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Annoiarsi a lavoro

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Lettera pubblicata il 2 Maggio 2018. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Lavoro - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 444 commenti

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  1. 11
    Chibi -

    Mi sono imbattuta per caso in questa conversazione e anch’io sono nella stessa identica situazione, noia mortale al lavoro ( lavoro part-time con due rientri), l’ambiente è quello di un’azienda piccola familiare, sono praticamente una passacarte, senza la possibilità di avere una benché minima iniziativa..( decidono solo i titolari). Torno a casa stanca per la noia…ho la sensazione di non usare minimamente le mie competenze e capacità ( ho fatto e continuo a fare molti corsi serali di aggiornamento). Chiaramente tutto questo non viene preso minimamente in considerazione dai miei capi.

  2. 12
    Ellen -

    La soluzione a queste giornate orrende dove sei costretto a guardare un pc, aggiorni la casella email e cancella le spam e in realtà quello che fai è inutile non serve a nulla e non fai nulla, cerchi stupide notizie online poi guardi la finestra e man mano osservi la giornata che passa dal color grigio, al giallo (se si è fortunati) a un tremendo nero. E tu sei ancora li sulla tua stupida sedia a non fare nulla, hai anche contato se hai ferie disponibili o permessi per andartene dall’infernale ufficio. Finisce la giornata e sei stanca stravolta e bisogna ancora cucinare vedere i figli e ascoltarli, mentre dai risposte arrabbiate e sei ogni giorno più nervosa.

    La soluzione a questa orrenda situazione si chiama SMART WORKING ma solo pochi eletti e pochissime aziende capiscono il vero valore.

  3. 13
    Chibi -

    Purtroppo, per esperienza personale diretta non ci sente meglio pensando a chi sta peggio, anzi…
    Ho letto recentemente che questa situazione per gli psicologi ha un nome e cognome ed è bore out. È una condizione che, nel lungo periodo potrebbe portare a depressione, stati d’ansia e mancanza di autostima.
    Tutto questo per dire che è una cosa seria e non un “capriccio” di persone che si lamentano del brodo grasso.

  4. 14
    Chibi -

    Rimane il fatto che ognuno di noi vive questa situazione in maniera diversa e mi dispiace ancora di più per tutte quelle persone altamente qualificate e preparate che sono nella stessa situazione. Ogni mattina mi alzo con tutti i buoni propositi, ma di fatto mi scontro con una realtà e mentalità aziendale, vecchia, poco stimolante, senza obiettivi a lungo termine. Vivo veramente alla giornata… è incredibile che esistano aziende così nel 2020, ma si, ci sono e posso testimoniare!

    Scusate se scrivo a rate..ma è un argomento che mi tocca da vicino.
    Tante volte dipende anche da una cattiva gestione aziendale, nel senso che ho colleghi che, a sentir loro sono oberati ( ma che non accettano nessun aiuto, ) e altri, che come me hanno da fare solo il classico “compitino”.
    Ripeto nel mio caso l’azienda ha una struttura vecchia e obsoleta nella gestione globale del lavoro, sia di ufficio che di produzione. In tutto questo divido l’ufficio con i titolari, non vi dico la fatica di “sembrare” sempre impegnata.

  5. 15
    Anika -

    Sono passati 2 anni da questa lettera ed eccomi di nuovo qui. Causa covid l’azienda in cui lavoravo ha chiuso i battenti. Attualmente sono a casa in disoccupazione e sto da Dio! Non dover più essere costretta a passare 8 ore al giorno a fissare lo schermo di un PC facendo un ca**o è una liberazione. Questo licenziamento mi ha fatto capire quanto il mondo del lavoro qui in Italia sia profondamente sbagliato. Imprenditori con concezioni del lavoro anni ’80 che si lamentano di tutto quando la verità è che nessuno gli ha costretti a fare gli imprenditori. Se volevano lo stipendio il 10 del mese e poche rotture di ca**o dovevano fare i dipendenti. Hai voluto la bicicletta? Adesso pedali. Stipendi da fame che tra un pò non ci paghi manco l’affitto e non dico il mutuo perchè ormai anche accendere un mutuo con certi stipendi diventa utopia. Mi reputo fortunata perchè ho qualche risparmio da parte e per i prossimi 2 anni sono coperta dalla disoccupazione ma so di non poter andare avanti così

  6. 16
    Anika -

    Sto cercando un altro lavoro ma questa volta sono disincantata. Quando trovai lavoro nella mia precedente azienda, 7 anni fa, avevo molte speranze e pensavo che avrei potuto imparare molto. Oggi so che sto cercando un lavoro, possibilmente part time, in cui ci siano poche rogne. Giusto per arrivare a fine mese, senza troppe pretese. Una volta sognavo di poter coltivare le mie passioni, di poter viaggiare. Oggi mi basta pagare l’affitto e avere qualcosa da mettere in tavola, in attesa che arrivi la fine di questa vita del ca**o. Quindi a chi mi legge dico: se sei una persona formata e competente e ne hai la possibilità scappa da questo paese! L’Italia è meravigliosa, ha paesaggi stupendi, un cibo divino e la sanità gratuita. Ma cosa te ne fai di queste cose se vivi per lavorare? Cosa te ne fai di queste cose se guadagni a malapena per sopravvivere? Ma che vita una vita passata a lavorare per 1000 euro al mese? Ma cosa vuoi costruirci con 1000 euro al mese?

  7. 17
    Yog -

    Boh, trovo assai interessante, care Chibi ed Ellen, che vi paghino a fronte del nulla o per fare osservazioni sulla cangiante luminosità della vostra finestra.
    Datori di Lavoro così munifici temo abbiano assai poco futuro, perciò fossi in voi mi preoccuperei di ben altro.
    Quanto allo smartworking, sì, in casi come i vostri è l’ideale perché permette di non far niente, ma almeno di farlo a casa.
    L’Italia riserva inesauribili sorprese.

  8. 18
    Chibi -

    Yog, mi dispiace ma non hai capito oppure non mi sono spiegata bene. Io ho molti tempi morti per una gestione aziendale sbagliata nella suddivisione delle mansioni. Non sono io che non voglio lavorare, ne ho veramente poco e spesso non mi occupa tutta la giornata. Con tutta la mia buona volontà non ho trovato come impiegare i tempi morti perché rischio di “pestare” i piedi ad altri colleghi, in conclusione devo limitarmi a fare il mio e basta. I problemi aziendali sono sotto gli occhi di tutti, ma i nostri titolari non li vogliono vedere.
    In ogni caso per quel poco, mi ha fatto piacere condividere con alcune di voi questa situazione, che non sempre viene capita, anzi! Un saluto. E tante belle cose a tutti.

  9. 19
    Ellen -

    @yog io sono assai felice che con ferie e permessi il mio contratto duri ancora 15 giorni e giuro se potessi andrei via oggi. A causa covid la ricerca del lavoro è rallentata e mi toccherà la disoccupazione per la prima volta nella mia vita. Ma non sono preoccupata ma suoer sollevata di andare via da li. @anika sono davvero felice che tu ora ti senta libera e non perdere le tue passioni quelle sono le uniche piccole cose che ci fanno sentire vivi.

  10. 20
    Yog -

    @Anika, con 1000 euro al mese effettivamente non puoi costruirci assolutamente nulla, ma puoi comunque fare una marea di cose:

    -affitto di un monolocale
    -acqua
    -luce
    -rifiuti
    -gas
    -wifi
    -cibo del discount
    -mascherine
    -benza per un utilitaria sperando non si rompa per i prossimi vent’anni

    Se vuoi viaggiare evitando il saccappelo e gli ostelli pulciosi e spassartela meglio, devi fare economia di scala (accoppiarti a un altro stipendio a parità di costi fissi) oppure ereditare o vincere al grattavvinci una somma interessante oppure, ancora, cambiare lavoro triplicando almeno il netto a fine mese.
    Le possibilità ci sono, come vedi, anche perché da soli a 1000 euro al mese puoi campare, ma senza Campari, credo che tu possa capire la metafora.
    A meno che uno (mai dire mai, siamo pur sempre in Italia) non abbia come hobby dei suoi sogni quello di girare i discount più infami cercando le offerte migliori per le scatolette di tonno di marche strane.
    A 1000 euro, il donnaiolo non lo fai, il tonnaiolo sì.

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