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Si può esercitare il diritto al non aiuto?

Ho letto questo quesito, forse provocatorio, e l’ho trovato interessante. Posso essere libero di non aiutare il prossimo, né economicamente e neppure semplicemente offrendo la mia comprensione? Probabilmente sì, non credo esistano norme che obblighino al volontariato, altrimenti non verrebbe definito in questo modo. Fin qui tutto bene, se ci limitiamo al singolo individuo.

Ma se ci riteniamo membri di uno Stato civilizzato, il discorso cambia. Ad esempio, il 20 novembre 1989 fu promulgata la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, tra cui il primo principio fondamentale risulta essere la non discriminazione. Quindi, tutti i Paesi firmatari sono obbligati a prendersi carico di ogni minore presente sul proprio territorio; basterebbe il buon senso, ma siccome si è capito che non è mai sufficiente, meglio regolamentare il tutto.

Quindi mi dispiaccio per tutti coloro i quali sentono restrizioni alla propria libertà individuale; se l’Italia vi appare come uno Stato che lede il libero arbitrio del cittadino, potreste sempre trasferirvi in una zona controllata dall’Isis, lì forse troverà pieno spazio il vosto diritto all’egoismo.

Lettera pubblicata il 18 Novembre 2016. L'autore ha condiviso 16 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 20 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Nicola -

    In linea di principio sono daccordo con te, nella fattispecie per “paesi firmatari” si intende tutta la comunita’ a prescindere dalla classe sociale e in proporzione alle singole disponibilita’ di tempo e risorse.
    Quindi facciamo attenzione alla “giustizia circoscritta”, servono regole univoche, altrimenti si potrebbe incappare nel rischio di concentrarsi su un particolare aspetto trascurandone altri altrettanto importanti.

  2. 2
    Itto Ogami -

    Precisando che si nasce in uno stato, non si sceglie, quindi sarebbe discutibile dire che un cittadino deve adeguarsi a tutto quello che hanno scelto quelli prima di lui, sottolineo anche il fatto che non è vero che ci si può trasferire ovunque. Se il mondo fosse una federazione di zone a diversa mentalità, allora il discorso potrebbe anche applicarsi. Invece quando si nasce in Italia, hai passaporto italiano, e per trasferirti da un’altra parte (non europea) le cose sono MOLTO complicate.

    Vorrei anche precisare che lo stato civilizzato è quello che chiede ai propri cittadini che cosa vogliono fare in merito a determinate filosofie, attraverso referendum, votazioni, plebisciti e quant’altro. Uno stato civile NON impone dall’alto le regole che TUTTI DEVONO SEGUIRE. Altrimenti questo sarebbe uno stato SCHIAVISTA, una oligarchia, o finanche una dittatura.

    Aggiungo che molti onorati cittadini, hanno avuto parenti (bisnonni ad esempio) che hanno combattuto per la libertà di questo paese (dal risorgimento fino alla prima guerra mondiale). Poiché qualcuno ha combattuto per la propria terra, e l’ha lasciata in eredità ai propri figli, è sbagliato dire “adesso chi pensa che l’italia sia illiberale può andarsene…”.
    Chi ritiene che questo paese sia illiberale ha tutto il diritto di CAMBIARLO. Ciò avviene in democrazia attraverso l’espressione del proprio libero pensiero, oppure attraverso altri mezzi (ma in quel caso sarebbe una rivoluzione, e quindi non tanto gradita a chi governa…).
    Rimanendo nei mezzi leciti, e non nel terrorismo, ogni cittadino che vuole cambiare le cose espone il suo pensiero, trova persone che la pensano come lui, crea un partito politico, si fa eleggere, e governa.
    Tutto ciò si chiama libertà in uno stato civilizzato.

    Ci sono persone che non vogliono che gli altri siano liberi di decidere. Chi ha scritto questa lettera, a mio avviso, non ha opinioni liberali.

  3. 3
    Suzanne -

    Nicola, mi interesserebbe sapere più precisamente a cosa ti riferisci con giustizia circoscritta, per capire meglio la tua risposta.
    Qual è il significato di pensiero liberale? Il liberalismo vuole porre precisi limiti al potere dello Stato ma, presupponendo l’esistenza di una comunità organizzata, non può garantire la piena libertà del singolo. Anche perché credo che a nessuno piacerebbe vivere in una condizione di anarchia sociale, soprattutto chi simpatizza per un pensiero reazionario.

  4. 4
    Yog -

    Chi ha scritto questa lettera, di sicuro vota SI.

  5. 5
    Angwhy -

    Ti sei risposta da sola, TUTTI i paesi non solo il nostro!

  6. 6
    H2O -

    Suzanne, grazie per aver riproposto il quesito (se non erro di Itto). Io avevo già risposto e, come sempre, mi trovo d’accordo con te e mi piace la tua, a sua volta provocatoria , amara esortazione.

  7. 7
    Pace per tutti -

    Stavolta sono in pieno disaccordo. Le convenzioni internazionali vincolano lo stato non i singoli cittadini. L’esempio che hai portato non mi vincola alla “solidarietà personale obbligatoria” deve rimanesre una mia scelta. Ognuno più o meno pafa le tasse e se ci sono spese lo fa lo stato, e sempre lo stato fa leggi ed ordinamenti interbi per assolvere agli obblighi dei trattati. O almeno dovrebbe….

    Se poi la mia sensibilità mi spinge ad agire lo faccio con o senza accordi internazionali.

  8. 8
    suzanne -

    Pace, forse non hai bene capito il mio discorso. Ho specificato che, oltre ad essere individui ( con precise libertà, tra cui il non aiutare), siamo anche membri di una società, organizzata da uno Stato, che prende accordi a livelli internazionali che necessariamente coinvolgono tutti i cittadini. Quindi, ad esempio, anche se io volessi lasciare al loro destino i minorenni immigrati, questo in TUTTI i Paesi firmatari del trattato in questione non è lecito. I miei interessi personali verrebbero al primo posto forse solo nel cuore della foresta amazzonica, anzi ormai nemmeno lì.

  9. 9
    suzanne -

    Yog hai clamorosamente toppato.

  10. 10
    Itto Ogami -

    Risposta a 8 suzanne

    Cito: “”siamo anche membri di una società, organizzata da uno Stato, che prende accordi a livelli internazionali che necessariamente coinvolgono tutti i cittadini.”

    Risp: si, con un governo non votato dai cittadini

    Cito: “Quindi, ad esempio, anche se io volessi lasciare al loro destino i minorenni immigrati, questo in TUTTI i Paesi firmatari del trattato in questione non è lecito.”

    Risp: A qualche cittadino risulta di aver compilato una scheda referendaria con scritto: “Vuoi che l’Italia aiuti i minorenni immigrati ?”. Non avendo ricevuto questa scheda, quindi non avendo potuto esercitare la mia libertà costituzionale di scelta, preferisco andare in carcere che tirare fuori un soldo per fare quello che non ho scelto. Fermo restando il fatto che magari voterei SI per aiutare i minorenni…

    Cito: “I miei interessi personali verrebbero al primo posto forse solo nel cuore della foresta amazzonica, anzi ormai nemmeno lì.”

    Risp: e questo dimostra che i cittadini non hanno piu’ libertà di scelta, quindi la costituzione non rappresenta la realtà dei fatti. Se il popolo è ” SOVRANO “, il popolo deve decidere, non quattro oligarchi che fanno scelte SOLO per i loro interessi. Tra cui proprio l’aiuto agli immigrati, fonte di speculazione per i loro “amici”.

    http://www.ilgiornale.it/news/cronache/speculazioni-sullaccoglienza-ora-ad-ospitare-immigrati-arriv-1140074.html

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