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AIUTO: ali di un’Aquila a disposizione – Eagle

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Gente mia, mi accorgo sempre più che qui c’è un bel problema da risolvere. So già che, al massimo, questa lettera riceverà all’incirca “0 commenti”, perché questa è la sorte che è stata prescritta a pensieri positivi, a incitazioni di forza, a stimoli reazionari!
Sono iscritto da poco, ho esposto i miei minimi problemi, cercavo con curiosità consigli, confronto, espressione; io stesso ho dispensato qui consigli, confronto, espressione… Non mi sono risparmiato: ho detto quel che pensavo a persone come me che hanno teso una mano. Che hanno chiesto un aiuto.

Sono ben felice di darlo…
Ora, dunque, è arrivato per me il momento di dar voce ai miei pensieri. Vorrei commentare in questo modo a tutti, per risparmio di energie, tempo e nervi scrivo tutto quanto qui, in questa lettera, che spero leggerete. Non voglio aiuti. Non voglio consigli. Voglio solo donarvi qualcosa, rendervi partecipi di quello che penso.

Molti di voi sono consapevoli di lottare contro l’ospite inquietante della depressione. Altrettanti di voi amano commiserarsi, in una sorta di lacerante autocompiacimento, senza rendersene conto.
Ebbene, queste parole sono per tutti voi!!! Per una volta, non scrivo per ricevere – scrivo per DARE. E spero vivamente di riuscirci.

Gente, la solitudine è una brutta bestia. Lo so. Si sta male per amore, lo so! Si soffre molto, molto, molto per la morte di una persona. Lo so.
E se vi dico questo, è perché lo so. Non perché mi voglio vantare: lungi da me! C’è ben poca cosa da vantare nell’aver sperimentato la sofferenza allo stato puro. Vorrei tanto vantare di non aver sofferto mai: quella sì che sarebbe una soddisfazione! Purtroppo, molto spesso ci ritroviamo ad essere così. Nello stato meschino e vile che ci costringe a strisciare come vermi. Quando invece siamo AQUILE e vogliamo volare alto. Guardare in faccia il sole, senza temere di restarne abbagliati. Alle aquile non interessano i vermi… ho scelto questo nome, Eagle, fra le tante ragioni soprattutto per questa: Eagle vuol dire aquila. Potenza allo stato puro.
Quello che voglio sentire al di sotto delle mie ali è il vento libero, che mi sostiene.
Quello stesso vento che a volte mi contrasta. Che mi impedisce di sconfiggere le sue correnti contrarie. Che mi fa arrabbiare, soffrire, disperare, io sbatto le ali con forza ma lui – cavolo! Mi impedisce di andare in quella direzione.
Se però non ci fosse, io non volerei.
Cadrei a capofitto.

Forse le avversità servono a qualcosa. Lo dico a gran voce, sì, a me sono servite! Non vuol dire che non ne affronterò più! Ma lo farò con più coscienza.
Lo farò ricordando che quel vento che mi ostacola è anche il mio sostegno. Quel che mi permette di volare guardando il sole dritto negli occhi… lo farò con maturità. Perché quella sofferenza mi ha permesso di non affrontare il sole a mani nude, ridarello, ingenuo e contento, come fece Icaro. Volerò nel sole, con il peso cosciente di quel che vuol dire, e lo farò con le mie ali; e quel sole che io guarderò fieramente non le scioglierà. Le mie ali non sono di cera. Sono ali pesanti, che derivano dal dolore, dall’abbandono, dal vuoto… e non c’è cosa più pesante del vuoto. Lo assicuro.

Pensateci anche voi. Forse la vostra sofferenza è anche la vostra forza. Come dice Dante, “torna a tua scienza, che vuol, che più cosa è perfetta, più senta il bene, e così la doglienza.”
Cavolo! Siamo così capaci di sentire il male, il dolore, quella ragnatela che si inerpica fin su i neuroni e ci avviluppa e ci sconfigge e ci spegne… siamo bravissimi a star male! E questo, questo cosa vuol dire?
Che allo stesso modo possiamo sentire la stessa quantità di BENE. Che il nostro organismo è pronto, vibrante, sensibile ad accogliere negativo e positivo. Perché al positivo non diamo peso??? Aprite le ali. Volate con me! Guardiamo il sole insieme!
E chi è nato pulcino, chi è nato lumaca, chi è nato tartaruga, elefante, ippopotamo cosa fa? Non vola, direte voi. Ok, sì, non vola. Però c’è posto sulle mie ali… le ali di un’aquila sono molto grandi, sai? E conta che non sono l’unica aquila del mondo. Un esercito di aquile fa tanto… Se ti sforzi di staccare gli occhi da quel suolo grigio e deprimente, e guardi in alto nel cielo, potresti vederle volare in cerchio, mentre descrivono il sole. Se non trovi un’aquila, accetta un falco. Una gazza. Un piccione. Sai, vola anche lui!

Scrivo questo perché ci tengo. Non so che peso avrà. Sento di dovere qualcosa a chi sta soffrendo come ho sofferto io, sento di dovervi tenere con me. E voglio anche ricordarvi che nessuno potrà aiutarvi se voi non lo fate. O se non lo facciamo tra noi. L’uomo non è solo quello che ti tradisce, che ti inganna, che ti mette a tacere. C’è tanta gente che vuole aiutare e amare, e sta male tanto quanto voi perché non riesce. Ci sono tante aquile chiuse in gabbia che aspettano solo VOI, aspettano la vostra mano che apre la serratura per volare libere e portarvi dove volete. Se non le avete ancora trovate, cosa aspettate a cercarle?! Se invece siete stanchi dall’estenuante ricerca e non ce la fate più, non sognatevi di smettere. Forse avete cercato fuori, alla luce, dov’era più facile. Cercate ora nel buio che è dentro di voi. Sono sicuro che sta là.
C’è una frase di Jim Morrison che molti sicuramente conosceranno, dice: “se un giorno ti alzi e non vedi il sole, o sei morto o il sole sei tu.” Dal momento che credo che un morto se ne frega altamente di vedere il sole (o perché dopo la morte non c’è NIENTE da vedere, o perché c’è – al contrario – TUTTO da vedere), aiutatemi voi a finire la frase – cosa rimane? Già: il sole siete voi. Ecco perché ancora non lo trovavate. Guardatevi negli occhi. Con la maestà del dolore che avete superato, ora siete saggi e prudenti. E vi siete aiutati da soli.

Seneca, un uomo molto sfortunato, diceva che è il male che viene a cercare l’uomo; non per punirlo, ma per premiarlo.
Forse è così, no? È bello da pensare.
Il male vede un debole per strada e dice: “Che me ne faccio? Non c’è gioco con lui”. E cambia direzione. Va dall’uomo più coraggioso, più pronto, con più armi di tutti. E pensa: “Eccolo! Con lui mi batterò.” E comincia a provocare. Quel poveraccio si dice: “e questo ora che vuole da me? Che ne so io di come si sconfigge?!” con sorpresa scopre di avere armi di cui non sospettava affatto!
Ce le abbiamo tutti queste armi, se il male ci ha trovato. Probabilmente capita anche che non lo vogliamo sconfiggere… e non facciamo altro che dirci: “il male mi ha trovato… mannaggia… il male sapeva che ero forte e mi sta togliendo le armi…” NO! Sei tu che te le fai togliere. Il male t’ha scelto perché vedeva in te un degno nemico. Combatti!!! Anche se non l’hai voluto, combatti! Tanti bambini sono in guerra e non vogliono. Non è giusto. Lo so pure io che non è giusto! Ma per una volta, sarà giusto qualcosa? Sì che è giusto qualcosa: che qualcuno che ha le armi sconfigga il suo male personale. E chi lo sconfigge il NOSTRO male interiore se non noi? Diamoci una mossa. Insieme.

Mi accorgo con sgomento di aver scritto una specie di omelia. Ahi, e dire che sono quasi ateo. Questo mi fa pensare. La mia religione è la gente. La gente che sta male. La gente che chiede una mano. Io non vi do una mano: vi chiedo di aggrapparvi a una penna d’aquila. Molto di più…
Probabilmente questa lettera rimarrà sorda e vuota come l’omelia di un prete. Spegnerà la sua eco nel silenzio ridondante di una cattedrale, molti mentre parlo staranno semplicemente pensando ai fatti propri, cullando la propria noia sulla voce gracchiante di questo microfono.
Non pretendo che qualcuno commenti: questa lettera è forse una nota stonata nel salmodiare quotidiano di questo sito. Ma se l’avete letta tutta e a qualcosa vi è servita, commentatemi almeno un punto, o una virgola, pure un insulto. In modo che io sappia di essere stato utile a voi. Giusto per dire: sì, l’ho letta, mi fai schifo. Sei presuntuoso e moralista. (anche no: sono stato male pure io, bello. Ti volevo solo aiutare.)
Dopo questo dialogo con me stesso che fa dubitare della mia sanità mentale – e conseguentemente di tutto quel che ho scritto prima – vi lascio leggere, gente. Non conosco nessuno di voi e voi non conoscete me. Ma siamo tutti nella stessa grande barca.

Ciao ciao, se vi serve cercatemi nel sole. Lo sto guardando fisso. Raggiungetemi là, se vi aggrada.

Eagle

Lettera pubblicata il 1 Dicembre 2010. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 15 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Noway -

    Bello..molto bello. E’quello che serve qui dentro, anzi non solo qui, nel mondo..una boccata d’aria, un pensiero positivo, un aiuto.
    Anche io in passato ho sofferto tanto e ho imparato una cosa che mi ha fatto sopravvivere fino ad ora; il nostro dolore non è solo nostro, può servire per aiutare gli altri, anche una parola, un gesto, dall’altra parte, sapere che qualcuno c’è passato e ti capisce, ti sostiene e ti incoraggia ad andare avanti è una spinta verso l’alto, non fa bene solo a chi soffre, ma anche a chi ti sta aiutando.
    Perchè quella sensazione che si prova a donare calore umano, ad aiutare il prossimo, ci rafforza e ci fa sentire più uniti, tutti sulla stessa nave, con gli stessi problemi..
    Non è bello solo ricevere, ma anche dare, forse, dando, ricevi indietro ancora più cose, ti senti più arricchito.
    Grazie per questo spazio, un saluto a tutti.

  2. 2
    dony -

    belle parole.mi chiedo se tutta questa sicurezza ti viene perchè hai veramente sofferto.se sì devi avere una forza d’animo immensa.è vero quando dici che spesso ci autocommiseriamo nel nostro dolore ma è anche un modo per farsi sentire da chi ci circonda che spesso ti liquida con frasi scontate del tipo :vedrai,passerà o morto un papa se ne fa un’altro o c’è chi sta peggio ecc ecc..il fatto è che è molto raro trovare qualcuno che ascolti dato che sono tutti presi solo da se stessi.in un mondo dove tutto va veloce non si ha più tempo per nessuno.meno male che esistono (poche)persone ancora in grado di aiutare gli altri.forse sei una persona che pur soffrendo riesce comunque ad ascoltare gli altri,questo ti fa onore.comunque è vero,la sofferenza è la nostra forza.perchè ti dà modo di reagire nel momento più critico.come dicono non tutto il male viene per nuocere…poi dipende tutto da noi

  3. 3
    rhasya -

    Eagle,Ben Risvegliato.Tu sei un uomo,un grande uomo e dalla lettera che hai scritto
    ho sentito il tuo camminare nel sentiero,il tuo essere presente.
    quello che hai fatto è un gesto di Amore incondizionato,mi riempie il cuore di
    gioia,vedere che da qualche parte,qualcun’altro è riuscito a liberarsi dai
    comportamenti e sentimenti della sofferenza,perchè ora sei pensante e cosciente
    cioè Consapevole,la chiave della serenità e dell’elevazione spirituale.poco importa se
    sei ateo,quando ateo vuol dire non aggrapparsi a niente e a nessuno prendendoci le
    nostre responsabilità e guardando con attenzione noi stessi. intorno a me ci sono
    molte persone che vorrei aiutare,lo faccio mostrandomi disponibile,comprensibile e
    paziente nei confronti della loro sofferenza,perchè ancora non sono riusciti a
    destarsi dal sonno dell’uomo.e sono le persone come te e come me,che dopo un
    lungo cammino di ignoranza e quindi di vita in balia del destino e della
    casualità,sono riusciti a capire e a sentire il vero Senso del vivere,che possono Dare.
    questa lettera dovrebbe essere letta dal mondo intero.
    Grazie,ti ringrazio,perchè mi hai dato l’occasione di sentire in modo ancora più forte
    il mio compito.grazie perchè ti sento così vicino,sconosciuto.

  4. 4
    toroseduto -

    T’invidio Eagle. Invidio la tua forza, non muscolare, la forza interiore e la capacità di irradiare energia con le tue parole. Ce ne fossero a milioni di pazzi come te, salveremmo il mondo. Il bello è che parli sempre in prima persona, immagino quali cocenti delusioni hai sconfitto, quanti soli hai guardato negli occhi e conservi fiero il tuo sguardo guerriero. Stò esagerando? No amici miei, il capolinea è nascosto in ogni passo, non userò slogan, chi li saprà trovare nascosti là dove lancio una freccia, lo sentirò vicino, amico fratello o mia ombra. Io che guardo dall’alto (degli anni) non mi sento perso, al contrario. Più vado in alto e più chiaro mi è il motivo, la ragione dell’essere al mondo. Ma non posso trasmetterlo, non è consentito. Leggere un libro o un milione di libri, è la stessa cosa, ognuno scelga la sua strada, chi brancola nel buio si faccia illuminare dalle sue viscere, impari a contare sulle proprie forze. Ha in sè stesso il miglior amico, il miglior consigliere. Basta solo esercitarsi giorno per giorno, guardando diritto nel sole, così come intende Eagle, grazie mio gio0vane amico. TS

  5. 5
    Eagle -

    Caspita, sono stupito da questi tre commenti! Sono una conquista per me.
    Ringrazio Noway, che avevo già incontrato, per il suo sostegno. Forza! Avevo già notato che hai tanto da dare. Non smettere di farlo. Già il fatto di essere una donna, secondo me ti fa guadagnare qualche punto in più… avete un modo tutto vostro di comprendere e confortare, che a noi è praticamente sconosciuto.

    Dony, fai tesoro di quelle poche persone che ti danno ascolto… è la cosa più importante. Ti ringrazio per aver (come dire) riconosciuto grandezza d’animo in me. Non me la sento… ti assicuro, ho sofferto anche io, anche se stenti a crederci. Dei miei problemi più profondi però non ho parlato in questo sito, preferisco tenerli per me, come tanti; anche se so che non mi conoscerebbe nessuno ho lo stesso una sorta di pudore. SOPRATTUTTO perché ho sofferto forse mi preoccupo tanto per chi sta come stavo io. Forse starò ancora. Non vuol dire niente… dovessi morirne, non vuol dire niente. Conosco quel torpore invitante dell’inizio della depressione. Quasi non vuoi essere aiutato; è per questo che mi batto. Quando dico “autocommiserazione” non intendo svilire il bisogno di aiuto! Sia chiaro, forse non lo era abbastanza… Ce l’ho con chi nonostante tutto si sforza di rimanere nel buio. Mi trovi d’accordo sul fatto che sia difficile parlare: quasi quanto è difficile ascoltare. Molti di noi sono distratti. Qua la zampa, Dony… Non smettere di cercare, non smettere. Un abbraccio!

    Rhasya, anche con te mi sono già incontrato. Ti ringrazio a mia volta del tuo bel commento! Mi ha emozionato! Ok, essere letto dal mondo intero mi spaventerebbe. Non credo succederà. 🙂 Ugualmente ti ringrazio anche per il “grande uomo”… direi che, avendo 20 anni, è un onore per me. Grazie. Buona fortuna.

    Buona fortuna a voi, alla vostra sensibilità, alla vostra forza. Ops. Volevo dire: nostra.

  6. 6
    David86 -

    Hai ragione non serve commentare tutto ciò basta solo un enorme, sincero GRAZIE!

  7. 7
    nebbia -

    Eagle le tue parole sono bellissime e sono per lo più d’accordo con te, ma purtroppo sono sempre più convinta che il dolore non serva a niente, secondo me non è vero che ti fortifica, anzi ti rende più debole, insicuro e sfiduciato riguardo al futuro, e parlo da persona che ha sofferto tanto e che può finalmente dire di stare decentemente adesso (non posso ancora dire di stare bene, ma almeno adesso RIDO, sai quelle risa che ti vengono dal cuore e che ti scaldano? Era tanto tempo che non mi succedeva…troppo tempo).

    Ci ho riflettuto tanto, all’inizio mi sono detta le cose che si dicono tutti : la sofferenza aiuta, saprò affrontare la vita con più forza, ma a distanza di tempo e dopo tante batoste sono sempre più convinta che non serva a nulla, non possiamo fare altro che sperare che passi presto e che non accada mai più.

    Mi dispiace di aver portato un velo di pessimismo…cmq sono d’accordo con te nel dire che non si deve disperare e che si deve lottare sempre e puntare in alto. La vita non va sprecata, spesso non ci rendiamo conto di ciò che abbiamo, diamo tutto per scontato, ma vari avvenimenti recenti mi hanno fatto capire che dobbiamo essere grati per il solo fatto di essere sani, perchè se stiamo bene fisicamente non abbiamo alcun limite, possiamo fare qualsiasi cosa, spesso il limite siamo noi!

  8. 8
    ventolibero -

    Questo giovane ragazzo che ha compreso così tanto della vita.
    Questo pensiero sereno,solidale,pulito che ti accoglie e ti rispetta.
    Vuoi essere cecato nel sole? Così facendo stai esortando gli altri a camminare nella luce,nella limpidezza,nella speranza.
    Ci sono infinite giovani vite che si perdono e si annullano nelle tenebre.Figli di un destino ignoto,di un desiderio perduto,di una strada che non vedono perchè c’è l’oscurità,perchè trionfa il buio e la notte. Figli del nulla che si muovono in un teatro che recita l’assurdo e l’incomprensibile. E per loro,assurdi è incomprensibili sono la gioia e la fiducia,la speranza e il coraggio,il sogno e il desiderio.Ma non è colpa loro! E’ perchè il sole lo pretendiamo tutto nostro e priviamo l’altro,l’amico fragile,quello che fa più fatica,dei suoi raggi radenti,del suo splendore sovrano,del suo bagliore supremo.
    Il tuo,mi sembra un invito a vivere insieme,in comunione di pensieri e di fiducia,in modo semplice e sincero.
    E per quelli per i quali la vita scorre inconsapevole e smarrita sono in agguato le parole di Schiller: “nel tuo cuore sono le stelle della tua oscurità”.
    Per gli altri,per i più “fortunati”,per quelli che possono meno dannarsi e piangere (ma sarà poi vero?)altre stelle,altre parole,quelle di Goethe:”sempre così,sempre in attesa,sempre desiderosi che la stella più immota della notte si pieghi alla forza della nostra nostalgia”.
    Io ne ho una là sopra,su in alto:ciao nonno!Continua a sorridere,continua a starmi accanto nelle mie domeniche di pesca (oggi solitarie),continua a correre per le tue “creuza de ma”.
    Io ti cerco nel sole.
    Anche tu,giovane e ardimentosa Aquila,vivi e condividi sempre il tuo sole!Agita sempre la tua vita nell’ebbrezza pulita e leggera del tuo vento libero.
    Con simpatia,
    Alessandro

  9. 9
    dony -

    caro eagle,non ho messo in dubbio il fatto che tu abbia sofferto.semplicemente mi stupisco della forza che hai trovato in te per superarlo.un pò t’invidio perchè vorrei averla anch’io anche se solitamente reagisco prendendo il toro per le corna ma a volte ci si perde un pò per strada..forse proprio perchè quando hai più bisogno di essere ascoltato non sempre trovi qualcuno disposto a farlo.hai ragione quando dici che siamo distratti,a volte non troviamo neanche il tempo per noi stessi e invece dovremmo imparare ad amarci di più e allora forse ci sentiremmo un pò meno pulcini…sei un’ancora in questo mare in tempesta

  10. 10
    marlboro -

    grazie eagle hai ragione . ma bisogna trovare quella forza x spiccare il volo e rimanerci molti nn c’è la fanno . io ci sto riuscendo credimi ma so anche che basti che il vento sia un po piu forte x riportarmi a terra

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