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Io vorrei un bimbo ma lui no

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Lettera pubblicata il 2 Gennaio 2015. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 71 commenti

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  1. 51
    Valinda -

    Luna…!! Ma sei la Luna storica del forum? 🙂 se sì, un caro saluto!

  2. 52
    maria grazia -

    ciao
    cerco di rispondere un pò a tutti … chiarisco che per quanto riguarda ME PERSONALMENTE, sono contraria al fatto che un bambino debba essere allevato senza la presenza di tutti e due i genitori, tant’è che io ho rinunciato – e sottolineo con molta sofferenza – ad avere figli, non avendo mai trovato l’ uomo che io reputo adatto non solo a fare l’ amante e il fidanzato, ma anche A FARE IL PADRE ! Ciò detto, io concordo pienamente con M. :
    un rapporto, per evolversi e per crescere, dev’ essere fatto anche di scontri. scontri intesi non come lotte e guerriglie fini a se stesse su questioni di poco conto, ma intesi come eventi che rompono in modo salutare dei meccanismi stagnanti ! io poi, per mia impostazione di base, non ho mai creduto ai rapporti “idilliaci” e alle persone “perfette”, perchè in questi casi è palese che le brutture non è che in realtà non ci siano, ma vengono nascoste sotto il tappeto ! che è diverso. Il matrimonio dei miei genitori è l’ esempio più eclatante di quello che sto affermando: mia madre per anni e anni ha fatto la “brava moglie di una volta”, ha ingoiato rospi su rospi, e alla fine è LETTERALMENTE ESPLOSA. non sarebbe stato meglio invece pretendere rispetto e considerazione fin dall’ inizio, invece che reclamarli in età da menopausa, dopo anni e anni di tacita sottomissione? senza contare che lei tutta la sua frustrazione la sfogava su sua figlia, cioè su di me! e a mio padre è andata pure bene ! perchè molte mogli, dalla rabbia, arrivano a cornificare i mariti, a chiedere la separazione con addebito, e altre belle cosine così !
    e invece, per tutti quanti, la colpa di tutto di chi è ?
    di noi terribili donne emancipate, meretrici e indipendenti, che con la nostra “aggressività” e la nostra voglia di rivalsa, impestiamo il mondo !
    MA PER PIACERE !…

  3. 53
    maria grazia -

    Luna
    ben tornata ! 🙂

  4. 54
    M. -

    Everest,
    quando parlo di scontri, non immaginarti sceneggiate, pianti, capelli strappati, scie di sangue sulle pareti di casa, eccetera.
    Da qualche anno ho avuto la fortuna di vivere una mia condizione di serenità.
    Serenità che avevo perso per tanti anni, e che credevo di non riuscire più recuperare.
    E questi stati d’animo non fanno altro che mettere un carico da dodici là dove si vorrebbe solo essere sollevati, anche solo un pochino, di un peso enorme.
    Quindi me la tengo stretto questa serenità ritrovata.
    Quando parlo di scontri intendo la capacità di non voltare la faccia davanti a dei problemi che prima o poi si presentano in tutte le coppie.
    Problemi più o meno marcati che possono dare origini a scontri più o meno forti.
    Alcune persone, pur di stare tranquille, si girano dall’altra parte.
    Pur di non rompere nessun cristallo, lasciano che la cristalliera venga seppellita dalla polvere.
    Il carattere delle relazioni rispecchiano il carattere delle persone che la compongono.
    Metti insieme due caratteri dinamitardi e vedrai che rischierai di saltare per aria più di una volta, ma non è detto che questo determini la fine di una storia, anzi.
    Ci sono storie d’amore tormentate, ma che hanno tenuto.

    Per quanto riguarda la storia dei figli, secondo me state iniziando ad affrontare il discorso partendo a metà strada che va da monte e valle, e non dalla vetta.
    In una famiglia con figli, oltre ad essere auspicabile la presenza della serenità, dell’affetto, eccetera, deve esserci, prima di tutto, il sentimento di paternità e maternità, con tutti quegli aspetti caratterizzanti, e differenti, che lo compone.
    Differenze che, contrariamente a quanto impone la moda odierna, esistono e devono essere considerate e mantenute, sottolineate.
    Non c’entra niente dire che un bambino può crescere sereno anche solo con un genitore. Genitore che solitamente coincide con la madre, perché il padre per credenze, per orientamento dei giudici, può benissimo essere messo da…

  5. 55
    M. -

    Parte. Non viene riconosciuta alla paternità lo stesso valore della maternità.
    Un torto enorme commesso per ignoranza, le cui conseguenze non le pagherà l’autore del torto, ma chi le dovrà subire, e ne sarà vittima.
    Un bambino può crescere in un clima sereno anche in un orfanotrofio. Può trovare punti di riferimento che non coincidono con le figure genitoriali che, nella considerazione che sto facendo, sono assenti, in quanto morti.
    Può esserci serenità dalle relazioni che un bambino, futuro adulto, lega con altri esseri umani, ma ciò non toglie che ci saranno due solchi nella sua persona.
    I genitori, con il sentimento di paternità e maternità, rappresentano il principio della vita del bambino.
    La famiglia, come la intendo io, fatta cioè da differenze (uomo e donna) è il preludio dentro il quale si consolida una persona.
    Non si può non tenere in considerazione questi elementi.
    Non si può non preoccuparsi della sottrazione che si fa ad un bambino quando lo si priva di quelle differenze di interpretazione della vita, dei sentimenti, che caratterizzano e differenziano l’uomo dalla donna.
    Si possono paragonare i genitori ai due occhi.
    Due occhi autonomi, distinti, ognuno con il proprio modo di vedere, ma che concorrono a formare la visuale comune.
    Copri un occhio con una benda, e cosa vedi?
    Per vedere vedi, ma come? Parzialmente.
    Sempre più l’uomo diventa un mezzo per alimentare un egoismo femminile, ma chi fa questo è una donna (o uomo) cui manca un qualcosa, e destinerà il proprio figlio a caricarsi sulle spalle quel peso della mancanza che il proprio genitore gli passerà.

  6. 56
    Luna -

    oui c’est moi 😛 grazie per il bentornata 🙂 un piacere ritrovarvi 🙂 M: infatti per fortuna (non di fortuna pero’ dovrebbe trattarsi…) molti sono e rimangono consapevoli della loro ‘genitorialita’ anche se la relazione uomo-donna scoppia e non usano i figli come alibi, scudo, ricatto. mentre sedicenti mamme o papa’coraggio tirano numeri da alienazione parentale devastante. e alfune persone pensano di affidare a un essere umano, anche ancora prima che nasca, o mentre sta facendo il suo percorso, di affidargli il peso o persino la ‘risoluzione’ delle loro nevrosi…

  7. 57
    Sarah -

    Ciao Luna, ci voleva qualcuno con cui parlare, qui stanno impazzendo tutti… 😀

  8. 58
    Lilly -

    …Alla fin fine il mio primo, vecchissimo nickname e’ quello che preferisco….

    Mi mancavi cara Luna.
    Emma

  9. 59
    maria grazia -

    ciao “Lilly”
    continua a scrivere senza problemi, usando il nick che vuoi tu ! e fregatene !…

    ciao

  10. 60
    Luna -

    @LILLY: anche tu 🙂 e ti pensavo proprio ieri, a quanti anni sono passati dall’incontro tra i nostri vecchi nick -ciao Sarah, manco da un po’ e mi interessa ‘stare sul pezzo’, di altre dinamiche a cui forse fai accenno non so. – in generale: la gente incazzata e irrisolta nel proprio incazzo, secondo me, non ha genere preciso ne’ preciso orientamento sessuale cosi’ come chi crede che un figlio sia la catarsi, l’epifania sociale, la sua appendice, la sua giustificazione, la sua riscossa. ma appunto non esiste solo questo, cosi’ come ogni individuo e’ anche un mix, molto spesso, di nevrosi, ottime intenzioni, tentativi e inadeguatezze… credo che molti ci credano pure al fatto di fare o non fare per i figli cio’che riguarda loro stessi. un equilibrio dinamico e non statico riguarda poi ogni individuo quindi figuriamoci le relazioni. tuttavia c’e’ una differenza anche tra scontro e scontro. io credo alla possibilita’ di una crescita e evoluzione da parte dell’individuo, quindi posso credere anche a quelle delle relazioni. ma questo non vuol dire che sia sempre naturale o possibile. o meglio, al di la’ di casi di eclatante negativita’ e impossibilita’ a volte crescita e evoluzione verso un equilibrio non significa per forza insieme e per forza in una certa forma. ci sono incontri che facciamo nella vita e non sono negativi anche se alla fine si sono evoluti in un distacco o in una forma di rapporto differente dalle istanze e aspettative iniziali. se parliamo di coppia e genitorialita’ certo che non credo faccia schifo vivere una relazione che cresce e si sviluppa su positivi nuovi equilibri e riassestamenti ecc a beneficio dei due individui e dei figli. e queste cose esistono. a volte purtroppo se c’e’ chi si ostina a restare dove sarebbe il caso di andarsene c’e’ anche chi molla e non affronta perche’ tanto cosi’ fan tutti, natura umana e blablabla’. ovviamente ogni storia di vita e di relazione ha una sua propria complessita’ e che da fuori poi si presta anche a interpretazioni pirandelliane. diciamo pero’ che per tante storie e persone in cui pare gia’ di base tutto un pisciare contro vento gia’ sulle cose piu’ banali c’e’ chi pure con tutto il carico di umanita’ che ci si porta appresso affronta una quotidianita’ nel bene e nel male con un diverso atteggiamento.

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