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Bere, un problema sottovalutato e contemporaneo

Quello che mi spinge a scrivere questa lettera sono, oltre a fatti di attualità sotto gli occhi di tutti, anche vicende personli che mi hanno coinvolto in prima persona.
Conoscere una persona, passare momenti insieme a lei, diventarne amica, divertirsi in maniera sana….e ritrovarsi con un altra persona davanti che sembra la stessa ma non lo è più perchè nel frattempo si è scolata una bottiglia di vodka come ridere correggendo 5 o 6 succhi di frutta e soft drink.
Chiariamoci subito, non sono astemia. Se vado a mangiar fuori bevo anche vino rosso e bianco, se prendo l’aperitivo ne prendo UNO con l’aperol e se ho mangiato tanto mi bevo pure un bicchierino di anima nera a fine pasto. Ma conosco i miei limiti e quando mi gir la testa, mi fermo.
Perchè? Perchè voglio restare lucida, voglio capire con chi parlo, voglio sapere di cosa parlo.
Perchè devo assistere invece a queste metamorfosi di amici e conoscenti, ai quali non voglio male, ma che mi spiazzano e spaventano con queste bevute fine a se stesse…forse per dimenticare qualcosa non so….forse per non essere lucide…io non riesco a dare altra spiegazione all’attacarsi all’alcool in maniera smodata e costante??
Da cosa scappa questa gente? cosa ha paura di vedere da lucido, da sobrio??? Cosa???
Io continuo a non capire. E continuo a non capire perchè lo stato non si rende conto che il fenomeno del bere smodato non è da sottovalutare, ne per la salute propria ne per quella degli altri. Ma forse l’acool continua ad essere monopolio di stato…quindi anche io…di cosa mi illudo…di cosa parlo?
Non lo so. Parlo perchè quando ho sentito parlare di Omicidio stradale al telegiornale ho esclamato “era ora c....!” ma anche “ma fin adesso, quanto hanno dormito lorsignori?”. Parlo perchè vorrei che le persone che conosco rimanessero sempre presenti a se stesse ed evitassero certi comportamenti. Parlo perchè vorrei vederli vivere oltre gli 80 anni e in salute. Solo questo.

Lettera pubblicata il 17 Agosto 2011. L'autore ha condiviso 13 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 10 commenti

  1. 1
    19simone70 -

    Il fatto di non capire perchè si beve, non significa poi, di fronte ad un’incidente per stato di ubriachezza, far di tutta un’erba un fascio.
    Fermo restando che la dipendenza è diversa dalla occasionalità, pur essendo questa riconosciuta come una forma estremamente periferica di dipendenza, tutto ciò che vai affermando, permettimelo è da “chioccia de mamma!”.
    Se un barbone beve, dipendente o no, il motivo di partenza ed il modo per cui è arrivato a ciò, è diverso da chi beve magari per un’unica serata all’anno e poi guidando commette un’incidente.
    Chi commette un’incidente ed uccide qualcuno, mi dici che differenza cè da ucciderlo con la macchina, od ucciderlo con un vaso caduto dalla finestra?
    Sono gli anni di carcere?
    Non capisci che queste notizie sfruttano solo l’emotività della gente? la stessa emotività che li porta a bere il più delle volte?
    Perchè da cinici, per un giudice, cosa cambia se ha ucciso con un vaso di fiori o con la macchina? cambia solo l’intenzionalità!
    Infatti da voler uccidere qualcuno con intenzione, a ritrovarsi qualcuno ucciso per distrazione la cosa è di per sè un gioco per gli avvocati, ma per il popolo che cambia? solo l’emotività!
    Poi, vedo che metti in primo piano il fato che nessuno è libero di bere come gli pare, purchè lo faccia fuori dal contesto di guida o camminando.
    Non difendo gli alcolisti in quanto tale, ma mi sembra si esageri con l’impedire l’uso, l’abuso, e non la responsabilità.
    Ricordo altresì, che le lobby vinicole stanno facendo un sacco si soldi con le esportazioni di vino, e noi neanche lo possiamo toccare? e chi lo beve?

  2. 2
    Stefano614 -

    Conosco un ragazzo che abita sopra di me che temo sia diventato alcolizzato. Gli hanno gia ritirato la patente 2 volte per questo motivo. Arriva a casa quasi ogni sera che non si regge in piedi, non so cosa lo spinga a ridursi così. So che è na persona timida e introversa ma lo sono anche io e sono praticamente astemio. L’impressione è che lui pensi che l’alcol gli dia una mano a superare i suoi problemi ma prima o poi bisognerà pure affrontarli o no..
    Il problema è che quando si è giovani ci si crede indistruttibili, il conto viene presentato alla fine purtroppo e spesso è un prezzo molto alto. Per quanto riguarda chi si mette alla guida andrebbe tolta la patente a vita dopo la seconda volta che viene pescato, non è che bisogna aspettare sempre il morto prima di intervenire..

  3. 3
    silvana_1980 -

    saranno anche affermazioni da chioccia de mamma le mie, ma i conti li faremo alla fine della guerra, ovvero nei reparti dell’ospedale con una bella diagnosi di cirrosi epatica o pancreatite, vatti a informare…tra i dati che mi tiri fuori sulle vendite di vini, confronterei pure questi sai
    quei malati sono in aumento
    non faccio distinzioni tra bere occasionale, o protratto nel tempo: bere fino allo sfinimento non è una cosa di cui andare orgogliosi, arrivare a biascicare le parole, passare la serata vomitando l’anima, mndando a fare in culo le persone che tentano di farlo ragionare, ridursi a dormire in mezzo a una strada non è un bello spettacolo da vedere, e sono convinta che alla fine nemmeno chi si è scolato l’impossibile si sente bene (perchè l’ho visto con i miei occhi) e di sicuro non ti allunga l’esistenza
    che dopo la gente e lo stato ci faccia i soldi sopra, bhe nemmeno quello è qualcosa di cui andare fieri
    che il 90% degli incidenti stradali siano dati dalle bevute, nemmeno quello è una cosa sulla quale uno può dormire sonni tranquilli
    andando al di fuori del contesto degli omicidi e della guida, che una persona in stato di ebbrezza o ubriachezza metta le mani addosso a qualcuno, offenda qualcuno senza una ragione, commetta azioni illegali e che poi bello bellino venga scagionato perchè poverino è incapace di intendere e volere?
    incapace di intendere e volere? può essere una giustificazione a tutti i danni che cusano gli alcolisti nelle relazioni sociali picchiando, stuprando, uccidendo passano per…poverini????
    ma poverini cosa??? un calcio in culo, in galera, e le chiavi in fondo all’oceano in mezzo agli squali…ma poveri quelli che gli stanno attorno, valà se sono ancora vivi e integri
    so di quello che parlo, fidati; fino a poco tempo fa in casa avevo mio padre che tornava dopo un giro di 3-4 bicchierini con gli amici la sera arrivava a casa a cena, e si incazzava per niente e faceva una sceneggiata se le posate erano in un posto diverso dal solito e se avevamo dimenticato di mettere i condimenti sulla tavola, se non gli si dava sempre ragione ad ogni cosa che diceva…dandomi della stronza e dicendo adirittura che non ero sua figlia offendendomi pesantemente
    risultato? l’ho fatto allontanare di casa con una diffida e ora gli voglio tanto bene…ma io a me stessa ne voglio di più…ed è meglio per tutti, dato che di cambiare non ne vuol sentire, se se ne sta per i c.... suoi ad offendere i mobili del suo nuovo appartamento…casomai se proprio vuole rivenire a trovarmi in casa gli concedo due orette di convenevoli poi…ciao. ognuno per se dio per tutti
    conosco invece persone piene di problemi che non hanno bisogno dell’alcool per tirare avanti
    e conosco ahimè gente che i problemi non li avrebbe di suo se li crea da solo con l’alcool perchè qualcuno gli ha detto che fa bene e “fa figo”(e ci crede pure)
    quindi, simone, chiamamami pure chioccia di mamma perchè io con un padre alcolizzato non vivo, e non dico bravo a un amico bevuto

  4. 4
    19simone70 -

    Innanzitutto, ti chiedo scusa per il termine “chioccia de mamma”, ma non voleva essere un modo per definirti, bensì un modo, sbagliato ok, per cercare di portarti ad osservare il problema come tale, o meglio, come io lo ritengo tale, con questo non voglio discriminare ne te ne il problema, ma permettimi di dirti che, ovviamente, la stessa cosa la vedo diversamente.
    Ho anch’io avuto familiari col problema dell’alcool, e da ragazzo, ci sono andato vicino pure, però, con questo non metto i miei problemi davanti agli occhi per cercare di risolvere il male, o quello che sembra il male attuale del mondo.
    Partiamo dall’esempio di stefano614, un ragazzo timido ed introverso con difficoltà di comunicazione, a suo modo di vedere, non sappiamo se è la verità, ma non sappiamo neppure se è una falsità, ciò che sappiamo di sicuro, secondo questo esempio, è che il ragazzo beve, e molto anche.
    Ora, mettiamo pure che da oggi, la legge vieti di bere, come si comporterebbe questo ragazzo da oggi?
    Mettiamo pure che la legge gli imponga di seguire un programma di disintossicazione, solo perchè qualcuno lo ha segnalato, e dopo verifiche coatte è stato preso di forza e sbattuto in un’istituto per alcoolisti, contro la sua volontà sia chiaro.
    Ragionando fin qui, il ragazzo non sembra come tuo padre, cioè violento ed esasperato, bensì l’esatto contrario, ma, ovviamente sotto gli occhi di tutti è il male in persona perchè beve da schifo.
    In istituto, avrà uno psicologo che lo segue, e se è fortunato, lo psicologo s’interesserà seriamente del suo problema, mentre al contrario, sarà condannato al baratro dell’oblio, magari pure drogato con porcherie per tenerlo calmo. Ma mettiamo che sia fortunato, lo psicologo lo segue, e dalle domande capisce che il problema di origine, è la sua famiglia, magari una madre sempre al lavoro e che si occupava poco di lui, cercando sempre di mandarlo a guardare la televisione da piccolo, o in camera sua per tenerlo fuori dai suoi problemi di lei, e magari un padre assente, che pensava solo a cornificare la moglie, con un lavoro precario e in parte sulle spalle di lei.
    Sia chiaro è solo un’esempio, puoi benissimo cambiarlo in meglio o in peggio, ma il fatto che questo ragazzo, sia arrivato ad essere così, principalmente a causa della sua famiglia, non è una cosa così scontata, è semmai una cosa molto e pressoché vicina alla realtà di molti con dipendenza, sia alcool, droga, o altre forme di abuso.

  5. 5
    19simone70 -

    Andando al sodo, abbiamo adottato le seguenti soluzioni:

    – Con la legge abbiamo vietato l’alcool, e dato potere ai preposti di prendere persone con la forza e obbligarle alla disintossicazione.

    Fermo restando che, il ragazzo in istituto, una volta recuperato e rilasciato, molto probabilmente tornerà a bere o a crearsi altra dipendenza, o addirittura a suicidarsi, perchè lavoro non ce né, perchè a causa del suo problema non ha potuto sviluppare nessun tipo di genialità che gli consenta di sopravvivere, perchè per vivere bisogna pagare, e non solo soldi, ma anche molti che gli potrebbero rinfacciare il suo passato.

    Cè il limite oltre il quale non possiamo andare, ed è l’imporre alle persone di stare solo bene, con la legge, e con la morale.
    Il buon senso, l’intelligenza, la razionalità, non sono cose che possiamo costruire per legge o con moralismi degni di Mussolini, ma un conto è togliere la patente ad un’ubriaco, e vediamo di capirci con ubriaco cosa intendo, un conto è vietargli di bere in assoluto. Cioè, a mè interessa che se un tizio si mette al volante, sapendolo ubriaco, in quel caso lì, mi stà bene che non guidi, per la mia sicurezza stradale e della pubblica via, ma se è seduto ad un tavolino e se la beve tranquillo, senza fare del male a nessuno se non a sè stesso, per quanto schifo faccia, a me non da fastidio, può dispiacere, ma non lo rinnego.
    Quanto ai problemi familiari che riferivi, mi spiace, ma come vedi, allontanando tuo padre hai risolto di sicuro i tuoi problemi, ma non i suoi, e come vedi, se lui non se li vuole risolvere affrontandoli, non si può dare la colpa all’alcool, ma alla sua caparbia testardaggine.

  6. 6
    silvana_1980 -

    io non impongo nulla, figuriamoci, mi fa solo male vedere gente che si rovina peggiorando solo la situazione rispetto a quella che già ha
    e mi fa male vedere quanto questa gente, sebbene glielo si dica, sebbene non la si cerchi di incoraggiare in alcun modo vede la bottiglia e lo stordirsi come unica via di uscita
    il fatto è che io glielo dico ma la mia voce resta un sussurro rispetto alla biondona con le tette fuori e la birra in mano ad ogni angolo della città sui cartelloni, piuttosto che la donnina perfetta della vodka, o se vogliamo ancora la gente allegra e felice alla pubblicità in televisione con bottiglie di campari o aperol
    alla fine la gente crede a quello, non all’amico che ti da contro per il tuo bene
    vedilo come uno sfogo di delusione il mio, tutto qua…un combattere contro i mulini a vento…un parlare con un muro, non so scegli tu.
    Quello che mi fa più rabbia è che questo liquido usato in maniera smodata abbia il potere di distruggere i neuroni della gente, al punto da perdere di vista e non vedere più le cose per come sono. E che crei dipendenza. Che alla fine comandi lui sugli altri…ecco, delusione, impotenza verso questa strana trasformazione…questo è quello che provo. Delusione.

  7. 7
    19simone70 -

    La delusione la capisco, ma è un’insieme di cose,non una sola.

    Come vedi la pubblicità incita, la lobby non guarda in faccia a niente e nessuno.
    Secondo me, il continuare a dirlo a tuo padre, danneggia più te stessa che lui, se proprio vuoi consigli, consultati con un’associazione di alcolisti anonimi, o con il consultorio presso la tua ASL, ma credo, tutti ti diranno la stessa cosa, dev’essere lui a decidere, non tu.
    Tuo padre, proprio a causa della sua testardaggine, del suo ego esasperato, del suo sentirsi invincibile di fronte all’alcool, sarà sempre in compagnia, finchè non si ritroverà solo,, di fronte al suo dolore, dopo aver toccato il fondo, e finchè non lo tocca, non ci puoi fare niente, tu, i suoi amici, o chiunque segua questo tipo di discorso, l’alcool è un problema, ma lo si deve guardare da dietro, non per il mezzo che è.
    Poteva drogarsi, allora è colpa dell’eroina o morfina o chissà che porcheria? no, la colpa è solo sua, non si è fermato, e non ha voluto ascoltare sè stesso, la dipensenza purtroppo crea seri problemi di contorno, non solo a lui, questo lo sai già, ma credimi, continuare a dirglielo avrà solo un’effetto di contraddizione unica, s’impunterà ancor di più con quella di farti star male, una punizione più verso te che lui.
    Lascialo solo, con il suo egoismo, e quando si sentirà solo e impotente, allora aiutalo, però ricordati, non rinfacciargli niente del passato, affronta il problema ma non farglielo pesare, altrimenti poi ci ricade perchè vedrà solo quella via di fuga.

    Buona fortuna.

  8. 8
    Almost-Imperfect -

    @simone
    sarà anche vero che prima si deve toccare il fondo, ma la vedo dura; quando si arriva a questi livelli è molto difficile avere la forza di rialzarsi, soprattutto perché la dipendenza ormai è molto forte.
    Chi è solo, difficilmente avrà un motivo valido per farsi una violenza (iniziale) così grande e smettere di bere, perché rifugiarsi nell’alcool diventa il motivo principale di vita.
    Chi non è solo, putroppo, si tirà dietro tutta la famiglia, te lo dimostra anche l’esperienza di silvana.
    Tra l’altro, secondo me, la cosa veramente grave è il dilagare del vizio medio; gente normale che tra settimana fa una vita come tutti, studia, lavora, è è fidanzata, convive… E poi il fine settimana si spacca di superalcolici. Questo è il problema sottovalutato, la credenza dilagante che se non si beve e non si è sopra l righe non ci si diverte e non si è all’altezza degli altri.
    Ho lavorato per molti anni in locali e sai i ragazzini non tanto grandi cosa chiedono da bere? Qualcosa di molto forte e che non si senta! Non sono capaci neanche a mandare giù un superalcolico perché gli fa oggettivamente schifo, ma lo devono bere per prenderla bella.
    14-15-16 anni ti sembra normale?
    Una sera in uno dei locali dove ho lavorato fu festeggiato un diciottesimo, erano 60 persone; il padre portò da bere 120 bottiglie di vino… Due litri a testa per ragazzi di 18 anni e non era certo che bastasse.
    Una mia amica per tutta la settimana fa una vita irreprensibile, ti giuro piena di “virtù”, ha miliardi e miliardi di valori, cose che non si possono fare, altre che non si possono dire… roba che per me non esisteva neanche (nella mia corta scala fatta di piccolissime cose), una santa; il venerdì o sabato sera, se usciamo guido io, o la mia macchina, o la sua, ma guido io… La riporto a casa in delle condizioni che mai avrei pensato; una volta in disco mi disse che andava al bagno, aspetta, aspetta non tornava, l’ho cercata e l’ho trovata dietro una colonna a pomiciare con uno appena conosciuto. Ecco sì, il giorno dopo non si ricordava neanche il nome e lui boh? Ma chi l’ha più sentito… Come minimo stava nelle stesse condizioni, pari, pari.
    Queste cose, in apparenza così banali, sono preoccupanti, altro che storie, per carità chi in vita sua non ha preso una sbornia? Ma UNA, no che tutti i fine settimana si ripete la solita scena.
    Non ci sono scuse e dipendesse da me sarei molto più categoriga

  9. 9
    19simone70 -

    @Almost-Imperfect

    Per quanto riguarda l’uscire dalla dipendenza, è individuale, poi è ovvio, che più anni hai sulle spalle di dipendenza, più si è soggetti a maggior sforzo e volontà, su questo non ci piove.
    Ma le mie parole sono comunque da prendere con le pinze, perchè è ovvio che dico la mia opinione e il mio punto di vista, pertanto e credo giustamente, ho invitato alla consulenza presso la ASL locale o l’associazione di riferimento proprio perchè un consiglio mirato da parte di chi è del “mestiere”, ha sicuramente un’obiettività più mirata alla situazione sua, poi ho infine espresso un mio punto di vista riguardo il “toccare il fondo”, proprio perchè nel bene o nel male con chi ha dipendenza (di vario tipo) o ne è uscito, in qualche modo ci parlo, oppure leggo opinioni, oppure articoli o blog sull’argomento, senza per questo aver la prestesa di sapere affrontare l’argomento con cognizione di causa, ma spero, con un pò di cultura in questo senso.
    Quanto agli esempi che mi hai riportato, ci sarebbe da discutere per ore, perchè varie fascie di età, e come tu stessa hai evidenziato, pur dando importanza alla sbornia finale, ai vari problemi alle spalle.
    Per darti una serie di risposte generiche di mia impressione.
    I ragazzi adolescenti/maggiorenni hanno in comune il voler apparire, l’essere accettati, cosa non da poco e forse la più idiota di tutte è l’offrire e dare maggior sicurezza perchè si sopporta l’alcool meglio di tizio caio o sempronio, oppure ancor più evidenziare il numero di bicchieri bevuti, lo si sente spesso nelle leggende illusorie dei matusa, dei quali io ormai rientro, ma che a mia volta avevo sentito dalla generazione di mio padre, e che ancora sento, come fosse una magia del ricordo.
    Per quanto riguarda la tua amica, forse l’unica nota positiva, pur comprendendo che a volte è sicuramente un due palle perchè poi tocca sempre a tè, è che la tua amica ti chiede di guidare a te, poi per il resto del tuo esempio non discuto, mi sembra palese che abbia dei problemi personali molto profondi da affrontare, non vedo altrimenti il perchè di un comportamento del genere.

  10. 10
    Pino -

    Si beve per essere allegri, certo non bisogna esagerare basta solo avere la testa sulle spalle, la dipendenza è un altra cosa che non centra niente con lo svago che uno si concede dopo una dura settimana lavorativa.

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