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Suggerimenti per la manovra economica

Le misure volte alla razionalizzazione della spesa pubblica e quello orientate a sviluppare iniziative economiche devono a mio parere essere al centro della manovra.
Misure controproducenti sono sicuramente
1. Le misure una tantum (condoni, privatizzazioni, ecc…) non sono strutturali e non contribuiscono al risanamento della struttura economica della nazione.
2. Le misure orientate a penalizzare i consumi (aumento dell’IVA, misure di solidarietà,etc…) non contribuiscono alla crescita del paese e del lavoro perché riducono la possibilità di spesa.
Misure idonee potrebbero essere a mio parere:
1. Deducibilità dalla base imponibile in dichiarazione dei redditi dell’IVA versata dal contribuente per tutte le attività a valore aggiunto fatturate da imprese e professionisti per la realizzazione di opere, prestazioni di servizi, assistenza medica e costi per l’istruzione sino all’azzeramento della aliquota marginale del contribuente. La deducibilità permette infatti di creare una contrapposizione di interessi tra chi eroga la prestazione e chi la richiede. La deducibilità infatti, sino ad azzerare le proprie tasse rappresenta un incentivo enorme a richiedere l’emissione di fatture per tutto ciò che è riconosciuto deducibile. L’aspetto positivo per l’erario è che il gettito IVA non cala, anzi si incrementa perché c’è interesse ad avere il documento fiscale per la deduzione. Inoltre l’altro aspetto positivo è un maggior gettito IRPEF in quanto il minor gettito da parte dei contribuenti che hanno aliquota marginale molto bassa (23 o 28 %) viene ampiamente compensato dall’aliquota (marginalmente più alta) dei contribuenti che , per la caratteristica intrinseca della loro attività sono portati a dichiarare inevitabilmente di più e ancora, se questi contribuenti più ricchi a loro volta si attrezzassero per abbattere questo maggior ricavo con l’acquisto di prestazioni deducibili, questi non farebbero altro che spostare il loro reddito imponibile su altri soggetti e così via con un effetto a cascata il cui maggior contributo per l’erario sarebbe rappresentato da un maggior gettito di IVA in quanto ad ogni passaggio di denaro con fattura deducibile corrisponderebbe un nuovo gettito IVA. In questo modo tutti pagherebbero meno tasse dirette ma più tasse indirette e l’ultimo della catena è quel contribuente così ricco che non riesce con tutte le spese deducibili che supporta a compensare il reddito che percepisce e quindi sarà tenuto a pagare in proporzione come stabilito dalla Costituzione. Tra gli acquisti deducibili sono esclusi gli acquisti di beni di consumo (auto, aerei , case, tv, etc…) ed in generale tutto ciò che è un prodotto finito, mentre restano deducibili tutti i costi sostenuti per l’acquisto di prestazioni (avvocati, notai, medici, ingegneri, geometri, consulenti del lavoro , elettricisti, idraulici, etc…). La discriminante tra costo deducibile e costo non deducibile è semplicemente legata alla natura della prestazione d’opera erogata , ovvero al valore aggiunto che la persona in virtù del proprio lavoro ottiene dall’altro per la prestazione fisica o intellettuale prestata.
2. Abolizione del diritto alla pensione con soli 5 anni (una legislatura) per tutte le cariche politiche. Il periodo svolto con tali incarichi è ricondotto nell’alveo del montante contributivo come per tutte le altre professioni. Il maggior onere versato aumenterà il montante proporzionalmente e quindi il beneficio finale sarà di un maggior montante contributivo al termine della carriera lavorativa.
3. Abolizione della remunerazione per i doppi e tripli incarichi. Ognuno dovrà indicare quale attività sia quella prevalente ai fini della remunerazione e per gli incarichi accessori viene riconosciuto un gettone annuo di importo pari a non oltre al 20% della retribuzione principale.
4. Introduzione dell’obbligo a svolgere attività socialmente utili coordinate dalle regioni da realizzarsi esclusivamente nell’ambito della riqualificazione del territorio al fine di facilitare l’ammodernamento del paese ed aumentare l’appetibilità turistica e a favorire l’insediamento della popolazione nei nuovi territori recuperati. Per il raggiungimento di questo obbiettivo le forze lavoro sono reperite tra i disoccupati da più di 6 mesi, che coordinati da aziende incaricate dallo stato per la realizzazione delle opere di interesse pubblico generalmente non finanziabili da altre fonti (rimboschimento, pulizia del letto dei torrenti, riqualificazione urbana, …). Le forniture dei materiali e delle attrezzature saranno sostenuti dallo Stato al costo approvvigionandosi direttamente dalle aziende produttrici, le aziende incaricate di coordinare il lavoro saranno remunerate in base alla loro attività di coordinamento, e di progettazione, la forza lavoro è gratuita e fornita dai disoccupati in cambio di vitto e alloggio per la durata del servizio pari a 6 mesi rinnovabili di 6 mesi in 6 mesi. L’alloggio sarà fornito dalle strutture pubbliche in disuso quali le caserme , il vitto sarà erogato a carico dello stato al costo attraverso accordi con aziende di catering. La somministrazione delle vivande sarà gestita in autonomia (sotto coordinamento del catering) dagli stessi disoccupati impiegati in queste opere. La prestazione d’opera erogata dal disoccupato gli permette di avere una contribuzione figurativa valida per il raggiungimento della pensione(analoga all’ex servizio militare) e di ricevere crediti formativi in base al lavoro svolto e all’impegno profuso e al raggiungimento degli obiettivi dichiarati che potranno essere utilizzati al fine di una assunzione definitiva in una azienda. In deroga alla prestazione gratuita può essere previsto un contributo inizialmente minimo e successivamente crescente ad ogni rinnovo per dotare di un minimo di autonomia queste persone durante questo periodo di occupazione. Il contributo di disoccupazione cessa di essere erogato alle persone prive di vincoli coniugali e senza figli a carico perché compensato dalla occupazione nei “campi di formazione e lavoro”. Le aziende che partecipano al piano di formazione lavoro devono attingere preferibilmente nel bacino dei lavoratori impiegati in queste attività selezionando le persone in base ai crediti e alle proprie necessità produttive. Lo sviluppo e la sistemazione del territorio favorisce l’insediarsi di nuove attività produttive nel turismo e nella produzione agricola a km 0. I disoccupati che invece di limitarsi a percepire l’indennità di disoccupazione esercitano questa attività di lavoro per la comunità, oltre ad avere vitto e alloggio maturano il diritto alla pensione e hanno un canale privilegiato per una successiva assunzione in aziende interessate alle figure che hanno maturato specifica esperienza e riqualificazione (edili, idraulici, elettrici, etc…) Il tempo dedicato a queste rappresenta una valida alternativa all’occupazione precaria.

Lettera pubblicata il 26 Agosto 2011. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Cittadini - Politica

La lettera ha ricevuto finora 1 commento

  1. 1
    Rado Samez -

    Due suggerimenti combattere l’evasione fiscale:
    Regolamentazione e tassazione della prostituzione, nelle diverse forme. Escort, accompagnatrici, massaggiatrici particolari(tantra, ayurvetici, orientali prostatici ecc. ecc.). Come mai massaggiatrici,e massaggiatori tradizionali con tanto di diploma o adirittura laurea, sono soggetti a tassazione, mentre queste prestatrici d’opera sessuale sono legalmente autorizzate a vendere la propria opera o il proprio corpo esentasse.
    Innumerevoli siti internet pubblicizzano tariffe, prestazioni indirizzi e n. telefonici di queste operatrici.
    ICI. Farla pagare agli enti religiosi perlomeno quando questi sono gestiti a scopo di lucro.
    Chi paga ancora un mutuo per la propria casa,( che in effetti è ancora proprietà della banca) non deve pagare l’ici.

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