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Annoiarsi a lavoro

di Anika
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 2 Maggio 2018. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 444 commenti

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  1. 331
    CLAUDIO -

    Qualsiasi sia la scelta tra cambiare posto di lavoro, stile di vita o fare volontariato,l’importante è farlo prima che l’età anagrafica diventi un serio ostacolo, altrimenti é meglio imparare a conviverci con quella certa”noia”!!
    E questo vale anche per i lavori non sedentari citati pochi commenti fa,dove alla lunga esiste anche lì la sensazione di noia (confusa con la ripetitività delle mansioni),smorzata o accentuata,però,dal rischio infortuni sul lavoro a seconda del livello alto o basso di concentrazione,indispensabile in quei casi.

  2. 332
    Gia -

    Ciao Chibi e ciao a tutti,
    caspita mi dispiace molto leggere di questa forte crisi che hai avuto. Ho riflettuto su quanto scritto, io credo che fare l’impiegata mi piaccia, non ho problemi nel gestire urgenze, subire pressioni o altro anzi con estrema umiltà mi sento di dire che sono dotata di una grande capacità organizzativa che tutti mi riconoscono anche al di fuori del contesto lavorativo.
    Forse questo mio pregio è anche un difetto in un ambiente così perché faccio tutto velocemente e noto tutto quello che non va, infatti il mio malessere nasce prevalentemente da come le cose sono gestite qui dentro, la totale non curanza verso problematiche che io continuo a segnalare ma che nessuno si prende la briga di risolvere. E’ frustrante perché dopo che mi è stato negato più o meno esplicitamente di aiutare a gestire una situazione arriva il momento in cui il cliente segnala il problema riscontrato, viene ignorato e io mi trovo a tentare di salvare il salvabile.

  3. 333
    Gia -

    Ci sarebbero mille modi in cui io potrei tamponare i miei momenti buchi e ci sono mille situazione che ne trarrebbero vantaggio ma a nessuno interessa davvero apportare cambiamenti in meglio.
    Anche nella mia esperienza precedente avevo un ruolo impiegatizio seppur di tutt’altro genere e non mi è mai pesato, sono scappata perché facevo due ore al giorno di strada e lo stipendio arrivava 1 mese si e 3 no.
    Credo comunque che focalizzarti su altro, come ad esempio il volontariato potrebbe essere un buon modo di sfruttare le tue capacità e tornare a sentirti appagata anche se credo che il tuo non sentirti appagata dal lavoro sia dovuto alle esperienze avute in questi 25 anni più che per la mansione in sé.

  4. 334
    depresso1 -

    Anch’io a volte mi annoio sul lavoro,
    a volte entrano giusto 5 clienti in tutta la mattinata.
    Cerco di leggere circolari aziendali per tenermi aggiornato, il punto
    è che potrebbero entrare 5 clienti, come 100.
    Ormai ho capito quali sono i giorni top e quelli
    morti e così nei giorni come oggi, porto avanti
    le cose che non ho potuto fare nei giorni top.
    Mi leggerei il giornale, ma la mia capa potrebbe prendere la cosa male e io ho bisogno di questi soldi.

  5. 335
    Chibi -

    Ciao a tutti, si l’età anagrafica può diventare un problema… diciamo che ancora non lo vedo come un problema ma potrebbe diventarlo. Mi dispiace perché ho avuto per molti anni dei momenti di grande soddisfazione lavorativa , ero veramente entusiasta di quello che facevo…non sapevo cosa volesse dire la parola noia. Ma è andata così..ora sono qui in crisi per non saper come sfangare la giornata. Non posso portarmi troppo avanti con i lavori per il rischio poi di non aver nulla da fare per il resto della settimana.
    Se volete sono diventata molto brava ad organizzare weekend e viaggi in Italia, menù settimanali, organizzazione dei lavori di casa.

  6. 336
    depresso1 -

    Anch’io devo rallentare il lavoro,
    lasciare qualcosa per gli altri giorni della
    settimana , altrimenti non avrei nulla da fare.
    Una mia collega si è messa a fare la calza
    ma io sono un uomo…
    Per non parlare della guardia giurata che un giorno
    si è messa a caricare la pistola in ufficio.

  7. 337
    Chibi -

    Quello che mi dispiace è che questa situazione sta condizionando pesantemente anche la mia vita privata. Come dicevo sono 2 anni e mezzo che mi trovo in questa situazione ma gli ultimi 6 mesi stanno lentamente e inesorabilmente mettendo a dura prova anche la mia salute mentale.
    Non credevo, pensavo e soprattutto speravo di riuscire a trovare una soluzione o il modo per fare passare in qualche modo le giornate. Tra l’altro sono in ufficio da sola, non ho colleghi. Se avessi da fare non sarebbe un grosso problema, ma così inizio a sentire anche la mancanza di scambiare due chiacchiere.

  8. 338
    Chibi -

    Sto seriamente pensando di prendere appuntamento con un terapeuta oppure di cambiare lavoro.
    Insomma qualcosa devo fare perché sono molto molto demotivata.

  9. 339
    gabriele -

    Cara Chibi, in passato ho usato commenti duri, lo riconosco, ma ti invito a trovare uno sfogo più salutare, che pensare di risolvere da una terapeuta. Perchè anche se tu ci andassi, non risolveresti il problema, perchè saresti a pagare, per arrivare probabilmente ad una conclusione che avevi già pensato, perchè in effetti non hai problemi tali da necessitare di un terapeuta, e quello ad un certo punto delle sedute ti chiederà: “perchè non cambia lavoro, se l’ambiente attuale è così nocivo per lei?” Te la faccio io la domanda, così risparmi soldi. Il terapeuta quando ti focalizza la domanda, che nel tuo caso potrebbe essere questa ha esaurito il suo compito, ma è un compito inutile, perchè tu sei già arrivata a porti o a focalizzare questa domanda, capisci?

  10. 340
    Chibi -

    Eh che dire….io so solo che questa situazione sta condizionando pesantemente la mia vita privata e la cosa non mi piace per niente.
    Il tempo trascorso in ufficio da sola senza quasi nulla da fare mi sta alienando. Qui non c’è movimento…non so clienti, telefono che suona…nulla di tutto ciò. Ci sono io e i miei colleghi che lavorano in officina, finito. Sono passata dal lavorare in un porto di mare ad una spiaggia deserta… tanto per rimanere in tema. E sinceramente mi sento più a mio agio in mezzo alle persone che sola con me stessa! Sono arrivata a rimpiangere anche qualche discussione con i colleghi almeno mi sentivo viva.

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