Un pene piccolo fa godere lo stesso?
di
ciabattina
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Una curiosità: non ho letto tutto, ma ho letto di un ragazzo 19enne di misure 15 cm in lunghezza, corretti, e in certi casi (immagino erezioni particolarmente intense) un po’ in +, e 14 cm di circonferenza.
Ora, dico io: davvero uno del genere deve secondo voi preoccuparsi di eventuali confronti, o delusioni, o rifiuti, o prese in giro da parte delle donne? Uno cosi lo si ritiene “appena appena sufficiente?
E’ una domanda seria, lo sto chiedendo a voi!
Perchè se anche quelli così si lamentano, allora quelli che sono un po’ più sotto (a volte anche abbastanza più sotto, a livello numerico, tra cui io) non so cosa debbano fare!!!
Come la vedete? O ha ragione di preoccuparsi?
X M
Hai mai pensato che molti sapendo di avercelo piccolo non ci sono nemmeno andati in palestra per paura di essere sputtanati? anche quelli devi includere nella media statistica e la cosa può risultare alquanto difficile.
Molti complessati tacciono,si nascondono e soffrono in silenzio e risultano non esistere.
X emilox,
Spero che tu non sia andato a frugare nei cassetti delle signore per osservare i vibratori,e comunque quei vibratori non credo che penetrino sempre fino in fondo. Il fine,spesso, è lo sfregamento sulle pareti della vagina,e non necessariamente la ricerca del petrolio in profondità.
E’ curioso però che nel menzionare più volte le lesbiche, nessuno abbia mai avuto l’accortezza di rispondere al mio quesito:
Come fanno le lesbiche a godere senza pene?
X Robin
Sicuramente. E ti dirò io sono tra quelli, ma per quanto riguarda sport di gruppo dove poi tutti ci si fa la doccia in loco. Però sport individuali e anche la palestra non lo impongono. Io, per esempio, dopo la palestra mi facevo la doccia a casa. E per questo sono dell’idea che arrivare a rinunciare a tutto e a nascondersi sia troppo drastico e probabilmente sintomatico di un malessere più profondo.
Il problema si pone, secondo me, quasi esclusivamente nella sfera sessuale. Qui si parla di istinto, di biologia, a cui non si può certo rinunciare o, per lo meno, diversificare. Certamente non deve diventare una ragione di vita, ma siamo pur sempre animali, razionali, ma animali (della specie homo).
Io sono molto razionale e per cui non mi piango addosso e mi nascondo, riconosco il problema e cerco di risolverlo. Di per sè, un problema non è tale se c’è una soluzione. E allora in tutti questi anni mi sono dato da fare comunque, avendo una vita sessuale, seppur limitata in tanti aspetti, più che dignitosa.
Avere la possibilità di poter condividere, analizzare, sfogare la nostra situazione qui è utile e liberatoria ma penso che dobbiamo anche renderla costruttiva.
Vorrei adesso che abbiamo riconosciuto il problema non rimanere su questo argomento e riconfermare all’infinito la nostre certezze su di esso, ma condividere esperienze, dare e ricevere consigli, trovare soluzioni insieme, fare progressi e archiviare delusioni.
Allora ragazzi e malinformati!! la vagina e’come una calza si adatta al piede.dunque la vagina si avvolge intorno al pene e dunque a seconda delle dimensioni si adatta ,anzi piu grande e’ piu fastidio puo dare,poiche’ tra l’altro il punto G che eì all’interno sotto il pube a8 cm di distanza dall’entrata,ci puo arrivare qualsiasi pene,senza parlare del clitoride che sta all’esterno e dunque si puo lavorare dall’esterno,se vogliamo la vagina e’ il canale che conduce all’utero per la fecondazione eper la nascita del feto.ma tutto il resto e accessibile a chiunque.il fatto di grande e piccolo e’ solo una cosa di vanteria,ma niente di efficace.fidatevi che ne so qualcosa.ciao
DONNA
Le battute maschili su culi e tette esistono eccome ma il paragone non tiene.Culi e tette sono attivatori visivi(e tattili)ma non influiscono se non in misura marginalissima sul piacere fisico.
Il paragone semmai andrebbe fatto su muscoli e fisici palestrati.
Li si che c’e’ maggiore reciprocita’ per cosi’ dire.
Il pene invece,al di la della valenza simbolica,puo’ comunque in qualche modo e in maniera comunque differente da donna a donna, avere una qualche importanza.Su questo penso siamo d’accordo.Sul modo ci siamo gia’ soffermati.
A me interessa (e piu’) l’aspetto mentale.
Sotto questo punto GENERALMENTE chi e’ piu’ dotato ha meno l’ansia da prestazione.E’ un dato di fatto.
E sarebbe da chiedersi sul perche’ dell’attivazione del meccanismo e delle soluzioni..(perche’ la realta’ non ce lo fa diventare piu’ grosso).Non serve piangerci adosso(ci sono MILLE COSE piu’ importanti)Ma serve una tranquilla convivenza con quello che puo’ essere”un problema”
Ringrazio tutti i contributi che sono riuscito a leggere, in particolare Donna ed altri che hanno evidenziato che, comunque il pene piccolo crea disagio psicologico, paura di non soddisfare la propria donna, entrando così in un circolo vizioso che blocca ed impedisce l’atto amoroso. Io personalmente ho portato all’esasperazione mia moglie, la quale mi diceva che andavo bene, ma poi, molti anni fa, quando eravamo trentenni, io volevo avere rapporti più frequenti di uno-due a settimana.., lei si tirava indietro ed io attribuivo questo suo rifiuto di farlo quanto desideravo, al fatto che non avesse voglia per via delle mie dimensioni ridotte (13 cm) alla lunga questo fatto ha portato negli anni ad un deterioramento del rapporto, quando facevamo l’amore, il fatto solo di essere riuscito ad ottenere che lei mi si concedesse, mi eccitava a tal punto che… non reggevo e dopo poco avevo eiaculazione. Questo è sicuramente un problema, ma anche indotto dall’ansia da prestazione, la famosa spada di damocle che ci tormenta, almeno me personalmente, sta di fatto che comunque il mio matrimonio è finito e lei so che frequenta… un superdotato.. ma guarda un po’… con me faceva la pura e poi a 48 anni non ha esitato più di tanto nel trovarsi un amante.. Grazie a tutti per la vostra collaborazione.
Caro Alberto..non ne usciamo più. Certo che quello dici tu è vero, verissimo. Ma vorrei incoraggiarvi a non farvi troppi crucci per quello che è solo un aspetto della vita di coppia. C’è chi dice che il sesso è al primo posto in una relazione, per me non lo è. E’ importante ma non è uno degli aspetti preponderanti. Questa è la mia modesta opinione. Sono una donna e negli uomini mi piacciono sopratutto altre cose. Quando ho conosciuto mio marito me ne sono innamorata subito. Se avesse avuto un pene più piccolo? mah..credo che lo avrei amato lo stesso. A Toky vorrei dire che anche a me non va di fare l’amore tantissimo..ti dico il perchè. Ho una bimba piccola che gira sempre per casa e dorme nella nostra stessa stanza. La notte quando dorme io sono talmente stanca che non mi va di fare l’amore perchè voglio DORMIRE. Le dimensioni come vedi c’entrano ben poco. Oltre al fatto che il matrimonio in se (non so perchè è così..ma pere una legge divina!) fa calare la libido in maniera consistente. Vorrei concludere dicendo che non dovete stare troppo dietro a questa cosa..non fatevene una malattia insomma… vi saluto tutti caramente.
Eeeeeh Toky… le donne… esseri puri e sinceri..
Benissimo M,
Nel post 7397 però hai asserito che “..la media è…ecc ecc..”
Ti rendi conto come noi tutti, molto molto spesso, diamo per scontate cose che hanno il potere di suggestionare negativamente la persona che già di per sè è in difficoltà?
Io concordo con alberto2006 nel dare più importanza all’aspetto mentale del problema. Ci si sofferma sempre su aspetti di tipo tecnicistico:la ricerca del punto G, centimetri,lunghezza,larghezza profondità…ecc..
Quello che fa godere è quella cosa su cui noi abbiamo investito il nostro capitale libidico.Se è il pene grosso ,sarà il pene grosso ad essere strettamente necessario.Se è un marito masochista che si fa prendere a calci nel sedere,allora sarà quella la cosa eccitante,non il pene grosso;l’orgasmo finale potrà essere raggiunto con un movimento circolatorio della mano sul pube.Ma anche questo caso non è un rimedio universale ma solo una delle infinite possibilità.
Inutile nascondere che la fantasia del pene grosso è molto comune e che bisogna fare i conti con le tante persone che la esaltano.
Ma bisogna chiedersi, perchè non è consentito attuare queste sfumature comportamentali “Ad Personam” che provengono dalla psiche?
Quale è la necessità di obbedire o soddisfare stereotipi che potrebbero non avere nulla a che fare con quello che siamo?
Ritengo che sia un problema culturale interpolatosi nella nostra mente.L’infantile esaltazione della”cosa grossa”camuffata(talvolta a ragione) dietro l’evidenza di una maggiore frizione durante il coito.
Ma già in precedenza abbiamo assodato che la soddisfazione sessuale non può essere solo un fatto che riguarda l’intensità della frizione,
ma la frizione stessa è solo una delle tante variabili che possono coesistere nel loro insieme.
La donna che dà particolare importanza alla frizione fa bene a pretendere un pene grosso, è nel suo diritto,ma è espressione di cinica vessazione verso il maschio se lo viene a pretendere da chi ce l’ha piccolo.
L’arrogante pavoneggiare del maschio col pene grosso e
la cinica “vendetta” delle donne affette da angoscia di castrazione femminile(queste quì per davvero non hanno un pene,poverette!) scaricano sul minidotato una valanga di “immondizia mentale” dal fortissimo potere suggestionante,rinforzato dall’assenza di educazione psicosessuale nella quale la nostra società ci ha lasciati praticamente da sempre.
E’a questa mentalità arrogante e spavalda che la massa si adegua.
Ciò dovrebbe spiegare,nel mio modesto parere,l’apparente universalità della preferenza verso il pene grosso.
Robin ha fatto un trattato..o quasi.Ci sono spunti che possono essere fonti di approfondimento.
L’aspetto mentale dunque:da cosa puo’nascere?A volte e’ un problema dove il pene e’ la punta di un iceberg quasi simbolica volta a nascondere una struttura di personalita’ fragile.Ci si fossilizza sul pene ma e’ la personalita’ complessiva sulla quale si sorvola e che va analizzata.Certo ci vorrebbe tempo e spazio per parlarne.
Da dove nasce?In parte dall’adolescenza dove le battute e i paragoni si sprecano,in parte da esperienze poco felici e dai dubbi che si creano..in mille modi.Il problema e’ come superare i dubbi che con il tempo possono diventare paranoie croniche.Quasi sempre non ci si pensa,ma basta una battuta,un’allusione e zac…il dubbio riviene.
Il dubbio(in ogni caso relativo) nasce quando una donna (vedi le mie colleghe)parla delle dimensioni del pene come un totem quasi indispensabile.Pensi che sono si superficiali ma sotto sotto pensi che forse esplicitano in modo plateale una cosa che sotto sotto la maggior parte pensa.
Il dubbio invece piu’ fastidioso e’ quando la donna con cui stai tra le righe fa menzione(per quanto en passant)dell’ex taglia xxl.Lo puo’ fare in modo ironico,paradossale,ma il risultato e’ quello di creare disagio e farti porre delle domande.
L’equazione maschilee’ grossolana ma efficace:sta con me perche’ ho mille qualita ecc…ma nel ricordo il pene over 20 passato non puo’non lasciare nell’immaginario qualcosa e non puo’ a livello fisico essere comunque “dimenticato”.
Certo il pene e’ un dettaglio e se il resto non va chissenefrega se era od e’ fornito in modo generoso.Tutto vero ma a volte ci si sofferma su quello su cui ci si vuole soffermare..