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Allarme Ecologico

di

La Nature est un temple où de vivants piliers
Laissent parfois sortir de confuses paroles;
L’homme y passé à travers des forêts de symbols
Qui l’observent avec des regards familiers.

La Natura è un tempio dove dei pilastri vivi
Lasciano talvolta uscire delle parole confuse;
L’uomo ci passa attraverso delle foreste di simboli
Che l’osservano con degli sguardi familiari.

Charles Baudelaire “Correspondances” (Les Fleurs du Mal)

Oggi leggendo questi versi la mia prof di letteratura francese è sbocciata in una disquisizione su quanto questa poesia del 700 sia ancora attualissima…

La Natura ci parla…e le sue parole forse sono confuse..o più probabilmente noi non vogliamo capirle.. la Natura ci osserva, ci lancia dei messaggi..ma noi li stiamo ignorando…

Il concetto insomma, è che la Terra sta marcendo!

I segnali che forse prima erano ridotti, ora sono forti e chiari..le montagne crollano, i ghiacciai, si sciolgono, le terre inaridiscono, le specie spariscono….

Tra vent’anni tutta l’Africa si desertificherà e allora non dovremmo più fronteggiare qualche migliaia di immigrati, ma milioni di profughi africani che non avranno più dove vivere..!

Ma non è tutto..se siamo fortunati potremmo vivere su questo pianeta per all’incirca altri 40 anni..e allora? Che faremo? Siamo certi di essere già riusciti per quella data a trovare un altro pianeta dove vivere? E poi, siamo sicuri che avremo già le tecnologie per trasportare tutta la popolazione della terra su un altro pianeta? E come viverci?!?

Sono domande che dobbiamo porci ora, anche se è comunque troppo tardi…chi mi conosce sa che non sono una fanatica ecologista ma..questa minaccia tocca tutti..è meglio fare qualche sacrificio ora, piuttosto che augurarsi di morire prima che il dramma si compia..è meglio cercare dei rimedi ora, darci un po’ più di tempo piuttosto che fregarsene e far fare agli altri..

Basta poco per ridurre i consumi..almeno per quanto è nelle nostre possibilità, sono in vendita un po’ ovunque le lampadine a risparmio energetico..è già qualcosa..poi ci sono le solite cose già sentite dire milioni di volte..fare la doccia e non il bagno..far andare lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico..spegnere completamente tv e computer (perché anche in modalità stand-by si spreca una marea di energia)..

Caro Premier..la prego..ci pensi..insomma la gente comune non può fare poi così tanto..il governo che ha tanto potere può imporsi, stabilire delle norme per cui aziende e industrie debbano adottare particolari misure per la riduzione dei consumi energetici (ad esempio, partendo da qualcosa di minimo, imporre lampadine per il consumo energetico a tutti i locali pubblici e le aziende),..magari aprire a più lavoratori l’orario flessibile..così sarebbe più facile per i dipendenti muoversi con i mezzi pubblici senza rischiare di arrivare tardi al lavoro..!

Spero farete qualcosa in proposito..Non possiamo preoccuparci di vivere agiatamente oggi… fregandocene del futuro!

Lettera pubblicata il 5 Dicembre 2006. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Attualità

La lettera ha ricevuto finora 12 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    albert -

    cara Jes,
    hai notato? Il tuo intervento è stato pubblicato 2 giorni fa, e in 2 giorni 1 solo commento (il mio) su un tema di vitale, straordinaria, unica, importanza: la sopravvivenza di questo piccolo pianeta!

    E’ forse questa la prova che siamo davvero condannati? L’indifferenza di gran parte delle persone per questi temi, come se non li riguardassero.
    Ciascuno pensa alla propria famiglia, al proprio lavoro, ai propri consumi, alla propria casa, alla fidanzata, ai figli che vanno a scuola, quasi come se il disastro ecologico che incombe non trascinasse con sè tutte le cose che fanno parte della nostra vita quotidiana.

    Giustamente tu invochi un’attenzione maggiore su queste cose da parte di chi ci governa, ma credo sia difficile ciò avvenga, anche per il “provincialismo” dei ns. politici, che seguono a ruota quanto è”di moda” altrove, all’estero. Se fosse stato eletto Al Gore, 6 anni fa, al posto dello sciagurato Bush, avremmo senz’altro avuto una grande attenzione verso i temi ecologici (e non avremmo avuto una guerra in Iraq, per il petrolio), visto che Gore ha appena pubblicato un libro in cui fa notare che il clima “impazzito” di questi ultimi 5-6 anni è la spia del surriscaldamento da gas serra dell’atmosfera.

    Tu parli di diminuire i consumi e modificare certe scelte, è utile sì, ma credo servirebbe a poco. Occorrerebbe passare in fretta a forme d’energia alternative al petrolio, ora che Cina , India e USA insieme inquinano come mai in passato. Occorrerebbe che ciascuna coppia per almeno un paio di generazioni, non mettesse al mondo + di un figlio, visto che siamo già 6,5 miliardi e la Terra non può sopportarne + di 4 miliardi senza la messa in crisi delle proprie risorse agricole, forestali, idriche, minerarie. Negli ultimi 50 anni è stato distrutto l’80% delle foreste, e 50 anni fa eravamo “solo” 2,5 miliardi di persone.
    Ma per fare ciò occorre veramente che le persone facciano pressione in tal senso verso i politici, oltre a modificare i propri comportamenti privati.

    Purtroppo ho i miei dubbi che si faccia qualcosa, almeno fino a che non vi sarà una catastrofe (anche se Blair in Gran Bretagna dice di voler fare qualcosa, sì, ma cosa?) ambientale.
    Siamo come le rane, che saltano solo se le butti nell’acqua bollente.
    Se butti una rana in una bacinella d’acqua scaldata a fuoco lento, si intorpidirà e morirà lentamente, e questa sembra la nostra situazione.

  2. 2
    Jes912 -

    Purtroppo hai ragione..la gente si cura solo di stare bene oggi..ma stiamo condannando l’oggi del futuro per troppo egoisco e menefreghismo…solo non capisco come possa importare di più alla gente discutere se l’amicizia fra britney e paris durerà piuttosto che se la nostra esistenza continuerà…

  3. 3
    usul -

    forse, se la gente non risponde in massa non è perché se ne frega, ma perché non vede via d’uscita o è .. “confusa”.
    in un altra conversazione (ritorno ad Atlantide, di LeoM) contesto un tal Meneghin de Venesia che sostiene essere il progresso tecnologico irrinunciabile e reso maligno solo dal cattivo uso che uomini cattivi ne fanno, come se fosse un revolver, mentre il punto è che ci sono uomini perversi che fanno uso di tecnologie perverse, laddove “perverso” sta per “innaturale”, ovvero artificiale, come la chimica rispetto a una mela.
    un revolver potrebbe essere una crezione d’arte, ma non vedo alcuna arte in una raffineria di petrolio.
    ora, se avete tutta un’impalcatura perversa che regge l’economia di milioni di uomini, molti dei quali perversi e molti altri solo scemi, ma che dipendono da quell’impalcatura per ogni minima cosa quotidiana, come farai a modificare lo status quo senza demolire l’impalcatura dalle fondamenta?! te lo dico io: non lo potrai fare, perché sia i perversi sia gli scemi opporranno resistenza diretta e tramite le lobbies di governo!!
    e per una demolizione dalle fondamenta avrai bisogno di una forza collettiva che per le stesse ragioni non riuscirai a mettere in piedi neanche se fossi sulla soglia dell’autodistruzione, perché la massa è deficiente.
    paradossalmente, avremmo più possibilità in regimi monarchici che democratici, perché il popolo si fa sempre comandare dai demagoghi e dai furfanti, sovente la stesse persone, mentre un sovrano potrebbe essere un illuminato!
    così noi non possiamo farci nulla, perché qualunque cosa possiamo tentare urteremmo contro una serie di ostacoli che vanno dagli interessi degli azionisti delle multinazionali alla resistenza dei consumatori di migliaia di prodotti per lo più inutili e sovente dannosi.
    G. W. Bush può opporsi al’evidenza e ai protocolli di Kyoto senza rischiare un linciaggio e il Meneghin dice che stiamo meglio ora che 150 anni fa perché allora si moriva di parto. non gli viene mica in testa che ciò accadeva perché si è cominciato a vivere innaturalmente anche da prima!
    ERGO, per questo l’umanità fu cacciata da Eden e poi perì in massa sotto il “diluvio”!!!
    ripassati certi Antichi! quelli sapevano ciò che dicevano; non erano stati ancora rincoglioniti dalla produzione industriale e dalla relativa propaganda.
    la Terra?! ne ha viste di cose e di specie viventi andare e venire!
    quest’umanità per lo più balorda potrebbe sparire del tutto, come accadde ai dinosauri, ma la Terra sopravviverà comunque.
    se anche fosse ridotta a un pianeta senza vita di superficie, un bel giorno la vita vi spunterebbe di nuovo, perché non è l’uomo che comanda.
    perciò, non ti rammaricare troppo se le balene spiaggiano o le tigri si estinguono; è certamente una cosa vile da constatare, ma loro pagheranno un prezzo inferiore a quello che sarà pagato da distruttori e imbecilli che vanno loro dietro.
    non essere come loro è già avere un futuro!

  4. 4
    albert -

    x Usul:
    quindi, mi pare di capire che tu dica: tanto peggio se la specie umana si estinguerà, la Terra continuerà comunque a girare attorno al Sole, e ci saranno altre specie diverse da quella umana.

    Contento te…

  5. 5
    usul -

    x albert:
    trarre conclusioni su un discorso basato su constatazioni e non su emozioni personali contorcendone una frase finale, mi sembra riduttivo.

  6. 6
    albert -

    scusa Usul, sarà un mio limite.
    Mi sono limitato a sintetizzare il messaggio del tuo intervento che ho colto io, perchè non mi è chiaro cosa proponi tu.
    Sollecitazione di tutti gli elettori ai politici? passaggio rapido a nuove forme di energia non inquinanti? Limitazione delle nascite (il problema principale è che questa piccola Terra non può accogliere miliardi e miliardi di persone)?

    Tu stesso dici che non si può fare nulla…e allora qual è la tua proposta, se io ho capito male?

  7. 7
    usul -

    il passaggio ad energia pulita non è la prima delle cose da fare, perché si deve confrontare, come sappiamo, con enormi opposizioni da parte degli interessi privati.
    quindi, la prima cosa da fare è modificare totalmente il modello di sviluppo, finora basato sul capitalismo (Finanza e Industria) con tutto ciò che di antieconomico e pernicioso ne consegue; questo comporta volontà politica di limitare pesantemente lo sviluppo dei capitali privati promuovendo altre forme meno materialistiche di incentivazione dell’iniziativa privata, la statalizzazione delle risorse primarie, educazione civile sulle nuove generazioni, ricerca scientifica, norme ambientaliste serie e non populiste, ma soprattutto la determinazione assoluta di farle rispettare, cosa alquanto difficile da realizzare.
    la terza è fermare lo sviluppo urbanistico di tipo elefantiaco, i palazzinari e le costruzioni contrarie alla geologia; New York, Londra, Roma etc… sono dei buchi neri che offendono in misura variabile il buon senso e sono ricettacolo d’ogni schifezza.
    il resto sarebbe tutto in discesa e questo è comunque lo schema di una società con un futuro.
    se ora mi chiedi come si fa a ottenere questo in meno di 30 anni e senza il contributo della paura dell’indigenza e della morte, ti dico quello che ho detto prima: è tecnicamente impossibile, perché non disponiamo di governanti illuminati, ma solo di demagoghi disonesti e perché la maggior parte dell’umanità, se non è stata messa in un modo o nell’altro nell’impossibilità di ribellarsi è troppo stupida per capire la gravità della situazione!
    tu puoi aspettarti 6-7 milioni di persone sensibili e abili su tutto il pianeta, ma da qui a condizionare le politiche nazionali e poi comunitarie il passo è talmente lungo ed irto di difficoltà che si fa prima ad arrivare ad una minaccia estintiva.
    fino ad allora udrai solo i patetici movimenti di Pecoraro Scanio e adesso anche del suo tirapiedi Bonelli!

    in considerazione di tutto ciò, il commento era teso a mitigare il comprensibile sconforto di Jes, suggerendo il non peregrino concetto che la situazione, pur nella sua apparente catastrofica inevitabilità, non è comunque la fine di tutto, ma solo di un aspetto relativo dell’esistenza, qual’è la presenza umana su questo pianeta, piccola cosa rispetto sia alla Terra sia e soprattutto all’Universo.
    ogni volta che l’essere umano ha peccato di superficialità, irresponsabilità, insensibilità rispetto alla Grande Norma ha beccato sempre schiaffoni sui denti; è assai probabile ed anzi verosimile che debba beccarli ancora una volta e che debba ingoiarsi di traverso tutta la sua boria tecnologica.
    questo però lascia sempre una speranza, vivo o morituro, per chi, pur essendo costretto a sopportare la dilagante stupidità, si sforza di camminare secondo Natura.
    basta poco per capire che così funzionano le cose.

  8. 8
    Jes912 -

    Fondamentalmente hai ragione..ci sono interesse forti, una continua gare e lotta fra stati e grandi industrie per non restare indietro e questo lascia poco spazio alla seria riflessione su come sarebbe invece giusto agir.. però mi domando se noi piccoli mortali siamo davvero così impotenti o qualcosina possiamo fare anche noi..non mi sembra giusto dire “le cose stanno così punto, noi ci possiam fare ben poco!”.. è vero la nostra incidenza è limitata ma..fregarsene è la risposta giusta..se la massa è deficiente e segue i politici, c’è anche un momento in cui si deve constatare che pure i politici sono deficienti e che seguono la massa..perchè di fatto si reggono anche su di lei!
    Certo però che se non ci si fa sentire chi glielo fa fare di fare l’occhietto a una minoranza?! Però fondamentalmente la gente se ne frega…ed è così triste leggere la superficialità e l’egoismo che regnano sovrani su questa terra!
    ..ah no c’è anche la paura..ma più che darci la spinta ci blocca! La paura dell’estinzione non ci tocca..ma la paura di un certo leader iraniano fa tacere coloro che hanno attaccato Saddam perchè non aveva le armi chimiche, mentre ne lui, ne certi paesi orientali non si toccano proprio perchè hanno le armi serie..c’è un Putin che stima gli stupratori e uccide spie..e i politici non fanno nulla….non devo proprio meravigliarmi che quest’umanità sia condannata..perchè la vigliaccheria, la crudeltà e l’ignoranza ci dominano!

  9. 9
    albert -

    non sono d’accordo con l’ultrapessimismo di Usul, secondo cui ci sono pochi governanti illuminati per modificare le decisioni degli stati in materia di ecologia e tutela dell’ambiente.

    Semmai il quesito corretto potrebbe essere: avremo bisogno di un grande disastro (vedi inondazione delle città costiere x innalzamento del livello dei mari x sciolgimento dei ghiacci, ad esempio), o ci decideremo a fare qualcosa prima?

    Perchè se è vero che la gente (anche su questo forum) sembra più preoccupata per le dimensioni del proprio pene delle catastrofi ecologiche , è altrettanto vero che molte aziende, organi di informazione, enti, persone, ecc., sono consapevoli del problema, non per idealismo, ma perchè è in gioco la loro stessa sopravvivenza, e hanno cominciato a fare qualcosa.

    Però il punto sul quale sono molto pessimista è invece il controllo delle nascite.
    E’ possibile che la diffusione dell’istruzione e dell’emancipazione femminile anche nei Paesi del 3° mondo rallenti il ritmo di crescita, come è avvenuto in Europa e Nord America, ma di questo passo avremo in una ventina d’anni altri 2 miliardi di persone che renderanno ancora + precari gli equilibri ecologici.

  10. 10
    usul -

    quanto all’esplosione demografica, fu notizia di un paio d’anni fa che gli aborigeni australiani decisero di smettere di fare figli perché considerarono il mondo giunto ad una situazione non più invitante.
    scommetto che pure nel Kalahari o nella giungla amazzonica e forse pure gli Inuit la pensano così, a maggior ragione adesso che gli si sta squagliando il ghiaccio sotto i piedi; ma in molti altri posti pare che il problema non se lo pongano manco se hanno carestia, siccità o l’AIDS o la peste bubbonica, forse perché smettere di “trombare” sarebbe contro la loro natura giocosa. in tal caso l’unico modo per non fargli fare figli sarebbe integrarli nel modello di sviluppo etico-sociale euro-americano, dove l’unica etica è quella dei soldi, rendendoli meno giocosi e più “pratici”, per la qual cosa ci vorranno però ancora almeno 20-30 anni, il tempo di risolvere tutti i conflitti locali importati o prodotti dalla follia colonialista euroamericana.
    è il boomerang del modello di sviluppo cosiddetto occidentale, in realtà europeo, derivato dal colonialismo razzista imperiale romano.
    tu dici che

    “molte aziende, organi di informazione, enti, persone, ecc. sono consapevoli del problema, non per idealismo ma perchè è in gioco la loro stessa sopravvivenza, e hanno cominciato a fare qualcosa”

    ma sai anche che senza protocolli nazionali e internazionali che impongano una par condicio, un’azienda che opera in modo “Etico” chiude i battenti perché quelle non -Etiche la fregano sui costi di produzione e siccome non vedo tutti ‘sti protocolli nazionali ed internazionali, tant’è che Kyoto è una chimera, e qui da noi vedo solo gente che fa ad esempio lo schifo di Porto Marghera o dell’Elba etc…e ancora è a piede libero perché “il fatto non costituisce reato”, consentimi di tenermi il mio realismo, almeno non rischio tristi risvegli, e di dire che non sono pessimista ma che dico quel che vedo, non affliggendomi più di tanto perché considero possibili delle alternative fuori della pantomima di questo pianeta.

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