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Dubbi amletici: andare o non andare a votare il 4 marzo

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Lettera pubblicata il 20 Febbraio 2018. L'autore ha condiviso 19 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Politica

La lettera ha ricevuto finora 40 commenti

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  1. 21
    Gughy -

    I molti che scrivono la loro opinione in questo ed altri siti, battono il chiodo dell’onestà e della non corruzione della classe politica.
    Ribadisco che onestà e politica sono degli ossimori. Supposto che gli italiani eleggano, o ancora meglio, i capi burattinai scelgano solo onesti, costoro una volta nelle stanze dei bottoni, chi prima e chi dopo, perderanno la verginità dell’onestà. Ma poi è veramente l’onestà che chiediamo a quelli che gesticono la nostra vita o è la capacità e la lungimiranza del lavoro che sono chiamati a svolgere? Avendo vissuto e lavorato molto all’estero, assicuro che la disonestà e la corruzione delle classi dirigenti e dei politici, è più o meno quella che esiste in Italia. La differenza sta nel fatto che del “malfattore” i media ne parlano solo un paio di giorni, il tempo che costui si dimetta e scomparirà dalla vita pubblica per sempre. Un’altra evidente differenza è nel sistema giudiziario, molto più efficiente del nostro, ed in magistrati non schierati.
    Sicuramente in Olanda, Belgio, Francia o Germania, solo per citare alcuni stati non sarebbe potuto accadere che un magistrato che è stato a capo di un procura importante, come quella dell’antimafia, possa poi ritrovarsi capo partito.

  2. 22
    maria grazia -

    E’ vero claudio, ho usato un termine forte, ma era per rendere bene l’ idea dello stato di non consapevolezza in cui versa in questo momento la maggior parte della popolazione, e non solo in Italia. E’ la risultante di un piano occulto e perfettamente orchestrato che i poteri forti hanno messo in atto affinchè le masse si addormentassero: far sì che la gente si interessi solo di cose frivole ( stando in perenne competizione gli uni con gli altri ), trascurando invece l’ aspetto più importante: tutelare all’ unanime i nostri diritti fondamentali. credo che il tempo per le disquisizioni filosofeggianti sia giunto al termine, e che la gente dovrebbe cominciare seriamente a prendere in considerazione l’ idea di una rivolta concreta, fatta di azioni ( non sto parlando di terrorismo ) e non solo di lamentele espresse a parole. scelta certamente difficile, che costringerebbe tutti noi ad abbandonare le nostre piccole comodità e le nostre misere ( e false? ) certezze. Ma non vedo altra via per uscire dalla condizione di iniquità e di finta democrazia nella quale attualmente ci troviamo.

  3. 23
    maria grazia -

    Affermativo, Gughy. io mi sono sempre interessata alla politica, fin dai tempi delle scuole medie, e all’ età di 32 anni circa mi iscrissi ad un movimento politico della destra extraparlamentare. Man mano passava il tempo però, vedendo puntualmente prevalere negli ambienti politici solo corruzione, mancate promesse e il febbrile perseguimento di interessi personali a danno del bene comune, me ne sono gradualmente allontanata fino a staccarmene del tutto, per giungere alla fine alla conclusione che l’ attuale sistema politico andrebbe proprio smantellato radicalmente e sostituito completamente da un altro concetto di politica completamente differente da quello odierno. speranza forse troppo idealistica la mia, me ne rendo conto.

  4. 24
    povera italia -

    “Nicola proponga al suo datore di lavoro un ragionamento del genere,non combino un tubo ma le restituisco una parte dello stipendio,poi però ci racconti com’è andata a finire!”
    Certo, invece cosa direbbe il datore di lavoro se dovesse pagare chi non combina un tubo ma fa credere il contrario, gli costa 3 volte di più di uno onesto e fa assumere il cugino mafioso?
    Fino a quando esisteranno gli italioti alla angwhy non cambierà mai niente.

  5. 25
    Xavi -

    E’ Semplice… non votare E’ una scelta politica, e l’elezione dei “rappresentati” (hahahahaha… ma dove? ma quando? ma che caxxo?) nelle camere dovrebbe essere proprozionale all’affluenza alle urne:

    In tutto sulle nostre spalle (per non usare altre parti anatomiche dove ci si infilano a turno i governanti) vivono 945 membri elettivi (630 deputati e 315 senatori)

    Se va a votare il 50% degli aventi diritto dovrebbero trovarsi in parlamento solo 315 deputati e 157 senatori)

    Fate il governo, cantatevela, ma fanculo… gli altri fuori dalla casta, che vadano a fare un lavoro a loro piacimento.

    Facendo un rapido calcolo e senza considerare le eventuali indennità di funzione i componenti del Senato guadagnano ogni mese 14.634,89 euro contro i 13.971,35 euro percepiti dai deputati.
    Se a questa cifra aggiungiamo la pensione, l’indennità di carica, il finanziamento ai partiti, ecc. le spese raggiungono… il nostro ormai gigantesco buco del culo.

  6. 26
    Angwhy -

    Eh poverino,proprio a me viene a dare dell’italiota,ti diro due cose.la prima che vengo da una famiglia che all’italia ha dato certamente piu di quanto ha ricevuto,che non è emigrata,non è scappata dalla guerra e non ha mai chiesto niente nemmeno di cio che le spettava anzi ha sempre pagato tutto quello che c’era da pagare a sto stato di merda per avere in cambio solamente rotture di co......,la seconda che il re dei voltagabbana l’ho votato anche io una volta e sto ancora aspettando i miracoli che aveva promesso a partire dal giorno dopo,questo a prescindere dall’esito elettorale che in ogni caso fu ben al di sopra di ogni aspettativa.prova ad aprire gli occhi tu ogni tanto oltre che il buco del culo,fesso.

  7. 27
    rossana -

    Gughy,
    per favore, mi spieghi come possa avere utilità per far cambiare qualcosa nella politica italiana opporre, alla richiesta di voto, l’opposizione del non voto?

    non va proprio a finire, come già accennato, che “se non ti occupi di politica, sarà la politica a occuparsi di te”?

    personalmente non vedo prospettive di rivoluzione, nemmeno quando il numero dei non votanti supererà il 50%…

  8. 28
    maria grazia -

    Se si smette di votare, prima di tutto si smette di alimentare un sistema abusivo e malato alle sue radici, come il sistema partitico. Però l’ astensione andrebbe dichiarata pubblicamente, con tanto di nomi e cognomi di coloro che non votano. Di modo che chi gestisce i seggi elettorali non possa barare sulle percentuali di risultato ( come di fatto fa ora ).
    Secondo punto: la rivoluzione. Mi pare chiaro che questa dovrebbe avvenire per nostra diretta e imminente iniziativa, senza ulteriori indugi, senza aspettarci sempre che debba essere iniziata da qualcun altro. quindi, non si tratta di attendere le “condizioni propizie”, ma si tratta di iniziare a muovere il sederino contro chi ci sfrutta e ci annienta a livello sociale.
    Per attuare una rivoluzione però il popolo dovrebbe essere unito e coeso, mosso da un ideale e da un intento comune. Insomma, tutto l’ opposto di quello che è ora, dal momento che regna l’ individualismo e ognuno pensa solo ai suoi miseri interessi. E’ ormai una concezione universalmente accettata il pensare che ci si debba realizzare anche a danno altrui..

  9. 29
    maria grazia -

    ..Devo inoltre deludere quelli che sperano nei 5stelle. Si tratta nè più nè meno di uno pseudo movimento alternativo nato allo scopo specifico di accogliere l’ enorme malcontento popolare così da far credere che ci sia qualcuno che fa anche l’ interesse dei cittadini, ed evitare così che avvenissero insurrezioni violente a danno di chi sta al potere.
    E’ tutto un grande e mostruoso inganno.

    LEVATI, ALZATI, SVEGLIATI POPOLO MIO!

  10. 30
    Gughy -

    maria grazia, brava! E’ esattamente ciò che penso. La sola scheda bianca non è sufficiente esplicita per esprimere il dissenso. Visto che il voto è un dovere oltre che un diritto, l’astensione dalla scelta dovrebbe essere registrata al seggio come una possibilità di voto.
    Come: apponendo direttamente sulla scheda elettorale, in un riquadro da barrare, una dicitura del tipo:
    “MI ASTENGO. NESSUNO DEI CANDIDATI IN LISTA MI RAPPRESENTA” o
    “MI ASTENGO. NESSUNO DEI PARTITI IN LISTA RAPPRESENTA LE MIE ASPETTATIVE”
    Ma figurati se mai potrebbe passare una tale semplice proposta!

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