Salta i links e vai al contenuto

SOLO

di

Ansiolitico, training autogeno e una brezza leggera, questi i tre ingredienti del sabato sera di una persona sola. Cerco in Internet la testimonianza di qualcuno nella mia stessa situazione. Perchè? Perchè lo faccio? Forse per non sentirmi ancora una volta solo?
Spesso mi perdo nelle letture, come se cercassi nei libri una soluzione. Ore passate su migliaia di parole che scorrono, commuovono e fanno pensare, come se non lo facessi già abbastanza. So che probabilmente la soluzione a questo malessere è dentro di me, come dice una bellissima canzone: “hai dentro la tua malattia, hai dentro la tua cura”. Si, la malattia l’ho trovata, è qui dentro, la sento, sto cercando di capirla, di metabolizzarla, ma è la cura che stento a riconoscere, a trovare, inesorabilmente tarda ad arrivare, o forse anche queste parole sono una sorta di cura.
Nel quotidiano l’emozione più ricorrente è la paura, forse esagero, un lieve timore che mi accompagna in tutte le giornate, potrei quasi affermare che inizi a farmi da scorta, timore di non essere all’altezza di qualsiasi situazione.
Insicuro. Bassa autostima.
Quante volte ho sentito dire o ho letto queste parole. Sono tutti bravissimi a diagnosticare questi tipi di problemi ma mai nessuno che ti spieghi esattamente cosa devi fare per contrattaccare. Si ho scritto contrattaccare e ho di proposito scelto questa parola perchè l’ansia e la depressione ti attaccano con forza ed è difficile tenerle a bada. Cani rabbiosi.
I sogni mi aiutano a prendere il volo, uscire per un poco da questa realtà, fuggire per qualche attimo, io che non scappo mai, che odio chi fugge dalle proprie responsabilità, per una volta la mia mente vuole uscire da questo strazio, immaginare di volare, potrei sfiorare le punte degli alberi di un immenso bosco, sentire il vento sulle guance, sentire il brivido della velocità e poi tuffarmi in un mare azzurro, quell’azzurro scuro dei grandi fondali.
Adesso il sonno comincia a farsi sentire, è l’ansiolitico che inizia a fare effetto, sonno chimico, artificiale, ancora qualche attimo e poi saranno il buio e Morfeo i padroni di questa notte, e io non potrò fare altro che abbandonarmi a loro ringraziandoli di lenire per qualche ora questa solita e solitaria sofferenza interiore. Notte.

Lettera pubblicata il 5 Agosto 2012. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
Condividi: SOLO

Altre lettere che potrebbero interessarti

Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 13 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Stupida 43 -

    ciao, non ho molte cose da dirti, capisco la tua situazione perchè l’ho vissuta anche io in passato, sembra che tutti abbiano da fare che il mondo intero esca e si diverta mentre tu resti li.. ma non è vero quello che vedi è solo apparenza, siamo tutti soli, anche quelli che vedi in compagnia.
    comunque un consigglio che ti posso dare è di metterti un un gruppo, un’associazione che può essere un gruppo di canto o volontariato di soccorso tipo croce rossa o altro, questo ti permetterà di conosccere altre persone e chissà mai..

    auguri

  2. 2
    angela85 -

    Ciao amico!anchiosono nella tua situazione. Sola,mai mi diverto ed esco poco.vedo la vitadegli altri in continuo mutamento!la mia peggiora….quanti anni hai???io 27.s va scrivimi angelamaggiore1@Virgilio.it

  3. 3
    dreamer -

    Come comprendo le tue parole, non hai idea. Alla ricerca di chi è nella medesima situazione, hai individuato bene il problema. In un certo senso è egoistico sperare di trovare chi stia male quanto noi ma se lo vedi da un altro punto di vista, se in tanti proviamo le stesse sensazioni di solitudine, allora non siamo soli, perché siamo in tanti.

    I sogni che portano via il dolore per un po’. Li conosco bene. Io sogno attraverso le parole, attraverso la natura, aliena in un mondo non mia. Ferma in un’altra epoca non riesco a integrarmi in questo mondo. Siamo noi a non essere all’altezza, o sentiamo che il mondo non è+ alla nostra altezza?

    Poco cambia, la conclusione resta la solitudine.

    Anche io mi perdo in letture alla ricerca di una soluzione. Provato anche terapeuti che mi aiutassero. Deciso che forse non è una vera e propria malattia, ma solo un modo di essere. Diversi, perfettamente diversi, ma da chi?

    Ci sono cose che vorresti cambiare? Cosa? Vorresti assomigliare a qualcuno in particolare?

    Io mi sono accorta di voler modificare molti aspetti, tipo l’insicurezza, su cui cerco di lavorare. Ma ci sono cose, cose che mi fanno sentire costantemente emarginata, che comunque non vorrei cambiare. Cose a cui non saprei rinunciare. Cerco di cambiare cose che reputo negative, ma se questo non dovesse bastare, non so se riuscirò a rinunciare a me stessa per diventare uguale agli altri. E poi gli altri chi?

    Restare chiuso in casa non aiuta. Io trovo aiuti molto il contatto diretto con la natura. Non sono una spiritualista, né una religiosa. ma te lo dico per esperienza: quando sto terribilmente male, è difficile superare il passo iniziale. a volte mi rintano in casa. A volte riesco a fare quel passo che mi spinge fuori, e quando riesco, cerco un parco, un prato, un posto tranquillo e poco frequentato. Tolgo le scarpe, mi metto a piedi nudi, mi sdraio e vago con la mente. Per me è rigenerante. Mi dà la carica e la forza di affrontare un altro giorno nella mia diversità, nella speranza e alla ricerca di diversi come me.

    Un abbraccio

  4. 4
    Agen -

    Grazie a tutti di avermi risposto, sto passando un momento poco piacevole della mia vita e leggere i vostri consigli mi tira un po su. Dreamer mi hai fatto molto pensare, alcune cose che hai scritto sono molto simili ai pensieri che faccio, mi riferisco a quando scrivi:

    “aliena in un mondo non mia. Ferma in un’altra epoca non riesco a integrarmi in questo mondo. Siamo noi a non essere all’altezza, o sentiamo che il mondo non è+ alla nostra altezza?”

    “Deciso che forse non è una vera e propria malattia, ma solo un modo di essere. Diversi, perfettamente diversi, ma da chi?”

    “non so se riuscirò a rinunciare a me stessa per diventare uguale agli altri. E poi gli altri chi?”

    Forse hai ragione, non è una malattia è un modo di essere, uno dei tanti problemi oltre all’essere insicuro è che mi sento troppo legato a un senso di giustizia che mi preclude l’opportunismo necessario per sopravvivere in questo mondo corrotto, dovrei cambiare? Riuscirei veramente a cambiare? Mi piacerei una volta cambiato? Non credo.
    Altro problema è che mi piace informarmi, sono curioso, mi interesso di un po di tutto, ma quando inizi a capire come vanno le cose in questo paese (e non solo in questo purtroppo) mi prende lo sconforto, mi arrabbio, non sopporto certi comportamenti, tutti mi dicono di non pensarci e a me verrebbe da rispondergli che sono loro i pazzi con i paraocchi, che dobbiamo muoverci fare qualcosa!
    Mi dici che restare chiuso in casa non aiuta, sono d’accordo con te ma l’alternativa è uscire con persone con le quali i discorsi più seri sono:”guarda com’è vestita quella” oppure “ieri sera ero troppo ubriaco!” e io sinceramente mi sento un alieno, capiamoci, non vorrei passare le serate con premi Nobel o chissà chi, ma neanche con i cloni di Totti! Tutte le altre persone che hanno un minimo di quoziente intellettivo per portare avanti una discussione decente sono fidanzate, che dovrei fare? Armarmi di lumicino e seguirli nelle loro romantiche uscite piene di bacetti? Preferisco di no…
    Per adesso anch’io come te cerco il contatto con la natura, ho l’immensa fortuna di abitare in un posto di mare e durante la settimana quando ho un paio d’ore libere me ne vado in una spiaggia poco frequentata, stacco il cervello dai problemi e dai pensieri negativi e inserisco la modalità rilassamento, il rumore delle onde, il sole e qualche gabbiano mi fanno compagnia nell’attesa di incontrare E.T. perchè almeno saremo in due, alieni in un mondo alieno.

  5. 5
    dreamer -

    Era esattamente ciò che intendevo quando dicevo che stare chiusi in casa non aiuta. Non ti stavo incoraggiando ad uscire con tutti i piccoli automi che conosci. Ma semplicemente a uscire. Perché gli altri E.T. non ci verranno certo a cercare a casa e se tutti gli E.T restano chiusi a casa non si incontreranno mai….

    Ti giuro, mi ci sono troppo rivista quando parli di discorsi del tipo:”ma guarda come si veste quella!” e a me verrebbe da rispondere:”ma che te frega a te! se l’hai notata evidentemente non passa inosservata!”

    Vedrai che fra E.T ci si incontrerà, prima oi poi, da qualche parte. Ora non scoraggiarti, goditi quel rumore del mare, entra in modalità relax e tieni le antenne aperte. Magari dietro gli scogli c’è qualcuno come te 🙂

  6. 6
    Pier -

    Anch’io soffro di depressione e bella forte anche. Prendo molti farmaci ma sto male lo stesso; figuriamoci se non li prendessi.
    La nota costante della mia vita è la solitudine. Ciao

  7. 7
    vuotoestanco -

    Dreamer,
    belle parole le tue, ma purtroppo, lo dico per esperienza, le cose non funzionano cosi’ nella realta’ per un uomo.
    La donna puo’ fare la malinconica e la riservata, perche’ tanto prima o poi un uomo la avvicinera’ anche se non e’ una fotomodella. Per un maschio e’ diverso, ovviamente a meno che non sia davvero attraente fisicamente, per intenderci il “bel tenebroso e solitario” spesso apprezzato dal sesso femminile. Se un uomo non bello se ne sta da parte silenzioso senza prendere un minimo di iniziativa, e’ difficile, per non dire impossibile, che venga avvicinato dalle donne. Non lo avvicineranno le donne carine, aperte e solari perche’ ovviamente cercano (e si possono permettere) qualcuno di simile. Non lo avvicineranno le donne malinconiche e solitarie perche’, proprio in quanto malinconiche e solitarie, hanno bisogno che siano gli altri ad avvicinarsi a loro.

  8. 8
    dreamer -

    @vuotoestanco
    credo siano stereotipi. E lo credo davvero.
    Io ho dovuto subire tanto, e ancora subisco tanto, perché non sono la classica principessa malinconica bella, che viene avvicinata, che attira.
    Io risulto completamente trasparente. Agli occhi di chiunque. E qui non parlo di relazioni sentimentali e basta. Ho un ragazzo, ci siamo conosciuti online, solo qui mi è permesso essere me stessa. Al di fuori di questo mondo, risulto trasparente.
    A lavoro, lavoro a contatto con il pubblico, e subisco piccole involontarie umiliazioni. Non sono umiliazioni vere e proprie ma, nel cuore di una donna, bruciano. Tutte le mie colleghe, in un anno di lavoro, hanno ricevuto avances (non parlo di volgarità, ma anche di semplici complimenti, di persone rimaste colpite etc…). A me questo non è mai accaduto. Io svolgo il mio lavoro e punto. Nessuno si è mai fermato un attimo a guardare i miei occhi, nessuno ha mai desiderato fare 2 chiacchiere. E credetemi, in un lavoro come il mio,è difficile che ciò accada. (lavoro in un ufficio informazioni in luogo pubblico).
    Ieri, mi ero illusa. Dei colleghi mi avevano detto che un ragazzo mi cercava da giorni. Ora chiariamo che l’idea non è quella di volere un altro eh, non è che io voglia tradire il mio ragazzo, ma fa comunque piacere essere apprezzati. Mi faceva piacere questa cosa, perché per una volta qualcuno si era interessato in un modo o nell’altro a me, senza che io avessi bisogno di nascondermi dietro uno schermo. Bene, volete ridere? Questo ragazzo ieri mi ha trovato, e ho scoperto che mi cercava….per chiedermi i turni di una mia collega che aveva visto spesso in mia presenza e che non riusciva più a trovare. Mi ha lasciato il numero chiedendomi di essere contattato quando lei era in turno. Tralasciando che non lo farei mai per rispetto alla collega, infatti mi sono limitata a passare a lei il numero…immaginate come mi sono sentita? E’ una vita che, a meno che i miei rapporti non provengano da internet, sono trasparente agli occhi altrui. Riunioni fra amici e poi diventano amici fra di loro perché più affini rispetto a me. Ruolo di cupido a oltranza. Diversa da tutti ma diversa da chi?
    E ho provato a essere diversa da me stessa, uguale al mondo circostante, ma poi non mi riconoscevo più.
    Non sono in grado di fingere, non so essere che me stessa. E questo non piace. Anche quando esco con il mio ragazzo, non vado a genio ai suoi amici. Io mi chiedo perché, cosa ci sia che non va.
    Sono timida e per gli altri “me la tiro”.
    Sono riservata e mi imbarazzo facilmente e per gli altri “sono una snob puntigliosa”.
    Non amo mettermi in mostra e vengo vista come un’asociale.
    Io sono me stessa, ma la me stessa, non va mai bene. Ma non so essere diversa.

  9. 9
    vuotoestanco -

    Non sono stereotipi. Hai un uomo anche se sei malinconica, riservata, ecc.
    E io cosa ho detto, appunto? Che prima o poi la donna un uomo lo trova, anche se non e’ una fotomodella solare e di compagnia.

  10. 10
    dreamer -

    rigira la frittata.
    anche lui ha una donna. anche se non è così. E’ semplicemente internet….

Pagine: 1 2

Lascia un commento

Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.

Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.


▸ Mostra regolamento
I commenti vengono pubblicati alle ore 10, 14, 18 e 22.
Leggi l'informativa sulla privacy. Usa toni moderati e non inserire testi offensivi, futili, di propaganda (religiosa, politica ...) o eccessivamente ripetitivi nel contenuto. Non riportare articoli presi da altri siti e testi di canzoni o poesie. Usa un solo nome e non andare "Fuori Tema", per temi non specifici utilizza la Chat.
Puoi inserire fino a 2 commenti "in attesa di pubblicazione" per lettera.
La modifica di un commento è possibile solo prima della pubblicazione e solo dallo stesso browser (da qualsiasi browser e dispositivo se hai fatto il Login).

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 caratteri disponibili