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Separazione (2)

di

Buongiorno, voglio descrivere la mia situazione, all’età di 18 anni ho conosciuto una ragazza con cui dopo anni di fidanzamento mi sono sposato… da quel giorno di anni ne sono passati 30, abbiamo 2 figli uno di 20 anni e una ragazza di 14. abbiamo vissuto i nostri momenti felici e naturalmente anche momenti di infelicità, ogni volta che è accaduto ognuno di noi ha tenuto per se il proprio malessere… nell’ultimo anno questa infelicità ci ha colpito entrambi e tutti e due siamo stati incapaci di reagire. Personalmente sono stato preso da uno stato d’ansia che non sono riuscito ad affrontare per lungo tempo. Qualche giorno fa sono riuscito ad avere il coraggio di affrontare la situazione e mentre io, pur non sapendo in realtà cosa provassi per lei, suggerivo la possibilità di discutere a pieno dei nostri problemi, e tentare di far rinascere tra noi quel sentimento che ci ha fatto crescere insieme, in risposta ho avuto una chiusura totale. Insomma pur non odiandomi non ha intenzione di cominciare da capo la storia. In questo momento, sono come il fumo negli occhi. Sono certissimo che non ci siano terze persone. L’unica intromissione è una sua amica e collega di lavoro single, a cui aveva confidato i nostri problemi sentimentali. Dopo un paio di giorni in cui mi sentivo ospite indesiderato in casa nostra… abbiamo dialogato civilmente e preso la decisione di allontanarmi per un certo periodo, per poi ridiscutere sulle scelte future, ma solo per quanto riguarda il lato economico, abbiamo una casa con mutuo da pagare e sappiamo benissimo che dividendoci pur essendo due lavoratori non avremo le risorse economiche per fare una vita dignitosa. Al di là di queste questioni da parte mia e solo da parte mia sta subentrando anche il problema sentimentale, nella mente passano mille pensieri e mi riesce difficile comprenderli, non capisco se mi sento ferito perché provo ancora un forte sentimento, non capisco se questa sensazione di smarrimento è dovuta al cambiamento di abitudine, al contatto quotidiano con i ragazzi. Sto tentando di distrarmi uscendo qualche sera, ma le vecchie amicizie non ci sono più, ogni tanto qualche amico coniugato si presta, chiedendomi di uscire magari per un semplice caffè. Quella sensazione di solitudine è sempre presente il terrore di rimanere solo mi pervade e il sapere di essere praticamente impotente nel decidere che strada intraprendere o cosa mi aspetta anche sotto il profilo economico è un chiodo che pare conficcarsi sempre a fondo nella mente.

Lettera pubblicata il 24 Settembre 2014. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Famiglia - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 7 commenti

  1. 1
    Eva. -

    Parlavo oggi con un conoscente che da 2 anni si è diviso avendo un figlio di 8 anni.Al inizio lui si sentiva libero,mi diceva che sta rinascendo .Adesso e spento vede suo figlio parecchio nel arco della settimana ma la sera quando finisce il lavoro è va a casa e chiude la porta dietro e lui,solo lui,aparte che non c’è la fa con le spese,affitto,anesi e conesi.Sono in pensiero x lui lo vedo giù,sfiduciato.Secondo me hai fatto male andartene via di casa,anche se da parte di tua moglie non hai nessun segno di dialogo con tempo magari cambia ,ma in compenso eviti un sacco di spese è non rimani solo,statene x conto tuo ma in casa vostra,abbandonare il tetto coniugale e come arenderti dipende da come vuoi tu,meglio di te nessuno sa come avete visuto questi 30 insieme.in bocca al lupo.

  2. 2
    lana -

    ciao Luca, mi sembra di capire che con il passare del tempo il legame d’amore che univa te e tua moglie (forse anche unica donna della tua vita)si è via via sfaldato. Personalmente ritengo che succeda nella maggior parte dei casi a meno che non si parli di anime elette (ma poi esisteranno davvero??). Guarda, io credo che le crisi siano un segnale di malessere difficilmente recuperabile, a volte bisogna avere le palle per lasciarsi andare, ognuno per la sua strada, perché stare insieme sarebbe solo una costrizione. La reazione di tua moglie, o meglio la chiusura, mi sembra esplicativa. Bisogna avere tanta forza, tanta volontà, tanto sacrificio per portare avanti una unione senza amore. Certo che la solitudine fa male, è umano. Sei mica professore? scrivi che stai in mezzo ai giovani. Io a volte guardo i ragazzini che si tengono per mano e mi suscitano una nostalgica tenerezza, poi passa e penso che è vero che la giovinezza è il momento felice in cui si può ancora fare tutto. Ma anche a 30 – 40 – 50 anni si ha il diritto di essere felici. In altro modo, ma si può. Trova la tua strada, guardati dentro, cosa ti renderebbe libero? non pensare alla solitudine perché stai pensando ad uno stato che ancora non ti appartiene e che potrebbe non essere così come lo immagini te. Pensa piuttosto al tempo della tua vita che stai perdendo per il solo fatto di essere in bilico. Non ti sto dicendo di separarti, ma di considerare la tua vita nel tuo complesso. Buona fortuna!!

  3. 3
    toroseduto -

    Ciao Luca,
    Per ritrovare te stesso devi guardare al futuro, è dura, ma è così. ho impiegato molti anni per capire questo difficile passaggio. Non avevo altra scelta, lei è morta circa 10 anni fa. Tutti i tentativi per continuare a vivere un’esistenza decente con le due figlie naufragavano.
    Ora che le ragazze si sono sposate, anche se vivono a 800 km, ho recuperato la mia dignità. Ho dato corpo e mente alla mia passione per la musica, studiando, perfezionando le mie scarse nozioni ho realizzato quello che in gioventù non ho potuto permettermi. Vivo da solo, dopo un grande amore non può essercene un altro.
    sono quasi felice, frequento pochi amici, quelli della gioventù, insomma ho trovato la serenità facendo riemergere le passioni trascurate negli anni passati con lei.

    “La morte dell’amore di una persona amata lascia lo stesso vuoto, lo stesso rifiuto di rassegnarti a quel vuoto. Anche se sapevi, l’hai temuta ed attesa, quando arriva ti senti mutilato. Ti senti con un occhio solo, un orecchio solo, un braccio solo, una gamba sola, il cervello a metà e non fai che invocare la metà perduta di te stesso: con lei ti sentivi intero.
    Il rimpianto ti consegna la memoria di una persona pregevole, anzi straordinaria: un tesoro unico al mondo. Poi dopo un po’ ti passa, senza che tu ne sia consapevole lo strazio si smorza, si dissolve, il vuoto diminuisce e il desiderio di rassegnarti ad esso scompare.
    Ti rendi conto che il tuo amore morto non era né una persona pregevole, né un tesoro unico al mondo.
    Lo sostituisci con un’altra metà di te stesso, e per un po’ recuperi la tua interezza. Però nell’anima rimane uno sfregio profondo, un livido nero che la deturpa e capisci che non sei più quello di una volta, o quello che eri prima del lutto. L’energia s’è infiacchita, la curiosità affievolita e la fiducia nel
    futuro s’è spenta, perché hai perso qualcosa di prezioso che nessuno ti rimborserà.”

    Ho riportato un pensiero di Oriana Fallaci.
    descrive bene…

  4. 4
    Luca66 -

    La cosa che mi opprime di più è quella di essere stato dei mesi ha rimuginare su cosa provassi per lei..e conoscendola anche lei per me…mi sento responsabile di non aver agito in tempi brevi..sono convinto che se avessi avuto il coraggio di affrontare la questione il nostro rapporto poteva essere recuperato…forse è una falsa illusione o di li a breve sarebbe diventata tale…ma il rimpianto resta. Come detto conosciuta a 18 anni ed è stata l’unica donna della mia vita.

  5. 5
    Max (Lighthouse) -

    Ciao Luca66,
    se sei del ’66 siamo quasi coetanei.
    Quello che voglio dirti è che non hai molte colpe, potevi prenderla in tempo, okay, ma quando un amore si spegne c’è proprio poco da fare. Come è già stato scritto qui, per tenere in piedi una relazione dove il sentimento si è un po’ spento ci vuole molta, molta energia, probabilmente per i nostri tempi “moderni” questa energia è anche troppa, e non si trova.
    Non avere rimpianti, anche io ho avuto una delusione l’anno scorso, ed un rimpianto solo mi è rimasto, cioè che ho perso tantissimo tempo a pensare cosa ho sbagliato, se facevo quello, se facevo prima, ecc.. quando questo tempo potevo dedicarlo a rinascere e ricominciare una vita nuova.
    Quindi il mio consiglio è questo, non crogiolarti, vai altrove, riprendi una nuova strada da percorrere, cosa che probabilmente la tua compagna aveva iniziato a fare prima di te.
    Un abbraccio Max

  6. 6
    ets -

    Non vorrei essere banale ma:
    chisura totale di lei + amica single = terzo incomodo

  7. 7
    Angela230 -

    Ciao Luca,
    che tristezza.. leggo la tua storia e a qualche dettaglio é la fotocopia della mia…. sola differenza che ho due bimbi ancora giovani(9 e 6) e che vivo all’estero da 18 anni per seguire mio marito…. Il vuoto, il vuoto assoluto lo risento ogni istante quando cerco di trovare quella goccia di autostima che mi resta per rendere la vita dei miei figli quasi normale…
    Mio marito ha “capito” che la nostra storia da qualque anno( diciamo almeno 8) non era fatta per resistere al tempo… Peccato che corrisponde alla venuta dei bimbi( con pochissima implicazione da parte sua). Poi 3 anni fa, sempre nella ricerca del meglio ci ha lanciato nella costruzione di una bellissima casa ( sempre per noi, per il nostro futuro). Questo periodo é stato durissimo. Lui distante, duro, sempre preouccupato, a fondo nel suo lavoro. I fine settimana usciva sempre di piu’ ( e noi a casa)…. Non ho saputo come affrontarlo, per paura, sicuramente. Le poche volte che l’ho fatto ho ricevuto risposte dure e sdegnose….. eppure continuavo a credere…
    Illusione. Ora mi sento come te : in lutto. L’uomo ,l’amico,il confidente, il fratello é morto. Ma anche la persona che ero io con lui é morta e la nostra famiglia a 4 é morta…. sono tante cose da superare… da soli … e col sorriso per non perturbare di piu’ i miei figli che negli ultimi tre mesi hanno subito già tanto dolore.
    Coraggio Luca, tieni duro e anche se non ti aiuta veramente sappi che nello stesso momento siamo in tanti ad affrontare la stessa lotta interiore… e ci sono tante anime che sono riuscite a rinascere..
    Con affetto,

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