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The Floating Piers, un’esperienza e una sfida

Ieri (Sabato) ho deciso di raggiungere The Floating Piers a Sulzano, come programmato pochi giorni fa.
Mi ero informato prima su internet per avere un’idea, ma nulla può sostituire l’esperienza di persona.
Pur avendo prenotato la navetta , alle 9.30 ero ancora in attesa e non si sapeva quando sarebbe partita, stesso discorso per la ferrovia, treni fermi!
In sostanza il trasporto pubblico è stato un fallimento.
Si era previsto un numero di visitatori la metà di quello reale, e quindi si è cercato di tamponare malamente la situazione.
Ho tentato l’accesso con l’auto, ma è pieno di posti di blocco su ogni accesso ai paesi vicini alla passerella, così ho puntato a nord, a Zogne, dove mi sono fermato e ho visitato
le famose piramidi di terra, una bella camminato e pranzo al sacco a mezzogiorno.
Mal che andasse avevamo visto quello.
Non è che avessi rinunciato, perchè al di là del valore di questa istallazione d’arte, di questa esperienza, un viaggio così ci mette alla prova , mette alla prova la nostra resistenza fisica, mentale e morale.
E questo è il vero motivo per cui mi sono messo in viaggio, cioè vedere se ero una persona abbastanza determinata, intelligente e se avevo le capacità fisiche per affrontarla (ho superato i sessanta).
La mia idea appunto, visto che il sud di Sulzano era saturo era scendere da nord, da Zone appunto, e così ho fatto poco dopo le due del pomeriggio.
Infatti alcuni dei posti di blocco , come speravo erano stati tolti , così sono sceso fino a Sale Marasino, e sono andato avanti finchè ho potuto, fino a un grosso posto di blocco, li vicino però ho trovato uno di quei famosi parcheggi vicino alle navette (costo 15 Euro).
Lì ho saputo dai vigili che le navette in realtà non partivano, erano state fermate.
Da lì c’erano 4 o 5 km a Sulzano sotto il sole e mi sono ugualmente incamminato coi miei familiari (nonostante la mattina alle piramidi avessimo percorso un anello di 4 km), ma un centinaio di metri dopo però ho adocchiato un motoscafo e chiesto se mi portava a Montisola.
(10 euro a cranio).
Ok, quindi con calze e scarpe in mano siamo saliti a bordo e via nelle acque del lago.
A metà strada però il motoscafo ha finito la benzina!
Per fortuna aveva mezzo bidoncino di scorta e l’ha versato nel serbatoio.
Però il motoscafo non voleva più partire……
Dopo diversi tentativi in cui pensavo che dovevamo farci recuperare dalla guardia costiera..o lacustre, invece è partito e ci ha portati a una scaletta a Montisola.
Ci aveva detto che da lì erano 300 metri dalla passerella, in realtà era almeno un chilometro!
Ora via verso la passerella comperando un ghiacciolo e acqua a un chiosco , e finalmente…la passerella… ci abbiamo messo piede!
Finalmente la mia determinazione aveva vinto!, mi sono tolto le scarpe per provare le sensazioni descritte da Christo.
Una lunga camminata camminando sulle acque, poi ancora Montisola, finchè abbiamo preso la passerella che porta a Sulzano.
Longhe e interminabili file di persone alle navette, ci siamo perciò dirette a piedi, ma dopo un pò attraversata la strada abbiamo visto arrivare una navetta strapiena ,fatto segno e saliti presssati come sardine.
E ci ha portati proprio vicino al parcheggio, lì ha fatto scendere tutti più su non andava, ma per me andava bene.
Uscire dal paese non è stato facile, impossibile andare verso Iseo o Sulzano, abbiamo rifatto il percorso dell’andata e finalmente siamo riusciti a uscire da questo vero e proprio imbuto e via verso casa stanchi e accaldati, ma….missione compiuta.
Ce l’avevamo fatta, la sfida era vinta!
Ma parliamo dell’Istallazione , beh è stata un’esperienza straordinaria camminare sulle acque sopra la passerella!,
un’esperienza che non dimenticherò, anche la mia compagna era stanca ma felice.
Abbiamo finito la serata in pizzeria, meritavamo proprio un premio!

Lettera pubblicata il 29 Giugno 2016. L'autore ha condiviso 7 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 1 commento

  1. 1
    LinuX -

    Ciao
    Io sono del posto, sarebbe stato semplicemente sufficiente organizzarsi per tempo ed avresti avuto sicuramente meno disagi. Arrivare all’ultimo momento a visitare un opera di importanza (nel suo genere) planetaria senza incontrare disagi è pressoché impossibile, credimi, la nostra piccola Sulzano ha retto benissimo ad orde di 100000 persone giornaliere. Se i treni erano fermi e le navette pure, evidentemente non era pensabile portare a collassare un paese con persone che oggettivamente non ci stavano e semplicemente aspettavano defluisse un po’ di gente in uscita prima di fare ripartire altro. Sulzano è un paesino, non è l’expo. Sei stato fortunato ad avere incontrato l’abusivo in motoscafo perché ti ha chiesto davvero pochissimo visti i prezzi degli acquataxi molto più cari. Purtroppo non ti sei informato a sufficienza perché sarebbe bastato arrivare da noi nei primi giorni, partendo all’alba, prenotando un traghetto da iseo oppure da Sarnico ed avresti avuto una esperienza ancora più bella. Io stesso sono andato all’expo il penultimo giorno, è stata una faticaccia con code di ore per ogni padiglione, ma non ho parlato di fallimenti, era ovvio. mi dovevo organizzare meglio ed andarci molto prima. Sono contento che ti sia piaciuto in ogni caso. Ciao

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