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Secondo voi c’è un perché a tutto?

Vorrei consultarvi in merito a questa domanda posta già nel titolo:
Secondo voi c’è un perché a tutto o viviamo nella più totale casualità delle cose?

Lettera pubblicata il 6 Dicembre 2019. L'autore ha condiviso 34 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 25 commenti

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  1. 1
    Angwhy -

    Certo che si, tutto cio che viene spacciato per inspiegabile altro non è che una trappola per gonzi

  2. 2
    Golem -

    Bravo Angwhy. È così.

  3. 3
    Massimo -

    Magari certe cose succedono senza una ragione plausibile, ma sono più che d’accordo con il primo commento.

  4. 4
    Acqua -

    No, è evidente che non esistono delle motivazioni valide per spiegare certi avvenimenti, specialmente quelli tragici. Tuttavia
    una buona parte di ciò che succede viene determinata dalla propria volontà Durante l’esistenza ci sono poi dei momenti “decisivi” (che è bene allenarsi a riconoscere) in cui una scelta diversa da un’altra può cambiare radicalmente il corso degli eventi.

  5. 5
    rossana -

    Prometeo,
    in sintonia con il commento 4, secondo me, la maggior parte di quanto ci succede è determinata dal nostro temperamento, dalle nostre radici sociali/famigliari e dalle lezioni tratte dalle nostre esperienze, mentre esiste una parte minima, ma spesso molto incisiva, che dipende da eventi su cui non abbiamo alcun potere o anche da forme culturali in essere, a cui siamo inconsciamente incapaci di sottrarci.

    l’interpretazione di ognuno dei suddetti aspetti ricade comunque sempre nella modalità soggettiva di farvi fronte o di scantonare. c’è sempre per tutti una qualche possibilità di scelta, quasi sempre caratterizzante!

  6. 6
    Marco -

    Niente dipende da noi, la volontà non è mai così forte da determinare il destino di nessuno. A mio parere bisogna imparare ad andare “a vela” altrimenti rimani fermo ancorato alla tua volontà

  7. 7
    Trader -

    Dipende cosa intendi. Una variazione del prezzo di un titolo o dell’andamento di un mercato si può definire casuale se non è accompagnata da nessuna notizia. Tuttavia il motivo di fondo per cui si muove il prezzo è che ci sono più o meno venditori che compratori. Dunque il motivo dell’oscillazione del prezzo di un titolo c’è sempre ed è sempre lo stesso, cioè la naturale forza di mercato, la naturale legge di mercato. Quello che può essere casuale è che in quel momento ci siano stati più o meno compratori che venditori. Se ci spostiamo su quel piano, la casualità esiste.

  8. 8
    Yog -

    Ovvio che c’è un perché a tutto. Basta leggere Wikipedia o, per chi è vetusto come Angwhy, riprendere in mano il manuale delle Giovani Marmotte. Mi sa però che tu sei un gonzo, perciò lascia perdere.

  9. 9
    Rossella -

    Quando ti sfilano davanti, tutti i giorni di tutta la tua vita in processione devi chiedere l’estratto conto perché non è una roba tanto normale. Significa che c’è qualcuno che ti ha ridotto in uno stato di schiavitù e vivi una serie di automatismi che ti rendono suscettibile a cambiamenti che non dipendono dalla tua volontà. Se fai un commercio il discorso cambia. Che ti devo dire? Nella vita tutto serve. La possibilità di entrare in giri più grandi dipende dal fatto che non sei un idealista e non lo sei perché ti assumi il rischio di avere dare un prezzo alle persone. Non vivi di snobismo e quantaltro. Questa è la gavetta. La gavetta è importante perché ti consente di sentirti superiore in tutto a te stesso. Umanamente potresti essere invidioso, geloso, ecc. Ma tu hai superato dio. Vivi nella consapevolezza che queste realtà riguardino i mortali. Ti puoi rapportare alle leggi del mercato. Dio si fa superare da noi. Almeno io sono qualcuno perché esisto. Questa è la notizia. La buona notizia.

  10. 10
    Gabriele -

    Secondo me no. Non tutte le cose avvengono per un motivo. A volte succedono e basta. Chi può dirlo? È come quando si cammina, sul marciapiede, e dando per scontato che nulla può succedere, ti si piomba addosso un’auto e ti investe. Non ci pensiamo mai. Pensiamo soltanto che stando sul marciapiede, nulla possa capitare, poichè analizzando ora queste o quelle circostanze, certe cose non debbano capitare. Invece capitano.
    Io credo nell’essere umano. Nel fatto che è la persona che sceglie, se fare o non fare. Noi scegliamo di metterci al volante ubriachi, e poi se succede qualcosa addirittura arrogarci il diritto di dire: “ma io non volevo”. Invece volevi eccome. Lo volevi, Perchè potevi scegliere ed hai scelto la cosa che ha portato come conseguenza il ferimento di una persona. Non ci sono motivi, ci sono le persone e le loro scelte.

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