Ricordo un grande campione la cui figura si rimpiccioliva mentre saliva sui monti, la sua sagoma sempre più lontana le sue gambe tese, e spingeva sui pedali spingeva fino lassù, contro tutti, contro un sistema che lo mise alla sbarra colpevolizzandolo per un doping mai comprovato, e distrussero l’uomo non lo sportivo incapace di rialzarsi sui pedali della vita, lui campione incapace di relegarsi a gregario nella vita.
E mi rivedo adolescente emozionarmi per quegli scatti, in un ciclismo pieno di tecnologia dove vinceva un uomo esile che aveva coraggio e sull’Alpe d’Huez scrisse la leggenda…
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santifichiamo pantani adesso? dai, che diamine..