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Riflessioni sparse sui meccanismi umani

Ho voglia di condividere con voi alcuni pensieri che sto facendo di recente. Forse mi sbaglio, forse è soltanto una mia impressione, ma all’improvviso è come se vedessi delle trame “silenziose” molto negative che stanno sotto al comportamento delle persone. Mi spiego meglio.

Ho sempre pensato che tutti cercassimo di fare il nostro meglio, chiaramente con l’intenzione di realizzarci e l’intenzione di ottenere quanto più possibile (sappiamo bene quasi tutti che più in alto si punta in tutto – nelle relazioni, nel lavoro, nell’amicizia, nel senso avere tanti amici etc, tanto più saremo soddisfatti, almeno teoricamente se è ciò che davvero desideriamo).

Nella correre verso questo, ci sono persone (spesso affetti come i  genitori, i fratelli e le sorelle, le amiche, gli amici, i fidanzati etc) che ci stanno accanto e verso cui proviamo un affetto autentico e ci fidiamo, ebbene negli ultimi tempi (sarà che mi sono laureata e molto tardi, quasi a 30 anni) sto notando che a volte tolgono giù come una maschera e mi vogliono rinfacciare che io poi non valgo niente, che mentre loro hanno fatto tutto “secondo regola d’arte” vivendo autenticamente la vita io non sono riuscita a farlo, che la mia laurea non mi farà lavorare mai mentre loro saranno grandi liberi professionisti pieni di soldi e possibilità, che io non mi sposerò mai e se mi sposerò sarò una morta di fame e con me i miei figli, e se non voglio finire così devo rimanere zitella e sarà ancora peggio, etc.

A volte si spingono anche oltre ed elencano i loro successi sessuali, dicendo che io invece non ho mai potuto fare niente (cosa che è anche squallida da dire ad una donna, onestamente…non è che siamo tutte assatanate, penso che la maggior parte di noi vorrebbe trovare l’amore e non avere “tanti partner sessuali”), oppure mi citano le ragazze di 30 anni che però sono ingegneri o avvocati e mi specificano come vanno vestite alla moda in giro e quanti uomini belli le seguono, e lo dicono proprio come a volermi convincere che non conto niente (…devo dire che ho passato un periodo molto sereno ed è grazie a questo che mi sono riuscita a laureare, per cui tirare fuori tutti questi comportamenti ora mi sembra non abbia senso).

Specifico che queste cose avvengono in ambiente strettamente familiare, che comunque sono stata supportata nel mio perseguire la laurea e che potenzialmente ci sta questo atteggiamento di sentirsi in gelosia, anche se ecco nei miei confronti effettivamente non è che ci sia tutta questa gelosia d’avere perchè è vero che sono sfigata (forse perchè sono la prima donna della famiglia a giungere la laurea e questo, specie negli ambienti che vengono dal mondo contadino, può dare molto “fastidio” anche se a conti fatti la mia laurea è umanistica quindi non conta niente in Italia).

Bah non so che pensare. Mi sembra esagerato come comportamento. Anche il mio fidanzato fece così quando ci mettemmo assieme, prima mi fece credere di ritenermi speciale per il fatto d’aver aspettato il ragazzo giusto (l’ho conosciuto a 25 anni). Io alla fine non volevo essere reputata migliore di altre, io più che altro temevo che lui potesse scappare sentendo che dovevo ancora dare il primo bacio e dovetti “giustificarmi” della situazione. Poi subito dopo che avevamo “consumato”, mi teneva lunghe ore a telefono a raccontarmi tutte le sue scandalose avventure sessuali avute quand’era piccolissimo. Mi torturò praticamente perché io morii di gelosia e infatti piansi e mi arrabbiai perché non avrei voluto sapere quelle cose all’inizio della nostra storia quando ero molto sensibile sulla tematica data la mia inesperienza, e lui prima mi urlò “me ne sono visto bene alla faccia tua” e poi si giustificò  dicendo che non riusciva a tenere dentro quelle esperienze sessuali così forti (cose varie anche con cugine) e siccome poi ha scelto di non farle più me le ha volute raccontare per non nascondermi il suo passato.

Bah io sinceramente a distanza di tempo sono ancora confusa circa queste cose, ma quando ho capito che lui vuole sempre stare “al di sopra” e che soffre in modo lancinante quando io faccio qualcosa di speciale che lui non fa o ha e che conti davvero, ho compreso che quei racconti servivano a dire “io sto al di sopra di te” (infatti poi ho scoperto per caso che questa cosa la fece la sua ex ragazza con lui, raccontandogli tutto il suo passato, e lui stette male a lungo).

Però sto vedendo con occhi ben aperti che la gente non vede l’ora di tirarti in faccia tutto quello che loro sono, nel senso che lo fanno proprio per stabilire il proprio potere sessuale e “animale”, e alla fine stiamo sempre lì, ci si vanta per le imprese sessuali, per il potere economico, per gli amici che si hanno, per il proprio potere di “ricattare” l’altro emotivamente e psicologicamente, soggiogandolo, spingendolo a credere e a convincersi di qualcosa che non è.

Ecco il vero punto del mio discorso: “il ricatto”. Che sia emotivo o no, quanti ci costruiscono la propria fortuna! Alcuni uomini nel matrimonio sposando donne senza lavoro e quindi possibilità di indipendenza, altri nel mondo del lavoro, altri ancora procurandosi amici forti nei luoghi giusti, altri parlando male di te e mettendoti nei guai, altri ancora facendo gruppo contro di te. Insomma mi pare a volte proprio di vedere che la gente nei gruppi sociali si muove e si pone sempre in posizioni forti e di ricatto, mai che ci si scegliesse dico anche solo all’università alle lezioni degli amici sinceri, buoni, qualcuno con cui parlare, etc.

Saranno i tempi recenti troppo brutti e difficili?? Sarà che fare gruppo tra forti è la nuova frontiera per superare la crisi?? E quindi via a ricatti e soprusi per unirsi e fare gruppo e poi in questo gruppo guadagnarsi la pagnotta migliore, o almeno la pagnotta???!! Non lo so! Ma voi…che ne pensate??? 

Lettera pubblicata il 2 Maggio 2016. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Relazioni - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 26 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 1
    xleby -

    A me pare che quella che sta bene con la testa sei tu…
    Però la loro non è forza: soffrono di complessi di inferiorità non ti è evidente? Adesso non ti devi far avviluppare anche tu in questo meccanismo che provoca solo odio nei confronti di se stessi…

  2. 2
    glosstar -

    Quel che si legge nella tua lettera e’ una profonda insicurezza motivata da una scarsa stima di se stessi. Cambia aria, quell’ambiente e’ tossico per te al punto di farti arrivare a pensare di valere poco. Salvati e vivi, invece di fare elucubrazioni sui meccanismi umani di gente mediocre che sta trasformando anche te nel loro clone.

    Auguri. G.

  3. 3
    ets -

    @Amarilla per non stare ai ricatti di famigliari o partner è sufficiente costruirsi la propria indipendenza.
    E’ difficile, ma non impossibile.

  4. 4
    amarilla86 -

    Credo anche io che siano complessi di inferiorità, però me ne rendo conto solo adesso con le vostre riflessioni, prima in un certo qual modo li vedevo come vitali e determinati pure nella loro disperazione.
    E’ vero, è un meccanismo che porta ad odiarsi. Io ne ho sofferto ai tempi del liceo e non sono riuscita a trovare la mia strada per anni. So bene quanto sia dannoso e auto-distruttivo.

    Loro comunque sembrano patire lo stress meno di quanto me in passato, sebbene io in molte cose sia poi più sicura e posata mentre loro sono molto agitati e poco soddisfatti. Grazie xleby.

    @glosstar grazie per il tuo consiglio. Non posso allontarmi proprio da tutti ma posso cercare di neutralizzarli, ed eventualmente fare mia l’ambizione che hanno se proprio voglio lavorare su di me. Ma non voglio cadere nella trappola dell’aridità, ripeto per me non funziona e mi ha danneggiato profondamente dal punto di vista psicologico

    @ets nell’Italia di oggi? Vorrei provarci. O forse dovrei pensare di andare fuori.

  5. 5
    ets -

    @Amarilla si può anche nell’Italia di oggi.
    Ovviamente nulla ti trattiene da provarci anche fuori. Solo che se devi andare in UK a fare la cameriera come tante donne che conosco.. non so quanto ne valga la pena

  6. 6
    amarilla86 -

    @ets …fare la cameriera in Italia, invece, è impossibile! A meno che non si abbiano parenti nella ristorazione.

    Hai ragione che non ne vale la pena…certo, se si spera di salire di livello e di fare qualcosa in più, potrebbe avere più senso.

  7. 7
    amarilla86 -

    Sto capendo che nella vita bisogna a tutti i costi inseguire se stessi e le proprie passioni, non arrendersi di fronte all’ignoranza che ci circonda e nemmeno all’accattonaggio. Solo essendo veramente chi siamo potremo attirare persone che vivono e la pensano come noi. Non lasciarsi abbattere nemmeno dal catastrofismo: vivere ogni giorno per come vorremmo e non per come ci vorrebbero imporre. Il modo, la chiave, la strada è solo la nostra. Vedere nel futuro una possibilità e non la fine dei nostri sogni, l’invecchiare e il diventare mediocri. Ogni mattina dare una forma e una consistenza al nostro vivere, riempirci di cose da fare, da vivere, da provare intensamente, mai arrenderci. Mai fare il gioco di chi ci vorrebbe inetti, passivi, sfiduciati. Male che vada vivremo di “elemosina” ma pur sempre vivremo e pur sempre proveremo ad essere felici, anzi magari paradossalmente abbandoneremo l’alienazione para-borghese (la chiamerei “para classe media”…) e vivremo più strettamente a contatto con noi stessi e con ciò che amiamo e pensiamo davvero.

  8. 8
    maria grazia -

    amarilla, bellissimo il tuo commento n. 7. Condivido ogni parola, e mi ha molto colpito questa frase: “Solo essendo veramente chi siamo potremo attirare persone che vivono e la pensano come noi.”
    Alla luce della mia esperienza, penso che tu abbia ragione, e penso anche che tutta questa crisi e queste continue catastrofi imminenti di cui parlano i telegiornali, sono un’ abile stratagemma per tenerci imprigionati nel pessimismo e nello sconforto, in modo da renderci tutti più passivi, rinunciatari e vulnerabili ( e quindi più CONTROLLABILI ). chi sta in alto non vuole che chi sta in basso si svegli e reagisca, ovvio! altrimenti i loro privilegi verrebbero rimessi in discussione.
    Se qui in Italia non trovi nessuna collocazione dignitosa, per quanto modesta, ti consiglio anch’ io di andare all’ estero. Anche perchè lì per un lavoro qualsiasi ti pagano il doppio o il triplo di quello che saresti pagata qui. Poi magari in un secondo momento ( quando avrai messo da parte un gruzzoletto ) puoi pensare di cambiare e migliorare. Ma intanto creati una tua base di autonomia perchè è il passo fondamentale se vuoi arrivare ad una svolta.
    ciao, e in bocca al lupo!

  9. 9
    Diego -

    Ciao Amarilla, ma dove vivi? Non sai che che il mondo è un trust?

    La società è sempre stata un’associazione a delinquere di stampo mafioso, il gruppo famigliare, tribale, religioso, politico ecc. è il fulcro della sua sopravvivenza, oggi semplicemente il gruppo è mutato, si chiama lordume confederato, una sorta di massoneria popolare in cui lerci di ogni genere si danno la mano nel grande girotondo d’affari che assicura successo ed opulenza, mica ti devi meravigliare se costoro ostentano le loro porcate presenti e passate, cercando di farti vergognare e sfigurare con le loro sfacciate gogne.

    Una cosa è certa, se hai deciso di starne fuori dal branco preparati a diventare Rambo, questi sono criminali organizzati senza scrupoli, per sopravvivere fanno a polpette chiunque, guarda i TdG, quelli sarebbero i meglio. All’erta!

  10. 10
    amarilla86 -

    @Diego, cerchiamo di non rendere le cose ancora più disperate di quello che già sono!! Purtroppo hai ragione su questo, ma spero che ci siano anche altri modi per sopravvivere!!

Pagine: 1 2 3

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