecchi mesi a tornare ad una seminormalità, per poi ricadere ancora un mese e mezzo fa, dopo essere stato scaricato da una ragazza che stavo frequentando

    ma non mollo mai, anche se a pezzi, perchè quando sono a terra penso a mamma, a quanto ha lottato, al coraggio che ha avuto … ed i miei problemi mi appaiono immediatamente piccoli piccoli

  3. 23
    Massimiliano -

    Ciao, è successo esattamente a me nel 1987,
    sono sopravvissuto nonostante tutto, mi sono laureato
    un paio di anni dopo ho trovato lavoro in una
    multinazionale, mi sono sposato e ho avuto un figlio
    esattamente 3 mesi dopo che è nato il mio primo figlio ho perso il lavoro. Ne ho trovato un altro con fatica e nel 2006 è nato il mio secondo figlio.
    Quest’anno a 55 purtroppo ho perso ancora il lavoro.
    Ti starai chiedendo perchè capitano sempre a noi ma non ti posso rispondere.
    Purtroppo la vita per qualcuno è un eterno gioco dell’oca.
    Cerchiamo di resistere come possiamo.
    Ti sono vicino un abbraccio.
    Massimiliano

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