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È amore o follia? Vorrei la vostra opinione

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Ciao. Io e lui ci siamo definitivamente lasciati 2 settimane fa (le due settimane più lunghe della mia vita).. ah! A proposito della mia vita, io ho 24 anni e lui 33. Quando ci siamo conosciuti io mi sono innamorata su due piedi. E’ stato intenso, speciale e romantico il nostro conoscerci, il dichiarare le nostre intenzioni e piano piano addentrarci nell’anima dell’altro. Premetto che si è trattata della mia prima relazione d’amore (avevo avuto prima delle esperienze – sempre durate anni – con ragazzi con i quali mi vedevo solo per soddisfazioni fisiche, il cui mio amore non era ricambiato), ed è stato il primo in tante cose: anche solo nel modo in cui venivo guardata. Lui aveva avuto invece diverse e varie relazione, tra tutte due in particolare dalle quali si era staccato – tradendo il partner – e cercando esperienze diverse; con la prima perchè era giovane e non pronto e la seconda perchè era insicuro e il rapporto non era sano (dalla parte del partner). Ecco.. mi innamoro velocemente e glielo dico, glielo dimostro. Lui, prima il più lanciato tra i due, diventa molto restio dal dichiarare i propri sentimenti, e il mio primo “ti amo” non aveva ricevuto risposta. Ma la relazione continua e bene: ci divertiamo insieme. Io tra le sue braccia mi sentivo in un mondo che non poteva esistere.. che non pensavo neanche che esistesse. Detto questo arriva la convivenza dopo il primo anno di relazione: io esco da casa di mia mamma e vado a vivere da lui. Intanto le prime incomprensioni sono iniziate ad arrivare.. Io un po’ insicura e diffidente, non riuscivo a comprendere tutte le amicizie che lui aveva: ovvero ragazze con cui aveva avuto storie più o meno brevi. Lui mi rassicurava e la fiducia era in costruzione. Fino al giorno che leggo una conversazione in cui lui invita fuori una ragazza per un aperitivo. Litighiamo, lui non si fa sentire per giorni dicendomi che non sa bene se vuole stare con me o meno. Ha bisogno di pensarci.. e io lo aspetto (soffrendo non poco). Questo in realtà è un avvenimento successo relativamente presto nella nostra relazione, ma rappresentativo e simile agli avvenimenti successivi. E visto che vorrei arrivare ad avere qualche riscontro, non posso farla lunga come sarebbe perchè le cose sembrano infinite e faccio anche fatica a metterle insieme tutte. Mentre ne scrivo una mi sovviene subito un’altra. Comunque.. ecco simbolico perchè trasmette bene proprio i comportamenti deleteri di ciascuno dei due: io controllante e diffidente, spesso maliziosa. Lui sfuggente, poco capace di sopportare un contrasto o un conflitto e quindi di mettersi in gioco nella relazione. Ritornando a me, ho sempre avuto anche una profonda paura dell’abbandono e una tendenza ad addossarmi le colpe (probabilmente tutte modalità imparate fin da bambina, per una storia familiare abbastanza complicata) e ho sempre chiesto scusa per le mie colpe, per i miei errori. Mi sono sempre dispiaciuta di averlo ferito, e ho sempre cercato di notare un mio comportamento sbagliato e di modificarlo. Di crescere. E l’ho fatto TROPPO. Dall’altra parte, una persona che invece le colpe le addossa sempre agli altri o a fattori esterni. Quindi ci incastravamo anche per benino, da un punto di vista non benefico. Detto questo, lui ha una crisi per il lavoro e la sue vita, prende e nel giro di un mese si trasferisce a Zurigo, dove, dopo un mese e non vari dubbi sul mio futuro (solo lavorativamente parlando) lo seguo. Lì crisi di coppia nuovamente… lui è insofferente, non è stato bene nel mese di distanza – anche perchè io avevo non poche insicurezze sul fatto che potesse conoscere una persona migliore di me, di cui si sarebbe innamorato – e che aveva forti dubbi sullo stare con me o meno. Io ero lì solo da una settimana e non conoscevo nessuno, avevo lottato per raggiungerlo anche nei confronti della mia famiglia che me lo sconsigliava vivamente. Mi lascia. Ma le cose sembrano rimanere solo dette.. perchè nei fatti rimaniamo insieme. Con l’amore. Con la diffidenza. Con il sesso. Sempre uguale. Finchè io non leggo ancora nel suo telefono e scopro del tradimento. Era la migliore amica della sorella, che l’aveva ospitato durante quel mese a Zurigo prima che trovasse la casa. Crisona. Ma io lo amo.. e lo perdono. E penso ancora che sia la cosa più grande e bella che sia riuscita a fare. Sentivo di sperimentare il vero significato dell’amore. E non ci siamo mai amati come in quel periodo. Da li, continua ma io inizio ad avere dei dubbi sia sulla mia vita li a Zurigo, su cosa volessi fare, sul senso di ciò che stavo scegliendo. Quindi mi facevo domande sulla relazione, anche perchè i litigi non sono mai mancati e spesso mi sentivo incompresa e non ascoltata. O proprio che la realtà venisse deformata secondo il suo punto di vista e che non riuscissi più, neanche ad esprimere, ma a trovare il mio. Lo perdevo.
Lui sempre più assente e concentrato solo sul lavoro e lo studiare, poiché la realizzazione lavorativa (soprattutto monetaria) per lui è una priorità fondamentale. Più dell’amore, più di me. E di questa MIA (lo specifico) convinzione ne ho sempre sofferto. Dentro di me ho sempre pensato che se gli avessero chiesto se avesse voluto il lavoro della sua vita o me al suo fianco, avrebbe scelto la prima e senza neanche pensarci troppo.
Così.. lui mi dice di vedermi diversa e assente e io gli spiego i miei dubbi. E gli dico di amarlo, che non lo voglio lasciare e anzi che il fatto di conndividere con lui questo stato di dubbi (che per me erano un malessere, cioè io stavo male) per me era un tentativo di aprirmi e di migliorare la relazione e che avrei voluto farlo. Ma lui fraintende, va in crisi e si convince che io per mesi gli ho nascosto il fatto di non sapere più se volevo stare con lui o meno. Insomma.. la metteva giù come se io avessi fatto qualcosa di cattivo, con intenzioni strane che invece non mi appartengono. Vabbè, abbreviando.. arriviamo fino ad oggi.. quando ci siamo lasciati (attenzione, lui non vedeva soluzioni ma non prendeva neanche decisioni, perciò esausta l’ho lasciato, facendo non esattamente quello che avrei voluto), porto via le mie cose di casa traslocando nuovamente a milano. Ci siamo rivisti prima che io tornassi definitivamente in Italia. Abbiamo fatto l’amore e il sentimento che in me non è mai morto è esploso di nuovo fuori dai denti. Abbiamo parlato ancora come non facevamo da tempo, come ognuno di noi aveva smesso di fare. Decidiamo di riprovare. E’ serio il mio impegno. Ma comunque, lui non mi ha mai chiesto di restare, e io che avevo mosso un mondo dentro e fuori di me non gli ho mai proposto di ritornare in casa. Anzi, ho pensato che questo periodo di distanza avrebbe potuto giovare a entrambi e che sarebbe servito a me per vedere quanto questa persona effettivamente mi ama. Insomma.. torno a Milano e dopo poco più di due settimane litighiamo ancora (perchè io mi sento esclusa dalla relazione, sento che non è coinvolto), lui dice che io voglio solo e sempre litigare e che cerco il conflitto e che così rovino tutto. Cerco di recuperare, e alla fine due settimane fa gli dico che sono stanca che voglio sentirmi amata che così faccio fatica ad andare avanti e lui mi dice che mi vuole lasciare. In preda alla rabbia gli metto giù il telefono e gli scrivo addio. Lui mi scrive che mi vorrebbe parlare. Non rispondo. Mi scrive che mi sistemerà le ultime cose che rimangono in sospeso fra noi e che mi augura il meglio. Dopodichè sparisce..
Io sto in una tempesta. I miei pensieri vanno a mille. Le mie emozioni sono un turbinio di alti e bassi. A volte pesno che se lui ha colto questo momento per andarsene e che stava aspettando questo allora meglio che sia andato. Dall’altra parte penso che mi manca, che lo amo e che glielò dimostrerò.
Ma quest’ultimo sentimento, che è quello preponderante, è vero amore o è follia?

Io tornerò a Zurigo per prendere le mie cose e vorrei parlarci. Vorrei dirgli tutte queste cose che ho pensato. Che sto riflettendo sui miei comportamenti errati nei suoi confronti e che lo amo.

Ho speso troppe righe a parlare del passato della nostra relazione, ma mi sembrava dovuto. E poco a tutti i pensieri che sto facendo ora.
In sintesi, mi rendo conto che la relazione è complicata e che io ho delle forti insicurezze che mi rendono molto irregolare e abbastanza soffocante da certi punti di vista, e lui ha delle difficoltà con se stesso molto radicate che non gli permettono di essere trasparente, tantomeno con gli altri.
Io penso di vederlo per quello che è e di amarlo per questo.
Penso che voglio prendere questo tempo di rottura per capire se lo amo veramente, o se la mia è paura dell’abbandono.
Rifletterò sui miei comportamenti immaturi e anzi ne approfitterò per crescere. Vado avanti, ma pensando al futuro con lui. E non mi aspetto che lui mi aspetti. Mi rendo conto che lui possa andare avanti e magari conoscere qualcuno o solo prendere consapevolezza che non sono quella giusta per lui.

Ma io ci proverò in ogni caso perchè lo amo. Cosa ne pensate?

Lettera pubblicata il 20 Giugno 2023. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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