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Volgarità trasmesse da radio in centro commerciale

Egr. Direttore, ieri mattina verso le 10 ero con il mio nipotino in un grande negozio di abbigliamento nell’ambito di un centro commerciale. Vado malvolentieri in questi luoghi ma a volte è necessario. Come quasi ovunque ora, si è obbligati a subire le conversazioni, le battute, i commenti, la musica delle radio PRIVATE perennemente accese ad un volume alto. Ieri la mia attenzione è stata brutalmente scossa dalle seguenti battute: “c…. o” e “…. allora saranno 5 anni che non fai s…. o orale”. Tutto trasmesso da una notissima radio privata a diffusione nazionale. Il mio nipotino che sembrava distratto, mi ha chiesto cosa volesse dire la seconda frase. A nulla sono valse le mie rimostranze al responsabile del negozio: mi è stato risposto di prendermela con la direzione dell’emittente. Da anni queste radio sono un vero flagello per la formazione dei nostri giovani ed hanno contribuito al pari delle Tv commerciali al degrado culturale di almeno 2 generazioni. Questa era la mia convinzione 20 anni fa ed ora confermata. Sarà mai possibile che un giorno avvenga un cambiamento o questo il disastro è ormai inarrestabile? Grazie.

Lettera pubblicata il 13 Gennaio 2011. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Cittadini

La lettera ha ricevuto finora 8 commenti

  1. 1
    sabrina -

    volgarità come queste purtroppo capitano spesso e non è giusto. spesso capita anche a me di sentire alla radio e alla tv certe conversazioni che vanno mollllto oltre il tollerabile pudore. io capisco e anche seguo la moda, seppur fatta di linguaggi a volte pesanti. ho trent’otto anni, sicchè nè troppo giovane e nè troppo vecchia, però tutto ha un limite….e secondo il mio modesto parere, quella emittente, se davvero ha divulgato certe parole per lo puù in un luogo pubblico,andrebbe ravvisata, in modo che non succedano più episodi simili.

  2. 2
    colam's -

    Concordo in pieno, ma la soluzione e’ solo la censura ed oggi non ci sono partiti in parlamento capaci di promulgarla.

  3. 3
    T.D._ -

    Buogiorno signora,
    è inutile dire che sono pienamente d’accordo con la sua lamentela.
    Io sono giovane, dovrei appartenere per data anagrafica della mia nascita a questa nuova generazione di giovani, ma purtroppo non è affatto così, eppure quotidianamente subisco etichettamenti e pregiudizi per la mia età.
    La volgarità è figlia di menti giovani, certo, ma anche e non solo.
    Questo intendo precisarlo perchè incolpare solo i giovani (non l’ha fatto lei e nemmeno Sabrina ma dal suo messaggio mi sembra di capire che è orientata ad allacciare malessere ad età) , senza conoscerne le singole personalità seppur rare, è un luogo comune che può portare a denigrare ingiustamente chi non se lo merita.

    Solitamente sono in linea con il pensiero di Colam’s, ma stavolta non proprio. Mi spiego meglio: lui accenna alla censura. A mio avviso la censura è un tamponamento del problema, non un risanamento.
    E’ come anestetizzare un arto dolente, anzichè curarlo.

    Resto dell’idea che tutto dipenda dall’Educazione, quella che si riceve fin da piccolissimi, a casa, a scuola, nei luoghi pubblici..l’educazione dell’esempio positivo da seguire anzichè delle tante e vane parole. L’Educazione che sa dare un bel calcio al perbenismo di facciata e sa invece valorizzare e infondere un senso umano votato al rispetto e ad un pò di fratellanza, di preoccupazione e cura per l’altrui sensibilità. L’Educazione che ti insegna ad avere una visione critica individuale, che sappia andare oltre al conformismo, che ti fa capire quel che non è scontato, come ad esempio che andare a messa alla domenica non è sempre un binomio di “brave persone” così come una persona risentita e che si attiva per provare a cambiare ciò che non condivide (come nel caso della signora) non è sintomo di “strxxxggine” ma di una consapevolezza dei propri e intimi valori nonchè una legittima pretesa di rispetto per sè e per gli altri.

    Oguno è libero di fare ciò che vuole, nel limite in cui non lede spiritualmente o materialmente gli altri.

    A risentirci.

  4. 4
    ennia -

    Gentile T.D,
    certo che l’Educazione è una formidabile arma di difesa ma ove questa non vi fosse, ove dietro ogni bambino non vi fossero genitori, educatori adeguati a contribuire alla formazione dei giovani poichè magari loro stessi non ne hanno ricevuta, i riferimenti dei giovani (parlo dei giovani poichè sono quelli più malleabili e fragili) sono i mezzi di comunicazione di massa . Grandi sono perciò le responsabilità di chi usa questi mezzi e mi sembra che spesso essi siano affidati a persone inadeguate anche se tratta di argomenti leggeri e divertenti.Preciso che non sono lontana dal mondo dei giovani avendo 2 figli che hanno attraversato questo terreno paludoso da pochi anni. quindi non ho pregiudizi in tal senso.

  5. 5
    colam's -

    TD: sono d’accordo con te, contrariamente a quanto avevo scritto la
    censura non è l’unica soluzione in quanto senza educazione non
    servirebbe a nulla

  6. 6
    T.D._ -

    Cara Ennia,
    non intendevo affatto che LEI avesse dei pregiudizi, il mio era un discorso relativo alle difficoltà quotidiane che devo affrontare. Era una sorta di “intro” per esporre meglio il mio pensiero.

    Ma veniamo al contenuto: come darle torto? Certamente, concordo in ciò che lei afferma.
    Le responsabilità di conduttori, presentatori e speakers fa sicuramente parte del loro ruolo. Individualmente.

    Proprio per questo motivo non credo nella censura come metodo per “rieducare”, troppo fragile, facile da deviare, e in fondo i contenuti passano lo stesso, solo più ipocritamente, indirettamente.

    Piuttosto, ropenderei per il licenziamento di chi si permette di rivolgersi al pubblico in un linguaggio che lo offende o importuna una parte di esso, ma soprattutto la punizione di chi ha scritto il copione e permesso certi modi di esprimersi poco rispettosi.

    Secondariamente, andrebbero scelte persone corrette. Nonostante tutto, io continuo a credere che esista ancora chi sa relazionarsi senza offendere. Io personalmente preferisco ascoltare una voce meno fluente e più pacata anzichè dover sentire bassezze d’ogni genere.

    Ma penso, signora, che stiamo parlando di utopia in una società dove l’intero sistema funziona al contrario. Come se i rodaggi si fossero inceppati e, nella ripresa, avessero invertito il senso.

    Credo che la nostra Costituzione nella sua teoria relativa ai diritti/doveri della Persona sia per la maggior parte veramente positiva. Peccato che poi la legge pratica non tuteli davvero, che non si permetta alla giustizia di fare il suo corso. Non mi riferisco solo al singolo caso da lei raccontato, ma generalmente.

    Qual è dunque la soluzione al problema secondo lei?

  7. 7
    enniaa -

    gent.le T.D,
    credo che nessuno possa indicare un’unica soluzione a questo problema ormai radicalizzato nella società al punto di far desistere da ogni tentativo di opporvisi. Io credo nella politica dei piccoli passi, con la convinzione, per esempio, che una giovane come lei che condivide il pensiero di una non più giovane come me possa nell’ambito della propria quotidianità ribellarsi con fermezza, senza trascendere alle eventuali reazioni dell’interlocutore di turno. Credo per esempio che se in quel negozio altre persone avessero protestato, qualcosa si sarebbe potuto muovere, qualche voce potrebbe arrivare a destinazione. Per inciso io non sono stata in grado di contattare questa radio poichè i n° forniti dal sito non rispondono e se è permesso , preciso che si tratta di Radio DJ. Poichè tutti sono molto attenti a non perdere la clientela, forse qualche rettifica potrebbe avvenire. Ma le singole voci devono diventare un coro ed il compito delle persone che hanno per esempio condiviso il mio pensiero nelle lettere di partecipazione devono impegnarsi, a scuotere dall’indifferenza e dalla rassegnazione partendo dalle persone a noi più vicine. Anche questa è un modo di diffondere cultura

  8. 8
    vatteneapesca -

    IT’S THE ZOO BABY !

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