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In amore vince chi fugge? (2)

Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Ciao a tutti, vi seguo molto, vi leggo ma non ho mai scritto niente e oggi vorrei il vostro parere…..
Vi pongo una semplice domanda:
In amore vince chi fugge?

Lettera pubblicata il 17 Aprile 2014. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 23 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 11
    kiky9326 -

    @Aton l’amore non è una partita, né un gioco. Non è dover pensare di ottenere qualcosa di diverso dall’amore stesso, es: se io faccio questa mossa allora lei/lui… Quello è solo una specie di scambio, molte donne scambiano il proprio corpo per soldi e molti uomini i propri soldi per un corpo, oppure mentono per i propri interessi, ma non è amore questo. L’unica “strategia vincente” in una coppia è di farsi felici a vicenda. Quello che dico sempre al mio ragazzo è che la vita è una, sta a me quanto a lui rendercela il più felice possibile.

  2. 12
    serialkinder -

    kiky, che c’entra: ” l’unica strategia vincente in una coppia è di farsi felici a vicenda”???????? Qui non si parla di come ci si debba comportare per andare d’accordo in coppia! Chi lascia e fugge non vince proprio nulla ma di sicuro lascia dietro di se un cretino o una cretina che, nonostante tutto, continuerà a rimanere vittima di questa persona per un bel pezzo, alle volte addirittura idealizzandola contro ogni logica! Mentre chi molla, solitamente, se ne fa presto una ragione! Il detto e’sbagliato ”In amore chi fugge conquista”…la libertà! Prima dell’altro fesso. Si parla di rapporti già conclusi

  3. 13
    Angwhy -

    vince chi fugge ma tromba chi arriva

  4. 14
    Golem -

    Non vince chi fugge, vince chi si fa desiderare, più o meno consapevolmente, come succede negli amori non ricambiati ad esempio. E’ quindi sbagliato chiamarla “vittoria”, immaginando per questo motivo un vincitore in fuga e uno sconfitto, che resta. Ma resta dove.
    Semplicemente NON era una storia d’amore, ma tuttalpiù un tentativo che lo diventasse.

  5. 15
    siamesecat -

    Se uno fugge, perdono entrambi. Del resto, ed è già capitato parecchie volte, se uno fugge di certo non gli sto dietro. Che vada. Con questo non dico che non faccia male, fa sempre male, però è possibile farsene una ragione. Sarà perché non rincorro nessuno che sono ancora sola? Mah, può darsi, ma preferisco pensare di no. Anche nel fatto del corteggiamento, mi sa tanto di strategia adolescenziale. Che me ne faccio di uno che c’è poi non c’è, poi ritorna…? No, fai così una volta e con me hai chiuso. Non ti nego un rapporto civile di conoscenza/amicizia, non si nega, ma non pensare di conquistarmi così o di tenermi sempre sulla corda perché vorresti avere una vita piena di stimoli. Io pure da sola riesco ad avere una vita piena di stimoli, a parte qualche normale alto e basso, di certo non ho bisogno di giochetti inutili per sentimi viva. Io mi sento già viva. 😉

  6. 16
    kiky9326 -

    @serialkinder io ho fatto un collegamento con ciò che ha detto Aton. La libertà se si è due persone intelligenti si può benissimo avere anche nella coppia. E’ chiaro che se io tengo un comportamento che GIUSTAMENTE (con motivi validi) ferisce il mio compagno, per la sua felicità cerco di evitarlo, ma non può pretendere di cambiarmi come io non posso fare questo con lui. Ripeto, se è amore vero, scappare è una cavolata. Ma se l’amore viene solo da una persona, questa se ne dovrebbe accorgere (purtroppo non succede così) e fuggire, allora sì che vince la libertà e non perde tempo e soprattutto dignità.

  7. 17
    rossana -

    concordo con Aton: “La partita è complicata e il rischio peggiore è lo stallo.”

    ritengo le tattiche messe in atto ad hoc semplice immaturità, parte del gioco dell’amore, se in amore si ama giocare.

    essere se stessi ed essere apprezzati per quello che appare fin da subito evidente è la miglior garanzia per la durata di un rapporto teso a resistere al logorio del tempo e della quotidianità.

    importante, però, non consegnarsi mai del tutto nelle mani dell’altro ma conservare sempre gran parte della propria autonomia, sia emotiva che economica.

    se non si è sfuggenti per natura, inutile esserlo per farsi desiderare di più. poi, c’è chi ama le persone così connotate e chi, invece, preferisce soggetti meno complessi e più facilmente sia vivibili che interpretabili.

  8. 18
    rossana -

    Golem,
    nel rispetto dell’infinita diversità dell’essere umano, che conduce a un’infinita diversità nel sentimento che insensatamente pare il più semplice e il più comune, per me
    “Il vero amore è come una finestra illuminata in una notte buia. Il vero amore è una quiete accesa.” (Ungaretti)

  9. 19
    Golem -

    Cara Rossana le tue citazioni sono sempre illuminanti. Ma io penso sempre a quanti equivoci spesso quel sentimento ci conduce. Qualche giorno fa hai citato “la strada di Swann” e a pagina 124 una frase mi ricorda la solita questione che da tempo dibatto, e che riporta a più umane realtà l’idea dell’amore che molti di noi hanno, e che chi mi è molto vicino temo abbia provato, come sai.

    “Se il cul di un cane ti metti ad amare. Una rosa ti pare.”

    Più di qualunque trattato può la saggezza popolare. Quindi, amare si, purche’ il cuore non voli oltre la testa.
    Un caro saluto.

  10. 20
    rossana -

    caro Golem,
    il cuore (cioè, l’amore) è più libero del vento: vola dove gli pare e piace, come un aquilone, quasi sempre ben oltre la nostra testa.

    fortunato chi riesce a tenerne il filo almeno ben stretto fra le mani. quando ti sfugge e si allontana, come prima o poi avviene, non restano che lacrime.

    credo non ci sia nulla di più sfaccettato e complesso dell’amore, sia che lo si viva fra le pozzanghere che nell’immensità di lontani cieli trapunti di stelle. per fortuna, dipende quasi sempre da noi rivestirlo con i colori che più ci aggradano e ci soddisfano.

    mi riporti, per favore, il riferimento che citi a proposito del libro di Proust, che ho in casa ma che potrebbe non essere la tua stessa edizione?

    ho letto “All’ombra delle fanciulle in fiore” (curiosamente successivo a “La strada di Swann”) quando avevo più o meno vent’anni, per cui ricordo molto poco del testo e dell’eventuale trama.

    Proust, con Garcia Marquez e Gadda, sono i miei autori preferiti, di cui di tanto in tanto rileggo i libri che più mi hanno appassionato. mi dispiace molto che in questi giorni il mondo, ma soprattutto l’America Latina, abbia perso un grande scrittore e un altrettanto grande uomo. non è sempre detto che le due cose possano coesistere in una sola persona.

    scusa la digressione. con te amo sempre molto comunicare…

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