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Qualcosa sulla sicurezza del lavoro

Sono un ispettore del lavoro, avrei molte cosa da dire sui servizi che vengono presentati in televisione o pubblicati sui giornali in merito alla sicurezza del lavoro.
Innanzi tutto in materia di sicureza del lavoro ci sono talmente tante norme che non basterebbe un volume di enciclopedia per pubblicarle.
Non è quindi necessario che venga emanato il decreto sicurezza per salvare le vite dei lavoratori (come sta urlando Bertinotti), semmai bisognerebbe emanare un decreto per ridurre le norme in materia di sicurezza sul lavoro che spesso contrastano tra loro.
Bisognerebbe togliere le competenze alle ASL in materia di sicurezza del lavoro ed fare un unico ente per la sicurezza e l’igiene del lavoro e ambientale facente capo comunque alle Regioni o meglio ai Presidenti delle Regioni.
I motivi sono semplici: la sicurezza del lavoro e la tutela ambientale hanno talmente tanti aspetti in comune che non possono essere trattati disgiuntamente.
Un’industria chimica è nociva sia per i lavoratori che per la popolazione, perchè effetuare due controlli con gravi disagi per le aziende ed incomunicabilità tra i controllori quando uno solo controllo darebbe migliori risultati?
Inoltre il potere di controllo gestito a livello locale sono improduttivi, più è lontano il centro di potere più è efficace l’azione di chi deve controllare, esattamente il contrario della forniture di servizi dove i centri di potere devono essere il più possibile vicino.
Se penso poi che la legge delega sulla sicurezza dovrebbe dare i poteri ai Presidenti delle Province mi si raddrizzano i capelli.
Spesso le ammende per chi non effettua alcuna valutazione dei rischi sono inferiori delle ammende previste per chi fa una valutazione e poi non la osserva correttamente.
La stessa legge delega, nella parte immediatamente in vigore ha creato un’incredibile mostruosità, nei casi di insicurezza del lavoro (detto in termini poveri) si sospendono le attività imprenditoriale ad eccezione dei cantieri edili.
In parlamento purtroppo abbiamo 1.000 incompetenti.
Cosa è previsto a carico dei committenti, coloro che utilizzano il avoro altrui (imprese spesso sfruttate, quasi tutte cooperative per quanto riguarda le aziende industriali dopo la riforma voluta da Berlusconi)?
Ben poco!
La corresponsabilità dei committenti in materia di sicurezza non è prevista, è prevista solo una omessa vigilanza che vale sia per il contadino che si fa costruire la stalla (che non conosce le norme) che per il palazzinaro (che le norme le conosce bene) che si fa costruire un grattacielo.
L’ammenda è sempre la stessa, 1.032,75 euro.
Se parliamo di lavoro nero i committenti non sono tenuti a verificare la regolarità delle assunzioni del personale dei sub-appaltatori ma devono solo chiedere una dichiarazione attestante il personale mediamente occupato e richiedere il DURC, documento di regolarità contributiva.
Spesso troviamo personale occupato a tempo parziale (due ore di lavoro al giorno) che sarebbe regolare se non lavorassero 8 – 10 ore al giorno, così le aziende hanno il DURC regolare, ma la differenza dei contributi?
Oppure un’azienda ha in forza 5 dipendenti regolari ma ne lavorano 8, il DURC è sempre regolare ma con tre lavoratori in nero.
Se vi fosse corresponsabilità nell’appaltante sarebbe lui il primo controllore per evitare sorprese in caso di controllo degli ispettori del lavoro.
Il committente ha sempre qualcosa da perdere, quantomeno il capitale, i sub-appaltatori spesso hanno solo gli occhi per piangere.
Ci sarebbero mille altre cose da dire e sono disponibile a fornirLe qualsiasi ulterione informazione per un articolo serio sul lavoro ad esempio l’assalto che stanno facendo i Carabinieri e la Guardia di Finanza alle competenze degli Ispettorati del Lavoro.

Lettera pubblicata il 4 Marzo 2008. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 2 commenti

  1. 1
    Isis -

    Mi scusi ma come mai allora nelle aziende piccole o medie i controlli non li fanno mai e in caso i rappresentanti sindacali ceh fannoispezioni avvertono prima e comunque non controllano bene?
    Glielo chiedo perchè ne sono stata diretta testimone…

  2. 2
    vandulmen -

    sono un piccolo imprenditore edile
    badate bene, non fraintendete quello che dirò, la sicurezza sul lavoro e fondamentale e in nessun modo può essere messa in secondo piano, soprattutto per la responsabilità morale del datore di lavoro…
    ma
    non credete che i media e i politici di conseguenza cavalchino la faccenda un pò come magari tante altre cose in prima pagina?
    sapete che magari un laureato in farmacia non può aprire una farmacia e uno comprarsi la macchina e fare il tassista mentre magari dalla sera al mattino qualsiasi e dico qualsiasi persona senza un minimo di competenza può mettersi a costruire palazzi?
    mi stanno bene i controlli e sono salutari ma dovrebbero essere fatti con un minimo di competenza ed elasticità, ci sono casi e casi, a me è capitato di pagare migliaia di euro per l’ispettrice con i tacchi che girava per il cantiere con il metro e la lente d’ingrandimento….
    forse tra un pò saranno più quelli che scrivono e controllano che quelli che lavorano, pensate che di questi tempi potremo durare per molto?
    forse per cambiare una tegola rotta ci vorrà qualche migliaia d’euro… quanti se lo potrano permettere?
    gli operai stranieri che siamo costretti ad assumere per lavorare a volte non capiscono per niente l’italiano e di conseguenza non possono ne leggere ne capire magari un avvertimento…
    ai politici la soluzione, loro certamente non si fanno male o muoiono sul posto di lavoro
    quant’è bello dire: mai più un morto sul lavoro, bisognerebbe non lavorare più

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