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Si chiama vita solo perché batte il cuore

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Lettera pubblicata il 4 Settembre 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 18 commenti

Pagine: 1 2

  1. 11
    dancan -

    veronica… guarda che dallo psic, mica devi fare tuto e subito. non nè una cosa che si risolve in 2 sedute. ci prendi confidenza. poi se ti fidi, vuoti il saccdo, se non tii fidi, dici solo cio che ti senti di dire. è comunque un’esterno, che piu o meno sa cosa sta facendo, e ti ripeto… fattore abbastanza importante, non ci posono essere legami sentimentali. in piu, forse ti da qualche consiglio disinteressato e nella direzione giusta. 🙂 provaci, che ti costa? 30 euro 10 sedute? a me ha fatto bene, nonostante molte cose non le ho dette. è stato un’inizio. 😉 il resto l’ho fatto io. l’autodistruzione nn serve a nulla. è solo autodistruzione. vi dirò un segreto: tu devi essere importante per te stesso. non si deve pretendere che l’aiuto arrivi sempre dall’esterno. si individua un problema e si elabora una strategia per superarlo. cosi si fa. il vero male sta nel non provare e nel non affrontare le cose. certo che è difficile. se tutto fosse semplice, la vita non avrebbe molto senso. 😉 affrontate i problemi. e non vi aspetatte molta collaborazione, dato che i problemi sono personali, e ognuno sente il proprio dolore, e nn quello degli altri. iniziate dalle piccile cose. prefiggetevi degli obbiettivi raggiungibili e arrivateci. ponetevi delle sfide e superatele. e prendete una posizione. è importante. rimanere fermi, sperando che le cose migliorino, non serve a niente. agite. sempre. siate voi il cambiamento che volete nel mondo. cosi diceva ghandi. non mi pare avesse tutti i torti. 😉

  2. 12
    viola -

    Ciao Abyss, sono una madre di una bimba piccola. Ha due anni. Leggendo la tua storia mi viene su una rabbia per i tuoi “genitori”. Rivolgiti ad un avvocato e tutelati da questi “signori”incoscienti e immaturi. E’ triste avere genitori che non ti amano perchè se non ti amano loro pensi che davvero non lo farà mai nessuno ma devi reagire. Una cosa buona l’hanno fatta: ti hanno dato la vita. Lo so che è dura ma almeno hai una sorella che ti vuole bene. Scappate. Può essere molto difficile abbandonare casa. Se decidete di andare via da dove vivete andate in posti dove ci sono dei centri sociali che possono accogliervi e darvi una mano. Ti do dei consigli pratici perchè per guarire le ferite dell’anima non ci sono parole che aiutino.. Ti abbraccio forte.

  3. 13
    Veronica -

    Dancan l’autodistruzione non serve e non ho mai detto il contrario; è logico ke i problemi non si risolvono da soli..
    alla fine siamo noi che dobbiamo affrontare la vita ponendoci degli obbiettivi..;)

  4. 14
    The Dreamer_ -

    Mi unisco a Dancan…AGIRE! Fare qualcosa!
    Di momenti difficili anch’io ne ho passati e ci ho impiegato ANNI prima di capire che l’unico rimedio ai problemi è affrontarli e non evitarli. Però è una consapevolezza che ho raggiunto da sola.
    Anch’io sono “chiusa”, riservata, ho paura dei giudizi. Eppure, se adesso vivessi situazioni che ho passato qualche anno fa, andrei dritta dallo psicologo che consiglia l’amico Dancan. In fondo, puoi provarci una, due volte..se proprio non ti ci trovi provi con un altro (magari ti sei beccato il più antipatico!!) e se nemmeno con l’altro funziona ok, cambia strategia.
    Sono giovane, sai? Sono una ragazza che non ha provato la tua stessa situazione, però anch’io so cosa sia la mancanza di dimostrazione d’amore da parte dei genitori.
    Mi unisco a Viola per le parole che ha speso per il rapporto che hai con tua sorella. NON SOTTOVALUTARLO. Siete insieme e uniti, e ti par poco?! Non sei solo, siete in due. Lo so che è difficile lasciare i genitori, ci si preoccupa per loro, comportandosi così immaturamente ti costringono a fare loro da mamma e papà invertendo i ruoli. Però credo che davvero se voi vi rivolgeste a chi vi può aiutare un giorno vi ringrazieranno per aver salvato l’intera famiglia.
    Coraggio! Siete grandi, non mollate!
    Un grandissimo abbraccio di incoraggiamento!

  5. 15
    Abyss -

    grazie anche a voi dei consigli Veronica/viola/The Dreamer_ i consigli e
    le vostre parole mi fanno essere un po’ più lucido… grazie ancora

  6. 16
    Veronica -

    :)di niente…. vedrai che un giorno le cose miglioreranno.
    baci….

  7. 17
    ventolibero -

    Posso permettermi di ironizzare?Sì,bisogna agire,bisogna fare e se si ha tempo baciare.Bisogna farsi compagni del disagio,del malessere,delle paure altrui.Bisogna camminare per quelle strade perigliose e sempre irte di ostacoli e impedimenti,penetrare in questi cammini di agonscia e di speranza con la consapevolezza che nessuno ci può sostituire nel rischioso mestiere di vivere e forse,dico forse,qualcuno può sostenerci sulle strade più dissestate.
    Un bacio verso il cielo,a chiunque li ci sia e uno sguardo sul mondo e sulla propria storia.La vita non è un’opera d’arte,me ne accorgo col mio mestiere di psichiatra,me ne accorgo nel vedermi sgomento e impedito davanti all’urlo soffocato di chi da me aspetta un aiuto,un sostegno,un appoggio e invece scopro che tutto quello che posso dare,offrire,distribuire è uno sguardo che ancora non vuole arrendersi,che si ostina,si incazza,si esaspera,si entusiasma e si deprime.Un respiro di speranza e di impegno,questo solo posso dirti!
    Alessandro

  8. 18
    El-Bi -

    Caro Abyss,
    ti sono vicino. Io ho avuto la fortuna di avere una famiglia forte che nei miei momenti di difficoltà c’era e quindi posso solo lontanamente immaginare cosa stai provando.
    Tu dici “lei non vuole
    smettere è il primo passo è proprio voler smettere” e posso ben capire la tua rabbia e quella di altri che hanno commentato, ma devi convincerti /ma penso che lo sai già bene) che quella del gioco è una malattia vera e propria, anche un mio amico c’è passato e va considerata come tale, una persona non è più cosciente e agisce come sotto ipnosi, come un tossicodipendente in astinenza.
    Per aiutare qualcuno però bisogna prima stare a posto. In aereo ti insegnano (lo ho notato solo da quando ho figli) che in caso di emergenza quando scendono le maschere dell’ossigeno devi prima indossarle tu e poi farle indossare ai figli o a chi diende da te. A un genitore premuroso verrebbe naturale fare il contrario: “prima aiuto mio figlio o chi ha bisogno di me e poi mi sistemo io”. Ma questo non è corretto, perchè se perdi coscienza mentre cerchi di aiutarli non ti salvi tu e non salvi i bambini.
    Per poter aiutare qualcuno devi essere più solido e in questo momento non lo sei. Hai già fatto un grosso passo scrivendo su questo sito, ora fai il secondo, devi volerti bene, voler bene a tua sorella e parlare con qualcuno di esperto (non gli amici virtuali di questo sito) per capire come affrontare la situazione. Nessuno ti risolverà nulla, la dovrai risolvere da solo, ma ti serve qualcuno che ti faccia capire quale è la direzione giusta.
    Un abbraccio.
    Non mollare.
    Mai.

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