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Sulla morte dell’amore

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Lettera pubblicata il 2 Dicembre 2006. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 17 commenti

Pagine: 1 2

  1. 11
    maurizio -

    Ciao VEDOVA NERA ,non farti schifo e neanche il fatto di essere finita in un sito
    tu sei piena d amore dentro te al punto che la persona che ti ha amata per prima la hai vista come un dio NON MOLLARE
    perdonami ma con le parole non sono bravo CIAO

  2. 12
    ChiaraMente -

    E’ pur vero che l’uomo soddisfa degli istinti e in quanto animale sociale tende alla ricerca di una compagna per evitare la solitudine così come di compagnia in generale però è anche vero che è dotato di una corteccia cerebrale più sviluppata che gli consente di sottoporre al vaglio della ragione e, se siamo fortunati, del senso morale svilupato nei lobi prefrontali, suddetti istinti. Tutto farebbe pensare a una sublimazione degli istinti, una trasformazione in qualcosa di più alto e nobile di un puro desiderio sessuale o della paura della solitudine. E’ evidente che tale sviluppo cerebrale non è stato sufficiente giacchè a volte- a volte?- gli animali ci danno punti in fatto di logica e moralità. Si, anche di logica. Infatti l’equilibrio della fauna è molto delicato e si basa sul fatto che se ci son predatori devono esserci anche predati. E guardacaso i leoni ogni tanto, quando capita, curano i cuccioli di gazzelle e simili, un pò come noi alleviamo conigli, dando oltretutto prova di grande senso morale dal momento che è troppo facile mangiarsi i cuccioli piuttosto che gli adulti- anche se qualche furbo poi li ruba e se li mangia. A noi resta l’illusione di capire questi fenomeni e di interpretarli alla luce della nostra “intelligenza” e la soddisfazione di una ricerca interiore infinita sui nostri reali sentimenti o pulsioni, cercando di dar lustro alla nostra specie con mille parolon atti a illustrare la capacità di amare. Perchè anche l’amore “puro” della madre verso i filgi contiene il bisogno di continuità della specie e la trasmissione dei propri geni, la continuazione della famiglia nel mondo, nella migliore della ipotesi, con tutte le aspettative connesse al ruolo assegnato già da prima della nascita. In fondo quante madri mettono al mondo dei figli solo perchè pensano che la vita sia meravigliosa e sia un bellissimo regalo da fare in tutta onestà? Madri fortunate, o ingenue, o molto credenti, o molto giovani e non ancora trasformate dalla vita e dalla sua corruzione. Anche la maternità, seguendo la tua logica Darwiniana, non è che un istinto di conservazione della specie giustificato anche da un punto biologico da tutta una serie di simpatici ormoni che anche nell’evoluto essere umano si fanno sentire e si traducano in quell’incoercibile voglia di prendersi cura di un batuffolino rosa. Sperando che la nostra evoluta corteccia sia all’altezza del compito perchè pare che faccia più danni della meno sviluppata corteccia animale, così chiara e lineare. Non è forse vero che prima dell’avvento dell’uomo regnava un perfetto equilibrio in natura mentre ora siamo appestati dalla specie umana che spopola e che produce cacche su cacche non biodegradabili, fumi, vapori e quant’altro frutto della sua “intelligenza”? E dov’è l’amore per le generazioni future? L’amore disinteressato? Quelli che l’hanno provato son finiti sui libri di storia come esseri illuminati. Gli altri credo si aspettassero sempre qualcosa in cambio, sia genitori che partners.

  3. 13
    Vedova Nera -

    Di nuovo io.Vedova Nera.
    Avevo scritto del mio ex,che mi aveva lasciato,e io sono sprofondata nella depressione. Mi sono fatta tante colpe, e sono arrivata alla conclusione che il nostro rapporto è stato rovinato anche dalla mia eccessiva disponibilità,ero il suo rifugio di coccole e di insoddisfazioni.
    Ogni sera sapeva che ero lì ad attenderlo…
    La sua decisione di lasciarmi è stata sofferta, perchè come avevo già scritto,eravamo entrambi dipendenti di affetto.
    Anch’io a volte pensavo di lasciarlo, sentivo che era un legame pericoloso per entrambi.
    L’ho odiato,ma poi a quanto pare,a dire basta alla nostra storia,ha contribuito il cambiamento di città per un’altro lavoro.
    Voi direte perchè non ha pensato di portarmi con lui.
    Bhè…abbiamo 16anni di differenza, che non è poco…Lui è ancora un ragazzo bisognoso di scoprire il mondo.
    Credo sarei stata un peso per lui..
    è molto confuso, ha bisogno di me ma non vuole sentirsi troppo legato.
    Quindi all’apertura del nuovo mondo, e lavoro fuori città, si è buttato nel buio, tra tensione e voglia di cambiare di vita.
    Da una parte mi sono sentita usata…mi cercava ogni sera, mi ha abituato alla sua costante presenza.
    Non voglio dire che non provi sentimento per me, o non mi avrebbe sempre cercata,ma non è riuscito a gestire i suoi sentimenti,finchè sono scoppiati come bomba,buttandolo nel caos totale.
    Premetto che più volte ha tentato di lasciarmi, senza mai riuscirci definitivamente.
    Era in conflitto totale..
    Tra depressione e momenti di svago ho tirato avanti fino a ieri.Finchè ieri notte me lo trovo in casa…un pò alticcio e un pò in crisi, si è buttato tra le mie braccia,si chiedeva che cosa ci faceva da me…Abbiamo dormito insieme.
    Fino al risveglio, in cui ho mostrato un pò di freddezza.
    Mi sono pentita perchè temo che pensi che come tempo fa, sono sempre disponibile per lui,ho cercato di fargli capire che sto facendo la mia vita, che possiamo vederci senza impegno.
    Sono nel caos totale, lui a breve cambierà città,mi maledico perchè ho ceduto,per la mia debolezza…E cedendo sicuramente mi farò ancora più male.
    Scusate la lettera caotica…

  4. 14
    cata -

    ciao, sono stata lasciata dopo 10 anni di convivenza. Pensavo per problemi con suo figlio (borderline) pensavo che si dovesse dedicare a lui…niente di tutto questo, si e’ messo con una ragazzina. Lui ha 50 anni, lei 23. Non saro’ la prima ne’ l’ultima ma come fa una come me di 44 anni ad avere fiducia nel futuro? Forse avrei dovuto lasciarlo tanto tempo fa quando non voleva altri figli ne’ matrimonio. avrei dovuto capire che vivevo con un grande egoista. invece con questa fara’ entrambe le cose e io spero solo di non saperlo mai perche’ penso di non farcela a sopportare tutto questo.

  5. 15
    pol -

    per vedova nera , pure io mi sono messo a scrivere stasera , mi chiedo perchè farla finita ?????????????
    Serve a qualcosa ????????????????
    naaaaaaaaaaaa
    a niente , stai serena i bei momenti ritornano sempre anche se adesso vedi nero , prima o poi troverai la luce , e tornerai a essere felice se non da sola magari con un altro ragazzo , la vita è un bene prezioso non buttarla via , ne soffrirebbero solo i tuoi parenti , e non è giusto , ciao fa la brava .

  6. 16
    Rossella -

    Sinceramente la penso in maniera diversa perché non vivo la scelta del partener come un tabù. Semmai dovessi arrivare al matrimonio lo farei con la consapevolezza di chi si è diplomata ben quattordici anni fa. Quattordici anni fa avevo diciannove anni. Pensa. Tutto quello che è accaduto prima dal 2003 ad oggi mi ha consentito di capire come va il mondo. Ad oggi penso di avere le stesse possibilità di giurare amore eterno ad un uomo perché molto umilmente riconosco di non poter amare con la stessa generosità di chi vive sullo sfondo di una sconfinata giovinezza. Innamorarsi alla mia età è diverso. Un uomo della mia età con ogni probabilità si sentirà più orientato verso una ragazza più giovane. Anch’io aspetto un uomo con il quale varcare la porta di casa in maniera quanto più naturale possibile. Naturale per me. Infatti ti dico subito che tra tutti gli uomini che ho avuto modo di conoscere in amicizia solo uno è quello che mi ha dato l’idea di essere fatto apposta per me. Anche se mi ha deluso sotto certi aspetti, tra tutti, resta una vera benedizione perché ha un carattere che mi fa desiderare di consegnarmi di tutto cuore a lui…

  7. 17
    Rossella -

    […] Non solo per l’umiltà del cuore, ma per il suo atteggiamento di piena fiducia nell’amore che gli fa vivere la vita come un cantico. Io non riuscirei ad andare d’accordo con un uomo (soprattutto con l’uomo che in teoria dovrebbe essere compatibile con me) che vive la vita accontentandosi di giacere nella povera capanna dei nostri progenitori con tutti quei doveri che appesantiscono le nostre giornate. Lui anche se non se ne è mai sentito degno non ha mai lasciato la casa del Padre. La vita diventa degna quando l’anima vive nella gloria.

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