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Lettera pubblicata il 7 Febbraio 2010. L'autore ha condiviso 8 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Matteo85.
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Categorie: - Amore e relazioni
Il paesaggio rurale ed urbano negli ultimi trent’anni si è trasformato. Quando si sono sposati i miei genitori non era fondamentale avere caratteri che si combinavano bene tra di loro perché intorno alla coppia si manifestava la forza creatrice che sgorgava dalla lotta incessante tra il paesaggio selvaggio (strade dissestate, marciapiedi inesistenti o rovinati, palazzi senza intonaco, rotatorie da finire, ecc.) e la famiglia intesa quasi come stirpe. In genere chi è a contatto con un mondo ferino tende ad essere abbastanza docile… si tratta di una caratteristica delle persone del sud, anche se dall’esterno potrebbero sembrare chiuse nei propri interessi perché dopo Roma entrano in contatto con un mondo che sembra abituato alla presenza dell’uomo e così emerge un non so che di puro che potrebbe farli apparire in preda agli istinti fondamentali e quindi ostili. Ma si tratta di un atteggiamento naturale che dipende dal fatto che si sentono italiani e vivono la città come i residenti. Anche i tedeschi che incontro al supermercato vivono l’Italia come i residenti – perché si sentono europei- ma la cosa sembra più accettabile perché in genere i tedeschi sono una famiglia che occupa lo spazio di una persona. Non sono diversi tra di loro.
Invece un meridionale nel mondo appare come un invasore perché nella famiglia sono presenti diversi caratteri e anche lui sembra doppio… questo pensiero “nordico” ha fatto scuola, infatti tante volte mi vergogno anche per la mia capacità d’innamorarmi di persone tra loro molto diverse. Perché offendersi? Io amo la vita sedentaria perché mi nutro della mia immaginazione e potrei vivere in armonia con un uomo metodico e abitudinario e allo stesso tempo potrei innamorarmi di un uomo allegro e spensierato che mi fa viaggiare, mi fa conoscere il mondo, mi fa divertire… si tratta del mio naturale modo di essere. Non ci sono secondi fini… io resto sempre la stessa persona. Nel secondo caso non mi darei certo alla pazza gioia… a maggior ragione mi dovrei accertare di aver a che fare con un uomo che ha una certa profondità d’animo e non si lascia suggestionare dalla mia natura a tratti un po’ malinconica. La vita in uscita è avvertita da me come un pericolo perché favorisce l’analisi introspettiva e m’incatena ai sofismi, paralogismi e antinomie. La passione potrebbe finire anche per questo. Quando sei docile la devi accendere, ma non vivi in funzione di quello e sei molto più libero dallo spirito del mondo.
Passione e affidabilità, esserci
per l’altro sono le cose importanti.