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Sulla morte dell’amore

di

«Le cose umane sono fragili e caduche. Siamo sempre alla ricerca di qualcuno da amare e da cui essere amati».

Cicerone

In questa affermazione di Cicerone è racchiusa una grande verità. Analizzandola viene fuori l’essenza dell’essere umano. Quando Cicerone si riferisce alle cose umane che reputa fragili e caduche, ci fa capire come qualsiasi cosa che riguardi l’essere umano come il sentimento, l’amore, la passione, i nostri propositi, siano forti quanto fragili. Ad esempio, quando amiamo la nostra Lei o il nostro Lui, in quel momento pensiamo che il nostro sentimento sia forte come l’acciaio, pensiamo che nulla potrà succedere all’amore che proviamo, ma inutile dire che non è così. Quando successivamente, il nostro partner esce dalla nostra vita o il nostro sentimento si trasforma in altro, ci chiediamo come sia potuto succedere, ci domandiamo come è stato possibile far sì che il nostro amore si sia sgretolato come un castello di sabbia. L’amore, che è il sentimento forse più forte che possiamo provare, si trasforma in indifferenza e addirittura odio, e se ciò accade a detto sentimento, figuriamoci come sia fragile il resto delle nostre emozioni. Nulla dell’essere umano si fonda su basi solide, siamo sempre in continua evoluzione (o involuzione), quindi cambiamo sempre, neppure la nostra personalità è solida, proprio perché cambia in continuazione. Quando si verifica la morte dell’amore, ciò che reputiamo la nostra linfa vitale, cioè il nostro partner, evapora e svanisce nel nulla come se non fosse mai esistito. A volte credo che l’amore sia solo una risposta emotiva alla nostra più grande paura: la solitudine. Non parlo dell’infatuazione amorosa che credo sia semplicemente una risposta psicologica all’istinto di conservazione della specie, al nostro spirito di sopravvivenza, parlo dell’amore vero, cioè tutta una serie di sentimenti, come il bene e il rispetto (e altro ancora ovviamente) che si verificano se una persona ci piace veramente. Qui si verifica la seconda parte dell’affermazione di Cicerone. È vero, siamo sempre alla ricerca di qualcuno da amare e da cui essere amati e credo che questo rientri sempre nella psicologia dello spirito di conservazione piuttosto che in un sentimento puro e privo di reazioni programmate. Dividendo questo concetto in due parti notiamo che ci sono due verità distinte: a) Siamo sempre alla ricerca di qualcuno da amare. Dobbiamo convogliare l’energia che abbiamo, sempre verso qualcuno o qualcosa (non per niente quando smettiamo di amare, ci sentiamo stanchi e senza energie). Il nostro istinto ci guida alla ricerca di una persona da amare, altrimenti ci sentiremmo inutili e il nostro spirito di sopravvivenza si annullerebbe determinando proprio l’annullamento dell’individuo (che porta inevitabilmente alla morte) e quindi come meccanismo di difesa, il nostro inconscio ci fa credere che abbiamo bisogno di qualcuno da amare, altrimenti non ci sentiamo completi. Stesso discorso con la seconda parte del secondo concetto dell’affermazione di Cicerone: b)…e da cui essere amati. Se non siamo importanti per qualcuno ci sentiamo male, come se fossimo inutili. Ho sentito molte volte la frase: “Perché nessuno mi ama?”. Mi chiedo spesso perché sentiamo il bisogno di essere amati, come se stare soli porta al fallimento di una vita. Perché, mi chiedo perché. Avverto in questo concetto, un operazione macchinosa del nostro io, un impulso che ci costringe a trovare qualcuno a tutti i costi, altrimenti saremmo inutili. Non può essere così, non ha un senso concreto. In ogni caso, gli ultimi due punti rappresentano un’unica cosa, la reazione programmata in assoluto più comune e presente nell’individuo, il nostro più grande meccanismo di difesa, come detto in precedenza: la paura della solitudine. Il problema sta nel fatto che quando abbiamo colmato questa nostra grande lacuna, e quindi abbiamo trovato finalmente qualcuno da amare e da cui essere amati, scatta l’istinto di conservazione della specie, che ci fa desiderare qualcun altro da amare e da cui essere amati. Mi guardo sempre intorno, vedo le coppie che passeggiano per strada e noto sempre che entrambi i partner guardano sempre altre donne o altri uomini, desiderano sempre altro, e in questo caso rientriamo nell’istinto sessuale che a mio avviso rappresenta il primo punto che guardiamo (inconsciamente). Il bello è che l’istinto sessuale, poi si tramuta in bisogno di amare e di essere amati e qui si ritorna al punto di partenza determinando l’annullamento dell’amore. È un circolo vizioso. Forse, quella energia di cui parlavo prima, rappresenta proprio l’istinto sessuale, e non potendolo soddisfare, perché in una società falsa e puritana come questa non puoi soddisfarlo come e quando ti pare, la incanaliamo verso il bisogno di qualcuno. Forse l’amore comunemente inteso, è proprio un’illusione, un istinto, nulla di astratto e trascendentale, come ci hanno fatto credere. Questo non significa che l’amore puro e vero non esista, però credo che sia molto difficile provarlo. Possiamo analizzare due tipi di amore: quello di coppia e quello verso la prole. Sono differenti ma alla base hanno lo stesso principio: l’istinto. Nel primo si tratta dell’istinto di sopravvivenza, un istinto puramente egoistico che ci fa sopravvivere. Nel secondo caso, l’istinto di protezione che ogni genitore e in particolar modo la madre, ha nei confronti del proprio figlio. Si tratta di istinto perché nel regno animale, spesso si vedono cose considerate eccezionali, come una leonessa che bada alla cucciolata di un’altra leonessa come se fossero figli suoi, o meglio come i cuccioli di una specie che vengono accuditi da una femmina di un’altra specie. Tutti casi che confermano la teoria dell’istinto. Credo che l’amore vero non sia per niente egoista, significa volere il bene dell’altro senza ricevere nulla, cosa che non si verifica tanto spesso, quasi mai in effetti. Come al solito per trovarlo bisogna guardare in se stessi, quindi, quando lo troveremo avremo la consapevolezza che esiste qualcosa che è simile all’amore ma che non si può chiamare così, perché al di là dell’amore stesso.

Lettera pubblicata il 2 Dicembre 2006. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 17 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Cleopatra -

    Come darti torto?Concordo pienamente ciò che hai scritto!

  2. 2
    iesiua -

    Grazie per il commento Cleopatra 🙂
    Mi rendo conto di aver fatto quasi una tesi nello scrivere questa lettera ma dovevo trascrivere ciò che sentivo. Anche io come molti in questo forum, sono stato lasciato e ho dovuto riflettere sul perchè un giorno ci sia alza la mattina e si dice al proprio partner: “Non ti amo più.”

  3. 3
    Cleopatra -

    IESIUA,io l’ho detto dopo sei anni di convivenza,guardandolo fisso negli occhi senza tanti giri di parole NON TI AMO PIù,però quando l’amore finisce non si può fare nulla,mi spiace averlo fatto soffrire…COMUNQUE molto bello ciò che hai scritto,ed è una viaggio nella riflessione…

  4. 4
    iesiua -

    Mi trovi completamente daccordo con te Cleopatra. È vero, quando l’amore finisce non si può fare proprio nulla, però è bello sperare di potersi ritrovare. L’amore finisce per cause gravi o semplici fraintendimenti ed è un peccato quando per colpa di incomprensioni si perde ciò che consideravi il soffio della vita. Grazie per i tuoi spunti di riflessione.

  5. 5
    Cleopatra -

    Caro Iesiua,se ho tagliato questa storia è perchè il mio amore si era spento e perchè mi sentivo nel profondo del cuore che non sarebbe mai stato lui l’uomo della mia vita,non volevo ne sposarlo ne avere figli,lasciandolo gli ho dato la possibilità di rifarsi una vita,lui da Uomo intelligente ha apprezzato con le lacrime agli occhi la mia decisione,in sei anni non ci siamo mai lasciati,se sono arrivata al punto di dire una cosa del genere voleva dire davvero che era finita,anche perchè mi conosce,sa che quando prendo una decisione importante ci penso bene e sono sicura,lui stava male,e ha preferito non vedermi e non parlarmi,un giorno quando il suo amore si spegnerà,si farà sentire,e mi sembra giustissimo,infatti ho rispettato il suo silenzio,io gli auguro solo tutto il bene di questo mondo!Dopo ho conosciuto una persona e mi sono perdutamente innamorata,ma il mio amore non è servito a nulla,perchè lui mi ha conquistato con l’inganno,ha fatto finta di essere innamorato ed io ci sono cascata se cosi’ vogliamo dire,ora ti dirò questo che potrebbe risultare una frase infelice:quello che ho provato con questa persona non l’avevo mai provato per nessuno,e se con il mio ex il pensiero del matrimonio era per me lontano anni luce,a questo me lo sarei sposata anche entro un anno e avrei fatto anche un figlio,sono certa di non averlo mai amato veramente il mio ex convivente,anche perchè se non fosse stato cosi’ non l’avrei MAI lasciato,e soprattutto dopo poco tempo non mi sarei mai perdutamente innamorata di un altro!La cosa ancora più triste è che sto soffrendo tantissimo per questa persona,pur sapendo che non ha senso,infatti sono sparita,non lo sento e non lo vedo,lui voleva tenere un rapporto di amicizia,ma sai benissimo che non serve a nulla,questa sembra la GIUSTIZIA DIVINA,io ora sto passando la sofferenza che sta vivendo il mio ex per me!Con la differenza che io l’ho lasciato perchè l’amore era finito,mentre l’altro mi ha lasciata perchè non mi amava!Nella vita tutto può succedere,ho solo imparato ad affrontarla,anche quando il dolore non ti fa più vedere le cose giuste,ma per dignità e orgoglio ho sempre cercato di non buttarmi via e di non umiliarmi per niente e nessuno.

  6. 6
    iesiua -

    Ciao Cleopatra, ripredendo il tuo ultimo commento, un ragionamento che sento spesso fare da chi ha lasciato è quello che hai scritto tu:

    “…sono certa di non averlo mai amato veramente il mio ex convivente,anche perchè se non fosse stato cosi’ non l’avrei MAI lasciato,e soprattutto dopo poco tempo non mi sarei mai perdutamente innamorata di un altro!”

    Io la metterei in altri termini:

    Quando dici: “…sono certa di non averlo mai amato veramente il mio ex convivente,anche perchè se non fosse stato cosi’ non l’avrei MAI lasciato”

    Io direi che se tu non l’avessi amato come dici non ci saresti stata 6 anni. Non conosco la tua storia ma prova a ricordare quando vi siete conosciuti, i primi tempi, i primi mesi e perchè no anche i primi anni. Non credo che una persona possa stare con un’altra persona per sei anni senza provare quantomeno un pizzico di amore.

    Quando dici: “…e soprattutto dopo poco tempo non mi sarei mai perdutamente innamorata di un altro!”

    Quando l’amore finisce, come abbiamo detto in precedenza non si può fare nulla e chi lascia in genere si è disinnamorato. Rispetto a chi viene lasciato, chi lascia rimargina le ferite in meno tempo ed è pronto per una nuova storia più facilmente di chi viene lasciato. L’amore di coppia comunque si basa sempre sull’egoismo. Se non ci sono motivi gravi come tradimenti et similia, evidentemente chi lascia, in alcuni casi, non ha più ciò che vuole dal partner. Tu potresti aver amato il tuo ex ed esserti disinnamorata dopo ma comunque averlo amato. Non si può giustificare il fatto che tu ti sia innamorata di un altro dopo aver lasciato il tuo ex col fatto che non lo avevi mai amato. Sono sicuro che anche la mia ex a distanza di qualche mese da quando mi ha lasciato abbia già un altro, ma questo per me non vuol dire che lei non mi abbia mai amato, anzi, tutto l’opposto. È quello che ho cercato di spiegare nella lettera. L’innamoramento ci porta a credere che il partner che abbiamo accanto sia quello giusto (anche se lo abbiamo da poco tempo), l’amore però ci mostra la vertià: ciò che il partner che abbiamo accanto è la persona giusta per noi. Bisogna non confondere l’innamoramento con l’amore, sono due cose ben distinte. Non sono un caso tutte quelle storie che dopo 10/12 anni di fidanzamento finiscono e chi lascia o e stato lasciato si sposi con il nuovo partner dopo un anno. Come vedi sono tutte storie simili perchè anche se gli esseri umani sono tutti diversi, hanno comunque una base caratteriale comune ed uguale per tutti gli individui, ossia, l’istinto; per questo ci comportiamo tutti alla stessa maniera, con piccole differenze ma comunque, tutti in maniera molto simile.

  7. 7
    Cleopatra -

    Hai perfettamente ragione,io mi sono semplicemente disinnamorata,lui non mi ha fatto nulla,però credo anche che non sia stato poi cosi’ forte il mio amore per lui,ma come dici tu se ci sono stata sei anni vuol dire che l’ho amato,ma sai provando un amore fortissimo per l’altro,incosciamente ho dedotto quello,ma comunque sia,è proprio vero seguiamo il nostro istinto in quasi tutte le situazioni,non mi pento di nulla,anche questa sofferenza che sto passando ora mi sta facendo capire tante cose,e sono fermamente convinta che il giorno che riabbraccerò la felicità sarà ancora più bello!Un abbraccio…

  8. 8
    iesiua -

    Cara Cleopatra, ti abbraccio forte anche io e spero vivamente che tu possa trovare ciò che cerchi. Spero che tu possa trovare la felicità. La felicità la puoi trovare anche nel momento più buio della tua vita, l’importante, come disse qualcuno, è ricordarsi di accendere la luce :).
    Un abbraccio forte.

  9. 9
    Vedova Nera -

    Ho sempre deriso l’amore, perchè non ci credevo…
    Lo vedevo come un’illusione e io mai avrei potuto caderci.
    Invece pare che ho conosciuto l’amore, che poi chissà perchè si chiama così…
    E ora che la storia è finita, mi sento annullata.
    Un lutto l’avrei superato meglio, assurdo già.
    Sarà che sono sempre stata carente di affetto fin dall’infanzia, tra violenze e tensione continua.
    Non so se mi sento vittima per giustificare i mie sbagli nelle relazioni.
    Il mio modo distruttivo, distruggere per poi ricorrere ai riparari.
    Ferire con la mia freddezza per poi colmare l’uomo di calore.
    Sono molto confusa.
    Ma questa mia unica storia d’amore, forse era già segnata a non andare avanti.Mi chiedo se è per colpa della mia distruzzione, se ormai lui aveva capito che non eravamo fatti per stare insieme.Non so.
    La nostra era una dipendenza affettiva, tante volte ha tentato di lasciarmi,ma mai riuscito.Mentre io l’avevo solo pensato.
    E ora mi trovo quà nel vuoto, mi faccio pena e schifo, tanto da pensare di farla finita.
    Sono sempre stata una persona, spesso apatica e amorfa, chiusa nel mio mondo, una stanza dove passo il tempo con il pc e la musica.
    Ma ora che mi ero abituata ad avere accanto ogni giorno e notte, la stessa persona che amavo, per me stare rinchiusa in queste mura è angosciante…
    Conosco la noia, e se prima di incontrarlo riuscivo a convivere con il mio silenzio e apatia , ora mi riesce impossibile….
    E come togliere a un bambino il suo orsachiotto con cui è abituato a dormire, e come togliere il ciuccio a un bambino in lacrime.
    Detesto provare sentimenti, come detesto che la mia felicità dipende da lui…
    Ho retto ai lutti, a cose peggiori.
    E ora contemplo il vuoto, con la voglia di finirci per sempre…
    Così non penserò più a nulla.
    Scusate lo sfogo.
    Mi faccio pure pena di essere finita a scrivere in un sito.

    Distinti Saluti.

  10. 10
    Davide -

    Vedova nera, io non mi faccio schifo perchè sono qua a scrivere. Anzi ne sono fiero. Esiste tanta pochezza in giro, almeno qui scrive gente profonda, vedi sopra…
    Se sei qui un motivo c’è. Dopo due anni la mia donna mi ha lasciato e sono qui a farmi domande a cercare di capire se esiste qualcosa di razionale tutto ciò.
    Tirati su, esci, fai sport. Lui sta vivendo e tu perchè tu non dovresti farlo? Vali così poco? Non credo proprio, riprenditi la tua vita e guarda sorridente alla vita, almeno provaci…Fammi sapere

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