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Allarme Ecologico

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Lettera pubblicata il 5 Dicembre 2006. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 12 commenti

Pagine: 1 2

  1. 11
    albert -

    scusa Usul, ma purtroppo alternative credibili al di fuori di questo pianeta non ne esistono.
    Ammesso vi fossero le tecnologie (e non vi sono) per spostare miliardi di persone su un altro pianeta, quale sarebbe il pianeta abitabile? Marte forse? Ma non ci sono temperature vivibili, vegetazione, (forse c’è acqua e vi sono microrganismi) è un deserto di roccia. Idem per la superficie lunare.

    Forse potrebbero colonizzarli pochi privilegiati, dopo aver costruito basi spendendo somme enormi.

    Ma per l’umanità l’unica alternativa all’estinzione è cambiare i propri comportamenti, limitare le nascite e ridurre i consumi.

    Su una cosa posso essere relativamente ottimista: i grandi cambiamenti storici a volte avvengono improvvisamente, senza che nessuno li sappia prevedere. Nessuno avrebbe pensato, ad esempio, soltanto a inizio anni ’80, che i regimi totalitari dell’Est Europa sarebbero crollati insieme nel giro di un paio di mesi. Eppure è avvenuto.

    Un grosso vantaggio attuale è la presenza di sistemi di informazione (TV, internet, giornali, ecc.) che rendono possibile comunicare a miliardi di persone in modo rapido.

    Basterebbe solo che i leaders dei principali Paesi industriali (USA, Cina, Russia, Europa, Giappone, ecc.) mettessero la tutela dell’ambiente al TOP delle loro priorità, e vedresti che cambierebbe anche il sistema di misurare l’efficienza economica (non più solo lo sviluppo e i profitti, ma lo sviluppo compatibile).

    Ripeto, il mio pessimismo non nasce dalla sfiducia nella possibilità di poter fare qualcosa, ma dal fatto che forse si farà qualcosa solo se accadrà qualcosa di talmente grave da compromettere l’economia dei Paesi + sviluppati, e la vita quotidiana di noi tutti.

    Se ad esempio avessimo 4-5 estati consecutive come quelle del 2003, con temperature stabilmente sopra i 35° per 3 mesi e migliaia di morti per il caldo, forse si deciderebbero davvero a fare qualcosa per eliminare i gas serra.

    Ho sentito che esistono progetti per aspirarli e stoccarli nel sottosuolo in profondità. Bello, ma quanto ci vuole per realizzarli?

  2. 12
    usul -

    parlando di “alternative fuori della pantomima di questo pianeta” non mi riferivo allo spazio esterno; intendevo dire che probabilmente morirò sotto il nuovo “diluvio”, ma almeno con la coscienza a posto perché saprò che è giusto così, perché l’umanità s’è fatta attrarre fino all’irreversibilità dal “vitello d’oro” di gente ignorante e disonesta.
    tu dici

    “.. il mio pessimismo non nasce dalla sfiducia nella possibilità di poter fare qualcosa, ma dal fatto che forse si farà qualcosa solo se accadrà qualcosa di talmente grave da compromettere l’economia dei Paesi + sviluppati, e la vita quotidiana di noi tutti …”

    dovresti capire che nel momento in cui Madre Natura viene ad incassare è troppo tardi per chiedere sconti; devi solo pagare il prezzo per intero!
    i fenomeni naturali sono lenti al principio e poi sempre più veloci fino al rush finale.
    noi siamo vicinissimi al rush finale; basta ancora un poco di scioglimento glaciale ed è fatta; chi, come me, ha bazzicato montagne negli ultimi 30 anni ha visto la rapidità del ritiro glaciale con i propri occhi e non per sentito dire.
    quelli che campano sopra l’idiota modello di sviluppo non conservativo attuale se ne fotteranno fino alla fine e la politica la fanno loro perché possiedono le banche e le industrie e ti convinceranno fino alla fine che è tutta una baggianata e che al momento giusto risolveranno il problema o con un ponte sullo spazio interplanetario o con un MOSE oceanico.
    lo stoccaggio di robaccia nel sottosuolo è proprio la dimostrazione di questo elemento grottesco della faccenda, perché significa non aver ancora capito il punto e perseverare nell’errore tecnico concettuale oscurantista di vedere la Terra come una pattumiera amorfa invece che essere vivente con una fisiologia propria che deve essere rispettata e non perturbata.
    stando come stanno le cose, il tempo che ci vuole perché si cambi efficacemente il modello di sviluppo da questo balordo a uno intelligente è superiore al tempo di reazione dell’ecosistema.
    una conversione come questa richiede decenni e soprattutto la volontà di farla e la deliberazione a farla.
    qui non c’è neanche la volontà!
    ammesso che la gente si svegli, possiamo fermare dal basso il trasporto industriale pubblico e privato a petrolio o farlo andare a idrogeno entro 2 anni (non parlarmi di voto democratico e di Verdi per favore!)?! parliamo di aerei, navi, barche, TIR, autobus, furgoni, automobili, moto, motorini, motoseghe e tagliaerba.
    puoi fermare dal basso l’indecente chimica entro 1 anno?!
    perciò, il mio consiglio è lo stesso che si darebbe ad uno che forse sta per morire, ossia lasciar perdere le preoccupazioni mondane e volgere il pensiero al creatore sperando in un poco di universale pietà, dato che realmente, come prigionieri della diabolica macchina, non possiamo farci proprio nulla.

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