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Sto male e vorrei andar via di qui

Salve,
È da un bel po’ di tempo che sto male. Vivo in un paese in cui ormai non c’è più nulla, nessuno… Ho chiuso tante amicizie a causa della loro falsità e ipocrisia e mi sono ritrovata sola nel corso del tempo. Adesso mi sento male, piango quasi ogni giorno, mi sento sola e vorrei andar via di qui, ma purtroppo gli studi al momento me lo impediscono. Per di più non ho una macchina per potermi spostare e non so come risolvere. Qualcuno mi consigli per favore, ve ne sarei grata.

Lettera pubblicata il 2 Novembre 2020. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 7 commenti

  1. 1
    Bottex -

    Porta pazienza. Visto che, da quanto mi par di capire, sei ancora molto giovane, alle prese con gli studi, quindi senza lavoro né macchina (non so se hai già l’età da patente o meno), il mio consiglio è quello di tener duro ancora per qualche tempo e concentrarti nel frattempo sugli studi. Poi, man mano che arriverai ad avere le cose menzionate (patente, macchina, lavoro, eccetera) avrai sempre più possibilità di spostarti da dove vivi e quindi, di conoscere gente nuova e fare nuove esperienze.
    Con così poche informazioni non posso consigliare altro. Capita alla tua età, di trovarsi in questa situazione, non è la prima lettera simile che leggo. Ma in questo periodo della vita ci vuole pazienza, ci sono passato anche io. Non disperarti, vedrai che le possibilità di uscire da quella situazione non ti mancheranno, a patto che tu non te le faccia sfuggire. Saluti.

  2. 2
    Yog -

    Ammesso che tu sia maggiorenne (sennò il problema non si pone nemmeno), gli studi non dovrebbero rappresentare un problema (anzi, con l’Erasmus viaggi alla grande).
    Potresti però avere in realtà un problema diverso, ovvero la mancanza di ghelli.
    Per trasferirsi senza essere foraggiati da chi ha la patria potestà occorre infatti avere il conto corrente decentemente farcito per camparci un paio di mesi intanto che trovi un lavoro, poi mica sei obbligata a comprare una macchina, la puoi anche noleggiare oppure usare il treno o ryan air, il fatto è che per ricevere consigli dovresti dirci DOVE vuoi andare e a FARE CHE COSA, sennò è ardua darti suggerimenti.
    Piangere fuori casa è peggio che piangere a casa perché devi pagare anche un affitto e allora sì che son lacrime.

  3. 3
    white knght -

    Concordo con Bottex commento nr. 1. Aggiungerei che se le persone (al momento) non ti danno soddisfazione, puoi sfogarti con qualche pasisone o interesse personale. In particolare consiglierei lo sport, che ti fa bene, è divertente e aumenta le possibilità di fare conoscenze. Poi da cosa nasce cosa…
    Certo questo periodo non aiuta… ma devi lavorare per il previsto ritorno alla normalità (si spera) la primavera prossima.
    Vedo una paperetta piagnucolosa nella tua lettera. Ma dentro di te c’è una tigre che non aspetta altro che venir fuori. Sii quella tigre.

  4. 4
    Vivi ~ -

    1. Non conosciamo la tua età
    2. Non conosciamo il tuo background familiare
    3. Non conosciamo il tuo territorio circostante

    Nota negativa: di questi tempi qualunque spostamento si fa difficile.

    MA vediamo cosa si può fare:

    Se sei una studentessa delle superiori, devi stringere i denti e arrivare al diploma, dopo il quale, sceglierai cosa fare e l’università per quanto consigliata non è la sola alternativa.
    L’università comunque è anche accessibile in una regione diversa dalla tua.
    I tuoi genitori ti sosterrebbero nel voler cambiare zona per i tuoi studi?

    In alternativa ancora, potresti fare l’au pair per un periodo.
    Saresti ospite in una famiglia (quindi vitto e alloggio inclusi) e dovresti occuparti di piccole mansioni domestiche e cura dei bambini.
    Conosceresti gente diversa e vedresti posti nuovi!
    Esperienza che ho personalmente vissuto e consiglio.

    Se posso dirti la mia: la patente è utilissima, indipendentemente dalla possibilità o meno di possedere un’auto.

  5. 5
    Vivi ~ -

    Quindi se puoi, prendila il più presto possibile! fosse anche “il regalo del diploma” o “il regalo di laurea”, quello di Natale e compleanno insieme.
    Insomma, non rinunciare alla patente perché può sempre servirti e fare la differenza, anche solo per trovare più facilmente lavoro.

    Se sei universitaria, vale lo stesso discorso. Tieni duro fino alla laurea e poi pensa a come giostrarti la vita.

    Intanto, so che nella tua zona non c’è nulla a quanto dici, però tu prova sempre a cercare qualche alternativa: cameriera, babysitter, aiuto compiti, pulizie…non si sa mai che sbuchi un’opportunità per racimolare qualche soldo.

    Questi sono consigli per migliorare la tua situazione.
    Spero che qualcuno si riveli utile. Per la delusione e la solitudine, mi spiace per ciò che senti e credo di poterti capire.
    Penso anche che certe sensazioni possano attenuarsi se ti concentri su un obiettivo e nel mentre cerchi di realizzarlo, potresti incontrare anche nuove possibilità.

    Un abbraccio!

  6. 6
    Rosa -

    Non te ne andare, con la democrazia ci dobbiamo convivere. alla terra non importa, amico mio. Quanto ci costa questa democrazia? Guarda all’Europa, non ti parlo dell’Italia, ma tu non preferiresti stare chiuso in un buco piuttosto che votare qualcuno che non sa stare al mondo. la poca vita che è sempre quella non ti dà la nausea, almeno. Vivi chiuso in una pace falsa, ma almeno non vedi cose storte. Io neanche le pecore al pascolo gli farei portare. Rispetto il voto, ma penso di essere una persona molto suscettivile, evidentemente. Non commento l’incompetenza, perché quella è umana, nessuno fa eccezione, ma l’idea malata di sbatterti in faccia una normalità eretica. Questa è democrazia? Uno viene pagato per andare dall’estetista. E’ chiaro o non è chiaro? Non capiscono.

  7. 7
    Golem -

    Mi hai fatto venire nostalgia di Rossella sai? Mi sono commosso. LaD in questo senso è un luogo unico quanto meraviglioso.
    Bisognerebbe intitolargli una strada. E per questo servirebbe un toponomasta se non un odonomasta. Presto però.
    Grazie Rosa.

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