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America, predicare bene e razzolare male

di

Guantanamo.
Ancora una volta l’America dimostra di avere una posizione privilegiata nei confronti del mondo intero. Fa osservare alla Cina la violazione dei diritti umani, poi però rimane la nazione nella quale le esecuzioni capitali non risparmiano neanche gli handicappati . Accusa, tra l’altro falsamente, altre nazioni di possedere armi di distruzione di massa, quando in fondo è stata l’unica nazione ad averle usate davvero.
Intima agli altri di rispettare la volontà dell’ONU, tranne poi farsene beffe ed ignorarla quando la invita a chiudere quel lager che chiamano carcere speciale.
Questa è la nazione dalla quale noi italiani vogliamo prendere esempio, la nostra scuola di democrazia e di valori, citata come modello da tutte le nostre forze politiche.
L’Iran non rispetta la direttiva ONU? Bene, allora rischia sanzioni, se non addirittura l’invasione. L’America invece sembra possa permettersi di rispondere picche come e quando vuole e senza dover rendere conto a nessuno delle proprie azioni.
E lo fa in maniera talmente arrogante e prepotente da non ammettere repliche.
Questo tipo di atteggiamento è, a mio avviso, la causa vera di tutto ciò che sta avvenendo a livello mondiale. La prepotenza causa sempre indignazione e l’indignazione porta all’odio. Le altre nazioni, specie le più povere ed oppresse, sono spinte in questo modo a perpetuare quel rituale in cui la rabbia è scatenata proprio dal potere supremo, quello che può fare il bello e cattivo tempo senza dover rendere conto a nessuno. Tu devi obbedire, io invece faccio come voglio. La logica perversa per la quale chi giudica non può essere giudicato, è la stessa che fa apparire ancor più grave il delitto commesso da un poliziotto, lo stupro commesso da un sacerdote, l’avidità e la ricchezza di chi professa povertà. La politica che questa nazione sta portando avanti da anni è la vera causa di questo malessere generalizzato, perchè per ergersi a paladino della giustizia bisognerebbe essere disposti ad essere i primi a perseguirla.
Le Nazioni Unite vengono delegittimate ancora una volta proprio da coloro che ne propugnano l’autorevolezza.

Lettera pubblicata il 17 Febbraio 2006. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Mondo

La lettera ha ricevuto finora 2 commenti

  1. 1
    rossana -

    Alan,
    condivido quasi del tutto il tuo post, tranne che per due punti:

    1) “Questa è la nazione dalla quale noi italiani vogliamo prendere esempio, la nostra scuola di democrazia e di valori, citata come modello da tutte le nostre forze politiche.” non mi pare che gli USA rappresentino un modello per TUTTE le nostre forze politiche.

    2) “Questo tipo di atteggiamento è, a mio avviso, la causa vera di tutto ciò che sta avvenendo a livello mondiale.” che non diano un bel contributo, è vero, ma non credo che questa sia la SOLA causa di tutto quello che sta succedendo a livello mondiale.

    purtroppo mi pare che ancora perduri, e chissà per quanto tempo a venire, la legge del più forte, come, tranne rare eccezioni, è sempre stato, e come continua ad essere spesso anche nei microcosmi a livello personale.

    i tempi passano ma la natura umana sembra mutare molto poco…

    mi è comunque piaciuta la tua sintesi.
    ciao!

  2. 2
    Alan -

    Cara Rossana,

    credo che proprio l’eccesso di sintesi sia l’unica ragione del disaccordo. Permettimi dunque due brevi precisazioni per spiegare meglio ciò che intendevo, senza avere nessuna presunzione di cambiare il tuo parere.

    Qualsiasi dibattito politico che riguardi la società e l’economia del paese contiene almeno un riferimento al modello americano. Da una parte politica lo si fa perchè lo si è sempre fatto, d’all’altra ormai si fa per tre buone ragioni.
    La prima, è che mancano oggettivamente società alternative alle quali fare riferimento e che possano essere citate come esempio. La seconda, è che seguendo nel corso degli anni questo tipo di modello, vuoi per debiti storici, vuoi anche per innata sudditanza, non
    abbiamo mai creato le condizioni per sviluppare modelli alternativi di civiltà, basata su quei valori che tutti noi ogni giorno amiamo decantare. La terza, la più semplice e quella che porta al terzo punto, è che non accettare la direzione imposta, non riconoscere questa come unico tipo di società realizzabile, rende automaticamente antiamericanisti, termine oggi usato per indicare comportamenti politici estremi e comunque segno evidente di inaffidabilità elettorale.

    Le nostre società si muovono quindi in un’unica direzione. Le politiche interne sui grandi temi come il lavoro e le pensioni,l’equa ripartizione dell’utile e del disavanzo che dovrebbero essere alla base di una società degna di tale nome, seguono il modello americano
    indipendentemente dal colore politico. Lo si segue in maniera ossessionante e cieca, spesso grottesca e ridicola. L’aumento del dislivello tra ricchezza e povertà, che secondo me meglio sintetizza l’imperfezione, è diventato via via maggiore anche nel nostro paese.
    Lo sbilanciamento del rapporto ricchezza/povertà causa reazioni rabbiose e violente.Da qui il mio riferimento alla prepotenza e alla prevaricazione come causa dei mali.

    Ogni qualvolta viene commessa un’ingiustizia, c’è stato qualcuno che è stato ingiustamente colpito e c’è stato anche qualcuno che ha colpito ingiustamente. Il primo tenterà di vendicarsi, il secondo tenderà a perpetuare con tutti i mezzi possibili quello stesso potere che gli ha consentito di compiere l’ingiustizia, l’unico che gli consenta di non essere giudicato dalle sue stesse vittime.

    Ti ringrazio per avermi dato la possibilità di spiegarmi meglio.

    Alan

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