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Tracce di te

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Lettera pubblicata il 24 Giugno 2020. L'autore ha condiviso 13 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Cultura - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 18 commenti

Pagine: 1 2

  1. 11
    ElizabethBennet -

    @salvoruotolo
    Che belle parole, Salvo! Territori sconfinati, presenze immortali! Drammaticamente, però, ci si rende conto talvolta come tutto ciò rimanga parola morta su carta, perché la persona che ha scritto quelle parole in realtà non ha saputo che confinarti ai margini della sua vita, destinandoti ad una sopravvivenza fatta di gesti sporadici. Territori sconfinati! E poi scopri che ci sono limiti ovunque! Vecchi e nuovi! Non resta che andarsene, per amor proprio e istinto di conservazione. Non credo esista nulla di più distruttivo che accontentarsi di un’elemosina di affetti. Ci vuole coraggio per far spazio ad un’altra persona nella propria vita. Qualcuno questo coraggio ce l’ha solo sulla carta e continua a farti pagare in eterno errori, mancanze, incapacità. Ti tiene in attesa, oggi una briciola, domani una zolletta di zucchero, il giorno dopo una goccia di veleno, perché tu non ti senta mai sicuro. Sapersi amati è qualcosa che libera e dà una forza enorme. 1/2

  2. 12
    ElizabethBennet -

    Ci sono persone, invece, che non ti vogliono libero, perché hanno paura che tu voli via. Allora ti amano male, ti amano poco, ti fanno provare tutta l’insicurezza di gesti mai scontati, mai elargiti con generosità e continuità. Se avessero saputo la tua voglia di restare! Ti dicono anche che è colpa tua se certi gesti non arrivano. Se non avessi detto quello, fatto quell’altro! Se non fossi incappato in quei 2-3 errori madornali! Proprio quelli che non avresti dovuto fare! Arrivi a mettere in discussione tutto di te, a pensare di essere una disgrazia per te stesso, artefice delle tue proprie sfortune! Diffida di chi ti dice “se non avessi fatto questo e quello io sarei ancora al tuo fianco!”. Chi ci vuole essere sa vedere oltre i tuoi errori, anche perché ne avrà fatti di suoi. Allontanati dal recinto dove hanno deciso che devi stare. E nessun libro vale quanto la persona che te lo aveva regalato. Di quella bisogna avere cura, della persona, non dei libri. Tu ne sei capace? 2/2

  3. 13
    rossana -

    Salvo,
    “Le persone a noi care sono dentro e fuori quei libri da loro amati. Hanno lasciato tracce dentro di noi. In realtà, in molti casi, non solo tracce, ma territori interi. Sconfinati. E questo li rende immortali.” – concordo, anche se questo non è per tutti, e forse è un bene che non lo sia.

    per me i libri sono soltanto libri. hanno un valore aggiunto finché ha valore la persona con cui si sono condivisi autori e inclinazioni.

  4. 14
    alisee -

    Il valore non è tanto nei libri, ma nei
    ricordi.
    I ricordi sono come dei quadri, ma è importante
    la cornice che gli diamo, perchè è questa
    che li condiziona.

  5. 15
    salvo ruotolo -

    @rossana
    Le tue ultime due righe rappresentano un approccio ai libri, diffuso e legittimo, ovviamente.
    E forse, questo approccio, è quello più indolore. Quello che lascia meno «lividi» sentimental-emotivi, direi.

  6. 16
    rossana -

    Alisee,
    sempre apprezzabili le tue poetiche sintesi.

    è proprio la cornice che si decide di dare ai ricordi che li rende speciali e diversi, proprio come si desidera che siano.

  7. 17
    S. -

    Caro Salvo, vorrei anch’io un amico che mi regali libri, e che mi racconti di altri, quelli che appena li noti in libreria, non puoi fare altro che pensare a quella persona cara che te ne ha tanto parlato. Devi essere un buon amico, per regalare e per suggerire libri. E trovare un buon amico, è raro. Non so cosa vi abbia portati a litigare e dividervi, ma è un gran peccato non tentare di riallacciare il vostro legame, Ciao.

  8. 18
    salvo ruotolo -

    @S.
    Non so se sono un buon amico, «per regalare e per suggerire libri». Non credo spetti a me dire.
    È anche capitato, di recente, di regalare libri, e di farlo per amore, affetto, stima – e molto altro -, ma ricavarne una reazione, da parte del destinatario, non proprio felice. La cosa mi ha amareggiato, a dir poco.
    Riallacciare? Le responsabilità dei rapporti che, lentamente, si consumano, sono bilatere. Mai di uno soltanto. E io ho le mie, indubbiamente.

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