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Scegliere amore/qualità della vita o lavoro?

Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Buongiorno, ho 25 anni e mi sono laureato pochi mesi fa a pieni voti in ingegneria.
La mia situazione è la seguente: attualmente lavoro con un contratto a p iva (non molto pagato in realtà ma comunque dignitoso) presso un grande stabilimento piuttosto vicino a casa mia che raggiungo in treno… faccio quindi il pendolare e praticamente l’unica spesa che ho è il treno.
La mia ragazza vive nella mia ex città universitaria che è a sua volta abbastanza vicina al luogo di lavoro, pertanto ogni tanto dormo a casa dei miei e ogni tanto da lei.
Il lavoro mi piace moltissimo (il lavoro sull’impianto è ciò che ho sempre desiderato) e anche l’ambiente di lavoro è ottimo: tuttavia, possono tenermi solo fino a dicembre (massimo
gennaio/febbraio) e poi il nulla.
Contemporaneamente ho ricevuto un’offerta da una città a circa 400 km dalla mia (città in cui non conosco nessuno e che non mi entusiasma molto, ma non è quello il problema): il lavoro è più da ufficio (progettazione impianti), ma ben retribuito e con prospettive buone (“indeterminate”) e in una azienda che so essere molto seria: tuttavia non è quello che vorrei fare per tutta la vita.

Andare nella città lontana per un tempo “indeterminato” distruggerebbe il rapporto con la mia ragazza (cosa che proverei a evitare a tutti i costi, in quanto non sono mai stato così bene con una persona). Al tempo stesso ho paura a rimanere qui e trovarmi, a dicembre, con un pugno di mosche in mano…
Devo scegliere se pensare ai “soldi” (non tanto quelli presenti, dato che con le spese mi
mangerei più del guadagno aggiuntivo, ma a quelli futuri) o pensare alla qualità della vita
(amici, amore, famiglia, luoghi oggettivamente molto belli nel quale vivo).
Se il mondo finisse a dicembre starei qui senza alcun dubbio… ma con la crisi che c’è come faccio a buttare via una opportunità così buona?

Cosa devo fare secondo voi?

Lettera pubblicata il 22 Maggio 2015. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 22 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 21
    rossana -

    Post 20:
    “irriducibili idealisti e per donnine che si nutrono di romanzi harmony.” – c’è chi non punzecchia mai? vero: queste sono bordate dall’alto, nemmeno troppo sfumate…

    Yog, Ets,

    per me la qualità della vita resta prioritaria (non l’amore in sé e per sé). se possibile, ritengo anche d’estremo valore il poter fare quello che piace, trattandosi magari anche di un mestiere più che umile, di quelli che ora accettano di fare soltanto più gli stranieri. a mio avviso, la malia del successo è una delle principali cause dell’attuale dilagante depressione.

    è evidente che oggi si fa tutti un pochino più fatica di ieri a CAMPARE ma questo non significa che si deve cambiare visione in merito all’ambizione di fare il lavoro che dà maggior soddisfazione.

    se in precedenza posso non essermi espressa in modo da essere compresa, spero, stavolta, di essere stata chiara, benché sia normale che ognuno legga quello che gli va di leggere.

    sempre di opinioni personali si tratta, ovviamente.

  2. 22
    maria grazia -

    “queste sono bordate dall’alto, nemmeno troppo sfumate…”

    peccato che io al contrario di altri parlo sempre IN GENERALE, senza fare alcun riferimento specifico!!

    per il resto, come puoi partire dal presupposto che quello che piace a te ( o alle tue “amiche” ) debba necessariamente piacere a tutti ? mica per TUTTI “qualità della vita” significa rinunciare alla carriera o non avere ambizioni; magari c’è chi è portato a una vita semplice sotto le fresche frasche, e chi invece è nato per scalare le vette dei grattacieli e diventare un manager rampante. e chi ancora sceglie strade alternative rispetto al modello di vita piccolo-borghese. ognuno ha i suoi desideri e le sue inclinazioni, così come è ovvio che il ragazzo autore della lettera dovrà decidere sopratutto in base alla sua coscienza e al suo sentire. ma se A ME mi si chiede di dare un parere in termini PRATICI, dico quello che penso.

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