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Annoiarsi a lavoro

di Anika
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 2 Maggio 2018. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 444 commenti

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  1. 341
    Chibi -

    Non pensavo che il poco lavoro potesse darmi dei problemi di questo tipo. Io sono abituata a non stare mai ferma… tanto che qui pulisco anche gli uffici proprio per fare qualcosa e sentirmi utile, ma l’ambiente non è grande per cui faccio anche velocemente ( a parte quando pulisco i vetri e le porte).

  2. 342
    Gia -

    Chibi sottoscrivo gli ultimi messaggi. E’ esattamente questo il punto, lo stare tutto il giorno da sole con poco da fare, salvo casi eccezionali, che ci porta a sentirci alienate. Ti capisco quando scrivi che ti capita di rimpiangere qualche discussione con i colleghi perché io per prima spesso mi fermo a pensare che se non affrontassi quotidianamente tutte le discussioni con il mio collega, se non mi trovassi a dover risolvere i casini che crea o a gestire i clienti che ignora palesemente avrei ancora meno da fare, per questo mi sono proposta più volte di affiancarlo almeno mi farei carico diretto di determinate situazioni e le gestirei direttamente nella maniera corretta, ma io posso subentrare solo a danno fatto quando nessuno vuole più saperne nulla.
    Penso che per chi ci legge dall’esterno senza essere in questa situazione sia impensabile arrivare a concepire un ragionamento di questo tipo quindi è ancora più chiaro quanto tutta questa situazione sia assurda.

  3. 343
    Gia -

    Anche nel mio caso il sentirmi alienata si ripercuote al di fuori dell’orario lavorativo, come un tarlo che a poco poco mi consuma da dentro lasciandomi priva di ogni energia. Esco dall’ufficio che mi sento distrutta, fisicamente e mentalmente. Ho perso gran parte dell’interesse verso tutte quelle che prima erano le mie passioni e per presenziare in qualsiasi contesto sociale devo sforzami enormemente per non dire obbligarmi.
    @Gabriele, apprezzo che finalmente inizi a capire quello che volevamo dire tant’è che in questo caso sono d’accordo con te, l’unica soluzione è cambiare lavoro. Sto pian piano metabolizzando questa conclusione, consciamente lo so da sempre, ma lato pratico è come se ci dovessi arrivare dopo averle provate tutte, determinati risultati sono stati raggiunti grazie a miei sforzi, lasciare di punto in bianco purtroppo lo vivo come un fallimento ed è questo il motivo per il quale ho provato imperterrita a cambiare le cose; è come se dovessi arrivare al punto di pensare “Più di così non potevo fare, a mai più”.

  4. 344
    Chibi -

    Gia sai cosa mi sta succedendo? Ho un sacco di acciacchi fisici e a casa mi arrabbio per un nonnulla anzi a volte cerco la discussione!
    Sarà normale?!
    Sinceramente credo sia tutto collegato, mio marito mi dice di andare a fare della boxe per sfogarmi!
    Questa mattina poi non ti dico… collo, schiena..sono arrivata al punto di non riattaccare alle telefonate dei call center pur di parlare con qualcuno!
    L’idea di cambiare lavoro al momento mi spaventa molto perché ho sempre paura di trovarmi nella stessa situazione.
    Non so come fare per interrompere questo circolo vizioso e tornare quella di prima.
    Questa solitudine forzata si sta trasformando in una prigione, non organizzo quasi più nulla, evito le uscite con le amiche..no non sono più io.
    Comunque auguro a tutti voi un buon weekend!

  5. 345
    La verità -

    Avete un lavoro e ancora vi lamentate…sfaticati

  6. 346
    Ana -

    @La verità

    Piccolo della zia! Devi sapere che alcuni lavori o posti di lavoro tossici dopo un po causano stress mentale. In Italia purtroppo sei bloccato perché sennò hai come unica alternativa la disoccupazione. Me ne sono dovuta andare nel Regno Unito. Qui cambiare lavoro é la normalità. Se un lavoro inizia a stressarmi e a causarmi problemi di salute mi metto in movimento per cambiare: mi faccio aggiustare il CV da colleghi o conoscenti più esperti, faccio simulazioni di job interview con esperti, mi iscrivo alle agenzie interinali, faccio applications per le grandi compagnie perché sono più inclusivi con gli Asperger e menziono la mia condizione perché così al job interview capiscono che ho un body language particolare (eye contact lo faccio piuttosto forzato, stringere la mano é come per me recitare, risulto nervosa quando in realtà sono eccitata dall’opportunità, mi impallo su certi argomenti, ho delle stereotipie tipo muovere i piedi se sono seduta).

  7. 347
    Ana -

    Fino all’ anno scorso lavoravo come PA per il padrone di 3 B&B, un’ufficio di manutenzione e delle proprietà, con il Covid ha licenziato tante persone e mi sono trovata a fare il lavoro di 5 persone, la mia salute mentale stava andando a puttane. Questo stronzo mi manipolava dicendomi che non dovevo perdere tempo a fare colloqui, non mi dava un giorno libero nemmeno se ero malata. E molti mi dicevano che dovevo smetterla di frignare perché molta gente aveva perso il lavoro. Ma loro parlano a sproposito e non sanno che troppe cose insieme mi rovinano la salute e non sono compatibili per un Asperger. A momenti finisco al manicomio criminale. Ogni volta che mi si rivolgeva la parola mandavo bestemmie all’interlocutore. Poi per fortuna mi é finito il furlough e mi ha messa redundant. Due settimane a casa, con il sussidio per disoccupazione mi riposo e il job center mi aiuta per il CV a tante agenzie di Londra. Mi chiama un’agenzia per un lavoro all’università e accetto contentissima.

  8. 348
    Gia -

    Chibi certo che è collegato, penso che sia conseguente a tutto quello che ogni giorno sopportiamo per tenere duro. A lavoro posso dire la mia e far valere le mie ragioni fino ad un certo punto perché tanto non mi ascoltano/capiscono e devo comunque mantenere un alto livello di educazione, non appena invece cambia il contesto alla prima occasione via che riverso, senza volere, tutta la mia rabbia e frustrazione su chiunque mi ritrovi davanti, purtroppo me ne rendo conto solo dopo aver sbottato. Sono “tirata” come una corda di violino e quindi mi basta un nulla, sopporto cose 40 ore a settimana al di fuori di qui non tollero più nulla che non sia come dico io, lo so che è che è sbagliato e in effetti forse la boxe non è una cattiva idea!

  9. 349
    Gia -

    -Questa solitudine forzata si sta trasformando in una prigione, non organizzo quasi più nulla, evito le uscite con le amiche..no non sono più io- potrei averlo scritto io, mi sono allontanata da tutte le mie amiche proprio per questa situazione, inizialmente mi sfogavo con lunghi messaggi in cerca di un punto di vista diverso dal mio, un conforto o anche solo per sentirmi capita, con il tempo però ho iniziato a ricevere risposte sempre più scontate, frasi fatte, parole usate con il contagocce per stroncare il discorso e commenti dal tono passivo aggressivo, lì ho iniziato a sentirmi un peso come un disco rotto che ripete in loop le stesse cose e quindi ho smesso di parlarne fingendo che tutto va bene ed è così che senza accorgermene mi sono allontanata da tutte.
    @Ana hai ragione, è esattamente così. Certi posti di lavoro sono tossici e purtroppo non è così semplice cambiare anche perché sai cosa lasci ma non cosa trovi.

  10. 350
    Chibi -

    Ciao ragazze e buon anno!
    Come state sempre ad annoiarvi?
    Io si…non è cambiato nulla e non sto cercando nessun lavoro, non ne ho voglia e ho paura di trovarmi sempre con lo stesso problema.
    Voi come state? Avete trovato il modo di dare un senso alle ore in ufficio?

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